Alla ricerca delle radici...

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basilico51
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Alla ricerca delle radici...

Messaggio da basilico51 »

Un saluto cordiale a tutti i lettori del forum. :-)
Mi presento: non sono triestino di nascita, sono napoletano e perciò non so esprimermi in lingua triestina :( .
Mio nonno paterno era invece triestino e così qualche termine in triestino è entrato nei modi di dire di tutta la mia famiglia: cercavo su Google il significato preciso di "marantighe" e "crodighe" e così sono capitato su questo bel forum. Ho notato che il significato dei termini era esattamente quello che conoscevo per esperienza personale.
Poi ho visto questa sezione dedicata a ciò che dicevano i nonni e mi è venuta voglia di cercare di risolvere un vecchio quesito di famiglia: appurare chi era il mio bisnonno e ricostruire così la storia delle radici mie e della mia famiglia.
Mi spiegherò e cercherò di non dilungarmi troppo. Esporrò i fatti "certi" e, tra parentesi, le affermazioni, le voci tramandate non riscontrabili, una storia che dura da circa centotrent’anni:
mio nonno E., il padre di mio padre, nacque a Trieste nel 1898.
I suoi genitori erano una "governante" triestina e un nobiluomo (un barone?) austriaco di nome Giuseppe(?). I due non erano sposati ma convissero a lungo, tanto da fare ben nove (?) figli. I sopravvissuti, all'inizio del 1900, erano due sorelle più grandi, I. e M., entrambi cantanti liriche, e un maschietto più piccolo, mio nonno.
Il loro padre era sposato con una nobildonna francese (una principessa?) ma non aveva avuto con costei alcuna prole (?): un matrimonio non felice. La mia bisnonna E. era la governante di casa e divenne l'amante del bisnonno. Questi, che abitava a Vienna (siamo negli ultimi due decenni dell'ottocento) mise su casa a Trieste con la bisnonna, in via dell'Acquedotto.
Secondo la cronaca di famiglia, il bisnonno tento di divorziare(?) dalla moglie, ma la cosa gli fu impedita dall'imperatore Francesco Giuseppe in persona - di cui sarebbe stato cugino (una dizione ambigua, indicante una vera parentela o la semplice appartenenza alla corte asburgica) – contrario al divorzio per motivi religiosi. Certamente non ebbe però difficoltà a frequentare la sua nuova famiglia triestina, a mantenerla, a mostrarsi in foto con figli e compagna. Di professione faceva il banchiere(?) e, alla fine dell'ottocento/inizio del novecento, subì un grave rovescio economico, una bancarotta(?) che ne provocò il suicidio (probabilmente eseguito con un'arma da fuoco)(?).
L’evento provocò la quasi-rovina della famiglia di mio nonno: sua sorella I.. (maggiore di una quindicina d'anni), andata ad abitare in via Rapicio, si dedicò all'arte lirica (era un soprano “drammatico”) con la quale mantenne se stessa e contribuì al mantenimento degli altri famigliari.
La bisnonna E. prese ad affittare camere di casa (attività che avrebbe poi proseguito anche altrove). Sintetizzando al massimo il periodo successivo, mio nonno seguì, con la famiglia, gli spostamenti della sorella maggiore I., prima a Milano (la prozia lavorava alla Scala) e poi a Napoli (durante la prima guerra mondiale pensò di spostarsi al San Carlo).
Nel 1956, alla morte di mio nonno E., mia nonna V. eseguì le sue disposizioni e distrusse lettere, carte, quaderni di precisissimi conti di famiglia, fotografie e quant’altro ricordasse quella che il nonno aveva sempre considerato come una vergogna, cioè la sua origine da una relazione adulterina, l’essere “figlio di N.N.” all’anagrafe.
I figli, in precedenza, non avevano mai osato rompere il tabù familiare e chiedere notizie al padre delle loro origini. Le uniche informazioni che mi risultano risalgono agli scarni racconti di mia nonna V., apprese dalla cognata e amica I.., il soprano drammatico, Costei morì nel 1941 senza avere avuto figli, mentre mia nonna V. è deceduta nel 1977. Anche la seconda sorella, M., era stata stroncata dal tifo a ventuno anni. I soli discendenti di quell’austriaco sono i figli, nipoti e bisnipoti di mio nonno E.
Tutta la mia abbastanza numerosa famiglia porta il cognome (triestinissimo) della mia bisnonna e i miei figli e nipoti hanno martellato me e i membri più anziani della famiglia per “sapere”.
Una ventina di anni orsono scrissi anche all’arciduca Otto d’Asburgo raccontandogli questa storia e lui mi rispose con cortesia, in francese, ma senza darmi alcun altro particolare nuovo: la vicenda del mio bisnonno sembrava seppellita. Una “damnatio memoriae” piuttosto ben riuscita. Certo, se devo “mal pensare”, degli eventuali pseudo-parenti potevano dare un qualche fastidio…
Perciò lancio qui, in questo sito triestino, il mio appello: c’è forse qualcuno che mi può aiutare nella scoperta e ricostruzione delle mie radici?
In privato, potrò comunicargli il mio nome e quello dei miei, per ovvia completezza di informazione.
Nel frattempo, comunque, grassie per l’attenzione. :-)


