Ospedale psichiatrico di S. Giovanni

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sum culex
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Messaggio da sum culex »

Eco el portico.
Xè in genere tropo poco spazio davanti, tanto, che per far l'nsieme intiero, me ga tocà far due o adiritura tre foto in sequenza e dopo riunirle. Questo val anche per diverse prossime foto. Digo questo per scusarme se trovè qualche difeto sule giunzioni e sula prospetiva, ma nonostante tuti i tentativi de corezioni no son stà in grado de far de più anche se rispeto ala giunzion originale el risuiltato ga migliorà parecchio; me dispiasi.

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Ancora un'altra costruzion diversa

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Le palazzine xè assai numerose: questa ga un portico a sei colone

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sum culex
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Messaggio da sum culex »

Eco el portico in particolar

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Questa xè de restaurar: i sta za lavorando anche se a rilento. Pergoli sia in pian tera che in primo pian con teleri de fero per tignir le tende che ghe fazi ombra ai degenti co i andava fora a ciapar aria.

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La stessa casa de un'altra angolazion

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Messaggio da sum culex »

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Questa ga una bela scalinada per aceder a una grande veranda

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Sta qua xè ancora in stato precario

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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Ottimo Sum.
Se uno va a veder la mia foto el teatro ga cambiado parecchio :-D


Mal no far, paura no gaver.
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Messaggio da sum culex »

Su questa i lavori de restauro i xè conclusi

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Più che una palazzina come le altre questo xè un vero e proprio palazzo de quatro piani e anche assai vasto

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Un particolar del corpo de sinistra

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Messaggio da sum culex »

El palazzo tra i alberi

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Un per de particolari

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Messaggio da sum culex »

Sula faciata postica de una casa una statua

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Questa xè un'ulteriore costruzion

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Messaggio da sum culex »

Sul confin del parco a sinistra quardando verso la parte alta: abandoni e rovine

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Qusta palazzina xè a tuti i efeti in ottimo stato, altro stile e altra forma completamente diversa rispeto ale altre

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Messaggio da sum culex »

L'ultimo palazzon verso l'uscita che dà in via San Cilino a San Giovanni

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Xè el sanatorio neurologico

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Messaggio da sum culex »

Oltrepassà el portal de ingresso trovemo a destra un leon

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A sinistra xè l'altro leon

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Via San Cilino: l'ingresso principal de sto complesso

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De qua son andado fora e dopo un per de ore de lavor/divertimento go finì sta documentazion che spero suficientemente completa.

ciao
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Messaggio da babatriestina »

bel lavoro, completo!
un'idea che me xe vegnuda, però: podessi esser che la ciminiera, più che de una cusina, fussi de locali lavanderie o inceneritor ? in un ospedal, gavessi senso un posto dove eliminar rifiuti tossici, quela volta no se pensava ai fumi..
per la storia, gavevo letto un articolo su una rivista de storia local che diseva che questo ospedal e la Maddalena xe stai averti giusto a tempo, perchè el ospedal maggior sciopava de malai, e paressi che el ex vescovado no bastava, perchè i parlava anche de malai d mente al Maggior, che no i saveva come trattar..


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Messaggio da sum culex »

Lavanderie podessi senz'altro esser, forsi anche abinà cole cusine; inceneritor? No so se quela volta i usava brusar le scovaze, pur senza esser edoto in merito penso (ma xè solo una mia illazion) che i le butassi via tute insieme, sia tossiche che resti de cusina, ecc. senza sudividerle e/o brusarle.
ciao
sum culex


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Elisa
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Messaggio da Elisa »

Quel “pericolo di crollo” negli edifici decrepiti ma che furono floridi, rammarica sempre, di qua e di là e …a Trieste. Ma l`interessante e pratica illustrazione che si osserva di ciò che è nuovo o rinnovato fa rallegrare perchè è una segnale di vita, illustrata dall`entusiasmo e la bravura di Sum culex.

:signs10:


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

sum culex ha scritto: inceneritor? No so se quela volta i usava brusar le scovaze, pur senza esser edoto in merito penso (ma xè solo una mia illazion) che i le butassi via tute insieme, sia tossiche che resti de cusina, ecc. senza sudividerle e/o brusarle.
ciao
sum culex
Mi no go i dati de san Giovanni, ma go el resoconto del ospedal della Maddalena del 1898: xe vero che el iera soprattutto per problemi de malattie infettive, quindi particolarmente attenti a sti problemi, ma..
pag 11
la bruciatura viene ordinata per le feci dei tifosi ( che saria i malai de tifo, no quei che va a veder la partida de balon), dei dissenterici, ecc ecc
Il forno crematorio. Situato pure nel recinto della disinfezione, munito di un camino dell'altezza di 21 metri, è costruito con un sistema di forni da poter distruggere e la roba da bruciare e i prodotti volatili della combustione [..] il forno viene usato una o due volte alla settimana per bruciare anche tutti gli escrementi dei malati contagiosi ( sputi, pseudomembrane ecc), le spazzature dei Padiglioni, gli avanzi delle medicature, nonchè il crine vegetale dei materassi infetti.

