Te credo! Ma no stà cruziarte, no gavevo messo in palio nissun premio! ... anche se sarìa stà cocolo farlosum culex ha scritto:Stranamente gavevo individuà la casa de via Tor San Piero a prescinder dala targa, ma no go fato in tempo a risponder, pasienza.Nini Naridola ha scritto:Per aiutarve un pocheto, go tirà zo da google-map la casa
ciao
sum culex
Targhe e Lapidi
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Re: Targhe e Lapidi
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Re: Targhe e Lapidi
questa xe facile: piazza Venezia, dove che una volta , prima che i spostassi, ciolevo la 10 al capolinea!!
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Re: Targhe e Lapidi
non solo non so, ma gnanche no go notizie su sto dottor de Ferra
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Re: Targhe e Lapidi
Credo, se ricordo ben, che 'l iera el papà de Claudio e del rettor Gianpaolo.
La targa no xe ssai lontan de quela de Andric.
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Re: Targhe e Lapidi
Nella stessa via, no tanto longa -anzi curta- quasi difronte ghe xe sta altra dedicada a Giorgio Pitacco
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Re: Targhe e Lapidi
no me vien.. savè che Giorgio Pitacco iera el prozio de Paolo Rumiz? sua mama iera una Pitacco. ogni tanto el lo tira fora..
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Re: Targhe e Lapidi
Claudio e Gianpaolo iera fradei o cugini? go seguido le lezioni de Claudio a Ricerca Operativa a economia e commercio, el solo esame no a matematica che go fattoNini Naridola ha scritto:Credo, se ricordo ben, che 'l iera el papà de Claudio e del rettor Gianpaolo.
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Re: Targhe e Lapidi
Ciò che racolta de Lapidi che te ga!
Saria bel trovar de ognidun qualche notizia in più, sopratuto dei triestini...
Saria bel trovar de ognidun qualche notizia in più, sopratuto dei triestini...
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Targhe e Lapidi
Per Giorgio Pitacco, che per mi iera un illustre sconosciuto, go trovà questo
http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-pitacco/
http://www.treccani.it/enciclopedia/giorgio-pitacco/
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Targhe e Lapidi
Per Giulio De Ferra trovo questo articolo http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/arc ... _APRE.html su Claudio De Ferra e su un libro che ha scritto.
la figura di quel medico pietoso che accoglie Amalia in casa sua, certamente è stata ispirata all’autore dalla bontà e dalla dedizione verso i più deboli che era propria di suo padre, Giulio de Ferra «el medico dei poveri de Trieste», che il Comune, lo scorso settembre, ha voluto ricordare a cinquant’anni dalla morte, con una targa marmorea affissa in via Corti 1, ove il medico abitava.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
Re: Targhe e Lapidi
Tra me e me facevo delle considerazioni. Vedo delle targhe marmoree, con dei nomi impressi che ora quasi nessuno conosce più. Eppure sono uomini che hanno avuto una certa importanza...
Solo che tutto riconduce alla parola "Patria" o meglio "amor patrio" come vien definito nella prima targa.
Ebbene secondo me l'idea di "patria" è un pò offuscata al giorno d'oggi secondo me. E in questo ha inciso molto la politica attuale o l'interpretazione personale che ognuno dà alla Storia.
Ho pensato infatti che era meglio non far troppi commenti sugli uomini citati sulle targhe. Basta cercar su internet e te riva la spiegazion de quel che ste persone hanno fatto. Dopo te te fai n'idea. Così ho fatto io.
Oggi la parola "partigiano" può entusiasmare certi, digustare altri.
C'è persino chi nega l'Olocausto.
La parola "patriota italiano" poi è oggetto di svariate discussion.Meio no cercar flame.
Comunque contribuisco scrivendo qualcosa di Giorgio Pitacco.Solo fatti, non commenti.
In data 30/09/1920 furono proposti i nomi di coloro (appartenenti alle Terre redente) che sarebbero stati designati a far parte del Senato Italiano : furono due di Trento,tre di Trieste, uno di Rovereto ed altri. Tra i nomi probabili vi furono Barzilai, Majer, Conci, Malfatti, Segrè, Giorgio Pitacco.
Nel Piccolo del marzo 1923 si fa un breve profilo di Pitacco : Fu il primo sindaco di Trieste Italiana, eletto nel febbraio 1922. Triestino di nascita, fu prestissimo nella lotta locale militando nel partito liberale nazionale. Nel 1905 i suoi concittadini lo mandarono al Parlamento di Vienna dove sostenne le ragioni della Italianità, come ha documentato in una pubblicazione dei suoi discorsicol titolo : "Il travaglio della italianità di Trieste".