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

affascinante storia! (e ovviamente benvenuto!)
e molto verosimile.. le governanti di casa, nelle famiglie altoborghesi, avevano uno status quasi familiare e non è da escludere che più volte abbiano consolato i mariti dall'assenza della moglie. ma se non c 'erano figli la cosa finiva lì.
Il divorzio nella cattolicissima Austria non era previsto, però.. c'era in Ungheria!! vedere il post sulla love story triestina di Conrad von Hoetzendorf! e tali divorzi e nuovi matrimoni non erano per niente apprezzati a corte.
Forse una visita agli uffici parrocchiali potrebbe dare qualche informazione in più, per esempio la residenza della bisnonna in Aquedotto ( viale XX Settembre, ora).
per la prozia cantante, i dati del teatro Verdi e altri teatri potrebbero darne qualche informazione sulla carriera.
Per il suicidio seguito alla bancarotta, si potrebbe cercare , avendo un'idea dell'anno, la raccolta del quotidiano il Piccolo, alla Biblioteca civica.


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Benarrivato basilico51. Bella la tua storia, sembra quasi un romanzo d'altri tempi!


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
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"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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basilico51
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Messaggio da basilico51 »

Grazie per il benvenuto.
Ho provato a raccogliere delle notizie sulla mia prozia I. al Teatro di San Carlo e alla Scala per la tesi di una delle mie figlie sulla storia del marito, un autore di commedia napoletane. Non ho avuto gran risposte. Tra l'altro la prozia utilizzava uno pseudonimo, credo sia I. De Benedictis (ah, questi figli naturali...). Chissà al Verdi di Trieste?
Beh, per l'anno della morte del bisnonno non posso essere preciso. Certo avvenne dopo la nascita di mio nonno (nel 1898) e prima del 1910, anno in cui si trasferirono tutti a Milano.
Una notazione che farà piacere a qualcuno, credo. La prozia I., convinta cittadina di sentimenti italiani, raccontava che da giovane si metteva d'accordo con altre due giovani donne: si vestivano in tinta unita, una tutta di rosso, l'altra di bianco e la terza di verde e uscivano sottobraccio per il centro di Trieste. Facevano una bella bandiera.
Da qualche parte devo aver conservato una specie di sottovassoio di lana sottile: fondo giallo, bordo nero, aquila absburgica al centro in alto, una bandiera tricolore con stemma sabaudo e la scritta "Italy" in basso. Era l'ingenua bandiera personale di mio nonno da bambino. Che incredibilmente pianse per la morte di Francesco Giuseppe. Era "il suo imperatore" nonostante tutto. La famiglia della bisnonna E. era di lingua italiana, anche se pare avesse dei fratelli ufficiali che servivano nell'imperial-regio esercito austroungarico.
Se vi fa piacere, vi racconterò qualche altro aneddoto di un secolo fa, magari a puntate... :-)


