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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

McFriend ha scritto:Il famoso tradimento di Carzano.
Sai che non lo conoscevo ? Mi sono informato adesso :-)


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Messaggio da rofizal »

Me son leto tuta la descrizion del tradimento, ma... xe una roba a l'italiana! :lol: Degna de un film de Franchi e Ingrassia. I italiani se ostacola tra i vari comandi, i sbaia forsi l'ora, i se perdi tra le vigne, i se spara da soli, no i capisi più niente, ala fine i se ritira perdendo uficiai e soldati, morti, feriti o prigionieri. Ancora qualche tradimento de questo tipo e forsi l'Austria vinceva la guera.

El sloven, tale Ljudevit Pivko, iera indubiamente un traditor pericoloso, ma come aleati gaveva solo cechi (cecoslovacchi).

Xe interesanto che el fascismo gaveva censurado el libro che racontava el fato, visto che i gaveva de cosa vergognarse, no certo de vantarse.


Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
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Messaggio da babatriestina »

Sempre dalle memorie de Maffio Maffi, 1919: el telegramma dell'ammiraglio Horty , 30 ottobre:
Giusto ordini superiori ( dell'imperatore Carlo) consegno la flotta- col suo materiale e le provviste- al delegato del Consiglio nazionale Jugo-slavo e metto il mio comando nelle mani del comandante da esso Consiglio nominato: Janko Vucovich de Podkapelski.Per rendere possibile un'ordinata consegna a lui del prezioso materile delle provviste e del denaro, raccomando a tutti coloro che sono da considerarsi in posti di servizio, e che non intendono servire nella marina jugoslava, di rimanere al loro posto ancora il tempo necessario per tale consegna, sebbene a ciò non siano obbligati.
Tra me ed il Consiglio nazionale degli Slavi del sud sono stati forumulati i seguenti accordi:
1 il Consiglio assicura l'ospitalità agli ufficiali ed equipaggi tedeschi ed ungheresi che vogliono tornate in patria, fino alla loro partenza; come pure garantisce la sicurezza delle loro vite e proprietà private. Assicura inoltre che la loro a partenza sarà protetta con tutte le forze, anche nel caso dell'entrata di una flotta nemica a Pola.
2 Il Consiglio nazionale invita tutti quei signori ufficiali ed impiegati che lo desiderano ( a qualunque nazionalità appartengano), a continuare il loro servizio nella marina da guerra jugoslava, dove saranno lietamente accolti, a condizione che rimangano fedeli alla nazione jugoslava e s'impegnino a parlare la lingua serbo-croata.

appena insediado, Vucovic arriverà a mandar questi telegrammi:
Radiotelegramma da Pola a Sebenico e a Fiume
Diramate a tutti i comandi dipendenti che s'è costituito a Pola un Comando supremo della Flotta slava del sud. Ne è comandante provvisorio il comandante di fregata Janko Vucovic
Il Comando della Flotta sud-slava.


Nel frattempo...
29 ottobre un ufficial posta alle linee italiane una lettera del generale Vittorio Weber Edler von Webenau che somunicava che se preparava una commission per trattare un armistizio, risposta attendemo delagati autorizzadi
30 ottobre alla mattina el medesimo general Weber e altri 6 ufficiali se presenta a Villa Giusti.
31 ottobre i ghe consegna le clausole approssimative del armistizio e el Comando italian aspetta una conferma telegrafica da Versailles, dove iera el presidente del consiglio italian Orlando.
1 novembre arriva a Venezia i delegati triestini, a seguito de che l'ammiraglio Marzolo va a Abano a domandar ordini a Diaz.
2 novembre, arriva el testo dell'armistizio, alla sera xe la prima riunion a Villa Giusti: la riunion continua fin alla mattian dopo.
3 novembre ore 15 a Villa Giusti riunion plenaria e ore 15,20 el general Weber von Webenau pronincia la frase: Dichiaro di accettare le condizioni dell'armistizio e le clausole annesse. Ore 16, l'Audace accosta al Molo san Carlo. Ore 18,20 Weber firma per primo l'armistizio. L'armistizio prevedeva l'entrata in vigore el giorno dopo alle ore 16 del 4 novembre.

