Ombre sul Risorgimento

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1382-1918
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da 1382-1918 »

sono piccolo ma crescero ha scritto:Segnalo la pagina monotematica del corriere della sera sui 150 anni dalla proclamazione del regno d'Italia (usano il termine nascita di una nazione)
Si contraddicono, nel 1861 nasce lo "Stato", non la nazione, che invece esisteva già prima.
Non ci fanno la testa come un pallone fin dalle elementari con la storia, neanche per sogno obiettabile, che gli Italiani tutti, non uno escluso, anelavano accesamente alla libertà italiana, essendo stufi di essere schiavi ed affamati sotto a dei tremendi ed inaccettabili regimi dispotici?
Se non fosse esistita già una nazione italiana, non si sarebbe giunti alla creazione dello Stato Italia. Un evento politico, con tutte le sue conseguenze, ma politico.


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mandi_
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Mah, non mi volevo intromettere, ma ho un brutto carattere impulsivo, ed a volte mi piace ciacolar, così, senza far polemiche.
Mi piace molto la Storia, credo anch'io che a volte sia stata ingiusta, spesso crudele e poi raccontata in modo soggettivo da parte dei vincitori e poco veritiero.In questo secolo, ed anche nei secoli precedenti.
Ma quello che non mi piace molto, scusate la sincerità, è vedere la gente che prova rancore , che rimurgina sul passato non sentendosi per niente soddisfatta e così via. E così sento nel Web e leggo sui giornali di gente che s'insulta, si guarda di sbieco,e se ne dice di tutti colori in nome di una Storia che ci dovrebbe aver insegnato a star ben alla larga da simili atteggiamenti. In nome della Storia, dobbiamo arrivare ad odiarci?
Noi viviamo nel mondo d'oggi , che è pieno di problemi: il lavoro, il futuro dei nostri figli.
Io vorrei utopisticamente pensare magari più a questo ed magari immaginare un futuro sereno, di pace , per il quale dovremmo impegnarci tutti, magari in nome di una storia fatta di riappacificazione e tolleranza.
Ciao, scusate ,Mandi.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da nonna ivana »

Aiuta conoscere la storia? Ad essere felici?
A me, a volte, oltre alla fatica fisica-mentale che mi procura seguire il discorso, arriva una specie di tristezza, anche dolore, come se rievocare sofferenze di genti antenate potesse risvegliare o far coltivare sentimenti "cattivi", di contrasto, di inimicizia..e questo per me è negativo!
Sono una ingenua idealista del sentimento di amicizia, fra le persone e, per estensione, con le altre genti, anche non prossime, per cui ho come il rigetto della "storiografia" o quella che è!!! :(


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mandi_
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Nona Ivana scrive:
Aiuta conoscere la storia? Ad essere felici?
Non so se la conoscenza della Storia renda felici. Ma penso che la "conoscenza" renda le persone migliori. Se poi la "conoscenza" è quella della natura, e delle piccole grandi cose che fanno parte di questo mondo, ecco, è una gran bella conoscenza!
Però non siamo fatti tutti uguali ed ognuno ha i suoi interessi.
A me la storia è sempre piaciuta, anche se a scuola mi annoiavo.Perchè mi annoiavo?
Perchè mi parlavano sempre di Re, Imperatori, guerre e date. Invece io , magari senza accorgemene, ero più interessata magari alla lettera che lo scriba egizio scriveva al figlio(invitandolo ad imparare a scrivere e a leggere; poi a cosa servisse questo insegnamento sarebbe lungo da dire...). Naturalmente questa lettera era scritta in un trafiletto, ma di tutta la storia egizia studiata allora , mi sono rimaste impresse questa lettera e naturalmente la splendida arte.

