Catastrofe ?

dela Tergeste medieval fin ala proclamazion del portofranco nel Settecento
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AdlerTS
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Catastrofe ?

Messaggio da AdlerTS »

Go letto su "La Citadella" un articolo de Primo Rovis che parla, tra le altre robe, de una catastrofe naturale nata nel nostro golfo nei primi anni del 1500: el parla de un maremoto che ga copado 6000 abitanti su 7000 :shock: . Qualchidun ghe risulta sto avenimento :?:


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

El me xe passado per le man propio un per de giorni fa, 1511 circa... vedo de ritrovar el testo... xe un dei motivi dela crisi de quei secoli, terremoto e maremoto...
ma istesso, come nol ga ciapado Venezia , che no xe lontan?


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Ecco qua, del libro su Piazza grande:Scrinari Furlan Favetta piazza Unità, capitolo de B M Favetta : Dal Quattrocento al Cinquecento:
un bombardamento veneziano nel 1503 e devastazioni susseguenti degli istriani a campi, vigne, saline,
occupazione veneziana 1508-09
1510 supplica a Massimiliano In nobis nihil resta praeter ossa ( no ne resta che i ossi)
e 1514 Triestini paucissimi sunt ( i Triestini xe pochissimi): quia civitas est ad praesens valde nuda habitantibus propter tum etiam quia sunt captivi apud hostes ( perchè la città xe squasi svoda dei abitanti anche per quei che xe ciapai prigionieri dei nemici)
e se parla de un "fierissimo" terremoto con maremoto nel 1511 , che ga portado a aver le mura in rovina, le case in gran parte cadenti, mancano maestro, medico e anche l'orologio pubblico per el crollo della torre ( citadi Tamaro e Fuchs)


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Messaggio da AdlerTS »

go sempre pensado che l'Adriatico, come tipo de mar, non se presti a eventi ondosi particolarmente intensi.


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

Mah, quel che buta zo le torri, più che le onde, xe i terremoti e, se li gavemo avudi in Friul, gnente de strano che i vegni a Trieste.
restando in Adriatico, anche Ragusa ( Dubrovnik) ga avudo diversi terremoti che la ga meza distrutta, el pezo xe stado intorno al 1660.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Son andado a veder la cromografia de Vincenzo Scussa. ecco cosa el dixi :
L'anno 1511, il quarto di questa penosa guerra, si sentirono orribilissimi terremoti, uno de' queli, li 26 Marzo, tra le ore due e tre dopo mezzogiorno, spaventoso, due torri del porto atterrò con molte mura e case. Le eminenze sassose delle montagne cascavano, molti villaggi restarono rovinati, e sì grande era l'accrescimento del mare, che gli abitanti di Trieste si trasportarono ad alloggiare sotto il castello. Ciò non solo in Trieste avvenne, ma anco ad Udine e Tolmino, li loro castelli cascarono, come le memorie capitolari e Francesco Palladio racontano.

Inteso a Venezia, che la fusta mandata contro li brigantini nulla operava, spedirono ammiraglio Muscatello con cinquanta valorosi uomini, con ordine; che portatosi a Muggia, prenda li bregantini, o quelli abbrugi in porto di Trieste. In esecuzione del che, radunate da Capodistria e Muggia venti barche, assieme con la fusta se ne venne al porto di questa città, sicuro che le guardie non erano per le mura per il timore del terremoto.......
[...continua la descrizione delle battaglie....]

Non solo la guerra moestava Trieste, ma anco la peste, con morte di molti ed afflitti diversi.
[...continua la descrizione delle battaglie....]
Interessante cusì anche veder in cosa consisteva i "aiuti umanitari" de l'epoca. :(


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Interessante cusì anche veder in cosa consisteva i "aiuti umanitari" de l'epoca. :(
efetivamente, el concetto quela volta no iera ancora nato, la Croce Rossa xe nata tre secoli dopo e in quel tempo Machiavelli scriveva el Principe.. machiavellici , i iera!


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Messaggio da AdlerTS »

Mi personalmente son scettico su maghi e strigoni, ma i me ga contado che a Trieste xe un "veggente", anche famoso, che ga previsto un altro avvenimento simile a questo del 1511 per un futuro molto prossimo.

