"Giorno del ricordo"

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refolo

il giorno del ricordo

Messaggio da refolo »

Un Bosniaco, emigra' in America dal 2000, all'eta' de nove, oggi sedicenne, reduce de Srebreniza, el ga' copa' 5 persone al Mall a Salt Lake City.

Non go' parole, perche' penso chel el gavera' ancora d'avanti i oci quel chel ga' visto nel 1995/8. Suo stesso cugin lo disi da Sarsajevo.

Adesso me domando? xe dimentica'? nol podera' mai! specie per una creatura picia.

Maria aka Refolo


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babatriestina
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Re: il giorno del ricordo

Messaggio da babatriestina »

refolo ha scritto:Un Bosniaco, emigra' in America dal 2000, all'eta' de nove, oggi sedicenne, reduce de Srebreniza, el ga' copa' 5 persone al Mall a Salt Lake City.

Non go' parole, perche' penso chel el gavera' ancora d'avanti i oci quel chel ga' visto nel 1995/8. Suo stesso cugin lo disi da Sarajevo.

Adesso me domando? xe dimentica'? nol podera' mai! specie per una creatura picia.

Maria aka Refolo
te disi che ricordar xe più facile che porti mal che ben?


refolo

giorno del ricordo

Messaggio da refolo »

Cossa te parli? questo sta' anche per lui.......el se ricorda de quel che xe sucesso nella sua citta'.

Un giovane del suo ranco, non pol dimenticar come domandemo noi!
noi volemo dimenticar, lui se a' sveia' dopo tanti anni, provado da quel chel ga' visto e sofferto!

la mente umana ga' dei circoli che una va' a roda, un gira l'altro xe quadrato

Maria aka refolo


refolo

il giorno del ricordo

Messaggio da refolo »

Scusa, forsi go' risposto a vanvera, son stada disturbada al telefono,
volevo dir che se el ricordo ghe ga' porta' mal per lui, mi me ricordo de mi' e dei mii ma non go copa' nessun, se vedi che lui essendo appena sedicenne, la vita lo ga' disilluso, proprio all'eta' della puberta' chissa' cossa chel gavera' sofferto, se suo papa' xe sta' butta' in un buso, e lui iera la'.

Maria aka refolo


julien
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10 febbraio - giorno del ricordo

Messaggio da julien »

Oggi, 10 febbraio, l'Italia commemora il giorno del ricordo. Il presidente Napolitano, nel suo discorso commemorativo, ha affermato che "le foibe furono pulizia etnica" e ha rimesso 75 medaglie a dei parenti di vittime. Questa verità che sembra cosi' evidente, consacrata dalle cifre e da una legge è, a volte, ancora contestata.
1°) Quali sono le vostre reazioni ?
2°) Credo pure di aver capito che il famoso "Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata" in Piazza Hortis (in lavoro da anni) sia finanziato, almeno in parte, da questa legge : quale è la situazione attualmente, la sua apertura è programmata ?


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

l'argomento è ancora molto delicato e può portare a prese di posizione molto personali, anche solo per mettersi d'accordo sul significato delle parole. Per anni non se ne è parlato soprattutto nel resto d'Italia o se ne è parlato in maniera incompleta o unilaterale, e adesso c'è anche chi sfrutta l'occasione per fini politico/partitici.
Non credo se ne possa ancora parlare serenamente .
Per il Museo, i lavori della ristrutturazione del palazzo sembrano procedere.
C'è anche il problema delle opere d'arte istriane, esposte uno o due anni fa al Revoltella, e delle loro sede definitiva, che non è stato ancora risolto con soddisfazione da entrambe le parti .


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Messaggio da ffdt »

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flag_fr c'est moi que j'ai fusionné les deux ... nous n'avons pas besoin d'en avoir deux
flag_uk it's been me that I merged the two ... we don't need to have two


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Re: 10 febbraio - giorno del ricordo

Messaggio da AdlerTS »

julien ha scritto:2°) Credo pure di aver capito che il famoso "Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata" in Piazza Hortis (in lavoro da anni) sia finanziato, almeno in parte, da questa legge : quale è la situazione attualmente, la sua apertura è programmata ?
Questo museo è un po'una barzelletta, perché si presenta da anni come un rudere con le impalcature sulle facciate. Pare manchino sempre i soldi per andare avanti. Anche adesso non se ne vede bene l'orizzonte :?