Insomma, so che parlo di cose troppo lontane,ma il concetto per me non cambia. Mi sono sempre interessate soprattutto le storie delle persone o delle comunità, perchè sentendo sempre parlar di guerre, ho spesso pensato che quasi tutti gli imperatori o re che inviavano i loro sudditi a combattere, sono morti nel loro morbido letto, nei rispettivi palazzi, mentre la gente che era obbligata ad andare a far la guerra doveva lasciare la famiglia, il lavoro e magari morire in mezzo al fango in una terra lontana dai propri affetti. Lo scopo di queste guerre? Arricchire ulteriormente chi era già ricco e ottenere modifiche geografiche.
A dir la verità, mi correggo, alcuni di questi uomini potenti sono stati anche impiccati o altro.

D'altra parte la Storia è stata anche una lunga ricerca dei diritti dell'uomo. E tra questi diritti innumerevoli, molti dei quali ancora disattesi, vorrei per una volta parlare di donne. Mia nonna un tempo non votava, perchè le donne non erano considerate esseri intelligenti. La faccio breve.A mia figlia dico sempre"Abbiamo impiegato un sacco di tempo per ottenere questo riconoscimento di avere anche un cervello : cerchiamo di usarlo!"
Vorrei scrivere a lungo di questi diritti, ma è meglio di no.
Che c'entra questo con il Risorgimento? C'entra che per me è sempre la stessa cosa, la stessa situazione in ogni tempo.
La storia dovrebbe insegnare a vivere meglio oggi, la storia di ieri è attualissima.
Se giro per la mia città, o vado in viaggi lontani per vedere come vivono altrove, mi incuriosiscono lo stile delle case,le pitture, le statue, le targhe e mi chiedo il perchè di questi oggetti d'arte o dei nomi scritti. Non riesco ad ignorarli, anche se confesso che l'ho fatto in età matura.
La memoria di come vivevamo va coltivata con amore, per rispetto a quelli vissuti prima di noi.
E a volte mi chiedo perchè questo deve suscitare odio e rancore, e non voglia di migliorare e di avere un pensiero più aperto.
Nel leggere l'articolo riportato dal Corriere, naturalmente ho letto anche alla parte che riguardava Trento.
Io sono fiera della commemorazione di tutti i morti della grande guerra, compresi quelli morti in divisa austroungarica: questa è la nostra storia, così erano i nostri nonni.
Ma non credo proprio che questo sia un gesto dispregiativo verso Battisti, che se magari non è più un mito, da noi viene ancora rispettato, non solo perchè irredentista ma come uomo.
Quello che è sbagliato per me è mischiare storia e politica.
E quanto alla Provincia ricca, io non so, io parto sempre dal basso: vedo molte fabbriche che chiudono, giovani che se ne vanno, file sempre più lunghe di persone che si recano alla Caritas per cercare aiuto.I politici invece si arricchiscono.
Forse è questo a causare infelicità, non la storia, che è il racconto della nostra vita di uomini e donne.
Ciao, Mandi.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da AdlerTS »

Evviva le "celebrazioni" ...

da corrieredelmezzogiorno.corriere.it
CASERTA - Il 25 ottobre, lunedì, Giuseppe Garibaldi jr «porterà i suoi saluti» a Vairano Patenora, provincia di Caserta, «luogo dello storico incontro» tra Giuseppe Garibaldi (il Generale) e il re Vittorio Emanuele II. La cerimonia, annuncia il Comune sul suo sito, è prevista per le 9.30. Sei ore e mezzo più tardi, alle 16, Anita Garibaldi jr, altra pronipote del generale, scoprirà «una lapide commemorativa dello storico incontro». A comunicarlo, anche in questo caso, è il sito del Comune. Solo che non è quello di Vairano, ma quello di Teano. E finisce così che, in nome delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si dividano (anche) i Garibaldi.
articolo completo qua :doh_143:


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da AdlerTS »

uno dei testi più in voga al sud tra i detrattori dell'unità d'italia si trova gratuito su google books:

"Le finanze napoletane e le finanze piemontesi dal 1848 al 1860" di Giacomo Savarese


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

AdlerTS ha scritto:uno dei testi più in voga al sud tra i detrattori dell'unità d'italia si trova gratuito su google books:

"Le finanze napoletane e le finanze piemontesi dal 1848 al 1860" di Giacomo Savarese
Scorrendo velocemente il testo mi sembra di trovare, se non sbaglio, molte delle idee di Ronald Reagan, Margaret Thatcher e dei neoliberisti. Mi dispiace, ma io ancora preferisco Keynes.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

in effetti, vedo in Italia presso alcuni una tendenza ad un'involuzione che vorrebbe farci tornare all'economia del Regno delle Due Sicilie. :?


