Letteratura infantile mitteleuropea

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rofizal
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Letteratura infantile mitteleuropea

Messaggio da rofizal »

Un simpaticissimo messaggio de Babatriestina del 18 ottobre 2004, dal vecio forum :
Struwelpeter ossia Pierino Porcospino

Un libro per bambini tedeschi che vorrebbe essere educativo, XIX secolo.
(se lo zerchè su Google, trovè qualcosa)
http://www.zadig.it/news2002/sci/new-05-05-1.htm

I protagonisti di questo libro sono bambini che non si comportano correttamente, e si presentano le conseguenze: vi cito un po' a memoria dalla versione italiana:

Il protagonista Pierino Porcospino:

...Egli ha l'unghie smisurate- che non furon mai tagliate
I capelli sulla testa - gli han formato una foresta
Densa, sporca, puzzolente- dice a lui tutta la gente
Oh che schifo quel bambino- E' Pierino il porcospino

(altro che Pig Pen dei Peanuts!!)
e questo almeno se la cava. Ma vediamo gli altri:

Gasparino era un bamboccio- assai florido e grassoccio
che mangiava ogni mattina - la sua buona minestrina
Ma un bel giorno disse no - la minestra no non vò

.. e dimagrisce, dimagrisce... alla fine , per non aver mangiato la minestra, muore e sulla tomba gli mettono una zuppiera.
- Poi c'è Giannino Guardinaria che cade in mare e affoga.
- La bambina che si succhia il dito (io ero così) viene raggiunta da un sarto che con un paio di enormi forbicione le taglia le dita (e io temevo sempre di veder spuntare sto sarto).
- La bambina che gioca con gli zolfanelli brucia se stessa e la casa.
- Quello che si dondola appeso alla tovaglia se la cava con tutta la tavola in testa.
- I bambini che prendono in giro un negretto (più nero della pece e del carbone - passava un bel moretto sul bastione - e si ripara coll'ombrello rosso - dal sole ardente che l'avea percosso) vengono immersi in un enorme calamaio.
- Poi c'è un bambino che invece di stare a casa come i buoni bambini quando piove, esce con l'ombrello, un colpo di vento lo solleva, se lo porta via... e mai più si saprà nulla di lui.

Esiste pure una Struwel-Liese, la controparte femminile.

Poi c'è Max und Moritz, due bambini dispettosi che... finiscono stritolati negli ingranaggi di un mulino!! :(

Insomma, cosa volete, io preferisco Gian Burrasca!!!
Però credo che il Pierino sia più famoso del Gian. :wink:
Tant'è vero che ora su interne ci sono una marea di siti a lui dedicati.
Ve ne cito qualcuno :
http://www.filastrocche.it/leggi.asp?id=2433 (con audio :!: :)
http://www.geocities.com/Athens/olympus ... rino02.htm (pagine originali con disegni)

Dal sito
http://www.geocities.com/Athens/olympus ... rino00.htm
la breve storia del libro:
Heinrich Hoffmann nacque a Francoforte il 13-7-1809; studiò medicina in Germania e Francia e divenne direttore del manicomio di Francoforte ove morì il 20-9-1894. Scrisse nel 1844 il libretto, destinato a conquistare tutti i bambini del mondo, per il figlio Carlo di tre anni; egli amava scrivere e fare schizzi per queste storielle per tenere tranquilli i suoi pazienti più piccoli.
Il libro piacque ai suoi amici e venne pubblicato nel 1845 con lo pseudonimo di Reimerich Kinderlieb; il suo vero nome comparve solo nella quinta edizione del 1847. Ebbe subito vasto successo e nel 1876 aveva raggiunto già la 100° edizione.
L'opera fu egregiamente tradotta in italiano da Gaetano Negri (Milano 1838 -Varazze 1902) che fu sindaco di Milano dal 1884 al 1889 e poi deputato e senatore. Essa venne pubblicata nel 1882 dall'Editore Hoepli con l'azzeccato nome di Pierino-Porcospino.
In inglese venne tradotta da Mark Twain. Esiste una traduzione in latino con il titolo Petrulus Hirrutus.
Hoffmann morì nel 1894.

Tropo violento! Certo, ma più che atuale anche al giorno d'ogi, dove personagi come Omar e Erika (o come i sa ciama).....
Allegati
Pierino.jpg


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Messaggio da rofizal »

Visto che no ghe xe problemi de copyright, ve poso meter l'intera "fiaba" :

Storielle allegre
Nella notte di Natale
Vien dal cielo un angioletto
A posar presso il guanciale
Del sopito fanciulletto.

E se, a tavola, e obbediente,
Se giocar sa senza chiasso,
Se tranquillo, fra la gente,
Suol seguir la mamma a spasso,

Risvegliandosi il fanciullo,
Troverà, sul suo lettino,
La sorpresa ed il trastullo
D'un dipinto libriccino.