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Re: 10 febbraio - giorno del ricordo

Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:Questo museo è un po'una barzelletta, perché si presenta da anni come un rudere con le impalcature sulle facciate.
veramente, passando nei giorni scorsi, mi sembrava che le facciate fossero migliorate, per quel che si vede dietro le impalcature. Parlo ovviamente del palazzo, non so poi come e che cosa ci verrà messo dentro.


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da mandi_ »

Io sono una di quelle persone che vivevano tranquille in un'ignoranza suprema.
L'ignoranza è sempre sbagliata ed ho cercato di rimediare.
Ho letto gli interventi precedenti e vedo che questo è un argomento spinoso.
Ma voglio seguire il mio cuore e la mia coscienza per ricordare in questo giorno tutti quelli che hanno sofferto, hanno dovuto partire o sono morti , e sono stati tanti.
Spero ardentemente che questa data non rappresenti solo una delle tante date prefissate, ma un momento di riflessione che non sia limitato solo ad un giorno : cerchiamo di imparare a convivere in pace.

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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da babatriestina »

Rispondo quotando il presidente Napolitano:
«L'essenziale è non restare ostaggi nè in Italia, né in Slovenia, né in Croazia, egli eventi laceranti del passato. L'essenziale è, secondo le parole dello stesso presidente Turk, non far nascere ancora 'conflitti dai ricordì» dice il presidente della Repubblica. Il capo dello Stato sottolinea che «in ciascun paese si ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo». Ma, continua, «possiamo finalmente guardare avanti, costruire e far progredire una prospettiva di seconda collaborazione sulle diverse sponde dell'Adriatico». Napolitano ricorda che «l'Adriatico, dopo aver sofferto a lungo lacerazioni e conflitti, viene oggi trasformato dalla prospettiva euroaltantica. Le nuove generazioni, slovene, croate, italiane - continua - si riconoscono in una comune appartenenza europea che arricchisce le rispettive identità nazionali».

Purtroppo invece, dopo decenni di silenzio ( non per noi a Trieste che sapevamo) il tutto è stato ripreso sì per portare alla luce ma anche per sfruttarlo ai fini della lotta politica attuale. E continuano a scagliare accuse sulla parte opposta per i torti subiti più di mezzo secolo fa e oltre.


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da mandi_ »

No, Baba, scusa se ti contraddico un pò. Tu sai che vengo da un'altra regione.
Ti assicuro che purtroppo è vero che di questi fatti si parla generalmente poco.
Qui in Trentino ci sono molte famiglie che si sono spostate a vivere qui, a quei tempi. Ora c'è ancora qualche anziano che ricorda vividamente, ma i figli sono ormai Trentini da decenni e vogliono giustamente dimenticare un poco , salvo rattristarsi e diventare pensierosi quando sentono parlare di quegli eventi.
Ecco, non piace neanche a me quando la politica ricorda quei tempi in modo capzioso, ma c'è anche molta gente comune che prova grande rispetto e dolore, senza farlo in modo politicizzato. Ed è giusto che la gente, anche i non Triestini e i non Istriani, ricordino le storie di quelli che furono infine padri o nonni di qualcuno.

Voi Triestini sapevate, hai detto, ma quando mia figlia ha dovuto sostenere l'esame di Stato con questi argomenti, che erano molto probabili, sono stata io che ho dovuto cercare per lei in internet, su libri ecc il racconto di ciò che era successo. E il suo professore di Storia non era di sinistra, per parlar chiaro.
Immagina una ragazza trentina portare all'esame Svevo e la Mitteleuropa . Argomento scelto da lei, che di Mitteleuropa vera non sa niente, tuttora. Io l'ho imparato dal Forum.
Spero almeno di essere stata in grado, a quei tempi, di spiegarle efficacemente e di aver trovato le parole giuste, per la memoria e per le foibe . Ricordo di averla rattristata. Ma meglio triste che ignorante, indifferente o insensibile.
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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da Elisa »

