La goletta Berenice

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babatriestina
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La goletta Berenice

Messaggio da babatriestina »

Copio da alcuni post in zona presentazione:
gennaro ha scritto:Mi sono iscritto al Vostro Forum per chiedere conferma ed eventuali notizie sull'affondamento, nel porto di Trieste, in data 17 settembre 1812, di una goletta armata francese denominata BERENICE da parte della fregata inglese INDOMITABLE. Mi sono imbattuto in tale episodio svolgendo delle ricerche sulla Regia Corvetta BERENICE affondata dai tedeschi, sempre nel porto di Trieste, il 9 settembre 1943, sulla quale era imbarcato anche un mio carissimo amico che nella circostanza fu decorato di Medaglia di Bronzo al valor Militare. Il ripetersi dei nomi delle due sfortunate navi mi ha incuriosito molto, però io non so navigare (nel senso proprio pieno della parola) per cui non sono riuscito a raggiungere il sito che dalla pagina di Google riportava la notizia del 1812. Poichè in esso era chiaro il riferimento ad un gruppo speleologico triestino, ho pensato cha dal Vostro Forum mi potessero venire delle precisazioni
babatriestina ha scritto:mi sa che Berenice era un nome sfortunato: c'è questo post su una Berenice del Lloyd naufragata nel
"La 'Berenice', postale dell Lloyd, era partita da Trieste il 19 sc. diretta per Costantinopoli. La notte del 22 navigava all'altezza di Cerigo,
nell'arcipelago greco. Era di guardia sul ponte il secondo di bordo. Il mare era calmo, il primo quarto di luna rischiarava la superficie rilucente
dell'acqua nella mite notte d'estate. A bordo, oltre all'equipaggio c'erano 70 passegeri, molti godendo la bella serata erano sopracoperta. Verso l'1 e 1/2 la Guardia segnalò un piroscafo inglese che a tutta macchina veniva sulla loro direzione. Furono subito fatti i segnali onde evitare lo scontro e fargli cambiare direzione. Tutto fu inutile e in men che non si dica, andò con la prua ad urtare la poppa della 'Berenice'. Fu una scossa terribile che
svegliò tutti, e in un istante furono sopracoperta, consci del gravissimo pericolo. Una massa d'acqua con strepito formidabile nella quiete della notte, entrò dalla parte del deposito dei carboni. Si corse alle pompe. Si era in vista dell'isola di Cerigo. Al comandante non rimaneva che una sola via di salvezza, circondato dai passeggeri egli misurava con occhio calmo l'immensità del pericolo, non pronunzia una parola e, col sangue freddo degli uomini di mare, fece subito manovrare verso la direzione dell'isola e a tutta macchina, in meno di tre quarti d'ora raggiunse gli scogli a due ore di distanza da Cerigo. Se non si fosse presa quella determinazione, la nave sarebbe andata a picco. Così incagliandosi in quei bassi fondi si poterono salvare i passeggeri. Quei tre quarti d'ora furono momenti terribili d'agonia. Non c'era più da farsi illusioni, ciascuno comprendeva l'iiminenza del pericolo se la nave non avesse fatto in tempo. La via d'acqua si faceva sempre più strada, il pericolo cresceva e i minuti parevano ore. Quel cammino era accompagnato da gridi, da pianti di omini, donne e fanciulli. Giunti al luogo furono subito gettate le imbarcazioni e così tutti poterono sbarcare sugli scogli. Intanto il vapore inglese, benchè avesse la prua fortemente danneggiata e conoscesse in quali condizioni fossa la 'Berenice', continuò la sua rotta verso Malta, come se fosse la cosa più semplice del mondo. Finalmente dopo tre ore di
agonia verso le 4 del mattino, quando l'aurora indorava la volta celeste, il Douro, proveniente da Marsiglia, con grandissima precauzione si avvicinava agli scogli e potè così raccogliere a bordo tutti i passeggeri."
ma sembra che resistesse fino al 1915.
La Berenice del 1812 non mi suona nuova.. ma sembra che nel forum non ne abbiamo parlato.