La clausole navali dell'armistizio- allegate al protocollo delle condizioni de armistizio fra le Potenze alleate ed associate e l'Austria Ungheria iera:
1 l'ora della cessazione delle ostilità sul mare è la stessa che per la cessazione delle ostilità in terra ed in aria. Nella medesiam ora il Gocerno austro-ungarico dovrà avere fornito al Governo italiano ed ai Governi associati, per iltramite della stazione radiotelegrafica di Pola,c he le trasmetteràa Venezia, le indicazioni necessarie per far cnoscere il luogo ove si trovano tutte le navi austroungariche, nonc hè i loro movimenti.
2 Tutte le unità di cui sitratta al n 2 e al n3 dell'armistizio che devono essere ceduta alle Potenze associate dovranno raggiungere Venezia entro le ore 8 del 6 novembre. Esse imbarcheranno un pilota a 14 miglia dlla costa. viene fatta eccezione per i monitori del Danubio [..]
3 La navi che dovranno far rotta su Venezia sono le seuguenti: Tegetthoff, prinz Eugen, Ferdinad Max, Saida, Novara, Helgoland, nove cacciatorpediniere di tipo Tatra..[..] I danni che fossero stati predisposto e che avessero luogo a bordo della navi da cedere, saranno condierati dai Governi associati come rappresentanti una infrazione delle più gravi al presente armistizio. La flottiglia del lago di Grada [.]
[omissis..]
i plenipotenziari austroungarici sottoscritti, debitamente autorizzati, dichgiarano di approvare le consdisioni sopraindicate.
3 novembre 1918.
I rappresentanti del comado Supremo dell'esercito austroungarico firmati:
Weber Edler von Webenau, Karl Schneller, von Liechtenstein, von Nyekhegyi, Zwierkowski, Victor Freiherr von Seller, Camillo Ruggera.
I rappresentanti del Coamndo superemo dell'esercito italiano, firmati: tenente generale Pietro Badoglio, maggiore generale Scipione Scipioni, col Tullio Marchetti, col Pietro gazzera, col Pietroi Maravigna, col Albert Parriani, capitano di vascello Francesco Accinni


E appena firmado sto armistizio, i scopri.. che la flotta xo xe più, perchè el ghe la ga ceduda due giorni prima al comitato dei Serbi Croati Sloveni o jugo-slavo, come che i ghe diseva allora!!!

se pol dir machiavellico, ma a mi, un che cedi una flotta che nol ga più... e no disi gnente... o se preferì che mentre che sta incominciando le trattative fa sparir tutta la flotta regalandola a una terza parte.... ghe xe diversi termini per definir un comportamento simile, ma no i xe per gnente lusinghieri.. :evil:


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:Me son leto tuta la descrizion del tradimento, ma... xe una roba a l'italiana! :lol: Degna de un film de Franchi e Ingrassia.
ancora più divertente! :lol: :lol: :lol: :lol: el traditor sloven vol disertar de l'Austria Ungheria sul fronte balcanico, cerca de passar le linee, i montenegrini ghe spara.. el torna indrio e... cossa el conta? che el xe stado un eroe sotto el fogo.. e l'Austria xe cusì gnampola che ghe credi e ghe dà una crose al merito al aspirante disertor!
e no basta, un'altra volta el zerca de scampar in Italia, de novo i ghe spara addosso, el ingruma un poca de roba el el se vanta de aver fatto bottin.. :lol: :lol: :lol:
po el imperator, a sto mato che continuava a Tradir e zercar de passar al nemico, che ghe fa "Ci è molto dispiaciuto dell'ombra che hanno voluto gettare su di lei" e intanto el preparava coi sui amici cechi el indormio per el tradimento :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
ma.. i sloveni no iera tanto devoti al austria? ben, no fa gnente, forsi ghe inventerè una mamma italiana.. :twisted:
mah, alla fin me par che in sta storia tutti e due i contendenti fa una gran figura de lole.. e se capissi che i gabi fato el possibile per meter a taser: pecà che in mezzo ghe sia stai tanti morti, per cui no se pol rider troppo.. :?
triste anche la considerazion final: la legion cecoslovacca, che ga combattudo con l'Italia, xe stada ciapada come traditori de Hitler, che li ga fati zercar e fucilar come traditori dela patria tedesca, al indoman del invasion nazi dela Cecoslovacchia.. :(