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Concordo . Ma , scusate, dato che per me la Storia di ieri è visceralmente in rapporto con la Storia di oggi, c'è modo di sapere come sono stati spesi o usati i nostri quattrini negli ultimi vent'anni dai Governi? Esistono tabelle recenti come quelle riportate ne "le finanze piemontesi ecc"?
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da nonna ivana »

Cara mandi_ :-D
ma pensi che si riesca a vedere, capire, verificare dove vanno i soldi stanziati e distribuiti? :wink:
Si sarebbe in questa allegra situazione? :evil:
Le teorie, pur ottime che siano, si scontrano sempre, nel venire applicate, con l'insipienza e la malafede... 8)


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Vi suggerisco, in edicola, Il Risorgimento italiano, di , storico universitario inglese la cui prima edizione italiana uscì nel 1981, ed ora è ristampato nella collana , edizione simil Meridiani Mondadori, sono 700 e passa pagine, di cui buona parte dedicata all'Italia nel Settecento e il tutto in una prospettiva europea. Vi troverete, se avrete la pazienza di leggerlo, anche gli aspetti economici e sociali dei diversi Stati italiani pre unitari. Vi aiuterà a comprendere il pamphlet suggerito sopra.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Maximilian »

mandi_ ha scritto: Io vorrei utopisticamente pensare magari più a questo ed magari immaginare un futuro sereno, di pace , per il quale dovremmo impegnarci tutti, magari in nome di una storia fatta di riappacificazione e tolleranza.
Ciao, scusate ,Mandi.
D'accordo con te. Però. le due cose (gli "scontri" e il ristabilimento della verità storica) sono su due piani differenti. Sarebbe cosa saggia che le varie "parti" potessero parlarsi in modo sereno. E che, forse, i toni vengono "alzati" da tutti gli "schieramenti".
Parlarsi in modo civile (come dovrebbe accadere quando si affronta qualsiasi argomento) è, però, una cosa. Ristabilire la verità storica è un'altra.
Per decenni, la storia è stata manipolata in modo indegno, per giustificare le ragioni di chi, in quel lontano 1860-61, 1866, 1871 e 1918, ha vinto. I manuali di scuola si sono spesso trasformati non solo in uno strumento di propaganda di "una" parte, ma anche in una meticolosa fabbrica di falsi storici.

Così: uno va a scuola, studia certe cose, pensa che negli anni '50 dell'800 fossero tutti contenti di marciare sotto il tricolore... e si forma su queste falsità. Poi, i più fortunati hanno modo di accedere a una storiografia più seria (non parlo tanto di libri filoabsburgici o neutrali... parlo di opere - tipo quelle del Mac Smith - decisamente filorisorgimentali, ma preparati con un criterio appena appena scientifico). Ecco: i più fortunati, che prendono in mano questi libri all'università o per cultura personale, vedono che ciò che hanno studiato a scuola era propaganda trombonesca, e poco più. Ma gli altri?

Io al dibattito storico non rinuncio. Ad attaccare chi vuole liberare i nostri libri di scuola da questo ciarpame sono proprio i veteropatriottardi. Sarebbe bene rispondere loro con pacatezza. Ma, purtroppo, non sempre è facile. Trovatevi voi, per esempio, con persone tipo il dotto professor Sgarbi, o tipo i meno dotti figli della lupa - come la signora Santanchè o il ministro (sì, proprio così... ministro!) La Russa. persone che spesso sbraitano senza lasciarvi parlare. Come fate a esprimere le vostre posizioni, se c'è qualcuno che grida e continua a ripetere le stesse cose urlando? Difficile, vero? :-)


