Ombre sul Risorgimento

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babatriestina
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto:Brava, bello! Un pò per un , non fa male a nessun!

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da noi: una volta cori el can, una volta cori el levro!


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Già, e sempre ci sarà chi parteggia per el can e chi parteggia per el levro e magari dopo i se varda de sbiego.
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Maximilian
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Maximilian »

mandi_ ha scritto: Ho notato che tra la gente comune c 'era chi si sentiva profondamente "suddito austroungarico" ma anche chi si sentiva "suddito italiano". E lo hanno scritto chiaramente in lettere e diari e documenti.
Sta di fatto che i triestini che, nel 1915, sposarono la causa italiana accettando di andare a morirci furono davvero pochissimi (non conosco le percentuali del Tirolo di lingua non tedesca).
mandi_ ha scritto:
ciarpame retrogrado si sta rovesciando sull'incolpevole cittadino per questi 150 anni.
Credo che la gente sia meno stupida di quel che credi. Semplicemente ha troppi problemi attuali e bisogno di pace.
Non ho mai detto che la gente è stupida. Dico che, in molti casi, è facile manipolarla. Per vari motivi. La gente non ha tempo, la gente non ha voglia, la gente ha troppi problemi, la gente è minacciata ("se non la pensi così, passi guai"), la gente è sfiduciata, la gente pensa a guadagnarsi il pane.
A cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, a Milano, c'era un detto: "parlà mal de Garibaldi". Era non certo un reato, ma una cosa conveniente. Non si poteva mettere in cattiva luce il terrorista nizzardo. Non credo che si andasse in galera, ma si veniva comunque "esclusi" da qualcosa. E' passato come modo di dire, che significa, più o meno, "dire cose che possono urtare persone o oltraggiare persone o idee unanimamente considerati intoccabili". Capito? Intoccabili. Non criticabili. Mussolini e Stalin avrebbero percorso la stessa strada.
Ma allora dico: da cristiano, da cattolico sono il primo a considerare una benedizione di Dio il fatto che uno il proprio credo, la propria ideologia se la possa scegliere liberamente, che non ci sia nessuno a imporgliela. Ma il "risorgimento" non ha fatto altro che sostituire la religione cattolica con un grezzo culto nazionalista-imperialista. Che non si poteva toccare, criticare. Una religione dello stato che è culminata nel fascismo e che, purtroppo, non è stata del tutto eliminata dopo la Liberazione dal regime.
Torniamo a Bomba. Se per anni e anni, decenni e decenni, ti rovesciano addosso propaganda, tu come reagisci? Semplice: o ti adegui o resisti. In Veneto, per esempio, una certa resistenza sotterranea c'è stata: quando la tassa sul macinato ha costretto un numero spropositati di sudditi regnicoli al dramma dell'emigrazione, il motto dei veneti fu "Viva il Papa e gli Austriaci". I patrioti napoletani organizzarono la Resistenza, bollata dalla "storia ufficiale" come "brigantaggio". Si accompagnò una repressione sanguinaria - con anche numerosi eccidi di civili - a una propaganda martellante, spesso di stampo razzista. Soldati borbonici, modenesi e più tardi pontifici furono incarcerati al freddo, al forte di Exilles, perchè non volevano tradire il loro giuramento, il loro sovrano legittimo. L'eccidio di Casalduni fu uno dei momenti più bui di questa repressione. Ma nessuno, a scuola, te lo fa studiare: no, c'è spazio solo per i "300, giovani e forti, e sono morti" - per carità, rispetto anche per loro - io rispetto sempre chi muore per un'idea, anche se è diversa dalla mia: Rosa Luxemburg diceva che "la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente".
Quindi, ribellioni ce ne sono state. Ci fosse stato internet, allora, forse la propaganda martellante non si sarebbe sedimentata nei decenni come ha fatto oggi.
Ma ce l'avrebbero fatta lo stesso, temo. Basta vedere come un piazzista di infimo grado sia riuscito, tramite una martellante propaganda di stampo televisivo, a vincere le elezioni (più di una volta) e a farsi passare come il salvatore della patria (sua: cioè i suoi soldi, i suoi interessi, i boiardi a lui fedeli e il bungabunga).