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Messaggio da serlilian »

"2 Tutte le unità di cui sitratta al n 2 e al n3 dell'armistizio che devono essere ceduta alle Potenze associate dovranno raggiungere Venezia entro le ore 8 del 6 novembre. Esse imbarcheranno un pilota a 14 miglia dlla costa. viene fatta eccezione per i monitori del Danubio [..]
3 La navi che dovranno far rotta su Venezia sono le seuguenti: Tegetthoff, prinz Eugen, Ferdinad Max, Saida, Novara, Helgoland, nove cacciatorpediniere di tipo Tatra.."
Pareria che sia solo queste le navi cedude. E le altre?
La flota xe stada smenbrada tra diversi Stati, e la magior parte dele navi xe stade demolide, purtropo adesso no go soto man el elenco.


[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
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Messaggio da babatriestina »

No volevo farla longa copiando el elenco de tutte le navi.
Qua
http://cronologia.leonardo.it/storia/a1918s.htm
te ga tutto el testo completo del armistizio, comprese le clausole aggiuntive.

riporto:
LE CLAUSOLE NAVALI

1. - Cessazione immediata di ogni ostilità sul mare e indicazioni precise del posto e dei movimenti, di tutte le navi austro-ungariche.
Sarà dato ai paesi neutrali avviso della libertà concessa alla navigazione delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate in tutte le acque territoriali, senza sollevare questioni di neutralità.
2. - Consegna agli Alleati ed agli Stati Uniti d'America di 15 sottomarini austro-ungarici costruiti dal 1910 a 1918 e di tutti i sottomarini germanici che si trovano, o che possono venirsi a trovare, nelle acque territoriali austro-ungariche. Disarmo completo e smobilitazione di tutti gli altri sottomarini austro-ungarici che dovranno restare sotto la sorveglianza degli Alleati e degli Stati Uniti.
3. - Consegna agli Alleati ed agli Stati Uniti d'America, con il loro armamento ed equipaggiamento completo, di 3 corazzate, 3 incrociatori leggeri, 9 cacciatorpediniere, 12 torpediniere, 1 nave posamine, 6 monitori del Danubio, che verranno designati dagli Alleati e dagli Stati Uniti d'America.
Tutte le altre navi da guerra di superficie (comprese quelle fluviali) dovranno essere concentrate nelle basi navali austro-ungariche che saranno determinate dagli Alleati e dagli Stati Uniti, e dovranno essere smobilitate e disarmate completamente e poste sotto la sorveglianza degli Alleati e degli Stati Uniti.
4. - Libertà di navigazione di tutte le navi delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate e associate nell'Adriatico, comprese le acque territoriali, sul Danubio e i suoi affluenti in territorio austro-ungarico.
Gli Alleati e le Potenze associate avranno il diritto di dragare tutti i campi di mine e distruggere le ostruzioni, il cui posto dovrà essere loro indicato.
Per assicurare la libertà di navigazione sul Danubio, gli Alleati e gli Stati Uniti potranno occupare o smantellare tutte le opere fortificate o di difesa.
5. - Continuazione del blocco delle Potenze alleate e associate nelle condizioni attuali: le navi austro-ungariche trovate in mare restano soggette a cattura, salvo le eccezioni che saranno concesse da una Commissione che sarà designata dagli Alleati e dagli Stati Uniti.
6. - Raggruppamento ed immobilizzazione, nelle basi austro-ungariche determinate dagli Alleati e dagli Stati Uniti, di tutte le forze aeree navali.
7. - Sgombero di tutta la costa italiana e di tutti i porti occupati dall'Austria-Ungheria fuori del suo territorio nazionale e abbandono di tutto il materiale della flotta, materiale navale, equipaggiamento e materiale per via navigabile di qualsiasi specie.
8. - Occupazione per parte degli Alleati e degli Stati Uniti delle fortificazioni di terra e di mare e delle isole costituenti la difesa di Pola, nonché dei cantieri e dell'arsenale.
9. - Restituzione di tutte le navi mercantili delle Potenze alleate ed associate trattenute dall'Austria-Ungheria.
10. - Divieto di ogni distruzione di navi e di materiali prima dello sgombero, della consegna o restituzione.
11. - Restituzione, senza reciprocità, di tutti i prigionieri di guerra delle marine da guerra e mercantili delle Potenze alleate ed associate in potere dell'Austria-Ungheria.