1. Pierino Porcospino
Oh, che schifo quel bambino!
È Pierino il Porcospino.
Egli ha l'unghie smisurate
Che non furon mai tagliate;
I capelli sulla testa
Gli han formata una foresta
Densa, sporca, puzzolente.
Dice a lui tutta la gente:
"Oh, che schifo quel bambino!
È Pierino il Porcospino."

2. La storia del cattivo Federico
Vo' narrarvi un gran castigo
Ch'è toccato a Federigo.
Delle bestie il patimento
Era a lui divertimento.
Alle mosche quel monello
Appressavasi bel bello,
Se posar vedeale chete
Sulla candida parete.
Zaf ! la mano egli serrava,
E le incaute imprigionava.
Poi le alucce dell'insetto
Via strappava per diletto.

Con in man lo sgabellino
Un dì uccise il canarino.
Inseguiva come un matto
La gallina, il cane, il gatto,
Ed un giorno quel feroce,
Spenta in lui del cor la voce
Quasi crederlo non lice,
Bastonò la sua nutrice!

Stava un cane a una sorgente
E beveva avidamente.
Gli s'appressa il birichino,
E, col piede e col frustino,
Lo percote. Il can guaisce,
Egli i colpi ribadisce,
Finché il cane a lui s'avventa
Ed il piè ch'è alzato addenta.
Federigo piange ed urla,
Ed il can gli fa una burla.
Lascia libero il nemico,
Spicca un salto, e, in men che dico,
Il frustin ch'è al suol cascato
Piglia in bocca, e difilato
Via sen corre vincitore
Del crudel persecutore.

Giunto a casa, il morsicato
Tosto a letto fu mandato,
Ché la gamba gli doleva
Sì che, notte e dì, gemeva.
Il dottor con grave piglio
Stava al piè del suo giaciglio.

E un'amara medicina
Gli versava ogni mattina.
Sul sedil del birichino
Siede a tavola il mastino,
Ed al posto del ferito,
Mangia il pranzo già allestito,
Il frustin con sé ha portato,
Sul sedile l'ha posato,
E lo tiene con gran cura
Ricordando l'avventura!

3. La tristissima storia degli zolfanelli
Di sala in sala, Paolinetta
Gira e rigira, sola soletta.
Di casa uscendo la sua mammina
Disse: "Ricordati di star bonina",
Ma, se non teme d'esser sgridata,
Grida, fa il chiasso quella sventata.

Ecco essa vede sul tavolino
De' zolfanelli lo scatolino.
"Oh, che grazioso bel giocherello!
Io voglio accendere lo zolfanello.
La mamma accenderlo veduto ho spesso,
Io vo' ripetere quel gioco istesso."

E Minz e Maunz, i due gattini,
Alzano al cielo i lor zampini.
Gridano: "Il babbo questo non vuole,
Più non rammenti le sue parole?
Miao, miao, miao.
Suvvia, finiscila con questo gioco,
Che c'è pericolo di prender foco. "

Ai due gattini Paolinetta,
Intenta al gioco, non può dar retta.
Ecco la fiamma s'accende e brilla,
Crepita il legno, scoppia, scintilla.
Tutta contenta la pazzerella
Agita il foco, ride, saltella.

E Minz e Maunz, i due gattini,
Alzano al cielo i lor zampini.
Gridan: "La mamma questo non vuole.
Più non rammenti le sue parole?
Miao, miao, miao!
Suvvia, finiscila con questo gioco,
Che c'è pericolo di prender foco. "

Ahimè! la fiamma la bimba investe,
Ardon le trecce, arde la veste.
Corre la misera di loco in loco,
Non c'è più scampo, è tutta in foco.

E Minz e Maunz inorriditi
Mandano acuti urli infiniti.
"Miao, miao, miao!
Qui, qui venite, venite in fretta
Muore bruciata Paolinetta ".

Brucia in un soffio, sfuma in un punto
Veste e persona, tutto è consunto.
Un po' di cenere e due scarpini,
Cara memoria de' suoi piedini,
È quel che resta! Non c'è più nulla
Di quell'indocile, vispa fanciulla!

E Minz e Maunz, i due gattini
Tergon le lagrime coi lor zampini,
"Miao, miao, miao!
Ahi, babbo e mamma, ahi, dove siete?
Ahi, vostra figlia più non vedrete!"
Come un ruscello che irriga i prati
Scorron le lagrime dei desolati.

4. La storia del Moretto
Più nero della pece e del carbone
Passeggia un bel moretto sul bastione,
E si ripara, con l'ombrello rosso,
Dal sole ardente che l'avea percosso.
Ed ecco correr verso lui con fretta
Gigino che ha in sua man la bandieretta,
E Gaspare lo segue assai dappresso
Spingendo il cerchio e saltellando anch'esso.
Poi vien Guglielmo dalla gamba snella
Brandendo nella mano una ciambella.
E gridan tutti e tre: "Ma questo è un mostro
Che è tinto col carbone o con l'inchiostro ".