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Quoto:
Napoleone III e il regno d'Italia ( 1861-1870)

Napoleone III non s'oppose quando Vittorio Emanuele II ampliò ancora la propria potenza; per questo motivo e per l'aiuto prestato ebbe dal Piemonte la Savoia e Nizza. Durante la guerra del 1859 erano stati cacciati i sovrani di Parma, Modena e Toscana, contro il pontefice erano insorte le Romagne. Tutti questi paesi proclamarono, mediante plebisciti, la loro annessione al Piemonte. Poco dipoi toccò la stessa sorte al regno delle Due Sicilie. Nell'isola di Sicilia, sempre dominio malsicuro di Napoli, scoppiò una rivolta contro i Borboni( 1860). In aiuto degl'insorti accorse il generale Garibaldi con un corpo di mille volontari.Garibaldi conquistò rapidamente l'isola, passò quindi nell'Italia meridionale, al Volturno sconfisse Francesco II, che riparò nella fortezza di Gaeta, e prese possesso del paese in nome del re di Sardegna. nel frattempo l'esercito piemontese, entrato nello stato della Chiesa, respinse i pontifici a Castelfidardo e invase poi il regno di Napoli. gaeta s'arrese dopo lungo assedio e Francesco II di Borbone abbandonò per sempre il paese. il regno delle Due Sicilie, le Marche e l'Umbria votarono l'annessione agli stati di Vittorio Emanuele II che prese il titolo di re d'Italia ( marzo 1861).


a voi, il quiz storico: da che testo ( scolastico) è tratto questo paragrafo? a che tipo di alunni si rivolge?


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Per intanto, purtroppo, devo sicuramente escludere che si tratti di un testo delle Elementari. Vedo spesso i testi che usano i bambini , quando li aiuto a studiare. Alle Elementari il programma scolastico è cambiato da qualche anno : ora il programma di storia arriva in quinta elementare fino allo studio dei Romani . Basta. Stop.
Perciò attualmente il tuo testo non potrebbe oggi appartenere a un sussidiario delle elementari (chiamate ora Scuola primaria ). Quindi niente medioevo, Risorgimento, guerre mondiali alle Elementari.

Mandi


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

perchè trovi che lo stile piano e sintetico sarebbe adatto alle elementari?


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Assolutamente no. Troppo pieno di nomi , che non direbbero niente ai bambini. Ma ho visto libri veramente abominevoli, seppur corredati di foto. Perciò non mi stupirei di niente. Vedo che le maestre scelgono i libri di testo, ma preferiscono scrivere loro delle schede più adatte al linguaggio dei bambini . Un pò troppe, forse. Il Risorgimento l'ho visto sempre descritto in modo piuttosto noioso. Ma molto patriottico. Con una sottolineatura di rimpianto quando Garibaldi fu fermato nella sua impresa.

Quel "poco di poi" non mi sembra un'espressione molto da testo scritto per il " nord". Ed è un pò vecchietto come modo di dire.
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da mandi_ »

Max dice :
Sta di fatto che i triestini che, nel 1915, sposarono la causa italiana accettando di andare a morirci furono davvero pochissimi (non conosco le percentuali del Tirolo di lingua non tedesca).
Tieni presente, Max, che non cerco polemiche , ma verità storiche plausibili, per quanto la verità a volte possa essere scomoda per me e per te.

Ma tu hai un'idea statistica di quanti triestini che, nel 1914, sposarono la causa austroungarica accettando di andare a morirci, senza essere obbligati dall'imperatore? O senza temere ritorsioni alle famiglie o personali? Quanti furono i disertori? Quanti furono coloro che combatterono ardentemente fino alla morte per l'Austroungheria?
E hai un'idea di quanti andarono volontariamente a rischiare di morire per il Risorgimento? O contro?

Mandi


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Maximilian »

mandi_ ha scritto:Max dice :
Sta di fatto che i triestini che, nel 1915, sposarono la causa italiana accettando di andare a morirci furono davvero pochissimi (non conosco le percentuali del Tirolo di lingua non tedesca).
Tieni presente, Max, che non cerco polemiche , ma verità storiche plausibili, per quanto la verità a volte possa essere scomoda per me e per te.

Ma tu hai un'idea statistica di quanti triestini che, nel 1914, sposarono la causa austroungarica accettando di andare a morirci, senza essere obbligati dall'imperatore? O senza temere ritorsioni alle famiglie o personali? Quanti furono i disertori? Quanti furono coloro che combatterono ardentemente fino alla morte per l'Austroungheria?
E hai un'idea di quanti andarono volontariamente a rischiare di morire per il Risorgimento? O contro?