CONDIZIONI AGGIUNTIVE
PER QUANTO RIGUARDA LE CLAUSOLE MILITARI.

1. - Le ostilità per terra, per mare e nell'aria cessano su tutti i fronti dell'Austria-Ungheria 24 ore dopo la firma dell'armistizio, e cioè alle 15 del 4 novembre (ora dell'Europa Centrale).
Da tale momento, le truppe italiane ed associate si arresteranno dall'avanzare oltre la linea a tale ora raggiunta.
......
CONDIZIONI AGGIUNTIVE
PER QUANTO RIGUARDA LE CLAUSOLE NAVALI

1. - L'ora della cessazione delle ostilità sul mare è identica a quella per la cessazione delle ostilità per terra e nell'aria. Alla stessa ora il Governo austro-ungarico dovrà comunicare al Governo italiano e a quelli associati, per mezzo della stazione R . T . di Pola, che le trasmetterà a Venezia, le indicazioni necessarie per far conoscere il luogo dove si trovano tutti i bastimenti austro-ungarici nonché i loro movimenti.
2. - Tutte le unità indicate nei numeri 2 e 3 che devono essere cedute alle Potenze associate, dovranno affluire a Venezia entro le ore 8 del 6 novembre; a 14 miglia dalla costa imbarcheranno il pilota.
Si fa eccezione per i monitori del Danubio, i quali dovranno presentarsi nel porto che verrà indicato dal Comandante supremo delle forze associate sul fronte balcanico, con le modalità che egli riterrà più conveniente stabilire.
3 . - Le navi che dovranno affluire a Venezia sono le seguenti: Tegethoff, Prinz Eugen, Ferdinand Max, Salda, Novara, Helgoland; 9 cacciatorpediniere del tipo Tatra (da 800 tonnellate al minimo) di costruzione più recente; 12 torpediniere del tipo di 200 tonnellate; nave posamine "Camaleon"; 15 sommergibili costruiti dal 1910 al 1918, e tutti i sommergibili tedeschi che si trovano, o che possono trovarsi, nelle acque territoriali austro-ungariche.
Qualunque danneggiamento o distruzione che venga effettuato o predisposto sulle navi da cedere, sarà dai Governi associati ritenuta come gravissima infrazione al presente armistizio.
La flottiglia del lago di Garda sarà consegnata nel porto di Riva alle Potenze associate.
Tutte le navi che non devono essere cedute alle Potenze associate, dovranno essere concentrate nel termine di 48 ore dalla cessazione delle ostilità nei porti di Buccari e Spalato.
4. - Per il diritto al dragaggio di tutti i campi di mine e per la distruzione di tutte le ostruzioni, il Governo austro-ungarico si impegna sul suo onore di consegnare entro le 48 ore dallo spirare delle ostilità al Comando della piazza di Venezia e al Comando dell'armata navale a Brindisi, i piani
dei campi minati e delle ostruzioni dei porti di Pola, Cattaro e Fiume; ed entro 96 ore quelli del Mediterraneo, delle vie fluviali e lacuali del fronte italiano, comprendendovi anche i campi e le ostruzioni posate per ordine del Governo germanico che sono a sua conoscenza.
Nel tempo di 96 ore analoga comunicazione dev'essere trasmessa al Comandante delle forze associate al fronte balcanico per tutto quanto riguarda il Danubio e il Mar Nero.