Mi capita di leggere con emozione...:

"Con la presenza dell' ambasciatore italiano ed il console generale d' Italia, la comunità italiana, le rappresentanze delle comunità giuliane e trentine di Buenos Aires, nel Giorno del Ricordo -10 febbraio- hanno reso omaggio ai connazionali di Istria, Dalmazia, Pola, Zara e Fiume massacrati nelle foibe.
.....
Le autorità presenti hanno riconosciuto che lo Stato italiano ha ancora un debito morale nei confronti di quelle popolazioni e dei loro discendenti, molti dei quali hanno vissuto l' esperienza della "doppia emigrazione", giacchè dopo esser stati cacciati dalle loro terre hanno cercato nuovi orizzonti in America.
.....
Si è conclusa la santa messa, celebrata nella chiesa della "Madonna degli emigranti", con il "Va pensiero" cantato dal Coro Alpino e dal Coro Giuliano di Buenos Aires, in un momento di raccoglimento e rispetto...


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da AdlerTS »

Purtroppo le cose continueranno ad andare per il verso sbagliato fino a che alcune persone al di qua ed al di la dell'ex confine continueranno a pensare di essere i "buoni" e di aver subìto violenze dai "cattivi". Soprusi ed omicidi ci furono da tutte e due le parti nella metà del 900: se dopo (sempre al di qua ed al di la dell'ex confine) si pensa di poter citare solo parte degli avvenimenti storici per "tirare l'acqua al proprio mulino", allora vedo poche speranze per il futuro.

Interessante per esempio l'articolo di oggi sul Piccolo di Gorizia a proposito del campo di concentramento di Sdraussina-Poggio Terza Armata,
creato nell’estate del 1942 come carcere sussidiario della prigione di Gorizia, divenuto poi un inferno per i civili sloveni rastrellati nelle zone d’occupazione, ma anche per cittadini italiani ( di lingua slovena e italiana) e per le famiglie dei partigiani.


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da 1382-1918 »

Elisa ha scritto:Mi capita di leggere con emozione...:

"Con la presenza dell' ambasciatore italiano ed il console generale d' Italia, la comunità italiana, le rappresentanze delle comunità giuliane e trentine di Buenos Aires, nel Giorno del Ricordo -10 febbraio- hanno reso omaggio ai connazionali di Istria, Dalmazia, Pola, Zara e Fiume massacrati nelle foibe.
Mah, per prima cosa mi dicano perchè dicono sia Istria che Pola! Non è forse Pola in Istria? E Zara e Dalmazia! Non è Zara in Dalmazia?
Poi, parlare di dalmati "massacrati" nelle foibe mi sembra esagerato. Già lo è anche per gli altri, esagerato, ma per i dalmati poi...

Ah, me ne scordavo, in base a ciò che è scritto sulla Foiba 149 di Monrupino ("Gli Istriani, Fiumani e Dalmati, ai loro caduti"), li avrebbero infoibati qui da noi sul Carso, a centinaia di Km di distanza, vero, li abbiamo noi i dalmati massacrati. Peccato che si sappia che in quella foiba ci siano solo i morti tedeschi dei combattimenti dell'aprile del 1945. Cito il dr.Giorgio Rustia, vicino al movimento Forza Nuova, il quale nel 2000 ha scritto: "La foiba di Monrupino è un eccesso della nostra storiografia che ha voluto creare una foiba in cui saranno stati buttati una dozzina o una ventina di soldati tedeschi".

Oppure nel pozzo di miniera di Basovizza (erroneamente chiamato foiba) dove già nel 1945 gli Inglesi abbandonarono le ricerche in quanto poco soddisfacenti dal punto di vista dei recuperi di salme.

Rispetto per i morti, nessun rispetto per chi strumentalizza loro e le comunità di Italiani all'estero che poco o nulla sanno della nostra storia locale.