se stava za affermando certi principi de igiene ei due novi ospedai voleva esser al avanguardia


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Messaggio da AdlerTS »

Colgo l’occasione dell’uscita del libro “C’era una volta un Manicomio” di Lucia Meli e Giulio Polita (ed. Svevo) per riassumere per sommi capi la storia del trattamento delle malattie mentali a Trieste. Consiglio logicamente gli interessati di acquistare il libro, ricco anche di disegni originali del progetto e delle alternative mai realizzate.

Prima del 1761, a Trieste esistevano varie piccole realtà ospedaliere. Maria Teresa decretò la costruzione del Nuovo Ospedale Generale in zona periferica, ma questo sotto Giuseppe II venne convertito in caserma, diventando la celebre Caserma Grande dell’attuale Piazza Oberdan. Le funzioni dell’Ospedale Civico veniva trasferite all’Episcopio di San Giusto. I malati di mente a quel tempo venivano anche reclusi nelle carceri di Piazza Grande, demolite nel 1837.
Con l’inaugurazione del cosiddetto Ospedale Maggiore del 1841 (allora Nuovo Ospedale Generale), i malati comuni furono qui trasferiti, lasciando i malati mentali a San Giusto, che per la prima volta si ritrovavano ad avere una sede a loro esclusivamente dedicata (la celebre VIII divisione); qui rimasero fino all’apertura del centro di San Giovanni nel 1908.
Il primo studio serio per la realizzazione del moderno complesso fu del dottor Francesco Veronese, di Cormons, che prevedeva la costruzione di un Nuovo Manicomio del Litorale che prendesse in cura i malati di Trieste, dell’Istria e del goriziano: la dettagliata relazione spiegava quale fosse il territorio ideale, la divisione dei padiglioni, le attività da svolgere all’interno, le culture da piantarvi per rendere il centro autosufficiente. Le alternative per la possibile realizzazione erano Scorcola (più o meno nell‘area del campo sportivo di Campo Cologna), San Cilino ed una terza non chiaramente documentata.
In realtà la provincia di Gorizia decise di intraprendere una via autonoma ed il manicomio goriziano venne inaugurato appena nel 1933.
Il concorso per la realizzazione del progetto, a livello europeo, selezionò nel 1897 ben 12 progetti: la commissione presieduta da Moisé Luzzatto decretò 3 ex-aequo. L’incarico del progetto definitivo venne assegnato il 12 agosto 1897 al l’Ingegner Ettore Lorenzutti. Nel 99, già deliberato l’inizio dei lavori sul colle di Scorcola, subentrò l’interferenza con la linea ferroviaria per Gorizia della Transalpina. Una nuova commissione, presieduta da Eugenio Geiringer, con nuovo progetto di Ludovico Braidotti, decreta lo spostamento nella nuova posizione in Guardiella.


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Messaggio da AdlerTS »

sum culex ha scritto:El busto in bronzo de Giorgio di Andrea Galatti http://s3.imagestime.com/out.php/i406_36.jpg
Quanti ricordano che il Manicomio era intitolato ad Andrea Galatti, padre del più celebre Giorgio ? Questi nel 1902 lasciò una clausola nel suo testamento per la quale la quasi totalità dei suoi beni (tra i quali l’attuale Palazzo della Provincia, uno a Scorcola, l’officina elettromeccanica a Santa Maria Maddalena inferiore e di due impianti elettrici a Cividale ed a Palmanova) andava in dono al Comune di Trieste, a patto che il costruendo manicomio portasse il nome di suo padre.
Dopo l’inaugurazione del frenocomio, i malati vennero spostati da San Giusto nel numero di 2 o 3 alla volta, ufficialmente perché si abituassero al nuovo ambiente un po’ per volta: qualcuno sospetta che più semplicemente si volesse evitare lo “spettacolo” di centinaia di malati mentali che attraversa la città da una parte all’altra.
Alla fine il comprensorio, dotato di 26 caldaie delle officine Holt, dotato di sistema di ventilazione artificiale per il riscaldamento degli ambienti, dotato di macchinario Koerting per il lavaggio ed asciugatura di 2200 kg di biancheria ogni 10 ore, munito di una cucina Kuepfersbursch capace di preparare 200 kg alla volta, 500 litri di caffè all’ora e 500 kg di minestra, entrò in funzione dividendo i malati nelle seguenti categorie: paganti, osservazione, semi-agitati, agitati, sucidi e paralitici, tranquilli, contagiosi e cronici.