Mandi
Di numeri ho solo la disponibilità dei volontari triestini che si arruolarono con l'esercito italiano: meno di 900.
A questi si unirono alcuni sudditi italiani residenti a Trieste per motivi lavorativi, alcuni istriani (che i neofascisti - tanto per "gonfiare" i numeri - considerano "triestini") e meno di 500 soldati austro-ungarici prigionieri dei russi, che furono obbligati a cambiare bandiera, pena la morte per fame. Per un totale di oltre 2.000 volontari (numero si per sé risibile ma - ripeto - comunque gonfiato) . Tieni conto, invece, che i volontari triestini nell'esercito austro-ungarico formavano un battaglione.

Per il risorgimento ho dati sparsi. E qui occorre scomporre i dati del 1848 da quelli del 1859 e seguenti. Il 1848 fu una rivolta europea che in molti casi si caratterizzò come rivolta di popolo: i moti di Vienna furono ben più duri di quelli di Milano - basta vedere che fecero scappare gli Absburgo! Tanto da indurre i boemi a proclamare la difesa dell'Austria dai "traditori" viennesi! (è proprio così :D).
Anche a Milano, il 1848 fu rivolta di popolo, ma non necessariamente anti-austriaca. Nelle Cinque Giornate convivevano infatti: filosabaudi (soprattutto nobili), indipendentisti lombardi e "miglioristi", che si battevano per restare con l'Austria a migliori condizioni - soprattutto economiche.
Come è noto, la rivolta - a differenza di quella di Vienna - avrebbe potuto essere domata con una repressione "forte". Ma Radetzky, che amava Milano tanto da considerarla la sua città, non volle cannoneggiarla (inciso: dell'attaccamento di Radetzky a Milano accennano persino fonti di epoca fascista - e sappiamo quanto il fascismo fosse trombonpatriottardo e idrofobo nei confronti dell'Austria). Tornati gli austriaci a Milano, il popolo li accolse con il grido: "Sèmm minga staa numm, hinn staa i sciori!" ("Non siamo stati noi, sono stati i signori"). Un grido che gran parte dei libri di scuola non riporta (ma sarà sicuramente un refuso, noooooon una dimenticanza voluta :P). La rivendicazione fu sicuramente una "captatio benevolentiae", ma anche un segno dell'alleanza tra Radetzky e il proletariato milanese (Radetzky era inviso ai "sciori", ai nobili milanesi, e faceva leva sul popolo che certamente non amava questi personaggi, spesso visti come parassiti).
La guerra che seguì le Cinque giornate fu forse l'unica in cui combatterono volontari "veri" da Stato Pontificio, Regno delle Due Sicilie e Granducato di Toscana - alcuni restarono dopo il ritiro dalla guerra dei rispettivi sovrani. Non ho i numeri a disposizione, ma - attenzione: a muovere i volontari fu la solidarietà con Milano in rivolta, più che i propositi annessionistici del Regno di Sardegna (vedere il dibattito - molto contrastato -scatenatosi a Venezia sull'opportunità di annettere la rinata repubblica al regno sabaudo).

Per quanto riguarda il 1859, i numeri li avevo, dovrei andare a pescarli. Ricordo solo che fonti filorisorgimentali, ma scientifiche (quindi non il materiale di propaganda a cui siamo abituati) rimarcava sì la presenza di volontari milanesi con le truppe franco-sarde, ma anche il deciso impegno con cui i lombardi in forza all'esercito austriaco combatterono contro Napoleone III.

E' poi acclarato che moti di Toscana, che fecero (un po' affrettatamente) fuggire il Granduca, furono provocati da agenti sardi (carabinieri) infiltrati, come agit-prop, tra la folla.

Infine, un dato sul 1866: militari napoletani scampati ai lager del Regno d'Italia si unirono all'esercito austriaco contro le truppe sabaude. Inoltre: dopo la vittoria di Lissa, i marinai al comando di Tegethoff gridarono: "Viva San Marco!". Erano tutti veneti - non per niente, Lissa è ricordata come "l'ultima vittoria della marina veneziana".

Parliamo, poi, del numero - esiguo - degli interventisti nella Grande Guerra? Basta spulciare i rapporti - allarmati - dei prefetti...

Ps.: neppure io cerco polemiche :wink:


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Maximilian »

Ps.: leggera rettifica "in corsa":
"Durante la battaglia di Lissa, la corazzata Re d'Italia, speronata dall'ammiraglia austriaca Ferdinand Max, affondò in pochi minuti con la tragica perdita di circa 400 uomini, la corvetta corazzata Palestro colpita da un proiettile incendiario esplose trascinando con se oltre 200 marinai, e quando von Tegetthoff annunciò la vittoria, gli equipaggi veneti risposero lanciando i berretti in aria e gridando: "Viva San Marco"
A. Zorzi, "Venezia austriaca" Laterza, Bari Bari, p. 138.