Speremo che gabio ragion a esser scettico :?


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Messaggio da babatriestina »

go trovado sul Tamaro la data: 26 marzo 1511.
Terremoto con maremoto, la gente se rifugiava sul colle de san Giusto.
Xe vegnudi zo muri e torri,q uel che no iera vegnudo zo fra el 1469 e l'assedio venezian del 1508..
Ma tuto el periodo iera bruto, pestilenza in principio de l'anno, miseria, blocco naval dei veneziani, suppliche al imperator che gaveva altri problemi... el ga protestado che quel anno no i ghe ga mandado le orne de ribolla...
me lassa perplessa i numeri de 6000 su 7000 morti per el terremoto...


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PeterG
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Messaggio da PeterG »

Era veramente un grande terramoto:
26 marzo 1511 - un forte terremoto scuote il Friuli arrivando a toccare anche Venezia: "A di' 26 marzo, di mercore, a hore 20 e tre quarti. Hessendo il tempo non molto quieto, a l'improviso vene in questa cita' di Veniexia uno grandissimo terramoto, che pareva che le caxe ruinasse, li camini si moveano, si aprivano li muri, li campanieli si piegavano, le cosse in alto poste caschavano, l'aqua ne li rij bogiva, come fusse al focho posta, e cussi' in canal grando; e, dicitur, in alcuni canalli, hessendo alhora l'aqua grande, venuto il terramoto, si sechoe, adeo pareva fusse grandissimo secho. Duroe questo terremoto per spazio di un miserere, che' fu sensibile et oribelissimo, considerando in quanto pericolo erano gli habitanti in questa cita', insolita a simel teremoti, et za piu' anni non sentito" (I Diarii di Marino Sanudo, tomo XII, pubblicato per cura di N. Barozzi, Venezia 1886, p. 79); Trieste, che venne travolta da un maremoto che distrusse le banchine del porto, il banco d'acqua che si abbatte' costrinse la popolazione a ritirarsi sulla collina di San Giusto, mentre ampi tratti delle mura e numerose case crollarono http://www.doge.it/novita/mapping.htm


Ma l'epicentro non era in Italia, era a Idija, nella Slovenia, e devastò gran parte del Europa centrale.


La posibilità sempre ghe xe.
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Messaggio da AdlerTS »

Sai se esiste una pianta delle zone colpite ?


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Qualche informazione si trova su

http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consul ... remoto.php

La magnitudo stimata (non esistevano i sismografi!) è del 6,51 contro 6,43 di quella del terremoto del Friuli del '76. Attenzione che la scala è logaritmica e la differenza tra 6 e 7 è, in termini di energia liberata, tra 1 milione e 10 milioni; comunque sono vicini come energia.

A naso mi sembra improbabile che abbia devastato "gran parte dell'Europa centrale" ma più probabilmente fu rilevato in gran parte dell'Europa centrale (anche se, non essendo gli edifici antisismici...). Sicuramente fece danni in Friuli, Slovenia, Istria, ...

Anche il maremoto è oggetto di controversie tra gli studiosi: qualcuno sostiene che il terremoto generò un'onda anomala, altri, partendo dal fatto che a Venezia il maremoto non ci fu o fu molto modesto, avanzano l'ipotesi che se un'onda anomala ci fu, fosse dovuta a qualche grossa frana finita in mare (abbiamo visto succedere qualcosa di simile a Stromboli il 30/12/2002).

Bellissima la misura della durata del terremoto fatta in termini di durata di una preghiera (e che preghiera: "Pietà di me o Dio secondo la tua misericordia..."): ho provato a leggerla ed ho cronometrato circa un minuto, supponendo una certa fretta in chi la diceva :lol: !


