La torpediniera di pìazza Ponterosso
Inviato: sab 15 feb 2014, 1:42
Avevo sentito parlare già parecchi anni orsono di una torpediniera interrata nell'alveo Canal Grande: ritenevo si trattasse di una delle tante leggende metropolitane; considerando ora le numerose fonti e certe testimonianze, non credo possano sussistere dubbi sulla sua reale esistenza. Tra le tante cito:
http://www.unafinestrasutrieste.it/curi ... errata.htm
http://www.generali.com/generalicom/Rep ... /show?6415
Mia madre ricorda molto bene i lavori di interro della parte terminale del canale, avvenuta nel 1934 (aveva allora 18 anni) ma, avendola interpellata proprio oggi, non mi ha saputo dire nulla di preciso in merito alla presenza di questo relitto.
Mi domando se qualcuno in città abbia fatto qualche ricerca per venirne a capo dell'identità: la ritengo cosa di grande interesse, perlomeno per chi abbia a cuore la storia del nostro passato asburgico.
Ho preso in esame l'intera flottiglia delle torpediniere che in vari periodi hanno fatto parte della K.u.K. Kriegsmarine:
73 unità di tipo obsoleto, dismesse prima del 1914 e ben 132 (centotrentadue!) impiegate nel corso del conflitto. Di ciascuna è noto il destino finale, luogo, data e circostanze della demolizione o dell'eventuale affondamento. Non ho trovato alcun riscontro a conferma di un mezzo abbandonato a Trieste, ma non è da mettere minimamente in dubbio la minuziosa ricerca e la gran competenza dello studioso e scrittore austriaco Franz Bilzer (Die Torpedoboote der K.u.K Kriegsmarine von 1875 – 1918).
Arrivo dunque deluso alle ultime pagine del trattato e trovo menzione di un fatto sorprendente che riassumo in breve:
Alla fine del 1885 i fratelli Studthoff, industriali austriaci fondatori del gruppo cantieristico CNT- STT, avevano costruito in proprio presso lo stabilimento sociale di San Rocco (*) una torpediniera da proporre alla I.R. Marina, come prototipo di classe per la costruzione in serie di altre unità gemelle. Malgrado le prove ottimali di collaudo e l'assenso dello stesso Rudolph Montecuccoli (doc.II.G. Gr. 1887 47 E/2), il Seebezirkskommando Triest, per motivi strettamente tecnici, di asserita disomogeneità con le costruzioni precedenti, rinunciò alla commessa e non se ne fece più nulla (doc. II.G.Gr. 1888 47 B/23); l'unità rimase inutilizzata in carico al cantiere.
Dopo la morte dei fratelli Georg e August, gli eredi Strudthoff, per disfarsi del mezzo e rientrare in parte delle spese, nel 1898 cedettero lo scafo alla
k.k. Küstenlandische Finanzdirektion Triest, per un importo pari ad un sesto del costo di costruzione.
Vennero modificate le torrette di comando, sostituita la caldaia originaria a locomotiva con due più efficienti caldaie Yarrows e i due fumaioli trasversali sostituiti da un unico fumaiolo centrale. Il battello entrò in servizio per il pattugliamento costiero della Finanza, prendendo il nome di “ADRIA”.
Il 21 maggio 1915 fu requisito dalla Marina da Guerra e dislocato a Pola come “tender des Seeverteidigungskommandos” (doc. OK 1918 IX-1/1-237).
Franz Bilzer asserisce che :
Sulle sorti della torpediniera e sulla sua località di permanenza dopo la fine della guerra non vi sono accertamenti e ulteriori notizie.
Non mi avventuro a trarre alcuna prematura conclusione ma, se effettivamente il relitto del Canal Grande in piazza Ponterosso fosse quello di una torpediniera e non di una diversa unità minore, questo potrebbe essere un buon inizio per ampliare la ricerca documentale e perché no, anche sul campo.