5. - La restituzione delle navi mercantili appartenenti alle Potenze associate dovrà effettuarsi entro 96 ore dalla cessazione delle ostilità, secondo le modalità che ciascuna Potenza associata sceglierà e che comunicherà al Governo austro-ungarico. .
Per la Commissione prevista dal n. 5 le Potenze associate si riservano di stabilire e di comunicare al Governo, austro-ungarico le modalità per il funzionamento di essa e le località dove risiederà.
6. - La base indicata al n. 6 è quella di Spalato.
I7 . - Per l'evacuazione di cui al n. 7 valgono i limiti di tempo stabiliti per lo sgombro dell'esercito oltre la linea d'armistizio. Nessun danno dovrà essere arrecato al materiale fisso, mobile e galleggiante esistente nei porti. L'evacuazione potrà essere effettuata utilizzando i canali della laguna e adoperando imbarcazioni austro-ungariche fatte affluire dal di fuori.
8. - L'occupazione di cui al n. 8 sarà fatta entro 48 ore cessate le ostilità.
Dev'essere garantita dalle Autorità austro-ungariche l'incolumità del naviglio destinato al trasporto del personale, per la presa di possesso di Pola e delle sue isole, e delle altre località previste nelle condizioni di armistizio per l'esercito.
Il Governo austro-ungarico disporrà perché all'arrivo a Pola di navi appartenenti alle Potenze associate, e che a 14 miglia dalla piazza si trovi il pilota per indicare le rotte più sicure da seguire.
9. - Qualunque danno che venisse arrecato alle persone e ai materiali delle Potenze associate sarà considerato come gravissima infrazione al presente armistizio



dai paragrafi successivi:
"Le clausole navali dell'armistizio italo-austriaco stabilivano, come abbiamo visto sopra (ma solo nelle "condizioni aggiuntive" fatte dal Comando italiano di Abano), la consegna agli Alleati della maggior parte dell'Armata navale e il disarmato delle altre unità di superficie o subacquee. Basta questo a dimostrare che i Comandi italiani non erano a conoscenza dell'equivoca cessione della "K K Flotte" già assegnata il 30 ottobre alla Jugoslavia. Commettendo una slealtà vera e propria, i delegati austriaci timorosi che la mancata consegna della Flotta mandasse all'aria le trattative - nulla dissero di quanto sapevano in modo certo od anche approssimativo.
Vittorio Weber von Webenau ebbe in seguito a dichiarare. "Della comunicazione che l'Armata era stata ceduta agli Jugoslavi, fattami soltanto un'ora prima della firma del trattato, non si fece cenno ai delegati italiani".
Un altro ufficiale austriaco: il capo della Delegazione di Marina, anche lui in seguito scrisse :
"Se avessimo dichiarato prima o dopo l'armistizio che la Flotta era stata consegnata già dal 30 ottobre agli Jugoslavi, ciò avrebbe avuto l'effetto che non si sarebbe venuti alla cessazione delle ostilità, il che, date le circostanze, erano assolutamente da evitare".


el tutto se commenta da sè....


