Che cosa farete il 17 marzo? :D

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Ciancele
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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da Ciancele »

Cosa farete il 17 marzo?
Se mi avessero chiesto cosa farò il 17 marzo, avrei risposto: È un giovedì, porterò mia moglie dal fisioterapista, guarderò se ho vinto al lotto nell’estrazione del mercoledì, andrò a comprare del pesce ed aspetterò il venerdì. Come tutti i giovedì. Ma io non vivo in Italia. Ho dovuto guardare cosa dice Google del 17 marzo per sapere che si festeggia l’unità d’Italia: 1861 – 2011. Ho letto tutti gli interventi su 9 pagine e devo dire di non aver visto insulti come in Youtube, dove imparo qualche volta parole che non conoscevo (scherzare, bwana). Ma sono triste lo stesso. Già quando surfavo nel forum come ospite mi turbavano certe osservazioni. Quando non erano politiche erano molto interessanti e andavano tutte lette. Quando erano di natura politica erano politiche e mi rimandavano ai tempi della mia gioventù quando si attendevano da me atti che non ho compiuto o non ho compiuto come attesi. Esempio: una mia ex vicina (età ± come mia madre, 1904) mi disse nel 1946 che dovevo esprimere la mia opinione politica. Giovannino, iscriviti al partito. E Giovannino ubbidì. Mi sono iscritto al partito indipendentista. Mi ha subito cancellato dalla lista dei generi papabili. Questa ex vicina era di Macerata. Non so dove sia questa città. Non deve essere nella Venezia Giulia. Altrettanto vale per altri interventi di persone che non sono originarie dalla nostra città. Nulla injuria, come diceva il mio amico Giulio (Cesare). Nel periodo fino al 1953 (quando lasciai Trieste, senza capire che sarà per sempre), e questo lo possono sapere solo quelli che hanno vissuto quei tempi in prima persona e fuori dall’età della prima infanzia, chi non era con me era contro di me. O italiano o jugoslavo (babatriestina ha scritto in data 09 marzo 2011: cena alternativa oltre confine). Tertium non datur. A Trieste si dice (o almeno si diceva ai miei tempi): Se no xe due xe tre. Esiste quindi una terza possibilità. Gli avi di mio padre provengono da un paesetto a circa 20 km da Trieste, ora in Slovenia. Sono stato là molti anni fa ed ho trovato l’atto di nascita di mio trisnonno del 1795, nel quale il cognome era scritto con la cappa, una lettera che non esiste nell’alfabeto italiano. Mio nonno e mio padre sono nati a Trieste. Io pure. Quelli di mia madre erano di Bokordici, a nord di Pola, e di madrelingua croata. Ma tutti avevano la cittadinanza austriaca. Mio padre ha fatto la 1. Guerra mondiale nella marina austro-ungarica. Io sono quello che in tedesco viene detto PROMENADEMISCHUNG, un vocabolo usato per descrivere una razza canina: un incrocio di tutte le razze possibili e immaginabili. Io mi considero senza patria. Perché la mia patria, cioè il paese dei miei avi, non esiste più e l’Italia non è riuscita ad entusiasmarmi. L’8 settembre 1943 sono diventato tedesco, dopo il 2 maggio 1945 eravamo Territorio Libero. Ho letto che il Territorio Libero non sarebbe mai esistito, mai nato. Non capisco allora perché il GMA abbia usato l’acronimo FTT (Free Territory of Trieste). Nel 1953 ho lasciato Trieste. Dal 1976 sono cittadino tedesco. Da allora quando vengo a Trieste vado a dormire all’albergo. Sono l’ultimo dei Mohicani. Vado al cimitero, vado a Val Rosandra al rifugio, mangio prosciutto e bevo merlot, visita ad un