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Messaggio da AdlerTS »

sono piccolo ma crescero ha scritto:supponendo una certa fretta in chi la diceva :lol: !
:lol:


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Messaggio da euforbio »

a prposito de maremoti a Trieste ve posso di questa:

anni fà xè vignù fora anche Trieste xè stada colpida de uno de 'sti maremoti (o Tsunami, che i va sai de moda 'desso) e parlando con uno che lavora all'università de Trieste a geologia (ex opp) propio su 'sti argomenti me ga confessà che la notizia xè una bufala! Ossia i ga dà la notizia de teremoti con una certa potenza (e possibili a scatenar forti maremoti) poi i se ga inacorto che i ga sbaià de metter una virgola, un decimale.....esempio una potenza 100 saria 10!!!!...........e tutti ga tasù!!!


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cenerentola82
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Messaggio da cenerentola82 »

Anno 1511.
2 Marzo fino 20 Luglio. - Trieste.

Provvedimenti del Consiglio contro la peste.

(Libro del Consiglio nell'Archivio diplomatico di Trieste).

In Consilio. Supra peste quod S. Hieremias exigat quod restat a fraternitatibus et incipiat exigere unum sold. pro libra a fraternitatibus et ex illa pecunia dentur L. 3 officiali Vicario. Et S. P. Paulos de Argento qm. S. Fr. Stella qm. S. Christoph. erunt Provisores Sanitatis.

13 Aprile.
Circa pestem quod fiant bonae provisiones et ab illis nullatenus discedatur. Item quod mittantur adventitii extra Civitatem, qui venerint cum merchantiis in districtu ...... Item quod duo provisionati fiant, qui ambo singolo die stent ad custodiam Civitatis et non permittant aliquos intrare ex locis suspectis. Et si pestis procederet ad duos aut tres domos quod faciantur venire fratres in Civitate ex Monasterio S. Francisci, et in Monasterium ponantur infirmi ex peste. Et quod ex fabrica S. Justi accipiatur duae urnae olei et vendantur, et illa pecunia expendatur ......... morbum.
Respondens S. Wasserman circa pestem consuluit quod fiant duo provisores Sanitatis vid. S. Baptista Stella et S. Lazarus de Rubeis cum salario qui habeant plenissimam auctoritatem ad omnia circa pestem, poenas imponere et auferre sine remissione et omnia necessaria facere una oum S. Christophoro Wasserman et S. Dominico Burlo conferendo singulatim singulis discretionem sicuti Provisores Sanitatis. Item quod exigantur pecuniae juxta consuetum a Fraternitatibus. Et primi duo habitantes Terg. qui infirmabuntur ex peste, mittantur ad S. Franciscum cum rebus suis et illi et alii qui infirmabuntur in dies similiter ad S.Franciscum mittuntur.
20 Luglio.
Super invenienda pecunia pro peste consuluerunt quod continui fiat bonae provisiones et si non sufficiunt pecuniae Fraternae quod extrahantur ab Hospitali S. Justi et similiter a fabrica S. Justi et tempore olei quod illi qui oleum habebunt darent duas libras olei pro urna, et hoc daret per praesentem tantum annum et non amplius.

K.
CDI, V, 1390


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cenerentola82
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Messaggio da cenerentola82 »

Anno 1511.
Ultimo di Marzo. - Trieste.

Provvedimenti di ristauro di mura e di fabbriche guaste da veemente moto di terra.
(Protocolli di Consiglio nell'Archivio diplomatico di Trieste. 139).

Die Lunae Tergesti in Episcopatu Terg. in Consilio XL astante et praesente Rev. D. Episcopo, M. D. Capitaneo et proponente ut infra videlicet.
Consuluerunt:
Primo circa supradictam ruinam factam per terremotum in muris turribus et palatio Civit. Terg., consuluerunt primo et ante omnia quod pro nunc mundentur illi lapides qui ceciderunt ex muro ab extra in portum, et projiciatur etiam illa glaria in mare quae est sub muro qui cecidit. Item similiter impleatur turris Fradajae lapidibus pro nunc et tres fornices seu volti murentur ubi murus cecidit in portum. Et hoc per tormas. Et similiter scribantur litterae in bona forma ad M. D. Vicedominum et Dominos Commissarios quod faciant conduci calcem Tergestum, quae est in Charsia et prestare juvamen quod Comunitas non habet possibilitatem ad tam magnas reparationes.
Et ita fiat de palatio faciendo unam clavem cum ferramentis et lignaminibus.
Et quod Domus habit. S. Justi de Goppo adaptetur. M. D. Capitaneus circa ruinanu consuluit quod mittatur unus Orator ad Caes. Maj. occasione dictae ruinae et quod est credendum quod M D. Vicedominus respondebit et nobis dabit verba, sicuti fecit quando ipse D. Capitaneus Tergest. habuit litteras circa munitionem Arcis.
Die Veneris 4 Aprilis.
Quod fiunt 4 Provisores super fabricis murorum et turrium Civitatis, qui usque ad integram instaurationem et complementum fabricae habeant plenissimam auctoritatem mandandi, pignorandi, castigandi et demum omnia fatiendi quod M. D. Capitaneus facere posset si praesens esset.