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Corriere della sera di oggi,:
La sua lettera mi ha ricordato un giudizio del Principe di Metternich, campione dei conservatori europei. Disse: «Oggi in Europa esiste un solo uomo di Stato, ma disgraziatamente è contro di noi. È il conte di Cavour ».
;--D


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Caro Max
Beh, mi risveglio dal mio letargo momentaneo e provo a rispondere ad argomentazioni così difficili.
Comincio dalla politica: ho anch'io le mie idee, come tutti, ma non le voglio esprimere su un forum, dove peraltro mi trovo benissimo, ma che è aperto a tutti. Perciò non farò riferimento a nomi di politici, anche se mi piacerebbe tanto dire la mia . :twisted:
Parlarsi in modo civile è, una cosa. Ristabilire la verità storica è un'altra.


Credo che la verità storica vada sempre ristabilita, con determinazione. Però con ogni sforzo possibile, sarebbe meglio non manipolarla secondo i nostri interessi. So che è molto difficile.
uno va a scuola, studia certe cose, pensa che negli anni '50 dell'800 fossero tutti contenti di marciare sotto il tricolore... e si forma su queste falsità.
Questo è vero, i libri scolastici spesso sono faziosi. D'altra parte viviamo in Italia e così viene inneggiata l'Italia. Non conosco molto le lingue straniere (un pò il tedesco), ma immagino che in Francia o negli Stati Uniti facciano la stessa cosa : ogni Stato dà la propria versione soggettiva di come sono andati i fatti.

Ultimamente mi diverto a leggere su Internet versioni in altre lingue degli stessi eventi : ti assicuro che tutti tirano i remi nella propria barca.

Non sono una qualunquista, ma, cominciando dai giornali e dai telegiornali , per finire ai libri di storia e di attualità , mi sono fatta una buona scorza: tutti chiacchierano, io mi faccio le mie opinioni comparando quello che sento o leggo, ma cerco soprattutto di non farmi influenzare e di giudicare a modo mio.

Per quanto riguarda i libri di storia scolastici ultimamente leggo soprattutto molti testi (diari)scritti dalla gente comune e non hai idea di quante idee e opinioni ne escono. Lo trovo molto interessante , anche perchè credo che ad essere manipolata e strumentalizzata sia sempre stata la gente comune. Si dovrebbe veramente attuare lo studio della storia locale, come mezzo per conoscere , giudicare e riflettere. Ma non per guardarsi di traverso...

Io sono trentina, tutti i miei avi accertati fino al 1600 sono stati trentini e si esprimevano in Italiano, ma , scusa , sono tuttora convinta che a loro, gente contadina, poco importasse se a comandarli fossero gli Asburgo, gli Italiani, i Principi vescovo o i Veneziani o i Francesi o i Romani. Penso che loro si sentissero trentini (da Tridentum= Trento)di lingua Italiana. Poi i vari potenti di turno hanno disposto delle loro vite o appartenenze nazionali. Ma, banalmente, penso che il bisogno primario era metter qualcosa in tavola tutti i giorni per sfamar i pici.
Sui libri di Storia ufficiali, di qualunque appartenenza ideologica o nazionale siano, trovi indicati nomi di Re e generali. Certi personaggi sono estremamente interessanti o affascinanti o odiosi e vanno giustamente interpretati e conosciuti. Ma a me importa anche soprattutto sapere come viveva la gente, più che i vezzi dei re o imperatori.

Io non ho letto il libro di Macsmith che indichi. Magari lo farò . Ma mi piace un sacco la storia locale ed anche quella internazionale, che è piuttosto difficile. So che i miei nonni erano astroungarici, i bisnonni pure, ma quelli prima? Chissà, magari potrei diventare una nostalgica Francese o Romana... So che adesso sono Italiana, l'Italia attuale ha un mucchio di guai e non ha bisogno di altre beghe o rancori.

Io credo che tu faccia benissimo a non rinunciare al tuo dibattito storico, se poi lo fai con pacatezza. Non come i politici attuali, d'accordo con te. L'importante è avere delle idee e non far male a nessuno, e soprattutto non odiare nessuno se non la pensa come te.