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Messaggio da carsolin »

sum culex ha scritto: Questa xè de restaurar: i sta za lavorando anche se a rilento. Pergoli sia in pian tera che in primo pian con teleri de fero per tignir le tende che ghe fazi ombra ai degenti co i andava fora a ciapar aria.

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Questa xe la sede dell' IPSIA con lingua d'insegnamento slovena "Jožef Stefan"


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Messaggio da AdlerTS »

Che triesteza veder una scola in 'ste condizioni :?


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Re: Ospedale psichiatrico di S. Giovanni

Messaggio da 1382-1918 »

No c'entra con l'archiettura, ma c'entra coi matti, e me secava verzer un thread a parte.
Ve meto qua, come curiosità, un articolo che go trovado sul giornal L'Osservatore Triestino del 5 luglio 1853.
El linguaggio dell'epoca fa un poco sorrider. :wink:
NOTIZIA STATISTICA SUL NUMERO DEI PAZZI NEL TERRITORIO DEL GOVERNO DI TRIESTE.

Onde poter formare un calcolo preventivo per un nuovo istituto da erigersi ad uso dei mentecatti venne fatta nell' anno 1849-50 in tutti i comuni del litorale triestino una statistica che offre i seguenti interessanti risultati :

Il numero totale dei mentecatti, compresi gl'idioti fin dalla nascita, ascendeva in tutto il litorale nell'anno 1850 a 518; cioè 301 uomini e 217 donne, fra cui 26 uomini e 24 donne (in tutto 50) delle provincie vicine o dell'estero. Detratto quest' ultimo numero, si ha la proporzione del numero dei mentecatti al numero della popolazione (di 508,016 anime) come 1 a 1083, e senza calcolare gl'idioti dall'infanzia ( 142 ) come 1 a 1558.

La proporzione fra i mentecatti d' ambo i sessi e la relativa popolazione è nei singoli distretti capitanali la seguente :

I. Trieste col suo territorio: 82,596 abitanti con 54 mentecatti.

II. Circolo di Gorizia.
1. Capitanato distrettuale di Gorizia: 69,558 abitanti con 65 mentecatti
2. Capitanato distrettuale di Gradisca : 55,085 abitanti con 68 mentecatti
3. Capitanato distrettuale di Tolmino : 40,623 abitanti con 66 mentecatti
4. Capitanato distrettuale di Sessana : 27,245 abitanti con 29 mentecatti

III. Circolo dell' Istria.
1. Capitanato distrettuale di Pisino : 36,448 abitanti con 41 mentecatti
2. Capitanato distrettuale di Capodistria : 43,647 abitanti con 39 mentecatti
3. Capitanato distrettuale di Montona : 43,685 abitanti con 37 mentecatti
4. Capitanato distrettuale di Rovigno : 40,282 abitanti con 22 mentecatti
5. Capitanato distrettuale di Volosca : 57,136 abitanti con 29 mentecatti
6. Capitanato distrettuale di Cherso : 31,711 abitanti con 18 mentecatti

In generale la proporzione dei mentecatti maschi ( 275 ) colla popolazione maschia è di 1 per 919, e quella delle mentecatte (193) colla popolazione femminile è di 1 per 1322.

Fra i 275 mentecatti maschi sono 236 nubili e 39 ammogliati e vedovi.

Fra le 193 donne mentecatte sono 142 nubili, 17 vedove e 34 maritate.

La maggior parte dei dementi ( 119 ) sono nell'età dai 30 ai 40 anni, meno ( 100 ) sono dell'età dai 20 ai 30 anni.

Fra i motivi organici della pazzia compariscono per lo più e ciò in 164 casi, la disposizione ereditaria e le affezioni scrofolose, ed in 98 casi patimenti fisici e miseria. Dai dati delle forme della malattia risulta che due terzi sono incurabili. Nei pubblici stabilimenti della città trovavansi 91 pazzi (50 uomini e 41 donne). Nell' anno 1851 furono accolti negli stabilimenti dal litorale 56 mentecatti (33 maschi e 23 femmine)


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mandi_
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Re: Ospedale psichiatrico di S. Giovanni

Messaggio da mandi_ »

Orpo. Certe statistiche fanno ghiacciare il sangue!
La maggior parte dei dementi ( 119 ) sono nell'età dai 30 ai 40 anni, meno ( 100 ) sono dell'età dai 20 ai 30 anni.
Questa poi!

Mandi


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"

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