Allo scoppio delle ostilità passò nel Regno, operando tra i nuclei emigrati, anche dopo l'Armistizio.
Giorgio Pitacco aderì al fascismo ,divenne sindaco di Trieste (1922-28) e divenne senatore nel 1923 . In un'intervista riportata da "Piccolo" del 1 agosto 1925 egli ricordava che la ferrovia del Predil era argomento di dibattiti da più di mezzo secolo, per collegare più razionalmente Venezia, Fiume, Trieste. Tale ferrovia sarebbe servita a dar respiro verso l'entroterra e per dar incentivo a una più libera e prospera vita sui mari.
Auspicava che Roma potesse trovare capitali , così come aveva fatto per la costruzione del traforo dello Stelvio, anche per la ferrovia del Predil.
Pochi giorni prima il Governo italiano aveva approvato lo stanziamento di 152 milioni per il porto di Trieste e le sue attrezzature. Si sperava anche insomma in uno stanziamento per il Predil.
Nel dicembre 1925 fu rappresentante delle amministrazioni provinciali per la Dieta di Trieste. Fu anche podestà (1928-34) di Trieste.
Solo che tutto riconduce alla parola "Patria" o meglio "amor patrio" come vien definito nella prima targa.
Ebbene secondo me l'idea di "patria" è un pò offuscata al giorno d'oggi secondo me. E in questo ha inciso molto la politica attuale o l'interpretazione personale che ognuno dà alla Storia.
Ho pensato infatti che era meglio non far troppi commenti sugli uomini citati sulle targhe. Basta cercar su internet e te riva la spiegazion de quel che ste persone hanno fatto. Dopo te te fai n'idea. Così ho fatto io.
Oggi la parola "partigiano" può entusiasmare certi, digustare altri.
C'è persino chi nega l'Olocausto.
La parola "patriota italiano" poi è oggetto di svariate discussion.Meio no cercar flame.
Comunque contribuisco scrivendo qualcosa di Giorgio Pitacco.Solo fatti, non commenti.
In data 30/09/1920 furono proposti i nomi di coloro (appartenenti alle Terre redente) che sarebbero stati designati a far parte del Senato Italiano : furono due di Trento,tre di Trieste, uno di Rovereto ed altri. Tra i nomi probabili vi furono Barzilai, Majer, Conci, Malfatti, Segrè, Giorgio Pitacco.
Nel Piccolo del marzo 1923 si fa un breve profilo di Pitacco : Fu il primo sindaco di Trieste Italiana, eletto nel febbraio 1922. Triestino di nascita, fu prestissimo nella lotta locale militando nel partito liberale nazionale. Nel 1905 i suoi concittadini lo mandarono al Parlamento di Vienna dove sostenne le ragioni della Italianità, come ha documentato in una pubblicazione dei suoi discorsicol titolo : "Il travaglio della italianità di Trieste".
Allo scoppio delle ostilità passò nel Regno, operando tra i nuclei emigrati, anche dopo l'Armistizio.
Giorgio Pitacco aderì al fascismo ,divenne sindaco di Trieste (1922-28) e divenne senatore nel 1923 . In un'intervista riportata da "Piccolo" del 1 agosto 1925 egli ricordava che la ferrovia del Predil era argomento di dibattiti da più di mezzo secolo, per collegare più razionalmente Venezia, Fiume, Trieste. Tale ferrovia sarebbe servita a dar respiro verso l'entroterra e per dar incentivo a una più libera e prospera vita sui mari.
Auspicava che Roma potesse trovare capitali , così come aveva fatto per la costruzione del traforo dello Stelvio, anche per la ferrovia del Predil.
Pochi giorni prima il Governo italiano aveva approvato lo stanziamento di 152 milioni per il porto di Trieste e le sue attrezzature. Si sperava anche insomma in uno stanziamento per il Predil.
Nel dicembre 1925 fu rappresentante delle amministrazioni provinciali per la Dieta di Trieste. Fu anche podestà (1928-34) di Trieste.
