chi era signore aveva la tomba nelle chiese, chi non lo era veniva sepolto attorno e col tempo riesumato ( o conservato a parte) e le ossa finivano nell'ossario comune. A Trieste lo era la chiesetta di san Michele al carnale presso san Giusto che nella cripta conservò fino agli anni trenta del Novecento le ossa dei triestini del vicino cimitero, che si trovava più o meno nella parte alta dell'attuale Orto Lapidario.
Le nuove comunità religiose giunte col Porto franco ebbero i loro cimiteri in zona fuori dalle mura cittadine, smantellati al momento della costruzione dei nuovi cimiteri di s Anna. si raccoglievano principalmente nelle zone del colle di Montuzza:
nella zona fra piazza Goldoni e Montuzza, i cimiteri del gruppo greco ortodosso, sul retro di quella che è ora la palazzina Tonello, quello protestante dove ora è il giardino della chiesa evangelica di scala dei Giganti, di cui si vede il vecchio ingresso il via del Monte. Su via del Monte , più in alo, dava il vecchio cimitero ebraico di cui parte credo sia rimasta nel Museo della Comunità. Il cimitero serbo ortodosso dava su via Pondares e in alto di Montuzza c'era il "campo infame" cimitero non consacrato, per suicidi, impiccati..
una foto di uno dei cimiteri, è facile poi trovare le vecchie piantine del catasto franceschino con le ubicazioni
foto Opiglia, cimitero elvetico
Attualmente al suo posto c'è il parco della rimembranza, forse proprio la zona dell'alabarda