Ma il maestro Nicolò
Vide il caso e s'indignò.
Preso il grande calamaio,
Uscì e disse: "A questo guaio
Io porrò rimedio e tosto.
O fanciulli, al vostro posto!
Non seccate quel moretto.
Ma che colpa ha il poveretto,
Se la pelle scura, scura
Ei sortì dalla natura?"
Ma nessun si dà pensiero
Del rimprovero severo,
E persiste quel terzetto
A deridere il moretto,
E al maestro Nicolò,
Che stupito li guardò,
E terribile divenne
Essi gridano: "Vattenne!"

Allor disse Nicolò:
"Ben pentire io vi farò!"
E distese i suoi braccioni
E raggiunse i tre burloni,
Gasparino con Gigino
E Guglielmo il birichino.
Dei due primi egli fa un paio
Da tuffar nel calamaio.

E a Guglielmo spaventato,
Che, sentendosi acchiappato,
Grida: "Aiuto, al foco, al foco!"
"Ti diverte questo gioco? "
Chiede il grande Nicolò,
E con gli altri lo tuffò!
Quando poi li trasse fuore
Tutti e tre metteano orrore.

Oh, come neri diventar costoro,
Assai più neri del leggiadro moro!
Il moro se ne va con l'ombrellino
E i tre monelli il seguon da vicino.
Se non fossero stati sì sventati
Il gran maestro non li avria tuffati
Del calamaio nell'immondo bagno.
Hanno fatto davvero un bel guadagno!

5. La storia del fiero cacciatore
Era il mattino, e il fiero cacciatore
Col suo nuovo giubbetto che ha il colore
Dell'erba fresca in un bel dì d'aprile,
Col corno, col carniere e col fucile,
Sen va pei campi e per le dense selve
A far gran preda di tremende belve.

Gli occhiali ha collocato sovra il naso
E d'affrontar la lepre è persuaso.
La lepre intanto, che fra l'erba siede,
Ride del cacciator che non la vede.

Ma sotto il sol, che lo rendeva ansante,
A lui pare il fucil troppo pesante.
Sotto una pianta a riposar si giace,
E la lepre lo guarda e sen compiace.
Quando il sente russar beatamente,
La lepre s'avvicina all'imprudente;
Gli porta via lo schioppo e poi gli occhiali.
E via sen corre, quasi avesse l'ali.
La lepre sul nasino ha collocato
Gli occhiali ed il fucile ecco ha spianato.
Prende di mira il fiero cacciatore,
A cui per il terror traballa il core.
Ei fugge strepitando: "Aita, aita,
Gente, gente, salvatemi la vita!"

Davanti a un pozzo il cacciatore è giunto
Vederlo e saltar dentro è solo un punto.
A lui preme salvar la vita cara.
La lepre in quel momento il colpo spara!

Del cacciator la moglie al finestrino,
I1 caffè si sorbiva in un piattino.
La lepre, col suo colpo, le spezzò
I1 piattin nelle mani, ed ella: "Ohibò!"
Indignata proruppe. Il leprottino
Della lepre gentile figliolino,
Accanto al pozzo, sull'ameno prato
Sen giaceva tranquillo, accoccolato,
Quando una goccia di caffè bollente
Ecco gli casca sul nasin; repente
Si scote e grida: "Chi mi brucia il naso?"
E vede il cucchiaino al suol rimaso.
Lo prende e lambe col sottil linguino
Lo sgocciolante umore zuccherino.

6. La storia del bambino che si succhia i pollici.
Dice la mamma: "Mio buon Corrado,
Per pochi istanti io me ne vado,
Vo' che tu sia studioso e buono,
Non far disordine, non far frastuono.
E guai se il pollice succhiar vorrai!
In modo orribile ten pentirai.
Tu non l'aspetti, ma, di soppiatto,
Entrerà il sarto tutto ad un tratto,
Taglierà il pollice col forbicione,
Come se panno fosse o cartone".

La mamma appena la soglia ha tocca,
Ed ecco il pollice è nella bocca!

S'apre la porta ed il sartore
Entra a gran salti pien di furore.
Col forbicione, zig zag, recide
Al bimbo i pollici; il bimbo stride,
Invan, ché il sarto se n'è già andato
Col forbicione insanguinato!

La mamma attonita e sbigottita
Vede Corrado senza due dita,
E quei due pollici, così tagliati,
Mai più a Corrado son rispuntati.

7. La storia della minestra di Gasparino
Gasparino era un bamboccio
Assai florido e grassoccio.
Egli avea fresca la guancia,
E ben tonda avea la pancia.
Si mangiava ogni mattina
Con piacer la minestrina.
Ma un bel giorno, cominciò
A gridar: "Io non la vo' !
No, no, no,
La minestra, io non la vo' !"

Dopo un giorno Gasparino
S'era fatto magrolino.
Ma a gridar ricominciò:
"La minestra, non la vo' !
No, no, no.
La minestra, io non la vo' !"

Gasparino, il dì seguente,
Diventato è trasparente.
Ma ostinato ancor gridò:
"La minestra più non vo'!
No, no, no,
La minestra più non vo'!"

