Attentatori ed irredentisti

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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Su Wikipedia italian i scrivi questo:

"Wilhelm Oberdank era figlio illegittimo di Josepha Maria Oberdank, una slovena di Gorizia, e del soldato austro-ungarico veneto Valentino Falcier. Quando Falcier abbandonò la Oberdank, questa si sposò con un altro uomo, che non riconobbe Wilhelm, che mantenne pertanto il cognome della madre. In gioventù italianizzò il proprio nome e cognome in Guglielmo Oberdan per rivendicare la propria italianità."

citando come fonti:
  • * Renato de Marzi, Oberdank il terrorista, Udine, Del Bianco Editore, 1978
    * Rolf Wörsdörfer, Krisenherd Adria 1915-1955: Konstruktion und Artikulation des Nationalen im italienisch-jugoslawischen Grenzraum Paderborn, Schöning, 2004
    * Francesco Salata, Guglielmo Oberdan secondo gli atti segreti del processo: carteggi diplomatici e altri documenti inediti, con illustrazioani e facsimili, Bologna, Zanichelli, 1924


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Messaggio da rofizal »

Sul Meyers Konversations-Lexikon del 1896 (data del volume) a pag. 74 del volume 13 ghe xe la vose "Oberdank, Wilhelm" che rimanda a "Irredenta". dove forsi xe scrito de più, ma xe in gotico tedesco.

Quindi diria che xe giusto quel che xe scrito su Wikipedia.


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Messaggio da AdlerTS »

Lassemo perder per un attimo se xe giusto o no cambiar nome: la mia segnalzion a porposito del certificato de nascita esposto al museo vol dir che o le fonti citade
rofizal ha scritto:
  • * Renato de Marzi, Oberdank il terrorista, Udine, Del Bianco Editore, 1978
    * Rolf Wörsdörfer, Krisenherd Adria 1915-1955: Konstruktion und Artikulation des Nationalen im italienisch-jugoslawischen Grenzraum Paderborn, Schöning, 2004
    * Francesco Salata, Guglielmo Oberdan secondo gli atti segreti del processo: carteggi diplomatici e altri documenti inediti, con illustrazioani e facsimili, Bologna, Zanichelli, 1924
ga ciapado un granzo, opur che el certificato xe stado "corretto" in tempi sucessivi :wink:


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Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto:
AdlerTS ha scritto:
babatriestina ha scritto:ma ve rendè conto ?? condannar al impiccagion per diserzion in tempo de pase,
Purtroppo noi ragionemo sempre coi oci del XX e XXi secolo: nell'800 la diserzion, pur in tempo de pase, valeva la morte. Ne par strano, ma jera cussì.
Un caso più recente, registrado dai Atti Parlamentari della Camera dei Deputati nella seduta pomeridiana del 13.05.1959:


"il sottoscritto chiede d’interrogare il ministro degli affari esteri, per conoscere con urgenza se è vera la notizia apparsa su La Gazzetta del popolo di mercoledì 13 maggio 1959, secondo la quale il giovane Paolo Pilati da Castelletto Ticino, arruolatosi nella Legione straniera e successivamente disertore dalla stessa, sarebbe stato condannato alla
fucilazione, che dovrebbe aver luogo a Sidi Bel Abbes entro il 27 giugno 1959."


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Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:
"il sottoscritto chiede d’interrogare il ministro degli affari esteri, per conoscere con urgenza se è vera la notizia apparsa su La Gazzetta del popolo di mercoledì 13 maggio 1959, secondo la quale il giovane Paolo Pilati da Castelletto Ticino, arruolatosi nella Legione straniera e successivamente disertore dalla stessa, sarebbe stato condannato alla
fucilazione, che dovrebbe aver luogo a Sidi Bel Abbes entro il 27 giugno 1959."
La Legione straniera francese, che accettava solo che volontari stranieri e no giovini de leva, gaveva effettivamente regole interne molto strente,anche per la provenienza dei volontari,c he podeva sconder el proprio nome e cior una nova identità. Ma nissun obbligava a aruolarse nela Legion Straniera.
http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_straniera_francese
da cui cavo anche
Derino Zecchini (Gradisca di Spilimbergo, 1929), ex partigiano comunista friulano. Nel 1950 si arruolò nella Legione Straniera. Prestò servizio in Algeria e in Indocina, dove nel 1951 disertò per passare con la guerriglia Viet Minh. Rientrò in Italia nel 1957. Raccontò la sua avventura nel libro: "Dietro la cortina di bambù. Dalla Resistenza ai Viet Minh. Diario 1946-1958", a cura di Sabrina Benussi che fu pubblicato nel 2006.
visto che se parla de un nostro vizin che ga disertado senza per questo vegnir impiccado.