L'odierna tecnica mette infatti a disposizione dei ricercatori strumentazioni per indagini non distruttive, quali georadar e altre ancora più sofisticate che mi hanno permesso, quando ero ancora in attività, su incarico della Sovrintendenza calabra, di trovare e circoscrivere il relitto del piroscafo garibaldino Torino, arenato da Bixio ed affondato sulla spiaggia di Melito di Porto Salvo.
Lo scafo in ferro, a seguito di spontaneo fenomeno di ripascimento si trovava qualche metro al di sotto della superficie dell'ampio arenile di uno stabilimento balneare.
Elenco a seguire le caratteristiche della Finanz-Torpedoboot “ADRIA”.
Contrassegni : Tb nr “1” - dal 1898 “ADRIA”
Costruttore : STT – Cantiere San Rocco
Impostazione : Dicembre 1885
Termine costr. : Dicembre 1886
Dislocamento : 81 t – 101,5 t ad allestimento completato
Armamento : 2/37 mm SFK - 2 tubi lancia siluri
Propulsione : 1 caldaia a locomotiva da 11 Bar – 1 macchina alternativa a duplice espansione - 1 elica.
Velocità : 19,6 kn (nodi) – massima 20, 5 kn
Autonomia : 370 sm (miglia marine)
Combustibile : 28 t
Dimensioni : 41 m x 4,6 m
Pescaggio : 1,4 m
Equipaggio : consistenza non nota
Osservazioni : Acquisizione nel 1898 da parte della Küstelandischen Finanzdirektion e messa in servizio come pattugliatore di sorveglianza di Finanza.
Modifiche: n° 2 caldaie Yarrow – 1 fumaiolo
(*) Un'altra nota personale: mio nonno, sottufficiale di sanità austriaco, al suo rientro dal fronte, aveva ripreso il suo precedente incarico di ingegnere navale, iniziato nel 1912 allo STT, reparto costruzioni da guerra, venendo però dislocato nel 1919 al cantiere San Rocco.
Nel 1928, come direttore del reparto costruzioni del cantiere gli era stato assegnato il piano terra della villa Strudthoff, retrostante il cantiere.
Il piano nobile era abitato dal nipote di Georg: Mario Strudthoff assieme ai figli, Sergio e Nora. Nora, oltre ad esserne amica di età maggiore, fu anche insegnante di pianoforte di mia madre.
In primo piano a destra: la Finanz-Torpedoboot "ADRIA"
http://www.unafinestrasutrieste.it/curi ... errata.htm
http://www.generali.com/generalicom/Rep ... /show?6415
Mia madre ricorda molto bene i lavori di interro della parte terminale del canale, avvenuta nel 1934 (aveva allora 18 anni) ma, avendola interpellata proprio oggi, non mi ha saputo dire nulla di preciso in merito alla presenza di questo relitto.
Mi domando se qualcuno in città abbia fatto qualche ricerca per venirne a capo dell'identità: la ritengo cosa di grande interesse, perlomeno per chi abbia a cuore la storia del nostro passato asburgico.
Ho preso in esame l'intera flottiglia delle torpediniere che in vari periodi hanno fatto parte della K.u.K. Kriegsmarine:
73 unità di tipo obsoleto, dismesse prima del 1914 e ben 132 (centotrentadue!) impiegate nel corso del conflitto. Di ciascuna è noto il destino finale, luogo, data e circostanze della demolizione o dell'eventuale affondamento. Non ho trovato alcun riscontro a conferma di un mezzo abbandonato a Trieste, ma non è da mettere minimamente in dubbio la minuziosa ricerca e la gran competenza dello studioso e scrittore austriaco Franz Bilzer (Die Torpedoboote der K.u.K Kriegsmarine von 1875 – 1918).
Arrivo dunque deluso alle ultime pagine del trattato e trovo menzione di un fatto sorprendente che riassumo in breve:
Alla fine del 1885 i fratelli Studthoff, industriali austriaci fondatori del gruppo cantieristico CNT- STT, avevano costruito in proprio presso lo stabilimento sociale di San Rocco (*) una torpediniera da proporre alla I.R. Marina, come prototipo di classe per la costruzione in serie di altre unità gemelle. Malgrado le prove ottimali di collaudo e l'assenso dello stesso Rudolph Montecuccoli (doc.II.G. Gr. 1887 47 E/2), il Seebezirkskommando Triest, per motivi strettamente tecnici, di asserita disomogeneità con le costruzioni precedenti, rinunciò alla commessa e non se ne fece più nulla (doc. II.G.Gr. 1888 47 B/23); l'unità rimase inutilizzata in carico al cantiere.