Ecco il quarto dì venuto!
Gasparino è sì sparuto,
Che in piè reggersi non sa,
E davvero fa pietà.
Pesa men d'un moscerino
L'infelice Gasparino!
Quattro giorni ha digiunato,
Ed al quinto è già spacciato!

Qual pietra sepolcrale ha una zuppiera,
Eppur sì vispo e sì leggiadro egli era!!

8. La storia di Filippo che si dondola
"Ma vuoi proprio ch'io perda la speranza
Di vederti tranquillo or che si pranza?"
Dice a Filippo il padre corrucciato,
A Filippo nel mal sempre ostinato.
La mamma intanto gira l'occhialetto
A guardar le vivande sul deschetto.
Ma quel fanciullo non si dà pensiero
Del rimbrotto severo,
E scalpita e tempesta,
Grida, saltella, pesta
I pugni sulla tavola, si dondola
Sovra il sedile e ciondola
Prendendo la tovaglia. "Oh, che stordito,
Gli dice il babbo, a lui puntando il dito,
Non dubitare che sarai punito!"

Ma al babbo non dà ascolto,
E la tovaglia tira,
E ad oscillar s'ostina,
Imprevidente e stolto.
Ecco cade la sedia e capovolto
Sen va Filippo. Oh, che spavento, oh, mira
Che orribile rovina!
Filippo, nel cader, con sè trascina
La tovaglia coi piatti, le stoviglie,
Le salse, le vivande, le bottiglie.
Egli giace piangendo
Sotto la mole del disastro orrendo,
Che contempla, girando l'occhialetto,
La mamma cui il cor si schianta in petto!

Ohimè, che al suol caduto,
Tutto il pranzo è perduto!
Ahi, son spezzati i piatti,
E alla mensa dei gatti
I bocconcin squisiti
Or saranno imbanditi.
Si guardano l'un l'altro i genitori,
In quel fiero frangente,
Ma non dicono niente:
Troppo cruccia i lor cuori
I1 pensiero del figlio sciagurato
Che li condanna a un digiunar forzato.

9. La storia di Giannino Guard'in aria
Mentre va Giannino a scuola
Ei contempla con diletto
Or la rondine che vola,
Or la nube, il ciel, l'insetto
O il pulviscolo leggiero
Quasi al par del suo pensiero,
Sì distratto che non vede
Dove mette il picciol piede.
Guard'in aria e non Giannino
È chiamato quel bambino.

Ecco un can che ver lui viene;
Guard'in aria non lo scorge,
Perchè fisso il guardo ei tiene
Alla nuvola che sorge.
Nessun grida: "Olà Giannino,
Guarda il can che t'è vicino!"
E si danno un forte urtone
Guard'in aria ed il barbone.
Patapum! ecco cascato
Col barbone è lo sventato!

Con in man la sua cartella,
Va Giannino a scuola in fretta.
Passa via la rondinella
Ratta al par di una saetta.
Ei la segue tutto attento
Che s'aggira in mezzo al vento,
Né s'avvede che arrivato
Proprio è all'orlo d'un fossato.

Tre vezzosi pesciolini,
Agitando i corpicini,
In su guizzano ridendo,
E fra loro van dicendo:
"Se Giannino innanzi va,
Egli un bagno prenderà! "

Ma la rondine fissando,
Guard'in aria non dà ascolto,
Ed un tonfo miserando
Dà nell'acqua capovolto.

I vezzosi pesciolini,
Agitando i corpicini,
In giù guizzano fuggendo,
E fra loro van dicendo:
"Giù scappiamo in fondo al fosso,
O costui ci viene addosso."

Sono accorsi i barcajoli
Che, con raffi e con pioli,
Guard'in aria han salvato
Da quel bagno inaspettato.

Egli ha livida la faccia,
Sovra il corpo e sulle braccia
La camicia s'è incollata
E qual spugna s'è inzuppata.
Dai capelli giù a torrenti
Cade l'acqua, ei batte i denti,
E pel freddo trema tutto,
Come piange, come è brutto!
La cartella ei cerca invano,
Già galleggia assai lontano.

I vezzosi pesciolini,
Agitando i corpicini,
In su tornano ridendo
E fra loro van dicendo:
"Ha creduto quel bambino
D'esser forse un pesciolino?
La paura avrà servito
A corregger lo stordito."

10. Storia di Roberto che vola
Quando infuria la tempesta
Quando piove a catinelle
Fuor non mettono la testa
Bambinelli e bambinelle.
Ma con stupido ardimento,
Sfida l'acqua, sfida il vento
Quello sciocco di Roberto
Con in man l'ombrello aperto.

I1 furor dell'uragano
Strappa, schianta fiori e piante.
Tien l'ombrello fermo in mano
Quel fanciullo petulante.
Ma l'ombrello rigonfiato
S'alza e il bimbo è trascinato.
Egli grida! Chi lo sente
Tel terribile frangente?
Ver le nubi va l'ombrello
Preceduto dal cappello.

Su nel cielo più lontano
È Roberto ormai perduto.
Lo cercar dovunque invano,
E nessun l'ha più veduto.


