Trieste e la scienza

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Re: Trieste e la scienza

Messaggio da babatriestina »

immagino sia il simbolo della Sissa e che intendano Ulisse ( anche se ame pareva di ricordare che era un altro il personaggio dlela nave)
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fontanella in legno
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Re: Trieste e la scienza

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ci osno panchine per picnic... e albeim ora gialli:
ornielli con ultime foglie
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aceri
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per me questa è foglia di quercus rubra
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Re: Trieste e la scienza

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querce annose
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aceri
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Re: Trieste e la scienza

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fra queste cedri e sempreverdi piantati
questo ì l'acer platanifolia ( sembra un platano ma i frutti son diversi)
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questo sembra un grandioso ippocastano 8 c'è anche un castagno più in là)
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Re: Trieste e la scienza

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il berberis a foglie rosse, quello che faceva il rosso dell'alabarda di Montuzza
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nel giardino formale ci sono un po' di "diavolerie" dei fisici: il triangolo impossibile ( in prospettiva)
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Re: Trieste e la scienza

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tubi sonori di diverso tipo
una specie di " organo"
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Re: Trieste e la scienza

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Tipo Orecchio di Dionisio a Siracusa
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e una serie di pannelli a affetti ottici,q uesti vanno fatti ruotare
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Re: Trieste e la scienza

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Nel parco c'è anche la ex chiesetta, diventata adesso "La Sissa dei piccoli", asilo nido per i figli del personale e non solo. L'ho frequentato per tre anni e sta finendo il quarto (ebbene sì, sono giovane e frequento ancora l'asilo nido! :D ). E' un bellissimo nido, con un suo giardinetto recintato e la più grande delle mie nipoti ricorda ancora di aver visto oltre l'inferriata i cinghiali. Io, girando per il parco, ho visto solo caprioli e tanti uccelli.

Sempre girando per il parco ho provato l'orecchio di Dioniso, come lo chiami, ma senza grandi risultati. Speravo di riuscire a sentire meglio i canti di alcuni uccelli, ma ho sentito solo un generalizzato aumento del rumore.

Peccato che non ti sei messa a fotografare il triangolo di Pembroke in maniera che sembri proprio un triangolo impossibile.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Trieste e la scienza

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La scienza. In questi giorni in Piazza Unità ci sono dei pannelli, di divulgazione scientifica, che se non altro meritano di esser visti per le bellissime foto.
Sono relativi agli acceleratori di particelle come il nostro sincrotrone e sembrano voler pubblicizzare la proposta di uno in Svizzera/Francia molto molto grande.
La gente guarda, senza "assembrarsi"
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Re: Trieste e la scienza

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Re: Trieste e la scienza

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anche un van Gogh per sfondo
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Re: Trieste e la scienza

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i veri scienziati sanno che non hanno ancora le risposte a domande che sembrano semplici
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o complesse
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il Sole

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Re: Trieste e la scienza

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il nuovo progetto di acceleratore ( in azzurro l'attuale)
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le signore erano molto interessante a come uno di questi acceleratori avrebbe smascherato il miele non naturale
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Re: Trieste e la scienza

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premi Nobel davanti a formule a me ignote
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possibilità d i risparmio energetico?
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Re: Trieste e la scienza

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babatriestina ha scritto: sab 26 set 2015, 19:38


e una sua applicazione per un nuovo tipo di mammografie
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ho letto un recente libro a riguardo, che spiega che hanno abbandonato il progetto delle mammografie, perché costavano molto di più dlele tradizionali, che ne l frattemo sono evolute,e non andava bene fare spostament medici su e già a Basovizza.