Trovo solo un indiretto riferimento su una guida del Museo del mare di Trieste, dove c'è una polena della fregata francese Danae.

apparteneva ad una divisione della Marina da guerra francese che negli anni 1811-1812 sostenne alcuni scontri a fuoco contro unità inglesi nell'Adriatico 8 tra cui si ricorderà al battaglia di Lissa del 13 marzo 1811). [..] il 4 settembre 1812 poco dopo le 23.430 la nave, che era ancorata nei pressi della testata del molo San Carlo ( attuale molo Audace) saltava per aria per l'esplosione della santabarbara.
la Berenice sarà stata affondata in uno di questi scontri, penso.
Nini Naridola ha scritto:Un mio caro amico, subacqueo di Grado e massima autorità nella ricerca di relitti nel golfo di Trieste, potrebbe esserti di grande aiuto. Anche lui è da tempo alla ricerca della Berenice utilizzando un sofisticato apparecchio sonar. Mi ha fatto leggere (tratto da un sito non più attivo) brani del diario di bordo con la rotta da punta Salvore sino allo scontro con la fregata inglese ed ho localizzato (ovviamente mancano le coordinate reali) l'ipotetico luogo dell'affondamento. Gli inglesi avevano una ben presidiata base navale a Lissa ed i francesi avevano occupato Trieste (sotto il dominio austriaco). Le batterie costiere che gittata avevano? I naufraghi erano stati soccorsi da pescatori del Lido di Panzano (se non ricordo male)... tanti interrogativi sinora senza una risposta concreta: il ritrovamento del relitto o almeno dei suoi cannoni o ancore.

Faccio una correzione a quanto detto nella mia precedente: il diario di bordo era quello dell'Indomitable e non quello della Berenice. Penso di averlo da qualche parte ... lo cercherò.


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da gennaro »

Grazie a BABATRIESTINA ed a NINI NARIDOLA: sono stati entrambi rapidissimi e mi hanno fornito notizie davvero importanti. Nini potrebbe avere letto il diario di bordo dell'INDOMITABLE sul sito che io non sono riuscito a trovare: potrebbe anche non essere più attivo!


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da Nini Naridola »

Prima di tutto una precisazione: Berenice era catalogata come "Goletta", mentre l'Indomitable era una "Fregata", quindi vorrei abusare della gentilezza di BabaTS per cambiare titolo. Se non sbaglio la goletta era inferiore per stazza, armamento ed anche di equipaggio alla fregata.
Probabilmente la Berenice era diretta a Trieste, presidiata dai francesi, e dove, pochi giorni prima la nave Danae, in testa al molo San Carlo era saltata in aria insieme a tutto l'equipaggio (per lo Jenner 199 uomini, per il Kandler 200 - recito a memoria ed allora potrebbe essere viceversa). Circa 3 ore prima dello scontro a fuoco la fregata aveva di poppa Salvore ed a dritta la lanterna di Campomarzio. Quando troverò gli appunti del diario di bordo potrò essere più preciso. Navigava di bolina. Che velocità poteva mantenere? Quant'era la gittata dei cannoni e le carronnate con cui erano armate le due navi? Questo è un quesito che nè io, nè il sub di Grado siamo stati in grado di ottenere risposte. Ed ancora: quant'era la portata deile batterie costiere ed il tipo di cannoni? La batteria di Duino era situata sulla terrazza davanti lato Sistiana? Ho trovato, facendo laboriose ricerche, che vi era pure un'altra batteria costiera che identifico a metà strada che porta ai filtri di Aurisina e, dalle mappe franceschine, denominato Bella Vigna. Ignoro però se nel 1812 fosse già (o ancora) attiva.


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babatriestina
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Re: La goletta Berenice

Messaggio da babatriestina »

Nini Naridola ha scritto:Prima di tutto una precisazione: Berenice era catalogata come "Goletta", mentre l'Indomitable era una "Fregata", quindi vorrei abusare della gentilezza di BabaTS per cambiare titolo. .
fatto, dev'esser stata la notizia sulla Danae e sviarmi


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da babatriestina »

Il mio amico, esperto di navi, che ringrazio, mi invia quanto segue:


“Nel 2007 mi sono imbattuto in un sito dove si parlava di un relitto di una goletta francese, la BERENICE e del suo affondamento nel 1812 nel Golfo di Trieste.

