Al Museo Revoltella

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Re: Al Museo Revoltella

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per una volta una statua Mayer il risveglio
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un Perizi

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Re: Al Museo Revoltella

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E' cambiata la disposizione del quinto piano: arriveranno immagini


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Re: Al Museo Revoltella

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L'esposizione, inaugurata ieri sera, si chiama pomposamente Il Primo Novecento al Revoltella: Monaco Vienna Trieste Roma
beh... ho visto c he ci sono ancora zone in allestimento, però... io di Monaco e Vienna non ho visto nulla!
al posto del Salon Revoltella, pieno di dipinti di autori locali,a desso vedo sale dedicate a varie correnti con preminenza ad alcuni autori ( Parin, per dire), alcuni quadri che non avevo mai visto, e una più degna esposizione dei dipinti dei più noti pittori italiani...
molti cartelli esplicativi riportati pure in un pieghevole scritto in italiano ed inglese e caratteri assai piccoli, molto critico per i presbiti!
alcune immagini ( di visitatori al pomeriggio eravamo in due, non era giorno di visita gratis)
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ecco i più noti italiani, ma è sparito il Morandi...
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rivista in evidenza questa bella bagnante di Rathmann
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Re: Al Museo Revoltella

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e poi sorpresa! un pittore Giovanni Battista Crema ( Ferrara 1883- Roma 1964) con 4 quadri di stile divisionista, autore che non avevo mai sentito nominare e di cui vedo per la prima volta 4 pìquadri, qua due una Donna al Bagno ed un Uomo con cappello- autoritratto
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Nella zona di transizione verso il museo sono ricomparse le nature morte: una che sembra un malacrea ma non è firmata ( zona ancora in allestimento, mancano i cartellini)

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Re: Al Museo Revoltella

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alcuni dei quadri messi in evidenta attualmente
la nonna di Orell
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un paesaggio di Guidi
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e questi due nuovi per me
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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

prima di continuare con la nuova esposizione, alcuni che adesso mi sembrano.. rientrati nei ranghi
un di genere
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la piovra di santo Bidoli
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questo devo controllare credo sia dei triestini della seconda metà anni 50
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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

Graziose dame di Wostry
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Paesaggio di Tosi terre arate
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Dal sito dei Musei Civici
1930-1935 ca.
olio su tela ; 70 x 90 cm