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

basilico51 ha scritto: Una notazione che farà piacere a qualcuno, credo. La prozia I., convinta cittadina di sentimenti italiani, raccontava che da giovane si metteva d'accordo con altre due giovani donne: si vestivano in tinta unita, una tutta di rosso, l'altra di bianco e la terza di verde e uscivano sottobraccio per il centro di Trieste. Facevano una bella bandiera.
e che altri ( non io!) non apprezzeranno mica tanto :-D :-D :-D
Quando gli racconto che mia nonna nel novembre 1918 era ogni mattina sulle Rive col mazzo di fiori ad attendere i bersaglieri, scuotono la testa con commiserazione :-D


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

basilico51 ha scritto: fondo giallo, bordo nero, aquila absburgica al centro in alto, una bandiera tricolore con stemma sabaudo e la scritta "Italy" in basso. Era l'ingenua bandiera personale di mio nonno da bambino.
C'era quello che diceva che i triestini sognavano Francesco Giuseppe vestito da bersagliere. O il fratello dell'altra nonna, di idee anarchico-socialiste , che alla morte dell'imperatrice Elisabetta, per mano di un anarchico, "pianzeva come un vedel".


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Messaggio da basilico51 »

Beh, ognuno, naturalmente, ha le sue idee. A casa mia, c'è stata, come credo in tutte le case, gente di tutte le fedi politiche.
Certo, non posso discutere con quanto sentivano questi miei avi, nel contesto di altri momenti storici.
Per questo dico che il nonno, di sentimenti italiani come si diceva allora, incredibilmente era legato "al suo imperatore". Nella vita la coerenza è una cosa cui spesso ci richiamano gli altri, quando poi è soprattutto un fatto di razionalità. Vai un pò a mettere ordine tra i sentimenti...
Il padre di mia nonna, un ferroviere di sentimenti borbonici (era di Barra, oggi quartiere di Napoli) pianse per la morte di re Umberto I. Forse oggi avrebbe qualcosa da dire sugli eredi di quel re. E io, che sono un vecchio sessantottino con il piombino di garanzia, comincio a pensare che sarebbero stati meglio i Borbone con il loro regno delle Due Sicilie...
Cos ti voll! E' la vita! :-)


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Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto:e che altri ( non io!) non apprezzeranno mica tanto :-D :-D :-D
Quando gli racconto che mia nonna nel novembre 1918 era ogni mattina sulle Rive col mazzo di fiori ad attendere i bersaglieri, scuotono la testa con commiserazione :-D
Me sento ciamado in causa ;--D

Ho letto con piacere il tuo racconto, e devo ricordare a Babatriestina che so benissimo che a Trieste convivevano 1000 anime, pro e contro gli uni e gli altri. Mi agito solo quando si vuol far passare la città per un blocco monolitico indissolubilmente legato ed innamorato di una nazione che non era fautrice dei suoi fasti. Per questo anche mi piace il racconto del filo italiano che piange per il povero nostro Franz.

Tornando al racconto di Basilico, anche se non lo metto in dubbio, trovo curioso che l'Imperatore Otto abbia risposto in francese, dal momento che parla perfettamente l'italiano. Sul tema del divorzio, invece, credo che nell'impero esistesse già il divorzio per le coppie di altre religioni che non fossero la cattolica.