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Re: Trieste e la scienza

Messaggio da babatriestina »

Un riassuntino storico, leggendo un libro su Elettra e la sua storia:
era negli anni 70 che si parlava dei un protosincrotrone a Doberdò, ma l'ipotesi venne abbandonata e credo sia quello che venne fatto a Ginevra.
poi ne fecero uno a Frascati, crìhe riuniva molti fisici e chimici italiani, ed uno doveva essere europeo, ma francia e germania si misero d'accordo da solo.. e lo fecero a grenoble, mi èare.
Finalmente per questo si mossero pur ei politici; era passato il 6ì76 trattato id Osimo, se si voleva dare un contentino a Trieste, la DC penalizzata dlla Lista appoggiò il progetto, il politico locale fu Corrado Belci , con l'appoggio di Anzelotti ( Area di ricerca? allora) e il sostegno del Nobel Rubbia. la presenza di altre istituzioni scientifiche a Trieste spingeva alla possibilità di questo acceleratore di particelle, si cercò un sito, erano du epossibili, l'attuale presso basovizza ed uno presso Padriciano- ex campo profughi e campo carri. zona più degradata ma meno pianeggiante che avrebbe dato più lavori per spianarla. Fi scelta l'attuale posizione, con due opposizioni Gli sloveni e i verdi che entrambi temevano un "inqunamento" Rubbia minaccoò di farloa Gorizia... da frascati proponevano di prepararlo in loco e poi portarlo a Trieste, ma.. preferirono farlo qua..
non soto a spiegare, perché non sono esperta in materia, le applicazioni, ma legogo d raggi x, cristalli, chimica più che fisica...


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Re: Trieste e la scienza

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

babatriestina ha scritto: gio 15 ott 2020, 20:40
babatriestina ha scritto: sab 26 set 2015, 19:38


e una sua applicazione per un nuovo tipo di mammografie
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ho letto un recente libro a riguardo, che spiega che hanno abbandonato il progetto delle mammografie, perché costavano molto di più dlele tradizionali, che ne l frattemo sono evolute,e non andava bene fare spostament medici su e già a Basovizza.
La mia impressione, da subito, è stata questa: il sincrotrone è nato inizialmente per essere anche, e forse fondamentalmente, uno strumento di sussidio alla ricerca applicata. Quindi bisognava trovare delle scuse che ne giustificassero i costi e così si immaginano delle improbabili applicazioni pratiche. Immaginiamo di applicare lo strumento per uno screening delle donne del FVG in età a rischio tumore al seno: ci sono 1.200.000 abitanti, 600.000 donne, 300.000 in età a rischio tumore al seno (vado a spanne); Bisogna fare un esame all'anno, se quello che cerco è una diagnosi precoce, 1000 al giorno in fila al sincrotrone per fare lo screening, pullmann in fila a Basovizza da tutto il Friuli come sulle rive ai tempi dei jeansinari. Non bisogna essere geni per capire che la strada non è percorribile, e che era solo una bella scusa per giustificare una ricerca forse interessante da un punto di vista teorico, ma assolutamente impercorribile in pratica.

Mio papà, contadino, mi raccontava che aveva trovato negli anni '30 una pubblicazione in cui si spiegava che per combattere l'oidio, invece di usare lo zolfo bastava grattare con l'unghia le foglie della vite al primo apparire del parassita.Sarà stata senza dubbio una cura ecologica, forse efficace, ma assolutamente impercorribile anche per un piccolo coltivatore diretto come era lui.Per me siamo sullo stesso livello.


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Re: Trieste e la scienza

Messaggio da babatriestina »

in realtà si trattava di due cose diverse: non lo screening di massa, ma casi particolari perché le immagini erano molto più nitide e soprattutto con molte meno radiazioni di quelle che davano gli screening dell'epoca.


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Re: Trieste e la scienza

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Mah, se lo scopo è quello di individuare forme precoci e piccolissime, solo con uno screening di massa lo puoi fare.

Cambio discorso: perché ti lascia perplessa la barca della Sissa? Il motto che hanno è "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza". Non mi pare che la nave ci stia male.


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Re: Trieste e la scienza

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sono piccolo ma crescero ha scritto: ven 16 ott 2020, 10:21
Cambio discorso: perché ti lascia perplessa la barca della Sissa? Il motto che hanno è "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza". Non mi pare che la nave ci stia male.
perché quella nave , presa da un vaso greco, non dovrebbe rappresentare Ulisse.ero in dubbio fra Arione, o Dioniso..
ecco qua l'0ho fotografato e pure postato in forum, è una famosa coppa greca esposta all'Antikensammlung di Monaco, rappresenta Dioniso ed è di Exekias ( c'è chi lo spaccia per nave pirata etrusca, sul web..)

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