Vedi, io rispetto tutti pur a volte non comprendendo certe posizioni. Ma al mondo c'è posto per ognuno di noi , se sappiamo essere tolleranti nei riguardi delle idee e opinioni altrui.
Scusa se mi sono dilungata o non mi sono espressa bene. E' difficile.
Mandi


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Maximilian »

Il mio letargo mi sa che è più lungo ;-) Ho scoperto solo oggi che era cambiato il sito!
mandi_ ha scritto: Credo che la verità storica vada sempre ristabilita, con determinazione. Però con ogni sforzo possibile, sarebbe meglio non manipolarla secondo i nostri interessi. So che è molto difficile.
La storia andrebbe affrontata in maniera scientifica. Id est, i fatti. La storiografia italofila non si è limitata a aggiungere opinioni univoche. Ha anche stravolto i fatti. E questo è un gravissimo attentato alla storia. Alla scienza.
immagino che in Francia o negli Stati Uniti facciano la stessa cosa : ogni Stato dà la propria versione soggettiva di come sono andati i fatti.
Premesso che non si può giustificare un delitto (tale è la falsificazione dei fatti: un delitto contro la scienza) dicendo "lo fanno anche gli altri", occorre distinguere tra le varie realtà.
E' pur vero che negli Usa, per anni, si è messo il silenziatore sulle stragi contro gli indiani, e che anche ora il presidente Jackson - niente altro che un nazista ante litteram - ha ancora monumenti in giro. Ma negli Usa (che non è certo il mio paese ideale, anzi...), ora, nessun libro di scuola si permette di sottovalutare ciò che è stato fatto agli indiani, o di sminuire quel crimine contro l'umanità che fu lo schiavismo.
E' pur vero che in Francia, una volta, l'alunno del Congo Brazzaville leggeva "i francesi sono i galli" - e probabilmente si chiedeva: perchè si dice che sono un celta quando non lo sono? - e il colonialismo veniva giustificato. Ma ora - pur nel nazionalismo stucchevole che in Francia esiste ancora - queste distorsioni non esistono più.
Ai nostri lidi, invece, le cose sono molto diverse. La falsificazione della storia, che non si limita ai libri di scuola, è inalterata dal 1860 a oggi. Nessuno ha falsificato come lo stato italiano - che ha imposto falsi miti umiliando la storia. La scienza.
Fino a oggi, dunque: una nuova cascata di ciarpame retrogrado si sta rovesciando sull'incolpevole cittadino per questi 150 anni. Che - invece che innescare un dibattito scientifico sulla veridicità storica di questi fatti - si è trasformata in una celebrazione acritica di una storia vergognosamente manipolata. Una vergogna a cui nessuno dei politicanti - al governo o all'opposizione - si è sottratto.

E' buono studiare la storia locale: io lo faccio da molto tempo. E, pur essendo convinto dell'attaccamento delle nostre popolazioni agli Absburgo, proprio dalla storia locale ho avuto "sorprese" - per me positivo. Cioè: leggendo fatti "minimi" (che minimi sono sono) mi sono stupito di un attaccamento all'Austria che non pensavo così forte...

Un piccolo esempio, la storia dei Feudi imperiali: quando i soldati sardi sconfinavano in queste enclave austriache nell'appennino ligure (parliamo dell'epoca pre-bonapartea), cercavano di respingerli con i forconi! :D
D'accordo al 100%, che la storia locale è indispensabile per capire il "filone principale". Ho passato parte della mia gioventù scandagliando gli archivi, intrecciando piccole storie con la "grande storia". Pensavo: l'anonima persona di cui sto leggendo i dati, probabilmente è rimasto ignorato da generazioni...