In seguito ho fatto alcune ricerche per conto mio ma non sono mai riuscito a trovare dettagli sulla nave inglese INDOMITABLE.

Poiché l'estratto del Log Book pubblicato, rispecchia esattamente lo stile usato nella Royal Navy dell'epoca, mi sembra possibile che l'episodio sia avvenuto come descritto ma l'esistenza di una nave INDOMITABLE nel 1812 non risulta da nessuna parte.

Io ho fatto fare ricerche ad amici inglesi, molto ben documentati, ma anche loro non hanno trovato traccia di una INDOMITABLE in quel periodo.

Per di più mi hanno confermato che il 17 settembre 1812 non risulta che ci sia stata una azione contro una goletta BERENICE:


I looked in my The Royal Navy Day by Day and the only reference to 17th September 1812 is: "Boats of EAGLE captured two gunboats and twenty-one out of a convoy of twenty-three sails off Cape Maistro, Adriatic.

I also looked next day, 18th Septembre, 1812: " Boats of BACCHANTE (Captain Hoste) captured a convoy and its escort near Vasto, Adriatic ."

A me sembra molto difficile che una vittoria del genere non sia stata mai riportata nei diari ufficiali. Bisognerà fare ricerche da parte francese, per essere proprio sicuri.

Una nota interessante è che in due romanzi di guerra marittima che lessi tempo fa, scritti da Douglas Reeman, c'era una fregata inglese INDOMITABLE, che faceva servizio proprio in quel periodo, ma, se ricordo bene, non in Adriatico.


per cui sembra che le notizie nascano proprio da quel resoconto della Indomitable, ma dell'una e dell'altra non si trovano notizie ufficiali. Verrebbe da pensare ad una versione romanzata..


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da Nini Naridola »

E' sempre una gioia ed anche una sofferenza rovistare tra le scartoffie. Finalmente son riusito a trovare i fogli che mi aveva spedito l'amico di Grado che era riuscito, non so come, a ricavare dal sito "speleocobol ecc." oscurato od inattivo.
Riporto il suo scritto:
Di seguito il "collage" che ho ricavato sommando vari frammenti da Google:
Dal giornale di bordo della fregata britannica Indomitable che all’alba del 17 settembre 1812 affondò al largo di Trieste la goletta armata francese Berenice.

0.00 Rotta 25°, vento fresco da ENE – mare mosso – cielo parzialmente coperto.
1.35 Faro di Camarzo in vista a 90° a destra – faro di Salvore dritto aq poppa
2.25 Avvistata nel quadrante luci di posizione di una nave con rotta Est
2.26 Informato il comandante
2.35 Rotta corvetta di 5° a dritta per intercettazione
3.11 Nave identificata per goletta armata francese, probabilmente diretta a Trieste –
equipaggio chiamato a posto di combattimento
3.35 La goletta nemica mantiene ancora rotta costante. Siamo probabilmente scambiati
per la fregata Lothringen
3.45 Tagliata sopravvento la rotta della goletta verso Trieste
3.50 Aèerto il fuoco con i cannoni di sinistra
3.51 La goletta, gravemente colpita, accosta di 135° a sinistra, puntando verso la costa
più vicina
3.53 La goletta risponde al fuoco con i cannoni di poppa – cerca di raggiungere la
protezione dei cannoni di Duino
3.58 Accostiamo di 90° a sinistra – aperto il fuoco con i cannoni di prora
4.04 Goletta colpita di nuovo
4.05 I cannoni di Duino aprono il fuoco
4.07 La goletta sta affondando – cessato il fuoco contro la goletta
4.12 Colpi di Duino cadono vicino
4.13 Accostiamo di 120° a sinistra.
4.18 Fuori portata dei cannoni di Duino
4.25 Goletta affondata – I superstiti vengono raccolti da barche di pescatori
4.27 Ripresa la rotta precedentemente stabilita
4.35 Rapporto delle varie zone della nave: nessuna perdita, lievi danni alla vela
mediana, alla vela alta di trinchetto e al boccaporto n° 5 ……

Prima di esporre le mie considerazioni lascio agli altri un po' di tempo per farne le loro.
Domanda:- La fregata Lothringen di che nazionalità (evidentemente amica della Francia) poteva essere?