buffet che devo chiamare solo da Pepi e riparto. Passo in macchina davanti alla casa che ha visto i miei natali e poi a casa soliloqui in dialetto fino alla prossima visita. Per fortuna non devo forzare e violentare la famiglia per venire a Trieste. Si parla di Trieste come di un suolo che ci ospita. Sarebbe allora l’America è un suolo che ospita i pellirosse? Trieste è la mia città natia e non un suolo che mi ospita. Ospiti sono i non autoctoni. Purtroppo la quarta e la quinta generazione sono nate in Germania. Noi dobbiamo rispettare il paese nel quale viviamo e lavoriamo, quindi non possiamo rimanere seduti quando si suona il loro inno nazionale. È questione di rispetto e di educazione politica. Un 8 maggio mi sono trovato per caso a Parigi, e sotto l’Arco di Trionfo ho cantato la Marsigliese insieme con i reduci che mi hanno battuto la mano sulla spalla (da quela volta so spaleta). Per fortuna l’avevo imparata, anche le prime note sul pianoforte, come poesia. Come si impara Perché mai castagna buona. Ma l’Italia deve anche rispettare noi e non combatterci solo perché siamo di credo politico diverso. Ulrike Meinhof ed Andreas Bader hanno esagerato un po’ nella loro resistenza. Per questo (relata refero) sono stati suicidati (costruzione grammaticale tedesca). Sembra che perfino un italiano abbia detto che non si possono cancellare 600 anni di storia. La storia contemporanea è sempre un po’ di parte. Non so chi aveva detto che bisognava aspettare almeno 100 anni per sapere la verità. Nel 1943/1945, ed anche dopo, a Trieste si poteva parlare tedesco (austriaco) perché molti parlavano ancora questa lingua. Questa generazione è estinta. La nuova generazione non capisce il tedesco. Con essa posso parlare solo nel loro inglese. Dico nel loro, perché è diverso dall’inglese normale e dal mio inglese. Esempio: I must to be. Anche in tedesco i verbi modali non vogliono il to (zu). Oggi Trieste è una città italiana e bisogna accettare questo dato di fatto. Il passato è passato e non ritorna più. Non si può girare all’indietro la storia. Io vivo da quasi 60 anni in Germania e non ho mai sentito che la Germania abbia chiesto l’annessione di Trieste od avanzato interessi. Anche in Austria, quando vedevano sulla mia carta d’identità il nome della mia città natia, non mi è mai toccato che chiedessero o dicessero tu sei dei nostri. Solo in un albergo di Dorftirol (Tirolo, a qualche chilometro a nord di Merano) il titolare mi ha chiesto: Te son de quei o de quei altri? Quando ho risposto che son de quei, el me ga dà un bicer (un slonz!) de nero. Burgenland, austriaco! Per tornare a bomba, posso (o devo) dire che quelli che non accettano che io possa essere di opinione diversa, non hanno imparato niente dalla storia. E per questo sono triste. Non costa niente, e soprattutto non cambia niente, se si consente ad una persona di esprimere il suo pensiero senza tacciarla di fascista nazista razzista nazionalista ecc. Cancellare ciò che non interessa. È vero che non morirei di fame, di sete o di solitudine né nei paesi della ex Jugoslavia né in Russia. Ma non mi sento né ex jugoslavo né russo. Sogno una buona mamma che è morta e mi sento figliastro di una matrigna. Chi non mi capisce, deve essere felice perché non ha questi problemi. Mia madre cantava sempre La bandiera gialo e nera xe la più bela de ‘sto mondo, Francesco Secondo vogliamo servir. Il desiderio di mio padre era di posare un fiore sulla tomba del suo imperatore. È questo un peccato?