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Mi preoccupo quando trovo affermazioni del genere " da oltre 100 anni la verità è sempre nascosta ( dai nostri, dai loro) mentre sono riuscito a trovarla ed ora ve la rivelo". Mi sa più di messianismo che di storia. Poichè mi occupo anch'io , non per mestiere, di storia, e anche se non vado a consultare gli archivi provo a leggere libri non solo italiani, ma anche francesi ed inglesi ( purtroppo il mio tedesco non è sufficientemente buono per leggere un libro di storia), posso vedere cosa trovo più o meno immutato, cosa trovo invece di diverso passando da un testo all'altro. Penso anche alla storia contemporanea, quella che ho vissuto giorno per giorno dalle pagine dei quotidiani ( i TG non li prendo nemmeno in considerazione) e come la rileggo adesso nei testi di storia contemporanea. Vedo che la storia è composta da milioni e milioni di fatti, tutti veri, poi ogni storico ritiene che taluni siano più significativi di altri per dare un nesso al racconto. La stessa storia come la ricordo io a volte la ritrovo nei testi , a volte trovo evidenziati fatti che a me allora sembravano meno importanti e invece trascurati fatti che a me sembravano significativi.

Penso che ritenere che siamo stati tutti vittime di una mistificazione e di una mitificazione della storia ( ottocentesca, ma non vedo perchè no anche novecentesca, o settecentesca, o rinascimentale..) da cui solo pochi eletti riescono ad uscire grazie alle proprie conoscenze e convinzioni sia una forma di teoria del complotto che dà per scontata la manipolazione di milioni di persone incapaci di formarsi una capacità critica. Certo, coloro che vivono solo guardando la TV, il Grande fratello, leggendo solo ( ben che vada ) la Gazzetta dello sport e ritenendo che chi legge più di 7 libri all'anno sia un lettore forte non mi incoraggiano molto. Possiamo chiederci come sempre se la storia la fanno le masse ( e quindi, se la maggioranza ha ragione, sono questi che dobbiamo seguire) o le élites che iniziano e guidano i movimenti: per la conoscenza della rivoluzione russa, meglio seguire i passi di Lenin, Trotzkij , le memorie dall'ambasciatore Paleologo ( che nei primi mesi del 1917 non si era accorto di nulla o quasi) o cosa ne pensava l'impiegatuccio statale, il soldato al fronte, il cameriere dello zar o il contadino ? tutto contribuisce alla conoscenza, ma se si deve sintetizzare..

Il discorso sui Celti in Congo, evidenziato da Gide nel Voyage au Congo( NB si trattava del Congo francese, non quello belga, noto soprattutto per il romanzo Cuore di tenebra di Conrad) " Nos ancêtres, les Gaulois" non è solo una battutina, ma è un esempio di tentativo di inculturazione ed è un esempio non solo del deprecatissimo colonialismo, ma del dibattito tuttora attuale della cultura, della cittadinanza, della nazionalità, quanto siano determinati dal sangue e suolo e quanto invece dalla cultura e dalla libera scelta. Personalmente, per quanto comico, lo trovo molto più rispettoso ( come mi fece osservare un albergatore in Francia, tanti anni fa, davanti ai tanti neri che incontrai "Madame, ils sont des Français comme nous") che non il razzismo di coloro che vogliono respingere coloro che sono diversi per cultura, lingua paese di nascita ( gli UnterMensch dei nazisti).
Quando comunque si tratta di denunciare falsità, vanno citati esempi precisi, con prove precise.

Comunque se avrete piacere, ormai siamo liberi dal copyright, vi riporterò un po' di passi dello Zeehe, il testo scolastico ufficiale di stroia dei Ginnasi asburgici. e anche, se vi fa piacere , qualche passo del testo di religione di allora, la storia ecclesiastica dell'allora sacerdote don Giovanni Bosco, da cui vedrete che un santo a quei tempi scriveva testi assai apologetici e agiografici che adesso farebbero un po' ridere. Ecco, anche qua mi rendo conto che se vi riporto un paio di passi effettuo ovviamente una scelta, su ciò che mi sembra significativo. Altrimenti non posso che rimandarvi al testo originario e alle sue centinaia di pagine e suggerire di discuterne solo dopo averlo letto per intero.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Maximilian ha scritto:
Un piccolo esempio, la storia dei Feudi imperiali: quando i soldati sardi sconfinavano in queste enclave austriache nell'appennino ligure (parliamo dell'epoca pre-bonapartea), cercavano di respingerli con i forconi! :D
ma perchè erano sardi o perchè erano soldati "foresti" da cui non c'era nulla di buono da aspettarsi da parte dei contadini, viste le esperienze delle guerre settecentesche combattute nella penisola italiana da parte delle potenze europee di allora?