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da mandi_ »

nazionalità tedesca, credo. co tutte ste alleanze e amicizie interessate e traditore...Intrigante la storia de sta goletta e sta fregata ...


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da Nini Naridola »

quattro giorni dopo il 17 settembre 1812 ci sarebbe stata la luna piena.


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da Nini Naridola »

A me risulterebbe una fregata inglese Indomitable che nel 1792 (20 anni prima dei nostri fatti) incrociava al largo della Florida. Ricordiamoci che la "guerra di corsa" è rimasta attiva per molti anni ancora.
Dalla battaglia di Lissa del 1811 fanno parte della flotta franco-italiana, fra le altre, la Danae (che poi esploderà a Trieste), ma non si trova il nome della Berenice. Anche della fregata (di bandiera ignota) Lothringen non ho trovato traccia.
Dal diario:
0.00 - Rotta 25° (poi mantenuta dopo lo scontro): verso quale porto o quale obiettivo?
1.35 - Faro di Camarzo in vista a 90° a dritta - faro di Salvore dritto a poppa: il punto è ben localizzato. Dubbio cronologico: il faro di Camarzo si identifica con l'odierna Lanterna, sullo scoglio Zucco, costruita negli anni 30, oppure esisteva un faro nei pressi della chiesetta di S.Andrea in Campomarzio? Anche l'odierno faro di Salvore fu costruito intorno al 1817. Precedentemente ne esisteva un altro? Dal punto di vista pratico, comunque, la localizzazione della fregata cambierebbe di poche frazioni di miglia.
Come si nota, nutro molte riserve sulla storia; soprattutto per la mancanza di molti riscontri "informatici".
Però ... mi rimangono alcune curiosità. Quali: la gittata dei cannoni, carronnate e dei pezzi delle batterie costiere.


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babatriestina
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Re: La goletta Berenice

Messaggio da babatriestina »

Ecco quello che mi ricordavo, e che invece non è della Berenice! il relitto del Mercure!
http://www.archeosub.it/articoli/adriatico/mercure.htm

riporto, non si sa mai che cancellino il link:
Al largo di Punta Tagliamento, nell'aprile 2001, un peschereccio di Marano pescò una cannone di ferro ricoperto da concrezioni.

Immediate indagini strumentali e subacquee, effettuate nella zona del recupero, portarono al rinvenimento dei resti di un relitto di età moderna assiemead altri cannoni simili.

Il restauro del pezzo di artiglieria permise di riconoscere nel manufatto una carronata ossia uncannone a canna corta con cui erano armate molte navi agli inizi del XIX secolo. Grazie a questo e ad altri indizi fu possibile identificare ilrelitto come i resti del Mercure.

In questa zona infatti, nella notte tra 21 e il 22 febbraio 1812 si era svolta la nota Battaglia di Grado combattuta tra un flotta italo-napoleonica, proveniente da Venezia, ed una della marina inglese.

Nel corso dello scontro venne catturato il Rivoli, un vascello francese da 74 cannoni e venne affondato il Mercure, un brick da sedici carronate, con funzioni di scorta, appartenente al Regno Italico.

La sanguinosa sconfitta - che comportò la morte di circa 400 uomini - e la perdita delle navi fece così naufragare anche il tentativo di Napoleone di scacciare la flotta britannica dalle acque dell'Adriatico.
Il giacimento del Mercure è importante per i seguenti motivi:

1) è l'unico relitto noto di nave del Regno Italico

2) è ad oggi il più antico relitto di nave battente bandiera tricolore

3) ha partecipato ad una battaglia che, a causa della perdita del vascello Rivoli, al suo viaggio inaugurale, ha contribuito alla capitolazione del sogno imperiale di Napoleone

4) le carronate recuperate sono esemplari unici e di grande interesse per la storia dell'artiglieria navale.