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Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto: ma.. i sloveni no iera tanto devoti al austria? ben, no fa gnente, forsi ghe inventerè una mamma italiana..
Non se tratta de inventarghe una mama italiana: me par sbagliado generalizzar e dir che tutti jera a favor o tutti contro. Eventualmente dopo se pol discuter su quanti stava da una parte e quanti dall'altra.
babatriestina ha scritto:triste anche la considerazion final: la legion cecoslovacca, che ga combattudo con l'Italia,:(
Me par che una rapresentanza della legion fussi addiritura sul molo S. Carlo all'arrivo dell'audace.
babatriestina ha scritto: a condizione che rimangano fedeli alla nazione jugoslava e s'impegnino a parlare la lingua serbo-croata.
Chissà quanti sloveni parlava croato nel 1918 :roll:


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Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:
babatriestina ha scritto: a condizione che rimangano fedeli alla nazione jugoslava e s'impegnino a parlare la lingua serbo-croata.
Chissà quanti sloveni parlava croato nel 1918 :roll:
evidentemente i sloveni no vegniva considerai gente de mar... cicio no xe par barca... ma forsi no i gavessi fatto tanta fadiga a imparar, insomma el importante par che iera darghe un taio al vecio veneto usado in Marina ai tempi de Tegethoff.
me ga colpido anche mi questa precisa indicazion, che po adesso co l'aria che tira, ogni tanto legio afermazioni del tipo "il serbocroato è una lingua artificiale ora superata, ci sono due lingue distinte, il serbo e il croato". No go competenze per poder confermar o smentir affermazioni del genere


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:mah, alla fin me par che in sta storia tutti e due i contendenti fa una gran figura de lole..
la figura de pampele che ga fato l'Austria in sta ocasion me par purtropo evidente, ma la gaveva subido el tradimento, mentre l'Italia se ghe ne gaveva "giovado"
babatriestina ha scritto:pecà che in mezzo ghe sia stai tanti morti, per cui no se pol rider troppo.. :?
Saria de pianzer al solo pensiero de in che mani iera le vite dele persone... :( e dopo quel che i combinava i vari generali & C., i ghe dava anche le medaie...


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Messaggio da rofizal »

Mi scrivo speso contro el nazionalismo italian, perché fazo parte e vivo in una società italiana, parlo l'italian e son visudo in un ambiente permeado da questo nazionalismo. Ma son altretanto convinto che el nazionalismo no sia un difeto italian, ma de tuti i popoli, nisun escluso.

Amar e difender la propria cultura no vol dir odiar e disprezar quela dei altri, che anzi saria bel capirla e amarla quasi nelo steso modo, pur se non xe la propria. Quando l'essere umano capirà ste robe (molti za lo capisi, ma non tuti), forsi riverà a viver meio in una società che, ogi più ancora che nel passato, xe multietnica. La cultura del vicino devi eser vista come un arichimento dela propria, non come una minaccia.

Logicamente guere, luti e distruzioni (e anche le ingiustizie, per quanto posi eser dificile definir cosa xe giusto e cosa no) lavora contro questa vision del mondo, ghe vol lasar che el tempo passi e che l'acqua scori soto i ponti, ma ghe vol anche cercar de dar el proprio contributo per ragiunger el risultato in cui credemo, se ghe credemo.

Croati, sloveni e serbi che se detesta? Sarà sicuramente vero per una parte dela popolazion (spero no per tuti), come xe pur vero che ghe xe dele difidenze (per no dir pezo) tra nord e sud Italia. Mi go amici o conoscenti sloveni, serbi e croati, no tanti perché no fazo sai vita de società, ma ghe ne go. In qualchedun go notado un certo astio verso i "altri", in qualchedun altro no (per fortuna). Mi son fermamente convinto che un popolo no pol eser meio de un altro, solo ognidun ga le sue tradizioni e la sua cultura.