Dopo la morte dei fratelli Georg e August, gli eredi Strudthoff, per disfarsi del mezzo e rientrare in parte delle spese, nel 1898 cedettero lo scafo alla
k.k. Küstenlandische Finanzdirektion Triest, per un importo pari ad un sesto del costo di costruzione.
Vennero modificate le torrette di comando, sostituita la caldaia originaria a locomotiva con due più efficienti caldaie Yarrows e i due fumaioli trasversali sostituiti da un unico fumaiolo centrale. Il battello entrò in servizio per il pattugliamento costiero della Finanza, prendendo il nome di “ADRIA”.
Il 21 maggio 1915 fu requisito dalla Marina da Guerra e dislocato a Pola come “tender des Seeverteidigungskommandos” (doc. OK 1918 IX-1/1-237).
Franz Bilzer asserisce che :
Sulle sorti della torpediniera e sulla sua località di permanenza dopo la fine della guerra non vi sono accertamenti e ulteriori notizie.
Non mi avventuro a trarre alcuna prematura conclusione ma, se effettivamente il relitto del Canal Grande in piazza Ponterosso fosse quello di una torpediniera e non di una diversa unità minore, questo potrebbe essere un buon inizio per ampliare la ricerca documentale e perché no, anche sul campo.
L'odierna tecnica mette infatti a disposizione dei ricercatori strumentazioni per indagini non distruttive, quali georadar e altre ancora più sofisticate che mi hanno permesso, quando ero ancora in attività, su incarico della Sovrintendenza calabra, di trovare e circoscrivere il relitto del piroscafo garibaldino Torino, arenato da Bixio ed affondato sulla spiaggia di Melito di Porto Salvo.
Lo scafo in ferro, a seguito di spontaneo fenomeno di ripascimento si trovava qualche metro al di sotto della superficie dell'ampio arenile di uno stabilimento balneare.
Elenco a seguire le caratteristiche della Finanz-Torpedoboot “ADRIA”.
Contrassegni : Tb nr “1” - dal 1898 “ADRIA”
Costruttore : STT – Cantiere San Rocco
Impostazione : Dicembre 1885
Termine costr. : Dicembre 1886
Dislocamento : 81 t – 101,5 t ad allestimento completato
Armamento : 2/37 mm SFK - 2 tubi lancia siluri
Propulsione : 1 caldaia a locomotiva da 11 Bar – 1 macchina alternativa a duplice espansione - 1 elica.
Velocità : 19,6 kn (nodi) – massima 20, 5 kn
Autonomia : 370 sm (miglia marine)
Combustibile : 28 t
Dimensioni : 41 m x 4,6 m
Pescaggio : 1,4 m
Equipaggio : consistenza non nota
Osservazioni : Acquisizione nel 1898 da parte della Küstelandischen Finanzdirektion e messa in servizio come pattugliatore di sorveglianza di Finanza.
Modifiche: n° 2 caldaie Yarrow – 1 fumaiolo
(*) Un'altra nota personale: mio nonno, sottufficiale di sanità austriaco, al suo rientro dal fronte, aveva ripreso il suo precedente incarico di ingegnere navale, iniziato nel 1912 allo STT, reparto costruzioni da guerra, venendo però dislocato nel 1919 al cantiere San Rocco.
Nel 1928, come direttore del reparto costruzioni del cantiere gli era stato assegnato il piano terra della villa Strudthoff, retrostante il cantiere.
Il piano nobile era abitato dal nipote di Georg: Mario Strudthoff assieme ai figli, Sergio e Nora. Nora, oltre ad esserne amica di età maggiore, fu anche insegnante di pianoforte di mia madre.
In primo piano a destra: la Finanz-Torpedoboot "ADRIA"