ecco un altro, sempre no lontan dele nostre parti:
Carlo Maran (San Giorgio di Nogaro, 24 febbraio 1921-2000). Marinaio imbarcato su un cacciatorpediniere prese parte alla seconda guerra mondiale. Emigrato nel 1950 in Francia lavorò come minatore a Maricourt. Il 12 dicembre 1951 si arruolò a Parigi nella Legione. Trasferito a Sidi Bel Abbes fu poi a Meknes, in Marocco, per l'addestramento basico. Nel maggio 1952 fu destinato in Indocina per combattere gli insorti Viet Minh inquadrato nel 2°RE. Partecipò alla Battaglia di Dien Bien Phu, ove catturato fu internato per quattro mesi in un campo di prigionia. Liberato il 10 settembre 1954 ritornò in Algeria. Nel marzo del 1955 tentò la diserzione, ma sorpreso, fu processato ed espulso dalla Legione. Rimpatriato, dopo due anni, emigrò come muratore in Germania. La sua avventura legionaria è stata descritta da Giorgio Coianiz in "La Legione Straniera. 1954 un friulano nell'inferno di Dien Bien Phu", edito da Aviani nel novembre 2007.

un terzo:
* Beniamino Leoni (Bolzano, 1924-11 settembre 2001). Volontario in Grecia durante la seconda guerra mondiale, partigiano nella Resistenza, autista di Tazio Nuvolari nel dopoguerra e minatore in Francia a Billy-Montigny. Il 9 maggio 1947 si arruolò nella Legione a Parigi. Trasferito a Sidi Bel Abbes per l'addestramento, nel dicembre fu inviato in Indocina per combattere contro la resistenza dei Viet Minh. Il 20 marzo 1948 disertò passando tra le file degli insorti combattendo contro i francesi. Terminata la guerra nel 1954, passò un anno in Cina, rientrato in Vietnam chiese e ottenne di essere riconsegnato ai francesi. Sottoposto alla Corte marziale a Saigon e accusato di "aiuto illegale" ai Viet Minh, Leoni fu condannato a 1 anno di carcere. Scontata la pena e riconsegnato alla Legione , a Sidi Bel Abbes fu nuovamente condannato a tre mesi di lavori forzati ed espulso dal Corpo con disonore nella primavera del 1957. Leoni, nel 1944, fu istruttore nel campo di sterminio di Buchenwald della Hitlerjugend e conobbe Leon Blum e Mafalda di Savoia. Fu decorato dal presidente Sandro Pertini come eroe della Resistenza. [23]


Altri anni e altro livello.. no?


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Messaggio da serlilian »

Strano. I diseva che iera meo andar all'inferno che nela legion straniera.

Comunque mio papà me ga contà un episodio che el ga visto lui durante la seconda guera mondial. El iera imbarcà su un incrociator. Ormai veteran. Per capirse, in barba al regolamento, a bordo i se cavava le spighete dei stivali, per poderli cavar velocemente, in caso de affondamento. Un muleto, apena arruolà, el xe sta ciapà del panico, durante un attacco aereo. El se ga guantà de qualche parte e no xe stà possibile farlo andar via. El uficial ghe diseva de molarse, ma lui no el capiva niente dela paura. Fucilado. Per viltà di fronte al nemico. E quel no gaveva disertà.


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Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
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Messaggio da babatriestina »

serlilian ha scritto: Comunque mio papà me ga contà un episodio che el ga visto lui durante la seconda guera mondial. El uficial ghe diseva de molarse, ma lui no el capiva niente dela paura. Fucilado. Per viltà di fronte al nemico. E quel no gaveva disertà.
Triste storia de guerra.