Nel maggio del 1936 il Curatorio del Museo Revoltella prese in considerazione l'offerta d'acquisto, presentata dalla Galleria Trieste, relativamente ad alcune opere di grande rilevanza storico-artistica, ovvero il busto in bronzo del Duca d'Aosta di Arturo Martini, il Gavroche di Medardo Rosso, i Gladiatori di Giorgio de Chirico e il Paesaggio di Arturo Tosi. Mediante la consuetudine della permuta, il Museo Revoltella si impegnava a cedere in cambio una serie di opere di valore equivalente a quello offerto. Per il dipinto di Tosi, il direttore di allora Edgardo Sambo, che proprio in quegli anni stava sostenendo per conto del Museo Revoltella un'efficace politica acquisitiva, cedette alla Galleria triestina un olio di Aristide Sartorio intitolato La vittoria di Ostia, e un quadro con soggetto di genere di Willhem Meyerheim.
Il doppio titolo con cui oggi il quadro in esame è conosciuto e anche identificato sulla scheda di catalogazione, non coincide però con il titolo che si legge al n. 2308 dell'inventario del Museo (Paesaggio). Ciò non costituirebbe un problema, se non fosse che nella documentazione di tre anni successiva alla permuta del 1936, si menziona nuovamente Tosi in relazione ad una nuova proposta riguardo ad una permuta tra il —bozzettone del Tosi di proprietà del Museo, con il paesaggio ad olio dello stesso autore offerto dalla Galleria Trieste, offrendole per il maggior valore dell'opera un compenso da L.1000.— (Verbale del Curatorio, 20 giugno 1939). Di questo nuovo scambio tra il Museo e la Galleria triestina non vi è proprio traccia al numero 2308 del citato inventario museale, dove appare segnalata unicamente la permuta del 1936, inerente la cessione dei suddetti quadri di Sartori e Meyerheim. Rimane il fatto incontestabile che l'opera qui esaminata, evidentemente di alta qualità, è il quadro per cui venne offerto un compenso aggiuntivo e la doppia titolazione deriva forse da una certa confusione creatasi a causa dell'incompletezza delle carte d'archivio riferite a tale faccenda.
—Attesi per qualche tempo allo studio della figura, ma da circa un trentennio ç scrive di sé Tosi nel 1931 - mi sono dedicato quasi esclusivamente alla pittura di paese e nature morte.— Il paesaggio del Museo Revoltella, eseguito nel corso della prima metà degli anni trenta considerato lo stile, che lo accomuna a diverse versioni dello stesso paesaggio eseguite in quegli anni, rappresenta —l'agro di Rovetta—, nella bergamasca Val Seriana, dove l'artista fissò la sua dimora in seguito al matrimonio con la contessa Beatrice Alborghetti di Bergamo. Poetiche varianti (Paesaggio a Rovetta, Nevicata, Dal mio giardino, L'agro di Rovetta, Prima neve, Estate, ed altri ancora) di questo scorcio, delimitato sullo sfondo sempre dagli stessi monti, il Falecchio e il Pizzo Formico, si ripetono costantemente anche nel decennio successivo, senza timore di arida ripetitività, come è ben espresso nelle parole di Scheiwiller che seguono: —[—] che la scelta del paesaggio si limiti a quello bergamasco e ligure e negli ultimi anni a quello del lago d'Iseo è verissimo; ma che nel ritrarre le loro sembianze, anche quando ricorre più volte allo stesso paesaggio, il pittore si ripeta, io lo nego assolutamente.—- afferma l'editore nel '42, nello svelare l'aspetto più affascinante del pittore lombardo. —Ogni tela ç osserva il noto editore- ha una fisionomia ben distinta e inoltre fortemente personale. [—] Data l'indole del pittore in sommo grado sensibile allo spettacolo della natura nelle sua varie fasi atmosferiche, una ripetizione meccanica dello stesso soggetto è senz'altro esclusa. Pur essendo negato al pittore di penetrare nei misteri della natura, egli riesce attraverso il suo sogno poetico ad ingannare se stesso e lo spettatore sulla realtà del soggetto interpretato. Riesce ad afferrarne la veste materiale, eliminando mercè l'ausilio della propria tecnica pittorica la parte caduca di quella materialità visiva. Ora questo inganno per chi lo concepisce e per chi lo subisce non può essere lo stesso, non può insomma ripetersi. Non è dunque la ripetizione dello stesso soggetto, ma il modo di illuderci su di esso che conta; è nell'opera di Tosi l'illusione che il pittore ci offre varia di volta in volta. (Giovanni Scheiwiller, Arturo Tosi, Monografie d'arte di —Stile— a cura di V.E. Barbaroux e Gio Ponti, Garzanti Editore, Milano 1942, s. p.)
Di questo artista il Museo Revoltella possiede un altro dipinto intitolato Garzana, entrato nelle collezioni museali nel 1955, mediante la stessa modalità di acquisizione di diverse altre opere, quale dono della Presidenza del Consiglio - Ufficio zone di confine, in occasione della ricongiunzione di Trieste al territorio italiano (1954).
la bambola di detto anche Macchie di sole

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( dai Musei civici: 1912
olio su tela ; 129x106 cm