--------------------------------------------------------------------------------

Il moto veemente di terra avvenne il di 26 Marzo il giovedi fra le due e le tre dopo il mezzogiorno; caddero mura, torri, edifizi, specialmente in riva al mare ove il suolo era molle, caddero pure cime di monti.


K.
CDI, V, 1391 pag. 2276

Anno 1511.
4 Aprile, Indizione XIV. Trieste.

Inspezione fatta dal Capitano Niklas Rauber delle torri e porte per timore di assalto.

(Archivio diplomatico di Trieste).

1511. Indictione 14 die vero 4 Aprilis Terg. sub logia Comunis. Jo. pubblico preco Comunis Tergesti retulit mihi Cancellario se de Mandato Mag. D. Nicol. Rauber dign. Capitanei Civitatis Terg. publice proclamasse in scalis palatii et in locis consuetis per Civitatem Terg. mandando et precipiendo sub poena rebellionis omnibus Comestabilibus tam turrium quam plateae. Quatenus hodie infra 22 vel 23 horam diei esse debeant omnes, cum eorum Sotiis et Comitiva in locis deputatis, cum intendat visitare eos, et videre: Et colloqui cum eis prout necessarium fuerit.
Die proxime suprascripta prefatus M. Dnus. Capitaneus, visis omnibus portis et locis custodiarum Civitatis Tergesti super turribus, incipiendo a turri quae dicitur et appellatur a la biancha, demum venit in plateam et sub logia Comunis ubi omnibus Comestabilibus turrium et plateae et eorum sotiis tam praesentibus quam absentibus ita quod qui presens est dicere debeat aliis, sub nomine Caes. Maj. et auctoritate imperiali qua fungitur in hac Civitate vice et nomine Caes. Maj. precipit et mandavit quatenus deinceps sub poena rebellionis quotiescumque opus erit capere arma et devenire ad arma, et conclamatum, pulsatum vel signum datum fuerit in Civitate aut in arce Civitatis omnes cum armis suis pcu. se conferre debeant ad loca consueta et deputata, et obedire suis comestabilibus sub dicta poena, nec excusabitur ille qui dixerit se non advertisse: vel aliquo modo venisse magis ad plateam quam ad turrim ad locum deputatum. Et etiam quod quilibet comestabilis inobedientem dare debeat sub predicta poena in nota Ejus Magnificentiae ut juxta tenorem et continentiam presentis monitionis contrafacientes et inobedientes castigare possit, ut poena unius transeat in exemplum multorum. Ad hoc etiam ut Civitas et pari passu honor Caes. Maj. et aivitatis conservari possit: Et rebus bene compositis et mediante obedientia effugere ac evitare possint omnia adversa et infortunia: Et hostes Civitatis nocere non possint; sicuti faciliter potuissent nocte proxime praeterita in aggressura quam fecerunt in portu Civitatis et ad portam portus.
Praesentibus Dnis. Andrea Raviza et Collega Judicibus, S. Dominico Burlo qui interpres fuit antedicti Domini Capitanei, et fere toto populo Tergestino, vel saltem maiore parte populi Tergestini.



K.
CDI, V, 1392


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Messaggio da cenerentola82 »



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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Inserisco qui la mappa dell'intensità macrosismica percepita intorno a Trieste e preparata dalla protezione civile nazionale. Se volete la potete spostare dove ritenete più opportuno.