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Elisa
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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da Elisa »

1382-1918 ha scritto:
Elisa ha scritto:Mi capita di leggere con emozione...:

"Con la presenza dell' ambasciatore italiano ed il console generale d' Italia, la comunità italiana, le rappresentanze delle comunità giuliane e trentine di Buenos Aires, nel Giorno del Ricordo -10 febbraio- hanno reso omaggio ai connazionali di Istria, Dalmazia, Pola, Zara e Fiume massacrati nelle foibe.
Rispetto per i morti, nessun rispetto per chi strumentalizza loro e le comunità di Italiani all'estero che poco o nulla sanno della nostra storia locale.
"chi strumentalizza loro e le comunità di Italiani all'estero che poco o nulla sanno della nostra storia locale.[/quote]"

veramente mi dai da pensare!
Cercherò di mettere a confronto.....per trarne qualche utilità!


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da Ciancele »

Giorno del ricordo

L’11.02.2011 1382-1918 ga scrito qualche riga sula foiba 149. Sula question dela foiba 149 mi go un articolo del Picolo de martedì 23 setembre 1997 – Segnalazioni – con una letera del signor Paolo Parovel che se firma coordinatore Comitato italo-sloveno-croato per la verità storica. No xe sta copà nisun. I ingrumava i morti per strada e i li butava dove che iera posto. Qua me vien inamente quel che me dizeva nel 1954/55 un talian, uficial de l’esercito, che el ga dito de eser stado prigioniero in Germania. El me contava che nel suo campo de concentramento i impizava i camini no per brusar gente, come che dizi gente cativa, ma per scaldar l’aqua per el bagno. Eco che gavemo ciarì anca questo.
Siccome che no so se se pol publicar ‘sta letera, che dopo tuto la xe stada publicada sul giornal nela rubrica Segnalazioni, mi la mandarò come mesagio privato a 1382-1918, a Vorwaerts e anca a Larry, che veramente ga scrito in Liberazione di Trieste.
Ma se podaria però anca gaver qualche dubio su quel che scrivi el “coordinatore”, perché se parla de combatimenti che xe stadi el 28 aprile e el 29 aprile e perché somando i numeri dei soldai no se riva al totale de prima, ma manca circa un 500 de lori. Sarà quei scampai. Mi stavo in cità, vicin ala cesa de S. Antonio vecio (Beata Vergine del Soccorso). Colpi de canon gavemo sentì solo nela note tra el 30 aprile e el 1 magio. Come mai no li gavemo sentidi prima? I sbarava solo de giorno, quando i rumori vien coverti dala vita quotidiana? Se i partigiani xe rivai in cità solo el 1 magio, come i podeva combater el 28? Bisognaria domandar a gente a Opcina e Basoviza se i se ricorda de gaver sentì qualcosa. No sarà tuti morti o stadi tuti sordi. Po’ i parla de aerei inglesi. Xe vero che a Trieste xe vignuda l’otava armata, inglese, ma se pol anca vignir a saver se i gaveva l’apogio de l’aviazion. E come mai questo apogio no xe sta dà ai inglesi, cioè ai neozelandesi, che no i iera ancora rivai, ma ai partigiani. Tuto xe posibile, ma qualche cosa però improbabile. Purtropo a quei tempi mi avevo altri interesi e adeso, dopo oltra 60 ani, xe dificile dir qualcosa che servi senza eser ben informai. Xe solo ricordi tropo sogetivi.
Però tuto el mondo ga due parti: parte A e parte B. Se ghe domandemo ala parte A cosa che la pensa dei partigiani, la dirà che i xe stadi eroi. Se ghe domandemo ala parte B sentiremo qualcosa de diverso. Conto quel che me ga contà un partigian nel 1946/47: El dizeva che i iera rivai in un vilagio a zercar viveri (vedere sopra: parte B). Tutintun uno ziga: I gnochi! I partigiani se scondi nele case. I gnochi pasa atraverso el paese e i va avanti. I partigiani ghe sbara ale spale. I gnochi se volta e i brusa tuto. Chi ga patì in tuta ‘sta roba? Come al solito i civili. E se podaria contar ancora tanti de questi fati che ga provocado rapresaglie e morti tra i civili. Subito dopo la guera se legeva de ‘sta roba sui giornai.
Domanda spassionata: Cosa gavesi dovesto far i gnochi? Porgere l’altra guancia? Sicuramente za dopo el primo caso i gavaria dovù saver che queste misure no ferma i partigiani (o chi per loro) e che se maza sempre e solo gente che no ga fato gnente. E questo val anche pai altri.
Giorno del ricordo: Xe giusto ricordar e ricordarse dei propi che xe morti copai da altra gente mai vista e mai conosuda. Ma purtropo xe tante associazioni con tanti posti (segretario del comitato, coordinatore dei ricordi ecc.) che le pol esister solo perché le meti in piato robe del pasato a quei del futuro. Le colpe dei padri ecc. Se un me dizi che son un porco, ghe domando perché, e ghe spiego che quando che xe scopiada la guera mi no avevo gnanca 12 ani, che i unici s’ciopi che go ciapà in man iera i moscheti de balila moschetiere, roti, e più tardi de avanguardista i famosi modelo 91, anca roti, che no go fato un giorno de militar, che no so gnanca come che se sbara (co’ devo far el tiro al bersaglio al parco dei divertimenti per i fioi, adeso per i nipoti, me costa un patrimonio ciapar un fior; credo che i me lo daghi per compasion) e che quasi altretanto poso dir dei mii, ghe domando se mi, personalmente, ghe go fato qualcosa. E questo val per milioni de persone nate dopo el 1930. Quei che gavaria podesto ‘ver fato veramente qualche cosa i xe nati prima, dizemo tra el 1920 e el 1925 o prima ancora. Quei del 1925 i farà 86 ani, quei del 1920 i farà 91. Quanti xe ancora al mondo e, sopratuto, quanti de questi ga fato qualcosa de mal? A quei nati dopo la guera, farghe rimproveri e acuse de robe che no i ga fato, dele quali i ga leto forsi sui giornai tanti ani dopo, xe controproducente. Questa gente no xe contro i ebrei, contro no so chi. Questa gente xe stufa de sentirse dir ‘ste robe. Se un governo pretendi scuse da un altro governo, xe populismo. Per ciapar voti. La gente de ‘sto altro governo dizi: Adeso, dopo 65 ani, i vol ancora soldi de noi solo perchè noi stemo un poco meo, perché no i ga ciapà riparazioni a suficienza. Tuti ga ciapà qualcosa: la Francia Col di Tenda e Mentone, la Polonia un bon toco dela Germania, la Rusia meza Polonia e un toco dela Finlandia, la Jugoslavia l’Istria. Co’ se ghe dà, se xe amici, se se ghe dizi de no i meti de novo tuto in piato. Viva l’amicizia! Per questo bisognaria finirla e se vedaria che quei nati dopo la guera nele nazioni ex nemiche i vedaria i altri come amici, che se ‘iuta in caso de bisogno, e no come gente che vol solo smonzer.
Pol darse che quel che go scrito no sia copià da giornai o libri, ma xe quel che tanti de noi pensemo.