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Re: Letteratura infantile mitteleuropea

Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:

Tropo violento! Certo, ma più che atuale anche al giorno d'ogi, dove personagi come Omar e Erika (o come i sa ciama).....
me par differente dela violenza attual, perchè sto libro presenta conclusioni tragiche e risposte violente a piccole trasgressioni, che credo che tutti noi gaveremo fatto un poco.. per mi, se el xe diffuso, son sicura che ghe sarà stadi tanti fioi pici traumatizzai de quele storie. Mentre no credo che nissun sia restado traumatizzado de Viva la pappa col pomodoro ( anche se la figura del Barozzi ga una sua tragicità poco apparente) E un direttor ciamado Calpurnio ( Gian Burrasca) xe una roba de una raffinatezza che ormai podemo sognarse :wink: E Gian che va de un disendo "Scusi, abita qui il Vecchio Silva Stendere?" xe roba che solo che appassionai come Capuzzi pol apprezzar :-D


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Messaggio da rofizal »

Mah, più che paura mi me fa sorider! :wink:
Lo gavevo leto anche de picio ma no me ga mai traumatizado, al masimo poso averlo trovado noioso, la figura de sto Pierino no me risultava probabilmente simpatica, credo preferivo el "Gatto con gli Stivali". :wink:

Gavevo ricordado, al tempo del topic originale, come anche mio nonno (caro buon nonno, aprezado in pien solo più in là coi anni, quando el iera za scomparso) el me voleva far pasar el vizio de ciuciarme i dedi minaciandome con le forbici, un per de forbicione giganti. Ma no me ga mai spaventado, tanto savevo che iera solo una minacia finta :wink: , nol ga mai alzado un dito su de mi.


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Messaggio da babatriestina »

Zerto, fra i orori de Struwelpeter e Max und Moritz e le lagne de Pinocchio e de Cuore, poveri fioi, i iera malmessi! meno mal che ghe iera le fiabe dei Grimm e de Andersen! ( ma.. zerti particolari dele fiabe de Grimm, version original, li gavè mai notai? no me ricordo se xe le sorelastre o qualche matrigna che finissi che i ghe incioda scarpe de metallo rovente sui pie e la fa balar fin a morir... nele versioni per fioi zerti particolari sadici xe taiai..)


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:e Max und Moritz
Uuhh ! Grazie Babatriestina, Max und Moritz no li conosevo! Te ma ga colmà una lacuna. :wink:

No son rivado ancora a trovar i testi in rete, ma solo la biografia de l'autor (Wilhelm Busch) e qualche critica, come questa :

"È la storia illustrata di due monelli che fanno impazzire l'intero paese con i loro scherzi, a volte innocui, altre volte perfidi e cattivi, e che si attirano l'antipatia degli adulti, sempliciotti anche se non meno perfidi, tanto da far considerare la loro morte solo come giusta punizione per le loro malefatte. Con l'accentuata descrizione della naturale malvagità, sia nel mondo infantile che in quello adulto, viene proposta un'immagine satirica opposta a quella comune di angelica purezza dell'animo fanciullesco e a quella idilliacca dei piccolo-borghesi. Grazie alla sicurezza di tiro caricaturistica e alla piena armonia artistica dei disegni ricchi di umorismo e del testo comico-satirico, l'opera prima di Busch diviene, insieme a Struwwelpeter di H. Hoffmann, uno dei libri per bambini piú amati nonostante dietro l'apparente "semplicioneria" del testo, la parodia dello stile epigonal-sentenziatorio dell'epoca, si nascondano un pessimismo scettico e un umorismo nero, che, attraverso un'ironica disillusione, smascherano il presunto sentimentalismo borghese mostrandolo nella sua vera crudeltá, mitigando l'elemento grottesco, assurdo e cattivo contrapposto alla vera morale solo con tocchi di umorismo."

Mi, go za dito, Pierino Porcospino da muleto no me piazeva, anche se ogi me fa rider, e condivido el tuo giudizio su Cuore, tropo sdolcinado e moralistico per i miei gusti, mentre Pinocchio me piazeva e resta un capolavoro ripreso ancora oggi in varie forme (basti pensar a Edoardo Bennato).

Cercando su Wikipedia notizie su Edmondo De Amicis, go del resto trovado conferma de quel che, a mio parer, ga portado a far del libro "Cuore" un testo obligatorio per le elementari de una volta :
"il libro fu molto apprezzato anche perché ricco di spunti morali attorno ai miti del Risorgimento italiano"
e non savevo che invece
"fu invece criticato da certi cattolici perché insensibile agli interessi vaticani".