Il Mercure venne messo in cantiere, a Genova, nel 1805 per essere terminato l'anno seguente su progetto di Sané, il più famoso ingegnere di Napoleone. Faceva parte di una famiglia di 60 brick, dalle caratteristiche assai simili, prodotti dalla repubblica francese a partire dal 1804. Al momento del suo varo era armato con 16 carronate da 24 libbre. Sulla culatta di una delle carronate restaurate è impresso il nome della Fonderia reale di Fracia Du Creusot.

Si trattava di un brigantino da guerra con compiti di scorta, sorveglianza, collegamento o portadispacci, più veloce e munito di una velatura più ampia del suo cugino adibito ad impiego commerciale. Era dotato di un unico ponte ed era ornato di sculture a poppa e a prua. Lungo circa 32 m e largo circa 9 m, aveva un dislocamento di 400/450 tonnellate e poteva raggiungere la velocità di 9 nodi.

Nel 1809 il Mercure fu ceduto al Regno Italico. Al momento del naufragio, esso faceva parte di una piccola flotta italo-francese composta per lo più da marinai romani, chioggiotti, triestini e dalmati. L'equipaggio ero composto da circa 112 uomini capitanati dal comandante Palinucchia.
La carronata nasce nel 1780 in Scozia, nelle fonderie della Carron Company. Aveva una canna di grosso calibro che posava, come i cannoni, su una pedana assicurata alla murata della nave per mezzo di grosse cime.

Grosso calibro, dimensioni contenute e ridotto numero di persone necessarie per il suo uso (solo quattro) erano sicure qualità che però dovevano fare i conti con una capacità di tiro molto limitata, grave handicap nell'uso navale.

Veniva caricata o con palle o con "pacchi di mitraglia", ossia palle di piccolo calibro o pallini di piombo da moschetto racchiusi in un apposito sacco.

Impiegata sia a terra che a bordo delle navi da Inglesi, Francesi e Statunitensi, scomparve nella metà del XIX secolo.
ma ci troviamo appena nel febbraio del 1812..

( l'articolo è stato quasi del tutto copincollato su un articolo del Piccolo dell'agosto 2007)


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Fa riflettere, comunque, il fatto che il Kandler alla pagina 176 (pagina 183 del file pdf) del libro di Vincenzo Scussa Storia cronografica di Trieste integrato da Kandler fino al 1848, mentre cita l'episodio della Danae
La fregata Danae venuta da Tolone a Trieste salta all'aria, accese per causa rimasta ignota, le polveri. Non uno dell'equipaggio si salva: gli edifizii al mare sono danneggiati.
sembra ignorare completamente altri episodi.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: La goletta Berenice

Messaggio da babatriestina »

Oggi sul Piccolo cartaceo Piero Spirito riprende la storia della Berenice, ma poco può aggiungere.. anche se riempie una pagina intera, fra occupazione francese, battaglia di Grado, modellini postumi..


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da Nini Naridola »

Pietro Spirito aveva, a suo tempo, eseguito le ricerche insieme all'amico Stefano-Nino sub di Grado!


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da gino1312 »

buon giorno posso collaborare con voi alla ricerca della goletta berenice??grazie ciao


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da babatriestina »

benarrivato, immersioni noi non ne facciamo,ma tutto quel che trovi e ci racconti è ben venuto! :-D :-D :-D


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Re: La goletta Berenice

Messaggio da gino1312 »

grazie noi faremo dei tuffi(immersioni) esplorative e riprenderemo tutto ma prima di cominciare devo restringere l'area noi faremo le nostre considerazioni in base a quello che troviamo scritto poi vorremmo confrontarlo con i vostri dati e poi si comincia un saluto a tutti.