Quindi, non dopo la vittoria, ma dopo l'affondamento della "Palestro". Pardon :-)


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da 1382-1918 »

Maximilian ha scritto:Ai nostri lidi, invece, le cose sono molto diverse. La falsificazione della storia, che non si limita ai libri di scuola, è inalterata dal 1860 a oggi. Nessuno ha falsificato come lo stato italiano - che ha imposto falsi miti umiliando la storia. La scienza.
Fino a oggi, dunque: una nuova cascata di ciarpame retrogrado si sta rovesciando sull'incolpevole cittadino per questi 150 anni. Che - invece che innescare un dibattito scientifico sulla veridicità storica di questi fatti - si è trasformata in una celebrazione acritica di una storia vergognosamente manipolata. Una vergogna a cui nessuno dei politicanti - al governo o all'opposizione - si è sottratto.

E' buono studiare la storia locale: io lo faccio da molto tempo. E, pur essendo convinto dell'attaccamento delle nostre popolazioni agli Absburgo, proprio dalla storia locale ho avuto "sorprese" - per me positivo. Cioè: leggendo fatti "minimi" (che minimi sono sono) mi sono stupito di un attaccamento all'Austria che non pensavo così forte...
D'accordo al 100%, che la storia locale è indispensabile per capire il "filone principale". Ho passato parte della mia gioventù scandagliando gli archivi, intrecciando piccole storie con la "grande storia". Pensavo: l'anonima persona di cui sto leggendo i dati, probabilmente è rimasto ignorato da generazioni...
Grande maximilian, sono pienamente d'accordo!
Spesso infatti mi sono imbattuto durante i miei studi in dati, libri, documenti d'archivio importanti, che erano praticamente intatti da quanto poco sono stati consultati, pur essendo una miniera di dati sulla nostra storia, appositamente ignorata per salvaguardare quella ufficiale distorta. E la cosa più furba tra l'altro non è narrare dei fatti invece che degli altri, ma il senso che viene dato al tutto senza far capire le ragioni e le diversità delle varie epoche rispetto ad oggi. Si ragiona troppo spesso come se fossimo ai giorni nostri.
Maximilian ha scritto:Ma il "risorgimento" non ha fatto altro che sostituire la religione cattolica con un grezzo culto nazionalista-imperialista. Che non si poteva toccare, criticare. Una religione dello stato che è culminata nel fascismo e che, purtroppo, non è stata del tutto eliminata dopo la Liberazione dal regime.
Purtroppo, infatti! Se fosse stato fatto, non ci troveremmo ancora a dover subire la quotidiana ed aggressiva propaganda nazionalista qui a Trieste, che oramai inizia a mescolare tra loro alcuni fatti storici di varie epoche, creando un pastone distorto vomitevole e pieno di pregiudizi e cattiverie verso tutte le popolazioni che ci circondano.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Maximilian »

1382-1918 ha scritto: Spesso infatti mi sono imbattuto durante i miei studi in dati, libri, documenti d'archivio importanti, che erano praticamente intatti da quanto poco sono stati consultati, pur essendo una miniera di dati sulla nostra storia, appositamente ignorata per salvaguardare quella ufficiale distorta. E la cosa più furba tra l'altro non è narrare dei fatti invece che degli altri, ma il senso che viene dato al tutto senza far capire le ragioni e le diversità delle varie epoche rispetto ad oggi. Si ragiona troppo spesso come se fossimo ai giorni nostri.
Una cosa non nuova. Se tu pensi che, quando è stata riscritta la storia "ad usum delphini", ci si è premurati di utilizzare fatti o personaggi come fossero precursori di quello che era stato fatto... La creazione di un nuovo stato (contro la volontà di molti dei suoi cittadini) è diventata come il "fine della storia" di hegeliana memoria, e tutto ciò che è successo prima è stato interpretato storicisticamente come una lunga strada verso questo obiettivo. Ridicolo, ma si sono impegnati ben bene! Così, la disfida di Barletta si è trasformata in un grido di nazionalismo ante litteram, e persino Autari (sì, Autari!) è divenuto un precursore degli eventi risorgimentali...