Xe la soprafazion che speso fa naser odi e rancori. Se uno cerca de impor la propria cultura xe ovio che l'altro speso se ribeli. E cusì poi nasi i ghetti e le divisioni.

Lo steso discorso pol eser fato in ambito raziale. Se parla tanto del razismo bianco verso i neri, ma non dimentichemose che esisti anche un razismo oposto, dei neri verso i bianchi. Mi son stado una decina de giorni a New York e go girado un pocheto la cità. Parlavo, col mio limitato inglese, con gente de tute le raze e tuti iera bastanza cordiali e aperti. Poi un giorno, mentre asieme a mia moglie atraversavo una strada, un per de neri che viniva in senso oposto ne ga apostrofado in inglese, senza alcun motivo, "bianchi di merda!". Gavemo fato finta de niente e semo andadi avanti, xe finido tuto là, ma quei neri iera al steso livel dei nazisti, el loro modo de veder le robe no se diferenziava molto da quel de Hitler, solo dala parte oposta.

No son filo italian, ma nianche filo sloveno, filo serbo, filo croato o filo austriaco. Credo solo che tuti questi "filo" no ga de esister. Lassemo viver ognidun nela cultura e nele tradizioni che preferisi o che senti sue, ma femo che questo no sia mai un motivo de division.


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

rofizal ha scritto:Mi scrivo speso contro el nazionalismo italian, ... no sia mai un motivo de division.
Bravo Rofizal. Condivido in pien, anche se go paura che sia un poco utopistico.

Go sessant'anni (me par che dovesimo eser coetanei o quasi), e per eseprienza go paura che no sia posibile, ma anche a mi me piasi sognar questo e viver in modo che questo sia posibile almeno nel mio picio.

Speremo ben, sopratuto per i nostri fioi e nipoti.


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Messaggio da McFriend »

Avevo letto diversi anni una ristampa di un libro/manuale delle servizio informazioni italiano riguardanti gli interrogatori di prigionieri di guerra. I prigionieri che venivano dalla Carinzia e dal Tirolo erano quelli davano meno informazioni, invece i viennesi collaboravano di più. Tra i vari popoli i slovacchi e i ruteni erano più riservati, invece i cechi come si vede anche da elenchi dei disertori erano quelli che collaboravano. Riguardo al loro il manuale dice che loro erano poco filoasburgici essendo stati messi un po da parte e po invidiosi della maggior peso dato ai slavi del sud.


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Messaggio da serlilian »

Mi piacerebbe poterlo trovare quel manuale. :roll:


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Messaggio da McFriend »

Ciao Serlilian, purtroppo non l'ho comprato. Sono proprio un pampele. Ti cerco i dati esatti. Era un volume abbastanza grosso. :wink:


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Messaggio da serlilian »

grazie! :-)


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Messaggio da McFriend »

Credo di averlo trovato. Il libro è di Cappellano Filippo. L'imperial regio esercito austro-ungarico al fronte italiano. Dai documenti del Servizio informazioni dell'esercito italiano. Museo storico italiano della guerra - Edizioni Osiride Rovereto 2003. A quanta sembra è esaurito.


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Messaggio da serlilian »

Peccato. Grazie comunque.


[i]Liliana[/i]
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[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
MUSTANGS13
vilegiante
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Iscritto il: mar 6 giu 2006, 14:45

Messaggio da MUSTANGS13 »

A mi me xe capitado de eser tradado mal de un nero co iero in Usa ..... ghe go dito .... son straniero e mi del vs razismo no me frega bianco nero o giallo a mi me sta sule bale i assholes .... el se ga scusa' e dopo el iera gentilisimo come un amico de vechia data ...resto sempre del'idea che a volte dir le robe in muso xe la meio roba .... star ziti no sempre paga
.....
rofizal ha scritto:Mi scrivo speso contro el nazionalismo italian, perché fazo parte e vivo in una società italiana, parlo l'italian e son visudo in un ambiente permeado da questo nazionalismo. Ma son altretanto convinto che el nazionalismo no sia un difeto italian, ma de tuti i popoli, nisun escluso.

