Museo petrarchesco piccolomineo

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Museo petrarchesco piccolomineo

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Un museo alla Biblioteca Civica, per raccogliere la raccolta di codici e libri petrarcheschi, contiene anche dipinti e ne fa mostre.
In questi giorni una dedicata alle donne, con libri e alcuni dipinti interessanti:
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per me il più interessante è la serie di pannelli di un cassone nuziale del tre o Quattrcoento,c oi Trionfi del Petrarca: è sotto vetro, per cui a volte lo si gode di più . nel video coi dettagli- in cui hanno pure inserito un Petrarca!
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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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il tutto nella sede della Biblioteca in via Madonna del Mare: palazzo biserini è sempre fermo, ma le raccolte di materiale locale sono facilmente accessibili e si danno pure da fare conq ueste mostre


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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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ancora dal museo
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ritratti di Petrarca e di Laura ( di fantasia)
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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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libri miniati
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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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e due bellissimi globi che mi sembrano di valore due globi: terrestre e celeste, realizzati dal britannico Nathaniel Hill nel 1758,
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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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babatriestina ha scritto: gio 1 nov 2018, 19:09 Immagine
sarà questa quella di cui parla Goracuchi? p126
la biblioteca della città possiede un quadro che rappresenta una dama in costume tedesco del XV secolo. che passava per essere il ritratto di madonna Laura. E' un'opera assai ammirata che si era voluta attribuire al pennello di Leonardo da Vinc[ (addirittura!!! ndR) o a qualcuno della sua scuola. Appartenne nel 1583 alla famiglia Gonzaga e nel secolo scorso a Vittorio Alfieri che lo diede al suo dotto amico Provana con dedica autografa sul retro del quadro stesso. Comprato dal dottor Rossetti, e conservato attualmente nella petrarchesca Rossettiana


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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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Ho avuto le risposte dalla Civica:
quel che ho postato non è quello di cui parla Goracuchi, ma eccone la descrizione
n alto a sinistra la scritta in caratteri cubitali in parte nascosta dalla cornice lignea "LAVRA PETRARCHAE". Sopra un pezzetto di carta incollato sul retro del telaio in alto il numero d'ingresso in raccolta scritto a penna da Rossetti: "153". Questo significa che l'erudito ha acquistato il ritratto dopo il giugno 1824, quando in una lettera allo stampatore Nicolò Bettoni afferma di possedere "140 articoli spettanti alla petrarchesca iconografia" (cfr. Nodari 2005). Si può solo supporre che questo ritratto sia da identificare con quello procurato all'erudito da Antonio Bosa, assieme al Ritratto di Petrarca di Zaccaria Zaninelli di scheda OA 51403, come documenta una lettera conservata nel fondo manoscritto della raccolta petrarchesca - piccolominea (BCTS, PETR. Ms I 66), nella quale lo scultore scrive a Rossetti affermando che: "Sono statto a Padova e ho vedutto questi due ritratti non mancai di acquistarli per il suo gabinetto del Petrarca [...]". Sul foglio c'è un appunto manoscritto di Rossetti che specifica come "da dietro al Petrarca ce scritto chi lo possedeva": queste brevi righe permettono di identificare nel ritratto di Petrarca procuratogli dal Bosa quello eseguito da Zaccaria Zaninelli (cfr. scheda OA 51403), che è in effetti l'unico tra i ritratti dell'aretino facenti parte della raccolta ad avere una nota di provenienza. L'altro ritratto potrebbe essere proprio questo in esame dato che, come si vedrà, copia anch'esso un'opera appartenente ai Colonna, nota in ambito padovano grazie al Petrarca redivivus di Jacopo Filippo Tomasini. La tela, che presenta una superficie pittorica alquanto povera e abrasa, è di modesta fattura e presumibilmente databile al Settecento (cfr. Nodari 2003, Nodari 2005): essa copia un Ritratto di Laura che nella prima metà del Seicento si trovava presso la famiglia Colonna a Roma,
invece quello del Goracuchi sarebbe questo. dalla loro immagini
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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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Quello che mi stupisce è come molti ritratti di Laura si assomigliano. Erano copie dal vero? O si copiavano l'uno con l'altro?

Quanto alla scuola leonardesca, c'è un poco del famoso "sfumato", però guardate le mani

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A sinistra quelle della Gioconda e a destra quelle di "Laura". Mi pare che se era un allievo di Leonardo ... aveva molto da imparare. Le mani della Gioconda sono naturali, quelle di Laura sembrano le dita di un guanto di gomma gonfiato.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Museo petrarchesco piccolomineo

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Io credo che della vera Laura non ci sia alcun ritratto. poi abbiamo le poetiche descrizioni, bocca piccola, capelli biondi.. il naso a punta però... qualcuno avrà fatto un ritratto di fantasia e tutti giù a imitarlo..
qua altre due, immagino tarde, forse ottocentesche sempre fatte al museo, li hanno pure dipinti insieme
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