la chiesa dei ss Sebastiano e Rocco
Inviato: dom 22 lug 2018, 18:04
Sì ne abbiamo parlato nel topic delle chiese sparite, ma visto che è di attualità forse merita un post a sè:
Comincio con la storia, prendendo la descrizione dal sito del Comune:
Sorta per desiderio testamentario del vescovo triestino Nicolò Aldegardis, che nel 1447 si auspicava la costruzione di una chiesetta dedicata al santo da erigersi dopo la sua dipartita, la realizzazione di San Sebastiano risulta essere in realtà più tardiva, né è plausibile la teoria seconda la quale la chiesetta risalirebbe addirittura al 1365 allorquando la Confraternita di S. Paolo dedicò il fondo "dannato e vacuo" dei Ranfi alla realizzazione di un edificio sacro che, andato in rovina, venne riedificato 85 anni più tardi proprio su commissione del vescovo. Un' indulgenza di Papa Pio II accordata alla cappella unita ad una bolla di patronato, concessa ad Antonio de Leo proprietario dell'attiguo edificio, attestano l'esistenza di S. Sebastiano nel 1459. Tra il 1511 e il 1543 la chiesa venne sconsacrata a causa dell'imperversare della peste tanto che, forse, l'edificio venne addirittura demolito e sulle sue rovine ricostruita una nuova cappella dedicata non più solo a S. Sebastiano, ma anche a S. Rocco, santo protettore contro la peste. Nel 1602 la chiesetta perse però di importanza in concomitanza alla consacrazione della nuova chiesa di S. Rocco in Piazza Grande. Posta all'incanto da Giuseppe II nel1782 , fu quindi convertita in abitazione privata e venduta, nel 1785, al barone Francesco de Zanchi. Costui divise l'interno in due piani, aprendo nuove finestre e modificando la struttura della facciata esterna. Nel 1871 l'edificio passò in eredità a Regina Abriani vedova contessa Nugent e nel 1951, per volontà testamentaria della contessa Margherita Nugent fu Laval, divenne proprietà comunale.
per cui scopriamo che la chiesa non è antichissimae nasce come san Sebastiano. Poi se distrutta e ricostruita o solo modificata, viene dedicata a san rocco, e questo spiega sia la via che si chiama san Sebastiano. mentre è dedicata a san rocco la vi vicina sia le conchiglie sulla facciata che sono legate al pellegrinaggio, che sia sSantiago o san rocco. protettore contro la peste. Ma a san rocco fu dedicata la chiesetta vicina a quella di san pietro in piazz a Grande ( prima unite e poi demolite). Col decreto di Giuseppe II che chiudeva chiese e conventi venne sconsacrata, venduta all'asta e trasformata in edificio civile. Chiesa e canonica attigua, sembra.
Passata per eredità alla fine giunse a margherita Nugent laval. che la lasciò al Comune con l'indicazione di farne uso religioso, bisognerebbe trovare il testo preciso. il Comune la prese e nonse ne fece nulla, perché il tutto risultava troppo oneroso.
Queste le foto, di Opiglia anni trenta, dei musei civici
i portali laterali
Al posto della chiesa, un noto negozio di casalinghi, Cesca. poi chiuse anche quello e rimase così per anni.
Il Comune decide di donarla alla Curia, così se ne lava le mani e adempie all'incarico di destinazione religiosa.
La Curia trova parte dei soldi ma decide di farne una cappelletta ( ancora da farsoi) e intanto di affittare gli atri spazi.E così dopo alcuni anni di impalcature adesso si vedono le part restaurate e il primo negozio installato
Comincio con la storia, prendendo la descrizione dal sito del Comune:
Sorta per desiderio testamentario del vescovo triestino Nicolò Aldegardis, che nel 1447 si auspicava la costruzione di una chiesetta dedicata al santo da erigersi dopo la sua dipartita, la realizzazione di San Sebastiano risulta essere in realtà più tardiva, né è plausibile la teoria seconda la quale la chiesetta risalirebbe addirittura al 1365 allorquando la Confraternita di S. Paolo dedicò il fondo "dannato e vacuo" dei Ranfi alla realizzazione di un edificio sacro che, andato in rovina, venne riedificato 85 anni più tardi proprio su commissione del vescovo. Un' indulgenza di Papa Pio II accordata alla cappella unita ad una bolla di patronato, concessa ad Antonio de Leo proprietario dell'attiguo edificio, attestano l'esistenza di S. Sebastiano nel 1459. Tra il 1511 e il 1543 la chiesa venne sconsacrata a causa dell'imperversare della peste tanto che, forse, l'edificio venne addirittura demolito e sulle sue rovine ricostruita una nuova cappella dedicata non più solo a S. Sebastiano, ma anche a S. Rocco, santo protettore contro la peste. Nel 1602 la chiesetta perse però di importanza in concomitanza alla consacrazione della nuova chiesa di S. Rocco in Piazza Grande. Posta all'incanto da Giuseppe II nel1782 , fu quindi convertita in abitazione privata e venduta, nel 1785, al barone Francesco de Zanchi. Costui divise l'interno in due piani, aprendo nuove finestre e modificando la struttura della facciata esterna. Nel 1871 l'edificio passò in eredità a Regina Abriani vedova contessa Nugent e nel 1951, per volontà testamentaria della contessa Margherita Nugent fu Laval, divenne proprietà comunale.
per cui scopriamo che la chiesa non è antichissimae nasce come san Sebastiano. Poi se distrutta e ricostruita o solo modificata, viene dedicata a san rocco, e questo spiega sia la via che si chiama san Sebastiano. mentre è dedicata a san rocco la vi vicina sia le conchiglie sulla facciata che sono legate al pellegrinaggio, che sia sSantiago o san rocco. protettore contro la peste. Ma a san rocco fu dedicata la chiesetta vicina a quella di san pietro in piazz a Grande ( prima unite e poi demolite). Col decreto di Giuseppe II che chiudeva chiese e conventi venne sconsacrata, venduta all'asta e trasformata in edificio civile. Chiesa e canonica attigua, sembra.
Passata per eredità alla fine giunse a margherita Nugent laval. che la lasciò al Comune con l'indicazione di farne uso religioso, bisognerebbe trovare il testo preciso. il Comune la prese e nonse ne fece nulla, perché il tutto risultava troppo oneroso.
Queste le foto, di Opiglia anni trenta, dei musei civici
i portali laterali
Al posto della chiesa, un noto negozio di casalinghi, Cesca. poi chiuse anche quello e rimase così per anni.
Il Comune decide di donarla alla Curia, così se ne lava le mani e adempie all'incarico di destinazione religiosa.
La Curia trova parte dei soldi ma decide di farne una cappelletta ( ancora da farsoi) e intanto di affittare gli atri spazi.E così dopo alcuni anni di impalcature adesso si vedono le part restaurate e il primo negozio installato