Ma in sto topic no se parlava de impiccagion per diserzion in tempo de pase?
se volè verzer un topic sui regolamenti de guerra, a Trieste o fora , storico o contemporaneo, o sui diritti umani in tempo de guerra, verzemolo pur. Ma no a proposito de l'impiccagion de Oberdan


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Messaggio da AdlerTS »

Una cartolina molto particolare dal sito consigliado da TSmike, delcampe.com

http://images.delcampe.com/img_large/au ... 01.jpg?v=1


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Messaggio da serlilian »

babatriestina ha scritto:
serlilian ha scritto: Comunque mio papà me ga contà un episodio che el ga visto lui durante la seconda guera mondial. El uficial ghe diseva de molarse, ma lui no el capiva niente dela paura. Fucilado. Per viltà di fronte al nemico. E quel no gaveva disertà.
Triste storia de guerra.

Ma in sto topic no se parlava de impiccagion per diserzion in tempo de pase?
se volè verzer un topic sui regolamenti de guerra, a Trieste o fora , storico o contemporaneo, o sui diritti umani in tempo de guerra, verzemolo pur. Ma no a proposito de l'impiccagion de Oberdan
No so se i legionari che combatteva in Indocina iera consideradi ... in pase o in guera.


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Messaggio da AdlerTS »

AdlerTS ha scritto:Una cartolina molto particolare dal sito consigliado da TSmike, delcampe.com

http://images.delcampe.com/img_large/au ... 01.jpg?v=1
Fa coppia con questa cartolina che "go ciolto in prestito" dal nostro MisterKappa

Immagine

Doveria esser el canton della esecuzion.


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Messaggio da rofizal »

AdlerTS ha scritto:Una cartolina molto particolare dal sito consigliado da TSmike, delcampe.com
http://images.delcampe.com/img_large/au ... 01.jpg?v=1
Ara come i usa le parole! :evil:
Sula cartolina xe scrito: "luogo del supplizio". Ma sul vocabolario per "supplizio" legio "pena, tormento, grave castigo corporale", quindi in pratica "tortura", no sicuro una esecuzion rapida, ma visto che Oberdan i lo definisi "martire" la sua morte no pol eser che un "supplizio".


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Messaggio da serlilian »

Le parole vien spesso usade in modo improprio.
I usa "sacrificio" della vita per un copà in guera o per un atentato. Ma "sacrificio" implica una volontarietà che no ghe xe. Uno no va in guera con l'intenzion de farse copar, el va per combater, per difender la sua tera, per quel che ghe conta la propaganda e la morte xe una conseguenza.

sacrifìcio [sakri'fiʧo]
s.m.
1 sm
{religione} offerta di una cosa materiale fatta alla divinità per riconoscerne il dominio, per ringraziarla, per placarla
2 sm
{religione} per i cattolici, la messa
3 sm
libera offerta della propria vita per un alto ideale
4 sm
[in senso figurato] privazione, rinuncia, grave e continuo disagio


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ribadindo el fatto che la sua figura me lasa un poco perplesso, la tua version de sacrificio xe un poco ridutiva.
Devoto Oli, Dizionario della lingua italiana, Ed. LeMonnier ha scritto:Sacrificio [omissis] 2. fig. Qls. condizione, scelta o imposta, che comporti una privazione grave o molesta, con aspetti che vanno dalla sofferenza, al disagio, all'incomodo.
Sotolineo scelta o imposta.

Comunque sicome mi per Oberdan no go mai doprà, in vita mia, el termine martire, sacrificio, ecc. sto vostro a ravanar sule parole lo trovo altretanto retorico de chi che parla del "sacello del martire".


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Scuseme ancora, ma sempre da
Devoto Oli, Dizionario della lingua italiana, Ed. LeMonnier ha scritto:supplìzio (arc supplìcio) s.m. 1. Grave pena corporale: il s. della flagellazione, della corcefissione; le espressioni l'estremo, l'ultimo s., il s. capitale si riferisce alla pena di morte. In tal caso anche assol.:fu condotto al supplizio
Giusto per la precision.