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Messaggio da babatriestina »

Dei tremendi Max und Moritz ( che no escludessi che gabi ispirado i Bibì e Bibò del corrierino dei Piccoli) me ricordo poco, in quanto go regalado el libro in occasion de un dei tanti repulisti in biblioteca mia, xe sti do muli pestiferi che stuzziga un mugnaio, e me ricordo l'immagine de sto mato in leto, in camisa, cola bareta bianca e una orenda fila de bacoli grandi che corri per terra, po xe i do che ruba polastri e se ingozza e i xe sconti con una coscia de pollo che ghe vien fora dela bocca, po i stuziga el sarto zigandoghe "Schneider Schneider Meck meck meck! "
Ala fin i li ciapa e i finissi stritolai nei ingranaggi del mulin. e i vien fora a tochetini o in forma de pan, no me ricordo ben.
Un altro libro per fioi mitteeuropeo , moralistico ma molto meno de Cuore, xe Le novelline dell'abate Schmidt come che recita la mia version italiana dei principi del novecento, xe fiabe, un poco sul moralistico.
( le go lette a suo tempo ma no me ricordo molto)
L'abate Schmidt xe ricordado in Germania nella sua città natal, Dinkelsbuehl, con una statuaImmagine
Immagine


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Messaggio da babatriestina »

Meno Mitteleuropea, forsi, ma molto diffusa anche qua a Trieste iera , un secolo fa, l'Enciclopedia dei ragazzi!
ghe semo vegnui suso mio papà, mia mama, mi e i mii cugini!
La vegniva a fascicoli, poi rilegai, nel mio caso in 5 volumi + indice, divisi in diverse sezioni: le mie preferite iera Il libro delle fiabe e Il libro dei passatempi, ma ghe iera Il libro delle donne de gli uomini grandi, Il libro dei perchè, Il libro della musica ( come sonar el pianoforte..) e tutto su bella carta patinada bianconera lucida e con inseride tantissime immagini in bianconero e un poche de tavole a colori.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:
Cercando su Wikipedia notizie su Edmondo De Amicis, go del resto trovado conferma de quel che, a mio parer, ga portado a far del libro "Cuore" un testo obligatorio per le elementari de una volta :
"il libro fu molto apprezzato anche perché ricco di spunti morali attorno ai miti del Risorgimento italiano"
.
Alcune domande:
1 quando ( e dove) Cuore xe stado testo obbligatorio per le elementari?
2 te lo ga mai letto? ( mi de adulta, una volta, per farme un'idea: in realtà i spunti morali, per chi che no ga letto, xe estranei ala narrazion: la storia xe una storia retorica de una scola elementare , e ogni mese vien inserido un raccontin più o meno risorgimental, che no ga gnente de far cola storia, e xe ambientado in una diversa region italiana: classica la "piccola vedetta lombarda")
3 te ga letto altro de De Amicis? ghe xe dei resoconti de viaggio abastanza interessanti, ti che te piasi la Turchia esisti un suo libro su un suo viaggio a Costantinopoli ( nome de Istanbul quela volta)

Cuore xe stado volutamente un bersaglio del 68, dala rivista Cuore al Elogio di Franti ( Franti xe el mulo che no ga voia de far del ben a scola)


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rofizal
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Messaggio da rofizal »

Podesimo meter ne l'elenco anche el libro "I ragazzi della via Pál" delo scritore ungherese Ferenc Molnár, che xe stà publicado nel 1907, in pieno periodo Asburgico.


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:Alcune domande:
1 quando ( e dove) Cuore xe stado testo obbligatorio per le elementari?
2 te lo ga mai letto?
Mama mia! I me lo ga propinado a scola, lo gavemo leto tuto e fazeva parte dela materia! Ti te dixi che iera una iniziativa del mio maestro? (scola elementare Giotto)
Mi no me ga mai piaso, nè i personagi base, né i racontini agiunti.
babatriestina ha scritto:3 te ga letto altro de De Amicis?
No, me ga bastado el Cuore. El gaverà scrito anche dele robe meritevoli, ma credo che no le legerò mai. Quel libro me xe rimasto proprio sul stomigo. Me sembrava de leger pura propaganda. Se poi te agiungi che gavevo el maestro "iredentista" che no fazeva che vantarse dele sue "imprese", tipo quela de eserse fato vignir la congiuntivite per no partir militar... E quela volta iero picio, Austria, Italia, iera ancora concetti vaghi, i Asburgo forsi no savevo nianche chi iera, ma un che te zerca de far el "lavaggio del cervel", ben, nianche de picio lo soportavo. :evil:


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:
babatriestina ha scritto:Alcune domande:
1 quando ( e dove) Cuore xe stado testo obbligatorio per le elementari?
2 te lo ga mai letto?
Mama mia! I me lo ga propinado a scola, lo gavemo leto tuto e fazeva parte dela materia! Ti te dixi che iera una iniziativa del mio maestro? (scola elementare Giotto)
Doveva esser un'iniziativa personal del tuo maestro, perchè iera la mia stessa scola e i medesimi anni (ti e mi gavemo fatto più volte la strada insieme tornando de scola, con un amico comun :wink: :-D ) e la mia maestra, che pur iera la Franzil sorela del sindaco democristian, no ne ga mai fato leger una riga de quela roba! mi lo go letto per curiosità a 50 anni.


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lettura infantile mitteleuropea

Messaggio da refolo »

Betta!

go' el Cuore d'avanti de mi'...Trieste Natale 1946, ricevudo dalla Croce Rossa. Finido de stampar il 14-11-1946. el profumava de novo.
Libro introdotto alle scuole superiori come Essay. Go'l'edizione illustrata da Bruno Angoletta-Garzanti.

