Una pianta della zona dei primi del 900 con la posizion dei insediamenti industriali a Monfalcone
Alcune de queste non le go mai sentide.
Molino Blessich
Molino elettrico Zoratti
Fabbrica Surrogati Caffé - M. Weber
Officina elettrica dell'Isonzo
Lavanderia di Lana - E. Schott
Officine grafiche Passero
Cotonificio triestino
Filanda di seta f.lli Paruzza
Fabbrica di manichi di frusta - L Perz.
Fabbrica prodotti chimici - Breitner
Fabbrica di Ceresina - Dr. Brunner
Fabbrica concia Pellami - Noak
Fabbrica colori Dieudonné
Chem. metall. - industr. aussig
Escher u. Vonwiller - Triest- Reisschallerei
A. Stainacher - Fiume - Reisschallerei
Fabbrica di catrame - I. Ruetgers
Fabbrica soda Adria Werke
Conceria di Pellami - S. Kaufmann
Impresa adriatica lavori portuali
Aziende, anche triestine, nella Monfalcon de primo 900
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Strada d'Italia è il vecchio nome di epoca austriaca della Strada del Friuli, che congiungeva Trieste a Monfalcone. Quindi Italia intesa non solo come Stato, ma proprio in senso geografico puro, per il quale andando da Trieste verso Ovest, l'Italia (col Friuli) inizia a Monfalcone, appena oltrepassato il Timavo.jacum ha scritto:simpaticamente leggo "STRADA D'ITALIA PER TRIESTE"
Ancora oggi le case poste lungo quella strada e ricadenti nel comune censuario di Barcola, vengono definite parte della frazione di "Strada d'Italia", anche se il nome di tale frazione è poco noto.
Lo si può leggere sulle tabelle bianche che riportano il numero anagrafico in rosso, quelle affiancate talvolta alla tabella blu col numero civico e la via.
Questi fanno un gran lavoro sulla zona, anche per la storia dell'industria
http://www.ccm.it/index_2.php
la loro newsletter è sempre interessante.
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Trieste e le vie di comunicazione.
L'itinerario della strada romana venne usato fino al 1700. Con l'arrivo dei Francesi, venne realizzata la Strada d'Italia che percorreva l'antico tracciato della Gemina sud prolungata fino a Gorizia, oggi chiamata "del Vallone".
Il collegamento con l'isolotto del Lisert avvenne dapprima con un ponte costituito da barche accostate e poi con un ponte in legno (1813). Questa strada subì variazioni di andamento fino alla metà dell'800 e venne ribattezzata Strada Commerciale.
Agli inizi del '900 si iniziò a studiare concretamente la realizzazione di una strada litoranea per congiungere Trieste a Monfalcone. Le linee generali del progetto elaborato dall'ing. Comel e dall'ing. Mazorana, prevedevano l'inizio di questa strada fra Cedas e Barcola, non doveva attraversare il parco di Miramare ed i bagni di Sistiana, avere una larghezza di 12 metri. Questo progetto venne approvato nel 1908 con la riduzione della larghezza stradale a 9 metri.
Nel 1952 venne iniziata la costruzione della S.S. 202, costruita seguendo il tracciato di una strada preesistente, nel tratto da Sistiana a Trieste, ad opera del Governo Militare Alleato, e nel 1969 venne realizzato il tratto compreso tra il Lisert e Sistiana.
L'itinerario della strada romana venne usato fino al 1700. Con l'arrivo dei Francesi, venne realizzata la Strada d'Italia che percorreva l'antico tracciato della Gemina sud prolungata fino a Gorizia, oggi chiamata "del Vallone".
Il collegamento con l'isolotto del Lisert avvenne dapprima con un ponte costituito da barche accostate e poi con un ponte in legno (1813). Questa strada subì variazioni di andamento fino alla metà dell'800 e venne ribattezzata Strada Commerciale.
Agli inizi del '900 si iniziò a studiare concretamente la realizzazione di una strada litoranea per congiungere Trieste a Monfalcone. Le linee generali del progetto elaborato dall'ing. Comel e dall'ing. Mazorana, prevedevano l'inizio di questa strada fra Cedas e Barcola, non doveva attraversare il parco di Miramare ed i bagni di Sistiana, avere una larghezza di 12 metri. Questo progetto venne approvato nel 1908 con la riduzione della larghezza stradale a 9 metri.
Nel 1952 venne iniziata la costruzione della S.S. 202, costruita seguendo il tracciato di una strada preesistente, nel tratto da Sistiana a Trieste, ad opera del Governo Militare Alleato, e nel 1969 venne realizzato il tratto compreso tra il Lisert e Sistiana.
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Re: Aziende, anche triestine, nella Monfalcon de primo 900
ricevo ed inoltro:
Itinerari per conoscere il Territorio monfalconese e la sua storia
SABATO 16 GIUGNO 2012 / LA MEMORIA AL LAVORO
Tracce di archeologia industriale
Tour guidato dall'Oleificio di Monfalcone al cotonificio di Vermegliano, dall'idrovora Sacchetti di Staranzano al villaggio operaio di Panzano
partenza da piazza della Repubblica, a Monfalcone, alle ore 14.30
info e prenotazioni bus (fino a venerdì ore 14): info[at]territori.it
sabato mattina, dalle ore 10, sarà possibile prenotare i posti ancora disponibili rivolgendosi allo stand dell'ecomuseo Territori in Piazza della Repubblica a Monfalcone
Vecchie fabbriche, industrie tessili, impianti di irrigazione e bonifica, centrali elettriche, villaggi operai ...
La storia dello sviluppo del monfalconese riletta attraverso le tracce delle attività industriali:
per comprendere quel decollo industriale che, affermandosi in quest'area dai primi anni del Novecento, ha profondamente trasformato l’economia e il volto stesso del territorio.
Itinerari per conoscere il Territorio monfalconese e la sua storia
SABATO 16 GIUGNO 2012 / LA MEMORIA AL LAVORO
Tracce di archeologia industriale
Tour guidato dall'Oleificio di Monfalcone al cotonificio di Vermegliano, dall'idrovora Sacchetti di Staranzano al villaggio operaio di Panzano
partenza da piazza della Repubblica, a Monfalcone, alle ore 14.30
info e prenotazioni bus (fino a venerdì ore 14): info[at]territori.it
sabato mattina, dalle ore 10, sarà possibile prenotare i posti ancora disponibili rivolgendosi allo stand dell'ecomuseo Territori in Piazza della Repubblica a Monfalcone
Vecchie fabbriche, industrie tessili, impianti di irrigazione e bonifica, centrali elettriche, villaggi operai ...
La storia dello sviluppo del monfalconese riletta attraverso le tracce delle attività industriali:
per comprendere quel decollo industriale che, affermandosi in quest'area dai primi anni del Novecento, ha profondamente trasformato l’economia e il volto stesso del territorio.
Mal no far, paura no gaver.