Amar e difender la propria cultura no vol dir odiar e disprezar quela dei altri, che anzi saria bel capirla e amarla quasi nelo steso modo, pur se non xe la propria. Quando l'essere umano capirà ste robe (molti za lo capisi, ma non tuti), forsi riverà a viver meio in una società che, ogi più ancora che nel passato, xe multietnica. La cultura del vicino devi eser vista come un arichimento dela propria, non come una minaccia.

Logicamente guere, luti e distruzioni (e anche le ingiustizie, per quanto posi eser dificile definir cosa xe giusto e cosa no) lavora contro questa vision del mondo, ghe vol lasar che el tempo passi e che l'acqua scori soto i ponti, ma ghe vol anche cercar de dar el proprio contributo per ragiunger el risultato in cui credemo, se ghe credemo.

Croati, sloveni e serbi che se detesta? Sarà sicuramente vero per una parte dela popolazion (spero no per tuti), come xe pur vero che ghe xe dele difidenze (per no dir pezo) tra nord e sud Italia. Mi go amici o conoscenti sloveni, serbi e croati, no tanti perché no fazo sai vita de società, ma ghe ne go. In qualchedun go notado un certo astio verso i "altri", in qualchedun altro no (per fortuna). Mi son fermamente convinto che un popolo no pol eser meio de un altro, solo ognidun ga le sue tradizioni e la sua cultura.

Xe la soprafazion che speso fa naser odi e rancori. Se uno cerca de impor la propria cultura xe ovio che l'altro speso se ribeli. E cusì poi nasi i ghetti e le divisioni.

Lo steso discorso pol eser fato in ambito raziale. Se parla tanto del razismo bianco verso i neri, ma non dimentichemose che esisti anche un razismo oposto, dei neri verso i bianchi. Mi son stado una decina de giorni a New York e go girado un pocheto la cità. Parlavo, col mio limitato inglese, con gente de tute le raze e tuti iera bastanza cordiali e aperti. Poi un giorno, mentre asieme a mia moglie atraversavo una strada, un per de neri che viniva in senso oposto ne ga apostrofado in inglese, senza alcun motivo, "bianchi di merda!". Gavemo fato finta de niente e semo andadi avanti, xe finido tuto là, ma quei neri iera al steso livel dei nazisti, el loro modo de veder le robe no se diferenziava molto da quel de Hitler, solo dala parte oposta.

No son filo italian, ma nianche filo sloveno, filo serbo, filo croato o filo austriaco. Credo solo che tuti questi "filo" no ga de esister. Lassemo viver ognidun nela cultura e nele tradizioni che preferisi o che senti sue, ma femo che questo no sia mai un motivo de division.


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Ormai è persa

Messaggio da AdlerTS »

serlilian ha scritto: Con La posta degli irredenti. Documenti dei volontari giuliani e dalmati del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa ci si addentra nel discorso letterario, ripercorrendo la vita di alcuni soldati insigniti della medaglia d’oro, tra cui noti scrittori giuliani – arruolati nell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale –, anche attraverso le loro lettere spedite dal fronte. Sfilano nomi celebri come quelli di Slataper, Stuparich...
da vaccarinews



Dopo la mostra “La posta degli irredenti. Documenti dei volontari”, un ulteriore momento di confronto si svolgerà lunedì 15 alle 17.45. La responsabile dello stesso Museo, Chiara Simon, e lo studioso dell'Archivio storico di Poste italiane, Mario Coglitore, proporranno “Le origini della posta militare”, incontro pubblico organizzato al salone degli Incanti (ex Pescheria centrale, riva Sauro 1)


Mal no far, paura no gaver.
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Messaggio da serlilian »

Grazie. Zercherò de andarghe. :-D


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