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da babatriestina »

Tranquilo, te pol copiar tuto el Paolo Parovel che te vol. Lo conossi tuti a Trieste: nei ani '60, con una barba ala Massimilian , el gaveva la edicola-libreria del Tergesteo e lo conosseva tuti, compravo spesso de lu i giornai. Po el ga fondado un'associazione Civiltà mitteleuropea (se ricordo bene l nome, ani '70, me par..) e iera lu che in edicola sua el vendeva i primi tachimachi gialli con aquila a do teste: per quei li lo ciamava "il libraio mittel-tergesteo". Po el ga vendudo a altri el negozio e el se ga dedicado solo a cultura e politica, no dimenticando i mass media, visto che xe lu che xe stado de recente el primo diretor del Tuono, fin che el paron no lo ga butado fora e attualmente el xe el titolare del La voce di Trieste, online. Me domando quanti anni che el gaverà, fra 70 e 80 a naso.. el se gaveva fatto anche de solo un'autobiografia su wikipedia, ma i la ga scancelada perchè solo che autocelebrativa, no xe restade tracce.

Autor de diversi libri, un dei più noti:
http://www.anobii.com/books/Lidentit%C3 ... 5e1e280c7/

Però me par più interesanti i tui ricordi personai.. ma dime, te sa come e dove ( e quando) che xe morto alora el fio de Fonda Savio e de Letizia, fia de Svevo, no quel disperso in Russia?