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da AdlerTS »

Ve metto la quarta de copertino de un novo libro, "Garibaldi: l'avventuriero, il massone, l'opportunista" :-)
Allegati
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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Per completezza:
TITOLO: Garibaldi - L'avventuriero, il massone, l'opportunista
AUTORE: Gustavo Rinaldi
EDITORE: Controcorrente

Fare “luce sulle ombre della vita di Giuseppe Garibaldi per sfatare miti e leggende che non possono superare indenni un altro secolo”. Questo è quanto si propone lo scrittore napoletano Gustavo Rinaldi, con il volume “Garibaldi. L’avventuriero, il massone, l’opportunista”, edito da “Controcorrente” (€ 20,00)
libro appena uscito .
Ne vedo entusiastiche recensioni in un forum di integralismo cattolico.

http://forum.politicainrete.net/tradizi ... ano-6.html


Chi sa qualcosa di più sull'autore? ne ha letto qualcosa?
io non lo conosco, ma leggo googlando:
http://www.librerianeapolis.it/new/inde ... -la-verita

Un libro sulla storia del processo di unificazione della Nazione Italiana, rivisto ed interpretato, alla luce dei documenti ufficiali, con il cuore di un meridionale.
Gustavo Rinaldi è nato a Napoli nel 1946. Ha frequentato l'Accademia Militare di Modena; nell'esercito italiano ha raggiunto il grado di colonnello. Ha scritto 1799 la Repubblica dei traditori edito da Grimaldi (Napoli, 1999), premio speciale della giuria alla seconda edizione del Premio letterario nazionale "Giuseppe Federici" (Rimini, giugno 2000) e secondo premio alla quinta edizione del Premio internazionale letterario "Tito Casini" (Borgo San Lorenzo - Firenze, novembre 2001).
Consigliato anche da questo sito:
http://www.eleaml.org/sud/den_spada/sicilia1ns.html

Autore decisamente super partes... :wink: :-D :-D :-D ;--D

( ara ti, Adler, per parlar mal de Garibaldi perfin dela parte dei siciliani te me se metti)


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Dal Corriere della sera di oggi:
http://www.corriere.it/cronache/11_marz ... ef64.shtml
quoto qualcosa ( non si sa mai che poi non si perda)
Titolo
Garibaldi bruciato a Vicenza
Il (tiepido) imbarazzo leghista
«Fate scrivere la biografia di Garibaldi al suo peggior nemico e vi apparirà come il più sincero, il più disinteressato e il meno dubbioso degli uomini...», scrisse il Times dopo la morte sfidando a mettere in dubbio la statura morale del condottiero. Sottovalutava il fanatismo dei talebani venetisti. Che l'altra sera, davanti a una discoteca vicentina, hanno bruciato una sagoma barbuta in camicia rossa (nella foto) che portava appeso al collo il cartello: «L'eroe degli immondi».
Il governatore Luca Zaia si è smarcato: «Mi ritengo venetista ma bruciare una sagoma è un segnale a cui stare attenti. Dietro a una figura "c'è una persona", non bisogna minimizzare e trasmettere messaggi sbagliati ai giovani
Da non perdere le discettazioni di Giorgio "Xorxi" Roncolato, informatico alla Asl, consigliere comunale leghista di Arzignano e membro di "Raixe Venete" (radici venete) l'associazione che aveva acceso il falò: «Gli storici seri hanno dimostrato che Garibaldi era un bandito vissuto di espedienti e ladrocini in Sud America. E che anche i famosi Mille erano una accozzaglia di sbandati e predoni».
E chi sarebbero questi "storici seri"? Non Denis Mack Smith, che scrive: «Garibaldi era la persona vivente più conosciuta e amata del mondo». Non Christopher Duggan, secondo il quale «il suo stile di vita anti-convenzionalmente modesto, la semplicità dei modi e l'immenso coraggio personale, e infine l'apparente invulnerabilità sul campo di battaglia (...) concorrevano a fare di Garibaldi un personaggio venerato, con una capacità d'attrazione senza precedenti». Non Max Gallo, Rosario Romeo, Giovanni Spadolini... Perfino Indro Montanelli, che pure non perdeva occasione per punzecchiare qua e là i protagonisti del Risorgimento, nel libro scritto con Marco Nozza chiuse il discorso: «Nel disperato bisogno che l'Italia dell'Ottocento aveva di eroi, è giusto che il posto di proscenio e il piedistallo più alto siano toccati a lui».
Bortolino Sartore, proprietario della discoteca Hollywood teatro del rogo e consigliere provinciale della Liga autonomista, mica si fa incantare da chi ha letto libri e studiato documenti: «Garibaldi era un mercenario che non amava i veneti, questo è un dato storico». Fine. Avrà ben diritto di dire ciò che vuole? In realtà, spiega ne "La storia negata" Mario Isnenghi, sempre lì si finisce: nell'idea sventurata che, con o senza documenti a supporto, un'opinione vale un'altra e ognuno ha il diritto di pensare quel che gli pare: «La coscienza che tutto passi attraverso un punto di vista e un'interpretazione, e finisca in uso pubblico e strumentalizzazione politica, invece che più lucidi, ci rende solo più fatui. E una versione sbracata e facilona di "relativismo" o storia "fai da te" finiscono per imperare. Nulla è vero, tutto è vero». E invece, scrive, «nossignori, gli avvenimenti storici si sono svolti in una certa maniera e non in un'altra». Possono essere messi sullo stesso piano i lavori, ad esempio, di Rosario Romeo e le ricostruzioni allucinate e apocalittiche su "Civiltà cattolica" del gesuita Antonio Bresciani, uno che dedicò la vita a gonfiare l'odio contro Garibaldi per conto del Vaticano? Mah...
il grassetto è mio, per sottolineare una spiegazione che secondo me va tenuta bene presente.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Rawa Ruska »