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Messaggio da basilico51 »

Egregio Adler,
anch'io, a suo tempo, mi meravigliai che Otto rispondesse in francese. Vero è che gli inviai la mia lettera al Parlamento Europeo, a Bruxelles, dov'era deputato, dopo avere visto un servizio giornalistico su "il Venerdì" de "La repubblica". Scrissi in italiano per poter meglio argomentare i miei ricordi.
Mi dispiace un pò di aver distrutto la sua lettera, ma trovai, devo dire, un pò umiliante la risposta della serie "ho trovato interessante la tua storia, ma non mi risulta un tubo di quello che dici e perciò statti bene". Così - in un impeto di delusione di quando hai agito in maniera sincera, mostrando un tuo lato "debole" - strappai la lettera, che era vergata a mano su carta intestata.
Bah! In queste cose è abbastanza normale la diffidenza. Chissà avrei potuto accampare un chissà quale diritto essendo il diretto erede di mio nonno. Magari alla corona, non ti pare....??? :wink: :lol:
Per il divorzio, non saprei. I testimoni, oramai, sono muti da decenni.


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Messaggio da AdlerTS »

Immagino che la Casa abbia già i suoi problemi che non alimentare eventuali filoni di pettegolezzo :-D
Per il divorzio, ho ricontrollato ed addirittura Anna Fano in "Giorgio e io" sottolinea che nel 1924 a Trieste era ancora transitoriamente valida questa regola austro ungarica sul divorzio per i non cattolici.


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Messaggio da basilico51 »

Tanto per rientrare nel tema, aggiungerò qualche particolare di vita vissuta.

La famiglia di mio nonno E., come ho già detto, segui all'inizio del Novecento le sorti della prozia I.: lei levorava a Milano, alla Scala, e nel 1910 o giù di lì si fece raggiungere da mamma, sorella e fratello.

Una volta scoppiata la I guerra mondiale ed entrata in guerra l'Italia, per un breve periodo i miei vennero internati in campo di concentramento come cittadini nemici. Si dichiararono "irredenti" e riuscirono, in qualche modo, a essere liberati.

Il nonno E. aveva allora sedici anni ma col passare del tempo divenne, per l'Austria Ungheria, un renitente alla leva, passibile di severe pene se non dell'impiccagione.

Nel 1917, dopo Caporetto, nel timore del dilagare dell'esercito austriaco, la famiglia si spostò a Napoli, dove esisteva un teatro lirico paragonabile con la Scala, il San Carlo, luogo certo di lavoro per le mie prozie.

Per prima lasciò Milano, dove abitavano in Corso Buenos Aires, la sorella maggiore, la prozia I.
In seguito - quando si riunirono tutti e quatto, lontanissimi oramai da Trieste - incontrandosi alla stazione Garibaldi di Napoli si abbracciarono piangendo amaramente.

Lì cominciò un'altra storia.


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Messaggio da babatriestina »

MOD ho spostato i post riguardanti il caffè nella sezione Cucina, topic caffè a Trieste MOD


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Messaggio da basilico51 »

Un aggiornamento sulla mia ricerca: ho ricevuto dalla Diocesi di Trieste la copia del registro battesimale con l'indicazione della parrocchia dove mio nonno venne battezzato. Era la parrocchia di Sant'Antonio Taumaturgo (oggi Sant'antonio Nuovo). Il giorno era il 27 marzo 1898, quasi centodieci anni fa.

Per la gioia di Adler - suppongo :-) - il secondo nome di battesimo di mio nonno era Franciscus, ritengo in onore dell'imperatore allora regnante. Come d'uso allora nella chiesa cattolica tutte le notazioni sono espresse in latino, compresa la dizione "tergestina" riferita alla mia bisnonna, nata nel 1860 a Trieste.


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Messaggio da basilico51 »

Devo fare delle correzioni, alla luce di dati certi che ho reperito presso il comune di Trieste. La mia prozia M. morì a Trieste nel 1904. La sorella I. a Napoli nel 1941. I fratelli e le sorelle di mio nonno E., lui compreso, furono nove. Sei morirono in tenera età. :(
L'ultimo dei tre superstiti fu mio nonno E., che è stato l'unico ad avere figli e nipoti. Morì nel 1956 a Napoli.
I discendenti della bisnona E., viventi oggi, ammontano attualmente a una trentina di persone. :-)


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Messaggio da basilico51 »

Un'altra piccola tessera che potrebbe essere utile nel riconoscere il mio bisnonno: mia madre mi ha detto che, secondo quanto lei sapeva, il bisnonno "suonava il violino a corte durante i pranzi della principessa regnante, a Vienna".