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da Ciancele »

Grazie a babatriestina, no ocori che tento de mandar mesagi privati, ma poso riportar la letera nel forum. Cusì la legi tutti quei che forsi ghe interessa.

IL PICCOLO di martedì 23 settembre 1997

SEGNALAZIONI

Il mistero della foiba 149

Consentiteci di aggiungere alcune informazioni storiche al pregevole intervento di Ruggero Calligaris – pubblicato il 17 settembre – sul “mistero” del contenuto della foiba 149 di Opicina, detta ancora impropriamente di Monrupino.

La notizia che vi siano stati gettati nel 1945 i corpi di soldati tedeschi prelevati dall’ospedale militare e uccisi da forze armate jugoslave non ci sembra fondata. Si trattò delle salme ormai semidecomposte di parte dei soldati tedeschi e altri caduti nella “battaglia per Opicina”, che non vi era più spazio né modo di seppellire al cimitero militare germanico né altrove, e vennero perciò raccolte per strada e scaricate nel pozzo naturale.

La battaglia durò dal 29 aprile al 3 maggio, devastando il villaggio ed i dintorni. I comandi nazisti avevano concentrato ad Opicina forti artiglierie e circa 5000 uomini, improvvisando reparti misti di genieri, marinai (vedi i resti di divise trovati nella foiba 149), artiglieri, Alpenjäger della 188.a divisione in funzione antiguerriglia sotto comando SS, personale delle batterie costiere ed antiaeree e collaborazionisti italiani. Tentavano di fermare l’esercito di liberazione jugoslavo (nel quale combattevano anche numerosi italiani) che avanzava su quella direttrice con reparti della 20.a divisione d’assalto dalmata, della 30.a divisone d’assalto slovena, del IX Corpo d’armata, della IV armata, di brigate corazzate dalmate e di reparti minori del gruppo di artiglierie divisionale.

Quattro giorni di scontri violentissimi lasciarono sul terreno 181 combattenti delle forze di liberazione, 780 di quelle nazifasciste (3500 furono fatti prigionieri), 118 non identificati ed 8 civili del paese.

Dà una buona misura del grado di manipolazione politica della storiografia locale il fatto che la memoria di una battaglia di questa portata alle soglie della città sia stata completamente rimossa, e così quella della battaglia analoga svoltasi il 29 e 30 aprile a Basovizza, dove caduti tedeschi e carcasse di cavalli dello loro artiglierie (colpiti da mitragliamenti aerei RAF e poi per errore da fuoco proprio) ebbero analoga sepoltura d’emergenza nel pozzo minerario poi detto “foiba di Basovizza”. Vennero infatti recuperati dagli angloamericani, che inoltre non vi rinvennero sovrapposti corpi di altri successivi “infoibati” italiani, né neozelandesi.

Poiché è assurdo e delittuoso che queste storie macabre di mezzo secolo fa vengano ancora strumentalizzate e tenute nel vago per turbare il presente mentre esistono già tutti i dati, i documenti, le fonti e i mezzi per fare chiarezza una volta per tutte, proponiamo un sollecito incontro di lavoro a tutti i testimoni dei fatti e i ricercatori corretti, invitandovi sin d’ora a tale titolo Ruggero Calligaris, Roberto Spazzali e Claudia Cernigli.

Paolo Parovel,
coordinatore Comitato italo-sloveno-croato
per la verità storica


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Re: "Giorno del ricordo"

Messaggio da mandi_ »

Posso dire una cosa, io che non ho vissuto tali tragedie, io che ne sapevo poco ?
Ho accompagnato mia figlia a Basovizza, una figlia non triestina, una figlia moderna e giovane e i giovani ormai pensano poco a queste cose. Mia figlia è venuta con me anche a San Sabba.

E ha pianto un poco , in tutti due questi luoghi, malgrado un carattere riservato. Sono certa che le sue lacrime , che ho appena intravisto, non sono state "politiche" o "storiche", ma umane.
Per fortuna, il muro di Basovizza era stato appena ripulito dalle "macchie rosse" che spesso l'imbrattano.

Mandi


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