Nel 1922, poco dopo la ripresa dell'attività interrotta dalla prima guerra mondiale, il Museo Revoltella decide una serie di acquisti finalizzati ad aggiornare la collezione soprattutto per quanto riguarda l'arte contemporanea triestina. Tra questi c'è anche il grande dipinto Macchie di sole di Edgardo Sambo, da poco diventato membro del Curatorio e futuro direttore del museo (dal 1930 al 1959), ma anche pittore già affermato, che in quell'anno stesso partecipa alla Biennale di Venezia.
Macchie di sole è un lavoro di dieci anni prima eseguito quando Sambo soggiornava a Roma (1911-1914) con la borsa di studio della Fondazione Rittmeyer. In precedenza, dal 1905 in poi, aveva studiato a Venezia, poi si era trasferito per un anno a Vienna e per tre anni a Monaco, seguendo un percorso abbastanza tipico degli artisti triestini di quegli anni e assimilando il gusto per le raffinatezze cromatiche e le eleganze lineari della Sezession. L'opera in esame, che all'origine si intitolava Bambola, dalla bambolina giapponese che la giovane modella accovacciata sul letto si stringe al seno, nacque in un clima di questo genere e si fece facilmente notare alla prima mostra della Secessione romana (1913), nata per contrapporre una controllata modernità agli eccessi del futurismo, da un lato, e all'accademia dall'altro. Con la sua pennellata sintetica, i colori accesi e un modo nuovo di trattare luce ed ombra, Sambo si inserisce perfettamente in questo filone e la sua opera, col titolo Macchie di sole verrà scelta dalla Commissione Reale per l'esposizione organizzata a San Francisco per l'apertura del Canale di Panama, dove otterrà una medaglia d'argento.
La guerra ç a cui Sambo partecipò come volontario, meritandosi tre croci al merito ç interruppe la sua ben avviata carriera e segnò anche un cambiamento nei suoi modi espressivi. Dal 1920 in poi, smorzati i lampi di luce degli anni romani, lo troviamo su posizioni vicine al Novecento italiano, che influiranno non poco anche nella gestione degli acquisti per il Museo Revoltella
.)


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da Ciancele »

babatriestina ha scritto: Graziose dame di Wostry
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Vedendo el quadro me xe vignù subito inamente La colazione sull'erba di Manet.

[/quote]
Di questo artista il Museo Revoltella possiede un altro dipinto intitolato Garzana, entrato nelle collezioni museali nel 1955, mediante la stessa modalità di acquisizione di diverse altre opere, quale dono della Presidenza del Consiglio - Ufficio zone di confine, in occasione della ricongiunzione di Trieste al territorio italiano (1954).
[/quote]
Me meravilio che nisun gabi subito scrito che ricongiunzione no xe giusto. :doh_143:


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

Ciancele ha scritto:
Di questo artista il Museo Revoltella possiede un altro dipinto intitolato Garzana, entrato nelle collezioni museali nel 1955, mediante la stessa modalità di acquisizione di diverse altre opere, quale dono della Presidenza del Consiglio - Ufficio zone di confine, in occasione della ricongiunzione di Trieste al territorio italiano (1954).
Me meravilio che nisun gabi subito scrito che ricongiunzione no xe giusto. :doh_143:
iero sicura o quasi che a tanti del arte poco ghe interessi, ma per criticar el Italia o i italiani i xe sempre pronti.
nel 1954 ierimo qua gavemo visto, xe entrade le truppe italiane, el memorandum de Londra ga dado Trieste al Italia e de discuter coi tlt-ini che ne spiega che no xe vero che semo ancora tlt e che sta per vegnir el governator coi caschi ONU e questo del ogi a doman (i ne lo sta cianciando de anni) no go nissuna intenzion. Podemo precisar che nel 54 iera aministrazion italiana, sul trattato d e Osimo, comunqe qua xe rivada nel 54 el Italia e Trieste xe stada ri-congiunta perchè la iera Italia anche fra le due guere. Con bona pase dei soliti che taca la litania dei 500 anni.. e prima iera altri 1500 anni de storia ,e quasi 500 de impero roman de occidente e oriente...


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da Ciancele »

babatriestina ha scritto: ..... Me meravilio che nisun gabi subito scrito che ricongiunzione no xe giusto. :doh_143:
Iero sicura o quasi che a tanti del arte poco ghe interessi .....
Baba mia, mi son el tuo letor più fedele. Veramente speravo che te me disesi se la mia oservazion de La colazione sull'erba xe solo mia opinion, o go un pocheto de ragion? Quel de l'Italia iera un witz.
Purtropo le mie conosenze de l'arte le xe più una infarinatura. Par quel legio quel che te scrivi sui quadri par imparar qualche roba de più. Se no te sa par chi scriver, scrivi par mi.