Questo libro el iera in particolar modo introdotto ai fioi delle scole elementari, ma siccome ierimo fioi tocadi dalla guerra, i ne ga'quasi obliga' de averlo in tutte, per come dito su' con l'idea de darne un'educazion basada sulle miserie piu che l'abbondanza, ma con rispetto e educazion.

Metto due paroline finali:

Mio padre mi domando' hai salutato tutti i tuoi compagni?
dissi di si'
Se c'e qualcuno a cui tu abbia fatto un torto,
vagli a dire che ti perdoni e che lo dimentichi
C'e' nessuno? Nessuno risposi! e allora ADDIO disse mio Padre
con la voce commossa, dando un ultimo sguardo alla scuola.
e mia Madre ripete' Addio e io non petei dir nulla.


sebben mi iero la piu' vecia dei nipoti e me go' passa' per anni
a leggerghe alla muleria le storie e fiabe, quel chei mii cugini ghe
piaseva de piu' iera le avventure....de un'altro scrittor Italian coi
sui Tigrotti della Malasia.....Sandokan-Tremanchek e compagni.....
povero peca' che nol xe mai stado in sti posti, un'altro che non ga'
mai lassa' l'Italia solo con la fantasia.

Maria aka Refolo


refolo

storielle e fiabe della mitteleuropa

Messaggio da refolo »

me scuso che non go' messo el nome de Enrico Salgari col libro dei Tigrotti........ .....

Forsi Sergio
nol gavera' aprezza il Cuore, perche' parla de ragazzi con problemi finanziari, e a volte mostra la superiorita' de chi che iera ricco.
pero' a riguardo i fratelli Grimm, per niente noi se ga messo a scriver ste fiabe, se me ricordo che go' letto anche lori i lo ga' fatto per non morir de fame.

Ghe xe stado un periodo che I gaveva bisogno de extra soldi per finir i studi sulle ricerche linguistiche -storiche. Iera troppo vivente la question aristocratica, e certi noi lo iera.



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Re: storielle e fiabe della mitteleuropa

Messaggio da rofizal »

refolo ha scritto:Forsi Sergio
nol gavera' aprezza il Cuore, perche' parla de ragazzi con problemi finanziari, e a volte mostra la superiorita' de chi che iera ricco.
Eco che riva la batuda....
No xe proprio cusì. El periodo economicamente bon dela mia famiglia iera pasado da tanto tempo. Se viveva dignitosamente, ma senza tanti lussi. Del resto i miei iera za separadi. Ma no go intenzion de scriver un'autobiografia. :wink:
El libro no me piaxeva per le ragioni che go za scrito.


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babatriestina
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Re: storielle e fiabe della mitteleuropa

Messaggio da babatriestina »

refolo ha scritto:me scuso che non go' messo el nome de Enrico Salgari col libro dei Tigrotti........ .....
Anche mi gavevo pensado a Salgari, anche se no credo che lo leggeva fora del Italia ( me domando: i lo ga tradotto in altre lingue o el xe restado sconossudo fora del Italia?). Ma el iera molto letto, papà mio gaveva tutti i sui libri. Mi no so, go letto el ciclo del Far West ( Minnehaha e company) e lo go trovado bel, ma ala fin fine triste. I libri de Sandokan li devo gaver cominciai troppo tardi, sui 15 anni e no i me ga dito gnente, go letto un fin metà e po me son stufada. Mi me piaseva Verne. Se diseva che la muleria iera divisa fra i fautori de Giulio Verne ( come che se diseva allora cola e finale pronunciada, che no savevimo che el iera francese) e Sàlgari col accento sula prima a perchè pareva più avventuroso.
Credo che inveze più diffuso fussi el Quo Vadis de Sienkiewicz , polacco ( tornando nella Mitteuropa) se no altro i nomi de Vinicio e Licia ( che po me par che nel original doveva esser Ligia) a Trieste xe deventadi assai diffusi.
( de edizioni de Cuore a casa mia ghe ne iera due, una de papà e una de mama pici, che nissun me ga mai fato leger, e mi me go guardado ben, che me ispiravo poco per paura dela retorica buonista. Po una dele due la go regalada e go tegnudo la più vecia, ed Treves 1907 con dedica manoscritta de nono a papà-orpo, el prossimo anno el compi 100 anni!)


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Re: storielle e fiabe della mitteleuropa

Messaggio da Capuzi garbi »

refolo ha scritto:me scuso che non go' messo el nome de Enrico Salgari col libro dei Tigrotti...

Magari el se ciamava Emilio, no?.

Forsi Sergio nol gavera' aprezza il Cuore, perche' parla de ragazzi con problemi finanziari....
Mi no la vedo cussi per niente, e in quanto a pensar che perche` un ga piu` soldi, el diventa superior....