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: Targhe e Lapidi
eco quababatriestina ha scritto:no me vien.. savè che Giorgio Pitacco iera el prozio de Paolo Rumiz? sua mama iera una Pitacco. ogni tanto el lo tira fora..
sul Piccolo Paolo precisa meglio e chiarisce anche a me le idee: suo nonno era il fratello di Giorgio Pitacco, e andò militare in Galizia. I due fratelli, pur facendo scelte opposte, si rispettarono a vicenda.Ci racconta anche che suo nonno paterno Rumiz invece era friulano ma, essendo emigrato in Argentina, si risparmiò la guerra.
l nonno di Rumiz, ce lo dice nella lettera, era Ferruccio Pitacco ed era anche lui di Pirano e tornò anche lui
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Re: Targhe e Lapidi
sempre per le podestà Pitacco, un'altra targa a lui dedicada xe nel atrio del Museo civico de storia e arte, insoma quel de via dela Catedral
ovviamente le date risenti dell'epoca.
Za che semo, al Orto lapidario, nel Giardino del Capitano, xe tante lapidi obsolete, ma questa me ga incuriosido perchè no go alba:
Chi iera Giorgio Benussi? nel 1903 una associazione Patria? e che associazione iera? e perchè i lo ga cavado? perchè i ga distrutto la sede? perchè i lo ga "epurado"? perchè i pensava che no interessassi più nissun?
ovviamente le date risenti dell'epoca.
Za che semo, al Orto lapidario, nel Giardino del Capitano, xe tante lapidi obsolete, ma questa me ga incuriosido perchè no go alba:
Chi iera Giorgio Benussi? nel 1903 una associazione Patria? e che associazione iera? e perchè i lo ga cavado? perchè i ga distrutto la sede? perchè i lo ga "epurado"? perchè i pensava che no interessassi più nissun?
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Re: Targhe e Lapidi
http://www.units.it/ateneo/storia/files ... rativi.pdf
intanto guarda questo. Guarda chi erano i colleghi di Benussi
intanto guarda questo. Guarda chi erano i colleghi di Benussi
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Antoine de Saint-Exupéry
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Re: Targhe e Lapidi
la scuola superiore di commercio... ma perchè associazione patria e perchè relegare la targa all'orto lapidario?
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Re: Targhe e Lapidi
L'argomento "irredentismo" non fa parte della mia ricerca, ma mi ci sono imbattuta più volte e quindi proprio a digiuno non sono. Credo che prima della Grande guerra ci sia stata una grande unità, proprio un ponte tra le nostre regioni e ci aggiungo naturalmente anche l'Istria. Parlavamo italiano ed eravamo sudditi austroungarici.
Vado a memoria perchè dovrei documentarmi meglio, ma no xe proprio facile.
Una cosa è certa : se pensiamo all'irredentismo ci vengono in mente Nazario Sauro, Battisti ecc e in genere i combattenti. Ma ci fu una fitta rete di persone che non combatterono e formarono Associazioni. Ad esempio la Pro Patria e la Lega Nazionale.Ho visto molti documenti con l'intestazione di queste Associazioni. Spesso c'è la firma di Segrè. Spesso sempre queste associazioni si occuparono di aiuto ai prigionieri in Russia o ai profughi.
Su un vecio giornal trentino del 1906 vedo citare l' "Associazione Patria" in una animata discussione dove si parlava del poter portare l'Università a Trieste.
Benussi no so esattamente chi sia stato, ma secondo me aveva a che fare con tutto questo.
Tutto ciò è stato scordato poi perchè si andò a sfociare nel fascismo e nella storia conosciuta che è ancora dolorosa per tutti....
Sicuramente sta roba no se trova sui libri di storia...ma nei musei o in digitale ormai...
Vado a memoria perchè dovrei documentarmi meglio, ma no xe proprio facile.
Una cosa è certa : se pensiamo all'irredentismo ci vengono in mente Nazario Sauro, Battisti ecc e in genere i combattenti. Ma ci fu una fitta rete di persone che non combatterono e formarono Associazioni. Ad esempio la Pro Patria e la Lega Nazionale.Ho visto molti documenti con l'intestazione di queste Associazioni. Spesso c'è la firma di Segrè. Spesso sempre queste associazioni si occuparono di aiuto ai prigionieri in Russia o ai profughi.
Su un vecio giornal trentino del 1906 vedo citare l' "Associazione Patria" in una animata discussione dove si parlava del poter portare l'Università a Trieste.
Benussi no so esattamente chi sia stato, ma secondo me aveva a che fare con tutto questo.
Tutto ciò è stato scordato poi perchè si andò a sfociare nel fascismo e nella storia conosciuta che è ancora dolorosa per tutti....
Sicuramente sta roba no se trova sui libri di storia...ma nei musei o in digitale ormai...
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Re: Targhe e Lapidi
Ah, e si trova anche su lapidi da decifrare...
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