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Messaggio da Angiolina »

Vi dirò in confidenza :wink: che di Oberdan non sentivo parlare dalle elementari (tanto tempo fa) e non era neanche una figura molto considerata. Me l'avete fatto diventare quasi simpatico :roll: , poveretto.


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Messaggio da 1382-1918 »

Certo che è simpatico, dopo tutto sarebbe stato un bravo ragazzo, ma a me fa molta pena, sia per come è finito alla sua giovane età, sia per il fatto di essersi lasciato istigare e strumentalizzare dai circoli irredentisti del Regno in maniera tale da indurlo a compiere atti criminosi estremi, come il lancio di bombe durante una sfilata festosa e tranquilla nella sua città natale.

Ogni qualvolta le proprie idee vengono portate all'estremo, non ne viene fuori nulla di buono, qualunque sia l'idea. Se il buon Guglielmo avesse resistito e sopportato un po', invece di disertare, magari poi avrebbe finito gli studi che aveva intrapreso all'Università di Vienna e si sarebbe rinsavito, come successe alla gran parte dei suoi amici d'infanzia, i quali, irredentisti moderati in giovane età, finirono poi in associazioni patriottiche filo-asburgiche.
Un po' come molti giovani di oggi che per sembrare fighi si iscrivono ai movimenti giovanili dell'estrema sinistra o al Fronte della Gioventù, ma col passare degli anni, maturano e moderano le proprie idee, con delle vere e proprie svolte di pensiero.


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Messaggio da babatriestina »

1382-1918 ha scritto: e si sarebbe rinsavito, come successe alla gran parte dei suoi amici d'infanzia, i quali, irredentisti moderati in giovane età, finirono poi in associazioni patriottiche filo-asburgiche.
.
mi racconti chi erano gli amici d'infanzia di Oberdan di cui parli? sono curiosa..


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Messaggio da 1382-1918 »

babatriestina ha scritto:
1382-1918 ha scritto: e si sarebbe rinsavito, come successe alla gran parte dei suoi amici d'infanzia, i quali, irredentisti moderati in giovane età, finirono poi in associazioni patriottiche filo-asburgiche.
.
mi racconti chi erano gli amici d'infanzia di Oberdan di cui parli? sono curiosa..
Non ricordo di preciso, dovrei ricordare dove lessi queste cose, comunque in linea di massima compagni di classe. Cercavano di convincere Guglielmo a seguirli nelle loro idee, quando lui non si interessava a queste cose.
Ricordo di aver letto in particolare di uno dei suoi migliori amici, tale Verona, dalmata, il quale finì a capo della "Società Triestina Austria", oppure un altro che credo si chiamasse qualcosa tipo Bussich, reazionario da giovane, che poi divenne Direttore della i.r. Polizia.


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Messaggio da Angiolina »

Eh sì, è proprio vero: si nasce incendiari e si muore pompieri :lol:


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Mi trovo abbastanza d'accordo col primo paragrafo di 1382.1918.

Per quanto riguarda il post di Angiolina, anni fa avevo fatto un'indagine con alcuni miei amici romani e lombardi, nati alla fine degli anni '30 e nei primi anni '40, tutti di solidissima cultura scolastica sia scientifica che umanistica e fatta in epoca prerevisionistica. Alla mia domanda se sapessero qualcosa di Guglielmo Oberdan si tennero sul vago, con qualche ma e qualche mi pare (sapevano invece che non esisteva un ponte Trento-Trieste come penso lo sappia anche Angiolina ;-) ).

Quindi il resto d'Italia non sa nemmeno chi fosse Oberdan e noi ... lasciamolo riposare in pace.

Immagino lui e Franz Josef davanti al buon Dio a fare un poca di autocritica e poi andarsene a braccetto a guardare noi che litighiamo sulla loro memoria con lo stesso spirito con cui noi guardiamo una partita di calcio in TV e magari Oberdan tiene per serlilian e rofizal e FJ per babatriestina e piccolo. Così va il mondo! :-D


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