Qualche titolo interesante:

Dal Fabbro Isabella, Il contro risorgimento gli italiani al servizio imperiale, Gaspari Editore, Udine, 2010
Fausta Garavini, In nome dell'Imperatore, Cierre Edizioni, Verona, 2008
Gioannini Marco, Massobrio Giulio, Custoza 1866 la via italiana alla sconfitta, Rizzoli Editore, Milano 2003
Petrungaro Stefano (a cura di), Fratelli di chi, libertà uguaglianza e guerra nel quarantotto asburgico, Edizioni Spartaco, S. Maria Capuavetere, 2008
Senardi Fulvio (a cura di). Riflessi garibaldini, il mito di Garibaldi nell’europa asburgica, Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione Trieste – Gorizia, Pécs, 2009
Nemeth Gizela, Papo Adriano, Volpi Gianluca (a cura di), Unità italiana e indipendenza ungherese dalla primavera dei popoli alla finis Austriae, Associazione Culturale Italoungherese Pierpaolo Vergerio, Duino Aurisina, 2009
Scotti Giacomo, Lissa 1866 la grande battaglia per l’Adriatico, Lint, Trieste, 2004

Go anche un bel documento che gavevo ciolto pensando che fusi una racolta de fondi a Trieste per la prima guera mondial, inveze se datado Trieste 20 giugno 1859 e stampado da la Società Patriottica di Soccorso Durante la Guerra. Disi tra le altre robe ...prestar socorsi a la valorosa armata impegnata in guerra micidiale a difesa dell'Austria...

Altri tempi. Chissà cosa che vederemo e sentiremo ancora in 'sto ano.

Rawa Ruska


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da VetRitter »

ciao Rawa, ben tornà...


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da babatriestina »

Rawa Ruska ha scritto: Nemeth Gizela, Papo Adriano, Volpi Gianluca (a cura di), Unità italiana e indipendenza ungherese dalla primavera dei popoli alla finis Austriae, Associazione Culturale Italoungherese Pierpaolo Vergerio, Duino Aurisina, 2009
Se qualcuno ha letto questo libro, mi piacerebbe che mi riportasse ( se c'è dentro) la dichiarazione di indipendenza ungherese del 1848 o 49. Perchè gli stralci che ne ho letto erano interessanti.


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Rawa Ruska »

Ti sembra che segnalerei dei titoli senza averli letti? Sarebbe una mancanza grave no? non si può giudicare dalla copertina... Comunque no, no non c'è.

Rawa Ruska


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Re: Ombre sul Risorgimento

Messaggio da Rinaldigustavo »

Mi presento: sono Rinaldi Gustavo autore del libro "Garibaldi: l'avventuriero, il massone, l'opportunista". Ho scritto anche "1799 la Repubblica dei traditori" e "Il Regno delle Due Sicilie. Tutta la verità". Le ombre sul Risorgimento sono tante e mi sono impegnato ad eliminarle. Su fanpage.it potete leggere una mia intervista in data 7 c.m. Un saluto alla bellissima Trieste che conosco molto bene (ho frequentato l'Università e poi abitavo a Udine ), agli amici e amche triestine. ciao


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