Immagine

Partendo dai dati recenti e dai ricordi storici, quindi anche del terremoto del 1511, la mappa mostra la possibilità che nelle varie zone ci siano danni a causa di un terremoto: azzurro chiaro è poco, rosso è tanto.

Però ci sono variazioni locali che non compaiono nella mappa. Per esempio a Trieste c'è un rischio maggiore per gli edifici sulle rive, costruiti su terreno di riporto e inzuppato d'acqua che amplifica gli effetti del terremoto, rispetto a quelli costruiti sulle pendici delle alture.


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Ogni tanto merita andara a verificar cosa ghe xe de novo su internet.
A proposito del teremoto-maremoto del 1511 go trovado uno studio de Tommaso Pinat, Fabio Romanelli e Giuliano F. Panza (Dipartimento di Scienze della Terra (DST), Università di Trieste e International Center for Theoretical Physics (ICTP), Miramare, Trieste). El se intitola
Lo Tsunami: Il fenomeno, le sue caratteristiche e la sua presenza lungo le coste italiane

Per quel teremoto i disi:
Un esempio calzante, ricavabile dal relativamente recente passato, è costituito dal terremoto del 1511. L'epicentro di questo evento sismico è stato localizzato nell'entroterra6, in prossimità della costa su cui si affaccia la città di Trieste. Da numerose testimonianze storiche esso risulta che l'evento sismico aver ha generato un maremoto, anche se di modesta entità, che colpì tutte le coste dell'alto Adriatico, comprese Trieste e Venezia. In questo caso le distanze tra l'epicentro e le località principali interessate dall'evento sono comprese tra circa 20 km (Trieste) e circa 120 km (Venezia); di conseguenza i tempi di percorrenza del maremoto stimati per tali distanze, pur in presenza di uno strato d'acqua molto sottile che impedisce velocità molto elevate (da 50 a 90 km/h), sono compresi tra i circa 10 minuti impiegati per raggiungere Trieste e l'ora e un quarto circa necessari a raggiungere Venezia. E'dunque evidente come, in condizioni di questo tipo, il rilevare la propagazione del maremoto risulta di scarsa utilità al fine di una comunicazione di allarme sufficientemente tempestiva, tale da consentire la messa in sicurezza delle aree interessate.
[...]
Nel caso di sorgente localizzata nell'entroterra, ma in prossimità della linea di costa (inland/coastal) è stato sviluppato un metodo analitico basato sulle funzioni di Green e perciò detto Green's functions method7. Per il già citato caso del 1511 sono stati realizzati diversi esperimenti di simulazione, facendo variare i parametri più significativi per la tsunamigenesi (ad esempio: profondità H del mare attraversato, distanza d della sorgente dalla costa,e profondità ipocentrale h della sorgente dalla costa, magnitudo MW, , etc.). I risultati ottenuti hanno fornito dei valori per le ampiezze massime fino a 1.2 m a Trieste e fino a 3.5 m a Venezia e risultano in buon accordo con quanto riportato nelle cronache dell'epoca, nelle quali si riferisce che: “Un maremoto…violento fu quello causato dal disastroso terremoto del 1511 (...). Le ondate provocate dal
sommovimento del mare costrinsero la popolazione di Trieste a mettersi in salvo nella parte alta della città, mentre a Venezia le onde si elevarono fino all'altezza delle finestre delle case…” e “Si sentirono orribilissimi terremoti, uno dei quali, il 26 marzo (1511), tra le ore due e le tre dopo mezzogiorno… molti villaggi restarono rovinati, e sì grande era l'accrescimento del mare, che gli abitanti di Trieste si trasportarono ad alloggiare sotto il Castello".


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Messaggio da rofizal »

Per i teremoti del passato nela nostra zona, el Centro di Ricercehe Sismologiche ne dà:

· 24/04/1279, Cividale IMCS = VIII ;
· 11/06/1301, Cividale IMCS = VI ;
· 06/09/1403, Cividale IMCS = VII-VIII ;
· 26/03/1511, Gemona IMCS = VIII- IX (noto anche come terremoto di Idria);


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