Ci racconteresti di più su questi feudi imperiali nell'appennino ligure? quali erano, come si formarono e quanto durarono? in che senso si possono considerare " austriaci" ? parlavano tedesco? erano immigrati dall'Austria? o erano delle formazioni feudali in Liguria del Sacro Romano Impero? un po' come i tanti staterelli germanici pre napoleonici? o appartenevano ai domini ereditari asburgici? da quando?

trovo qualcosa qua
http://it.wikipedia.org/wiki/Feudi_imperiali


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

La penso come te, Max, sulla Storia locale, che mi è sempre interessata sin da giovane, ma che ho scandagliato in modo più approfondito solo negli ultimi anni.
Però la Storia è sempre un mistero : è fatta da uomini e donne che la pensavano in modo diverso. E anche erano coraggiosi in modo diverso.
Mi spiego : quando il potente di turno decideva un'espansione territoriale, un'annessione per diventare più potente, che faceva? Mandava in guerra il popolo su cui aveva potere. Immagino com'erano felici coloro che dovevano andare in guerra(sto parlando della gente comune, non dei militari di carriera)!
Spesso il potente di turno, per convincere un pò di più la gente ad andare a combattere e perciò ad uccidere, usava una propaganda, tirando fuori frottole religiose o culturali.
La maggior parte dei documenti a nostra disposizione, più che evidenti nei monumenti di cui Trieste , Trento sono ricchi (tanto per non andar toppo lontano) celebrano battaglie. Nell'antichità i popoli vinti venivano rappresentati "visivamente) più piccoli, più brutti. (vedi Stendardo di Ur dei Sumeri, ma osserva anche i monumenti romani.) I vincitori successivi cercavano spesso di distruggere questi monumenti o culture (vedi il monumento al Kaiserjager, o le tante aquile asburgiche cancellate o la proibizione di usare la lingua madre ecc). Per fortuna molto si è conservato.
Non parliamo poi dell'uso della propaganda fatto da Hitler , Mussolini, Stalin ecc.

Torno al discorso iniziale : gli uomini comuni avevano idee e coraggio diversi : io ho letto tanti diari e documenti d'archivio Trentini, sud tirolesi, giuliani, istriani ecc.Ti premetto che In particolare le mie ricerche hanno riguardato la prima guerra e il periodo asburgico e italiano del 1800. Ho notato che tra la gente comune c 'era chi si sentiva profondamente "suddito austroungarico" ma anche chi si sentiva "suddito italiano". E lo hanno scritto chiaramente in lettere e diari e documenti.
Qualcuno aveva più coraggio o "sentimenti" più forti di altri, che semplicemente ubbidivano. Ed è diventato un martire, inneggiato da alcuni odiato da altri. Perciò non disprezzo chiunque sia, chi ha dato la vita per un ideale che credeva giusto. E nemmeno i disertori.

ciarpame retrogrado si sta rovesciando sull'incolpevole cittadino per questi 150 anni.
Credo che la gente sia meno stupida di quel che credi. Semplicemente ha troppi problemi attuali e bisogno di pace.E come si racconterà in futuro la storia di oggi?

Scusa , ma sto per andare alla mia battaglia quotidiana per guadagnarmi il pane : vado a lavorare :-)

Mandi


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto: L Nell'antichità i popoli vinti venivano rappresentati "visivamente) più piccoli, più brutti. (vedi Stendardo di Ur dei Sumeri, ma osserva anche i monumenti romani.)
a volte anche ai Romani andava a male:
Immagine
:-D :-D :-D
fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Sapore_I


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Brava, bello! Un pò per un , non fa male a nessun!

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