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da Ciancele »

babatriestina ha scritto: ..... Con bona pase dei soliti che taca la litania dei 500 anni. E prima iera altri 1500 anni de storia, e squasi 500 de impero roman de occidente e oriente...
Scusa se te scrivo serio, ma a mi me vien inamente i Veneti, prima de l'impero roman. A parte quel che scrivi quel grupo veneto sui veneti, se trata de tradur la parola veneto in anglo-sassone. E vignimo ala cità de Vineta, nel nord-est dela Germania, che xe sparida. I Veneti, cusì go leto, i iera in tuta l'Europa. Dopo l'età glaciale xe vignudi maremoti e inondazioni e tanti paesi xe 'deso soto aqua. Parchè no Atlantide? o altre isole o sponde? Dove se pol leger qualcosa su questi temi? Che xe più interesanti de Osimo. Almeno par mi. Un grazie par una risposta. Anca de altri.


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Messaggio da babatriestina »

Ciancele ha scritto:[
Baba mia, mi son el tuo letor più fedele. Veramente speravo che te me disesi se la mia oservazion de La colazione sull'erba xe solo mia opinion, o go un pocheto de ragion?
Purtropo le mie conosenze de l'arte le xe più una infarinatura. Par quel legio quel che te scrivi sui quadri par imparar qualche roba de più. Se no te sa par chi scriver, scrivi par mi.
beh la colazion i la fa e sul erba anche. Solo che quela impressionista xe un tantin meno lecada, la se rifà a un quadro de ?? Giorgione?? Tiziano?? no i se ga messo dacordo, i omini vestidi e la baba nuda ( e grassa). qua le xe vestide e c col busto in vita. Sa che a mi sti quadri de wostry no rivo ben a inquadrarli, Se varda, se legi el titolo, el anno, al storia..e a furia de veder se impara un poco. Devo linkar? i dejuener sur l'erbe?
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e el quadro rinascimental
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e po me par che xe una version de Picasso
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Re: Al Museo Revoltella

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Ciancele ha scritto: Scusa se te scrivo serio, ma a mi me vien inamente i Veneti, prima de l'impero roman. A parte quel che scrivi quel grupo veneto sui veneti, se trata de tradur la parola veneto in anglo-sassone. E vignimo ala cità de Vineta, nel nord-est dela Germania, che xe sparida. I Veneti, cusì go leto, i iera in tuta l'Europa. Dopo l'età glaciale xe vignudi maremoti e inondazioni e tanti paesi xe 'deso soto aqua. Parchè no Atlantide? o altre isole o sponde? Dove se pol leger qualcosa su questi temi? Che xe più interesanti de Osimo. Almeno par mi. Un grazie par una risposta. Anca de altri.
ara sui Veneti i ghe ne disi de tuto. e go rinunciadoa capir perchè me par che i disi sopratuto per politica: ossia ognidun disi de eser discendente de sti veneti,che iera per tuta Europa e quindi "lori" xe i primi rivai... ( e sotinteso lori xe paroni e i altri xe zente de fora, che ga meno diritti.)
No so gnente de sta cità de Vineta e indove che la iera e quando. Ma i Germani iera za o no? quel che te posso dir perchè iera anche nei mii libri de scola, che Cesare co xe andado in Gallia, zona Britannia -Bretagna el ga combattudo i Veneti. Che no dovessi esser quei de qua... e xe sicuro che la loro citta che se ciamava Venetia xe el atual Vannes in Bretagna. Su questo no ghe piovi sora. Adesso mi me domando se sti veneti caminava per tuta Europa che un giorno te li trovi de qua e un giorno de là o se xe popoli diferenti che per qualche ragion gaveva nomi simili che xe deventadi "veneti". Xe come che mi no riverò mai a capir come che la Galizia xe una in Spagna vizin dei Paesi baschi e un'altra fra Polonia e Russia. E se la ga parentele cola Galazia che inveze xe in Turchia.
E anche Atlantide a mi me ga più de fantascienza e de UFO, o meio semo a livello del diluvio universal: qualcossa sarà stado che ga impressionado e i ga scritto nei libri dopo una longa tradizon ora, ma cossa, xe ipotesi. No so sugerirte perchè nei libri de storia che legio mi no xe.