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Re: Il sommergibile ed il bunker di Sistiana

Messaggio da danilo43 »

sono piccolo ma crescero ha scritto:
[FUORI TEMA]Ti segnalo, se ti fosse sfuggito, un altro argomento relativo a navi affondate nelle vicinanze https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=7&t=6073 ed ancora aperto nelle conclusioni. Non è mica che hai notizie, visto che si è ancora col dubbio se l'affondamento sia vero o meno?[/FUORI TEMA]
Fuori Tema. Lo sposterei in “La corvetta Berenice” .
Sono venuto a conoscenza della vicenda della goletta Berenice solamente dopo la lettura dell'articolo di Pietro Spirito, ripreso poi nel nostro Forum.
Mi ero già documentato in precedenza sui sinistri in mare, avvenuti nel periodo immediatamente successivo (1811-1812) alla battaglia anglo francese di Lissa, per reperire notizie relative all'affondamento di una fregata, (notizie) che ho rintracciato con insperata dovizia di particolari.
La nave naufragò al largo di Malamocco a causa di una burrasca, al suo rientro a Venezia dall'isola dalmata, avendo prima fatto rotta su Pola.
Non ho trovato alcun elemento comprovante lo scontro della Berenice con l'Indomitable;
il fatto è però giustificabile, trattandosi della perdita di una nave di scarso rilievo, ma la goletta non mi risulta nemmeno annoverata tra le unità della Marina Napoleonica presenti in Adriatico tra il 1806 e il 1814.
D'altronde non di tutte le piccole unità è ricordato il nome e pertanto il fatto di non averlo reperito non inficia la veridicità dell'avvenimento.
Dal giornale di bordo dell'Indomitable rilevo che lo scontro avvenne a non molta distanza da terra, al limite della gittata delle artiglierie costiere, in particolare di quelle di Duino.
Presumo, pertanto, che il relitto posasse su di un fondale di una quindicina di metri, profondità che avrebbe consentito il successivo recupero degli oggetti di valore ed in particolare delle otto bocche da fuoco presenti a bordo, usufruendo della pur modesta tecnologia dell'epoca.
L'equipaggio venne salvato, perlomeno in parte, ed è possibile che, dopo l'affondamento, l'alberatura affiorasse, permettendo di localizzare immediatamente il relitto e consentire le operazioni di prelievo dei materiali, fatto abbastanza consueto per i naufragi avvenuti lungo le coste venete.
Così non avvenne per il Mercure che, pochi mesi prima, colpito alla santa barbara saltò in aria senza lasciare superstiti e fu localizzato solamente grazie al ritrovamento di una carronata rastrellata da una rete a strascico.
(A questo proposito Baba ha ricordato il sito di Archeosub. L'università di Cà Foscari ha pubblicato un DVD sul Mercure a cura del prof Carlo Beltrame, che merita di esser visto; se ti interessa e non riesci a reperirlo contattami.)

Delle parti lignee, in due secoli, possono essersi conservate solamente quelle parti dello scafo sprofondate sotto il fondale, fangoso o sabbioso; difficilmente si potrà rilevare con un side scan o altro strumento ultrasonoro una “gobba” del fondale, spianato dagli attrezzi da pesca, ed in assenza di grosse masse metalliche il magnetometro è inefficiente.
A Venezia nel corso degli ultimi anni sono stati scoperti alcuni relitti lignei datati tra '700 e '800, nell'ambito delle bocche di porto. Sono venuti alla luce solamente a seguito delle campagne di escavo relative alla realizzazione delle fondamenta del MOSE e delle lunate ( le nuove dighe foranee a protezione di quelle esistenti dalle mareggiate di scirocco).
Poco o nulla affiorava in precedenza dai fondali, dove si sono avvicendate generazioni di subacquei, che non si sono mai resi conto della presenza dei reperti.
A mio parere si tratta di una ricerca dispendiosa e con minime possibilità di successo: sono piuttosto da tener d'occhio e controllare, degli eventuali spiaggiamenti di materiali e, se resi noti, ritrovamenti di oggetti da parte dei pescatori, non possedendo altri elementi utili per una ricerca sistematica.


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