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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da VetRitter »

Ciancele ha scritto:posare un fiore sulla tomba del suo imperatore. È questo un peccato?
no. e spero sia riuscito ad esaudirlo.


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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da babatriestina »

VetRitter ha scritto:
Ciancele ha scritto:posare un fiore sulla tomba del suo imperatore. È questo un peccato?
no. e spero sia riuscito ad esaudirlo.
:clapping_213:


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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da 1382-1918 »

Ciancele ha scritto:Gli avi di mio padre provengono da un paesetto a circa 20 km da Trieste, ora in Slovenia. Sono stato là molti anni fa ed ho trovato l’atto di nascita di mio trisnonno del 1795, nel quale il cognome era scritto con la cappa, una lettera che non esiste nell’alfabeto italiano. Mio nonno e mio padre sono nati a Trieste. Io pure. Quelli di mia madre erano di Bokordici, a nord di Pola, e di madrelingua croata. Ma tutti avevano la cittadinanza austriaca.
Era normale avere la cittadinanza austriaca, un fatto giuridico.
Ciancele ha scritto:dopo il 2 maggio 1945 eravamo Territorio Libero. Ho letto che il Territorio Libero non sarebbe mai esistito, mai nato.
No, il TLT nasce il 15 settembre 1947, come da Trattato di Pace firmato il 10 febbraio 1947. E se ne cominciò a parlare seriamente durante il 1946.
Il 2 maggio 1945 Trieste era amministrata da un governo provvisorio che mirava all'annessione alla Jugoslavia, e formalmente era ancora sotto sovranità italiana, sebbene non esercitata già dal 1943.
Chi scrive che il TLT non è mai nato, lo fa senza fare corretta informazione derivante da un'analisi giuridica dei fatti, ma solo per propaganda e disinformazione.


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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da babatriestina »

1382-1918 ha scritto: Chi scrive che il TLT non è mai nato, lo fa senza fare corretta informazione derivante da un'analisi giuridica dei fatti, ma solo per propaganda e disinformazione.
non solo propaganda e disinformazione: riporto da wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Territorio ... di_Trieste
La mancata entrata in vigore dello Statuto permanente e la mancata nomina del governatore del TLT determinarono uno stallo che mise in dubbio fra gli studiosi di diritto internazionale l'effettività dell'esistenza stessa di uno stato denominato "Territorio Libero di Trieste", carente di uno degli elementi costitutivi per essere definito tale - la sovranità - e soggetto perennemente ad un governo provvisorio militare.
Nell'ambito di questa situazione, si svilupparono delle teorie internazionalistiche, che addirittura ritennero che non essendo mai sorto un TLT indipendente come previsto dal Trattato di pace, l'Italia non avesse mai perso la propria sovranità su tutto il territorio[2]. Di contro, l'altra teoria predominante considerò parimenti l'insussistenza di uno stato definibile come "Territorio Libero di Trieste" essendo quindi il territorio assoggettato a un regime di occupazione militare, senza essere nel frattempo soggetto a una sovranità statale[3].
^[2] La teoria venne elaborata dal prof. Angelo Ermanno Cammarata, rettore dell'Università di Trieste, che la espose la prima volta il 4 dicembre 1949, all'interno della relazione sull'anno accademico 1948-1949. Sul punto si veda il paragrafo La facoltà e la questione di Trieste, all'interno del sito della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trieste
^[3] Anche questa teoria - maggioritaria - sorse all'interno dell'Università di Trieste, e venne elaborata principalmente dal prof. Manlio Udina. Ibidem.
i sostenitori sono stati due professori universitari di diritto dell'Università di Trieste, Cammarata filosofo e giurista, Udina di diritto internazionale. Saranno stati interessati, perchè di nazionalità italiana, ma non so se possiamo tacciarli di incompetenza.

Un punto che non ho mai capito bene: il TLT se fosse arrivato alla pienezza delle sue funzioni, avrebbe avuto ancora la distinzione fra zona A e zona B ? o le due zone servivano solo fino a che c'erano le occupazioni militari, rispettivamente angloamericana e jugoslava?


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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da 1382-1918 »

Non sono le sole teorie. Comunque mi trovo in pieno disaccordo con la cosiddetta tesi Cammarata, più oculata invece quella di Udina, anche se non sottoscrivo nemmeno quella.
Dire che il TLT non sia mai nato perchè non è stato applicato lo Statuto permanente, e ciò che ne sarebbe conseguito, è errato. Anche lo Statuto provvisorio, entrato regolarmente in forza, faceva parte delle clausole del Trattato di Pace riguardanti il TLT, e non di un regime intermedio non previsto. Per cui anche le occupazioni militari, che dovevano durare solo 6 mesi (e qui rispondo alla tua domanda), agivano per conto del TLT, che quindi è esistito ed ha avuto la sua sovranità. E' stato anche membro di organizzazioni internazionali come, ad esempio, l'OECE.
Anche accettando il fatto palese che le cose non sono andate fino in fondo, come previsto dal Trattato, una parte è stata pienamente applicata, solo che è rimasta congelata al primo stadio.


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Re: Che cosa farete il 17 marzo? :D

Messaggio da Rawa Ruska »

Finirà anche el 150°.... vederemo chi se ricorderà del '14 e come. Qualcosa faremo...

Rawa Ruska


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