Tradur veneto in anglosassone?? ma co iera sti veneti no iera i anglosassoni me par... i se ga formado dopo,prova a leger un testo de quei che iera nele British isles co xe rivai i romani, gavevo ciolto qualcossa al museo de Bath, xe pien de nomi strani, mi me piaseva i Brigantes..


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eco la cartina coi veneti dela Bretagna...

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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da Ciancele »

babatriestina ha scritto: ..... beh la colazion i la fa e sul erba anche. Solo che quela impressionista xe un tantin meno lecada, la se rifà a un quadro de ?? Giorgione?? Tiziano?? .....
Veramente i fa marenda. Anca mi farò un quadro col titolo: Rebechin sui prati lisi. ;--D
Le tre figure sul pra me ga fato pensar a Manet. Lu ga copià (Raffaello, Giorgione, Tiziano?) e altri i lo ga copià (Monet, Picasso?). El fato che ti te fazi veder tanti quadri mostra che i pitori, anca quei famosi, ga vudo sempre un altro pitor, forsi ancora più famoso, de ispirarse. Forsi anca qualche altro forumista gavarà fato la stesa oservazion. Mi go poco contato coi artisti taliani. Ti che te sa far, te dovaria far un confronto tra i pitori fine otocento fina al 1940 (tedeschi, francesi e rusi) e i taliani dela stesa epoca. Saria 'sai interesante.
Pai Veneti se dovaria far un setor solo par lori e par popoli forsi sparidi. Speto.


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

Ciancele ha scritto: Pai Veneti se dovaria far un setor solo par lori e par popoli forsi sparidi. Speto.
per i veneti speta pur ma no de mi. No go alba e me par che i li tira fora come che una volta iera tuto coi celti.Co legio libri de stria europea sui primi popoli europei i veneti xe solo una pèicia parte dei tanti che iera.. e po come se fa adir che i iera veneti? no i scriveva, no gavemo registrazioni.. a mi me par che le lingue sia la nova version dle razismo. Popoli sparidi? dove che no xe speciali genocidi i se ga sposado e i se ga missiado coi altri.


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

Lassando i veneti de cui no so assai, torno al museo e ai quadri, per mostrarve cossa che se vedi e chi che iera i pitori triestini esposti:
Ancora Parin i quadri più noti li go rifotografai sti giorni ala nova esposizion
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Armonia in bianco e rosso, secondo il museo ispirata ai pittori veneti ( ecco qua i veneti, per Ciancele! ;--D ) e al secessionismo anche er il formato quadrato, la modella è Fanny Lackenbacher Tedeschi che ebbe una relazione con Parin
Sempre lei come Donna in bianco
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Due Nathan

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Statua naufragata


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

e Scoglio incantanto dle 1931
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Due classici Sbisà:
la disegnatrice
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dovrebbe esssereun ritratto di felicita Frai e una miglior immagine della Venere della scaletta un classico

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babatriestina ha scritto:Graziose dame di Wostry
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più di uno mi ha chiesto anche su facebook notizie di questo quadro, che adesso è tornato nei depositi. Il titolo esatto è " scena boschereccia" ed è del 1902, medesimo anno in cui venne comperato dal Museo. Lo trovo riportato in pagine dedicata alla Trieste della Belle époque, e se ci pensiamo quindi è posteriore di alcuni decenni ai dipinti impressionisti. evidentemente la pittura di tipo accademico aveva più successo nei saloni borghesi dei dipinti " moderni" Gli impressionisti, dopo esser stati alungo boicottati, sono stati ben reclamizzati dai musei parigini e anche dalle alte quotazioni ottenute nelle aste pubbliche. a me questo dipinto sembra voler echeggiare i dipinti sel settecento francese di o , le finte pastorelle, un po' coma la Maria Antonietta che si travestiva da lattaia..
però possiamo anche immaginarcelo come tre belle signore dell'alta borgehsia che sono a ndate a fare un picnic al Boschetto


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Re: Al Museo Revoltella

Messaggio da babatriestina »

Dalla nuova esposizione:
triestini: sono comparsi nuovo dipinti di Carmelich
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in evidenza la Coroncina di san Giovanni di

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e un insolito Grimani, primi albori acquistato dal Museo nel 1908
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