Come che'l de Amicis disi nela prefazion (qualchidun la ciameria un preludio), el Cuore xe un insieme de diario e note scrite de un muleto ale scole inferiori, ampliado de suo papa`, e eventualmente, una volta cressu`, ricordandose ancora dele robe che jera fresche nela mente, scrito nela manira definitiva, come che'l jera stado stampa`.

L'autor che da 'ssai piu` nobilta a Garrone, tanto piu` ingenio a Stardi e tanta piu` ricchezza de spirito a Corretti, mentre inveze el descrivi Carlo Nobis come un tipico snob.

Comunque per mi, un grande libro de muleria jera "Il raconto di un piccolo vetraio". El jera in famiglia per quasi setanta ani, e con un dei mi translochi el xe anda` perso. 'Desso no me ricordo nianche chi che lo gaveva scrito, ma el cominciava con: Io sono di un piccolo villaggio vicino a Caserta. Mamma e papa` prima di sposarsi erano contadini benestanti...

Zercando de ricordarme altri libri dela gioventu`, fiabe aparte, me piaseva el Lampionaio e Incompreso, due volumi originalmente inglesi.

I Ragazzi della via Paal lo legio ancora ogni qualche decina de ani, e me piasi ancora, anche se li vedo soto una vista diferente i raconti de Verne, Salgari, Jack London e Giovanni Guerreschi. E no dimentichemose Pinocchio :lol: :lol: :lol:


refolo

miteluropa treffpunkt

Messaggio da refolo »

Emilio!
ORPO!....te me ga' beca', adesso vado in castigo, contro el muro in fondo dell'aula......

per Betta? i Tigrotti della Malasya i xe a Singapore in libreria in 4 lingue.
Malase-Inglese-Italian e Francese, i ga' cava' via la lingua Olandese, per dimenticar che iera dominadi dai Olandesi.
Emilio salgari se ga' ciolto la vita, e pensava chel iera un sposta', forsi anche xe vero, comunque per non esser anda' fora de casa, quel chel ga scritto iera alquanto avventuroso.

Dopo me ricordo, (parlo sempre per i Muli) non signorine che noi dovevimo star lontane da sti fumetti...ghe iera l'almanaco completo de Gordon Flash- I Minks- e piu' tardi L'Uomo mascherato-Mandrake.
Mi me ga' assai entusiasma' le 20.000 Leghe sotto i mari, a quel tempo anche Verne, che mi lo go' paragona' a un scienziato senza aver studia', el gaveva el bernoccolo delle scienze, teste fine.

Adesso domando mi'! dato che save' tutto, gave' letto un romanzo Russo, intitola';''IL FIORE DI PIETRA?""che all'Idroscalo i ga da' el film parla' tutto in Russo per propaganda co iera Stalin al congresso dei 4?
forsi nel 1947, non voleva la division e pertanto el ne voleva comprar con do' films
Tratto dal baletto de Prokoviev ma scritto da P.Bazcov ''Il cofanetto di Malchite"" el film iera un sogno, peca' che non ghe iera la traduzion.
Guarde' sotto,

http://carla51.altervista.org

Maria aka refolo


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Re: miteluropa treffpunkt

Messaggio da Capuzi garbi »

refolo ha scritto:Emilio!
ORPO!....te me ga' beca', adesso vado in castigo, contro el muro in fondo dell'aula......
....ghe iera l'almanaco completo de Gordon Flash- I Minks- e piu' tardi L'Uomo mascherato-Mandrake.
No, no no cori che te vadi in castigo. Per penitenza de tevi imparar a memoria el 5 Maggio de Manzoni e recitarlo in clase.

Flash Gordon! Ostrigheta. Mio fradel piu` grande el li comprava sti almanachi. I jera bei, grandi, ben ilustrai, e el formato de stampa jera a forma orizontal (i jera piu` larghi che alti.

Dopo mi ghe li gavevo imprestai a un mio amico (Giorgio Padovan, che eventualmente el gaveva verto una macelleria in via dell'Industria a San Giocome, e el jera morto 'ssai giovine), e no li gavevimo piu` visti. Mio fradel se gaveva 'ssai rabia` e con ragion.

L'uomo mascherato....devo ameterlo? Lo compro ancora, ogni quindicina. Magari che gavessi i volumetti vecci: I val una fortuna al giorno de oggi.
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L'uomo masherato, aka Kit Walker, aka Il fantasma che cammina...
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Messaggio da Nona Picia »

rofizal ha scritto:
babatriestina ha scritto:Alcune domande:
1 quando ( e dove) Cuore xe stado testo obbligatorio per le elementari?
2 te lo ga mai letto?
Anche mi i me lo ga propinà a scola (Emo Tarabocchia, Roian) e dopo mio papà me ga comprà el libro. Dovevo far riassuntini dei brani e no me andava per niente perchè no me piaseva. Preferivo Salgari, che mia sorela gaveva tuti i libri e sopratuto no la voleva che mi e mio fradel li tocassimo.
No me piaseva per niente inveze i pupoli che iera su certi libri de favole tedeschi perchè i me pareva sempre tropo cativi.


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....

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