La bisnonna E. nacque il 24 luglio 1860.
Il bisnonno non lo so, ma sarà stato più o meno coetaneo.

La principessa regnante era Sissi? Sarà stato solo un violinista?

Devo dire la verità: spesso ho dubitato delle notizie, parziali e apparentemente fantasiose che ho registrato da vari testimoni della mia famiglia, ma andando avanti con la mia ricerca ho notato che i particolari sono corretti: Trieste luogo di nascita del nonno e della bisnonna e così è; nove figli di cui sei morti in tenera età e così è; la strada in cui abitavano è quela che conoscevo; una famiglia di fatto prima agiata e poi andata in rovina per la morte del fantomatico capofamiglia.
Insomma, ma fosse tutto vero? Se così è, la storia della mia famiglia di origine triestina sarebbe degna di un romanzo, se non fosse per il fatto che ha riguardato persone in carne e ossa che hanno vissuto e sofferto.

Certo, un vero, difficile mistero. :roll:


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Messaggio da AdlerTS »

basilico51 ha scritto: La principessa regnante era Sissi? Sarà stato solo un violinista?
L'Imperatrice Elisabetta è morta nel 1898, ma comunque stava poco a Vienna.
Forse suonava per le figlie ?


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Messaggio da basilico51 »

L'Imperatrice Elisabetta è morta nel 1898, ma comunque stava poco a Vienna.
Forse suonava per le figlie ?
Per quanto ne so, il bisnonno dovrebbe essere stato coetaneo di Sissi.
Mia madre ha accennato a una Maria Teresa, ma in questo caso - se si trattasse dell'Imperatrice - la cosa si complicherebbe, in quanto risaliremmo all'indietro di più di un secolo.
Siamo perciò nel campo delle ipotesi più aleatorie.
Non posso assolutamente rispondere alla domanda se non riesco a chiarire l'identità anagrafica del mio bisnonno.

A questo proposito, aggiungo una curiosità: diversi anni fa, un mio cugino desiderava fare il carabiniere.
La madre mi confidò che, riuscendo in qualche modo a consultare rapidissimamente la pratica personale del figlio, aveva letto di un rapporto (di polizia devo ritenere) in cui si faceva cenno al bisnonno, alla sua lunga relazione con la bisnonna (dalle date di nascita dei figli - 1883-1898 - almeno una ventina d'anni) e infine al nome del bisnonno.
Inutile dire che la zia, di età avanzata, non ricorda nessun particolare interessante ai fini della mia ricerca. :roll:


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Messaggio da McFriend »

Nella biblioteca tedesca "Tessmann" di Bolzano ci sono alcuni libri che potrebbero esserti utili per le tue ricerche. Come per esempio "das große Buch der Österreicher" tradotto il grande libro degli Austriaci. Se vuoi alla prima occasione che ho faccio un salto in biblioteca e me lo guardo. :-D


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basilico51
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Messaggio da basilico51 »

Nella biblioteca tedesca "Tessmann" di Bolzano ci sono alcuni libri che potrebbero esserti utili per le tue ricerche. Come per esempio "das große Buch der Österreicher" tradotto il grande libro degli Austriaci. Se vuoi alla prima occasione che ho faccio un salto in biblioteca e me lo guardo.
Con piacere. Qualsiasi notizia che possa contribuire a risolvere il mistero del mio bisnonno è la benvenuta. :-)

Nel frattempo, auguro buona Pasqua a te e a tutti i lettori e gli iscritti di questo forum. :-)


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Avrei bisogno pero del cognome di tuo nonno. Puoi mandarmelo anche privatamente. La data di nascita hai detto che il 27. marzo 1898 nato a Trieste. Ciao


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