Pagina 1 di 1

Cità vecia - via della Piccola Fornace

Inviato: sab 5 gen 2013, 18:23
da babatriestina
la via della Piccola Fornace,d un'antica fornace di calce non più esistente, è una stradina a fondo cieco che si stacca da piazza Donota passando parallela ma più in alto, a via degli Artisti.
Se ne parlava per la vecchia immagine con la fontanella
Immagine
eccola oggi
Immagine


Immagine

Re: Cità vecia - via della Piccola Fornace

Inviato: sab 5 gen 2013, 18:26
da babatriestina
verso la piazzetta
Immagine
Nonostante i tanti box, la macchine non mancano

però hanno recuperato un bel portale di pietra
Immagine

al fondo, scritture suimuri
Immagine
che mostrano che non è nemmeno rispettata l'antica formula triestina che diceva M*** chi che legi

Re: Cità vecia - via della Piccola Fornace

Inviato: sab 5 gen 2013, 18:28
da babatriestina
Oltre la chiusura
da una parte il vecchio pozzo
Immagine
e dall'altra la scala ormai abbandonata che porta a Caboro.
Io l'avevo percorsa una decina di anni fa, ma adesso.. occorrerebbe una riqualificazione, come dicono
Immagine

Immagine

Re: Cità vecia - via della Piccola Fornace

Inviato: mar 17 set 2019, 12:45
da babatriestina
Androna della piccola Fornace,

così chiamata da qualche fornace di calce o mattoni che trovavasi ab antico non troppo lungi da quel sito, verso il cimitero degli ebrei sotto il castello. In fondo, a sinistra, le mura del Teatro Filodram¬ matico con uno sbocco di quel palcoscenico ; a destra, per una stretta e quasi diroccata via a gradini, chiusa a rastello di ferro con la scritta 'precaria,, si giunge al macelletto degli ebrei, istituito circa 30 anni fa su tratto di fondo dell antico loro cimitero.

Notiamo però che attorno il 1600, in queste parti, fuori delle mura, non esistevano che campagne, vigneti e qualche casolare per i servi ed i contadini; e che nell'anno 1508 alcuni soldati veneti, affaccendati a piantare in quel sito una batteria di cannoni per bombardare Trieste, furono di notte tempo assaliti da un pugno di cittadini che scalarono le mura presso Donota, uccisero il comandante e li posero in fuga, lasciando sul terreno vanghe, zappe ed armi.

In quest’androna tutte le case hanno degli scalini per entrar nel'portone; il che prova che quella via era un tempo, non troppo lontano, molto più alta; e si accede ai N. 468, 627, 628, 629, 630, 1725 e 1797, la quale ultima altro non è che una tettoja resa abitabile