Un'altro fortunale da scirocco, dopo pochi mesi dalla precedente causò un altra tragedia del mare: Riporto integralmente dalla Gazzetta di Venezia del 25. 11. 1911mandi_ ha scritto:Ciao!
Volevo riportare la cronaca di un nubifragio nel porto di Trieste, da un articolo di un vecio giornal ritrovado...UNO SPAVENTOSO CICLONE SULL'ADRIA...................
Scene di terrore a Trieste.
Velieri affondati – 27 morti Trieste, 15 giugno 1911.
Il piroscafo “Romagna” affondato
Sessanta annegati
Trieste, 24
Il piroscafo italiano Romagna, il quale fa rotta settimanale tra Trieste e Ravenna, ed arriva a Trieste ogni venerdì, stanotte, all'altezza di Rovigno, in seguito al forte scirocco, si capovolse ed affondò.
A bordo aveva circa 70 persone di cui 60 annegarono e 10 cioè otto uomini dell'equipaggio e due passeggeri, padre e figlio, furono salvati dal piroscafo del Lloyd Tirol e portati a Trieste.
Tra gli annegati si trovano 49 passeggeri e 11 uomini dell'equipaggio. I due passeggeri che furono salvati sono il proprietario del caffè “Fabris” e un suo bambino di 5 (sic) anni.
Chi sono le persone salvatesi
Trieste, 24
Nella catastrofe del piroscafo Romagna, affondatosi presso Rovigno, si salvarono solamente dieci persone cioè due passeggereri, che sono il proprietario di un caffè di Trieste, a nome Ercole Savorani nativo di Ravenna e suo figlio di 15 (sic) anni, anch'egli a nome Ercole; ed otto marinai, cioè il primo ufficiale Rambelli Gino di 26 anni, da Ravenna, il nostromo Edoardo Graziatto di 31 anni da Venezia, Buonaccorsi Giovanni, marinaio, di 49 anni da Viareggio, Benedetti Clorindo, di 36 anni, da Viareggio, Panzales Giuseppe, marinaio, di anni 29, da Carloforte di Sardegna, De Rosa Salvatore, di anni 18 di Terranova nella Sardegna, Plutis, marinaio, di anni 22, da Sulina (Rumenia) e il macchinista meccanico Vianello Arnoldo, di anni 27.
Al momento del disastro, sul piroscafo si trovavano 49 passeggeri e 21 persone di equipaggio.
Il cordoglio del Cons. Comunale di Trieste
Trieste, 24
All'inizio dell'odierna seduta serale del Consiglio comunale, questi unanimamente espresse il suo cordoglio per la sciagura toccata al piroscafo Romagna e rispettivamente ai passeggeri e marinai naufragati, ed incaricò la Giunta di prendere al caso le necessarie ulteriori misure in proposito.
Ampio risalto alla tragedia venne dato dalla stampa nazionale, in particolar modo da quella più vicina alla marineria adriatica.
Il quotidiano “L'Adriatico” dava altri particolari raccapriccianti del naufragio.
Un pietoso naufragio presso Venezia
Un piroscafo capovolto – Sessanta annegati
Strazianti particolari
(nostro dispaccio particolare)
TRIESTE, 24, ore 11.50. - Il secondo capitano del piroscafo Romagna naufragato, Gino Rambelli, salvatosi miracolosamente, narra che l'equipaggio costituito da romagnoli, sardi, anconetani e veneziani si accorse subito del grave pericolo cui andava incontro.
Partito il vapore alle ore 21.30 di ieri sera da Porto Corsini, fu verso le due antimeridiane della notte scorsa raggiunto dall'uragano.
Cavalloni spaventosi coprivano da poppa a prora il piroscafo ed irrompevano da ogni parte. Il capitano, intuito il gravissimo pericolo, chiamò i passeggeri sopra coperta. Fu un momento di inesprimibile angoscia, specialmente allorquando si è spenta la luce elettrica e il piroscafo incominciò a sbandarsi minacciando di naufragare.
Vedendo il vapore inabissarsi, sfuggirono da tutti i petti urla disperate, mentre venivano calate in mare due barche di salvataggio. La prima, contenente venti persone, è, in un batter di ciglio, sparita. L'altra, nella quale mi trovavo anch'io, ha potuto raggiungere, dopo sovrumani sforzi, il piroscafo del Lloyd austriaco Tyrol.
Trieste, 24, ore 20.- Il piroscafo proveniente da Ravenna naufragò all'alba, fra Orsera e Rovigno a dodici miglia dalla costa. Imperversava un violento uragano di scirocco; il mare era agitatissimo. Un'ondata fece piegare il piroscafo, il quale aveva merci sopra coperta. Queste rotolarono, le onde lo riempirono d'acqua e il piroscafo affondò in un vortice orrendo.
Aveva a bordo 46 passeggeri, donne e fanciulli quasi tutti italiani, 3 macchinisti fuori servizio, 21 uomini di equipaggio. Si salvarono in una scialuppa soltanto due passeggeri il sig. Ercole Savorani, proprietario del caffè Fabris di Trieste e suo figlio di cinque anni. Inoltre si salvarono otto dell'equipaggio. Dalle prime indagini si da molta causa del naufragio al maltempo, ma anche alla disordinata e poco razionale caricazione delle merci. Il capitano Speranza è fra le vittime. I dieci salvati furono in balia delle onde per alcune ore, quando furono avvistati dal Tirolo (sic)del Lloyd, capitano Zamara, proveniente dal Pireo che li salvò.
Essi sono come istupiditi. Non sanno raccontare quello che hanno veduto. La nottata era perfida. Il piroscafo sebbene nuovo e di costruzione moderna rollava orribilmente. Nessuno dormiva. Erano i passeggeri sulla sala d'aspetto addossati l'uno all'altro. Ogni tanto un colpo di mare li faceva arrotolare (sic) per terra. Le donne erano in ispasimi. Il capitano aveva un bel da fare per tranquillarle quando s'udì un crak, il piroscafo sbandò, l'acqua entrò a frotte. Si urlava: Si salvi chi può. Poi....un gorgoglio lungo, lungo....la morte!
Una delle tante tragedie del mare i cui dettagli sono poco conosciuti. E' invece nota l'ubicazione del relitto che, nonostante l'asserito capovolgimento si trova, in assetto di navigazione, esattamente a 12 miglia per 347° dall'entrata del porto di Rovigno.
Le cronache dell'epoca parlano ripetutamente di vapore e piroscafo, ma in realtà si trattava della prima (moto)nave mercantile al mondo, dotatata di motori diesel, Sulzer.( I diesel erano stati sinora impiegati nel naviglio militare, particolarmente nei sommergibili). Per la verità non è propriamente corretto, in quanto lo Stabilimento Tecnico Triestino, concessionario per l'Austria - Ungheria della Sulzer, già nel 1907 aveva costruito una piccola unità di sole 70 tsl, la Brioni adibita al trasporto passeggeri da Pola a Brioni, isola di proprietà di Giorgio Hütterott, al tempo presidente dello S.T.T. Più un vaporetto che una motonave, La farò vedere in un atro post, perché anche questa ha una lunga storia.
Altri particolari li troverete qui:
http://www.cherini.eu/pdf/navalmeccanica.pdf
http://www.mediterraneanav.it/storia-lunga
http://www.murena.net/relitti/romagna.htm
Vedo che, probabilmente non conoscendo questa documentazione il benemerito Murena Tech Team, triestino, non dà risalto all'identità dei due unici passeggerei superstiti, motivo principale di questo lungo resoconto.
Sicuramente si tratta dello stesso storico caffè Fabris, tutt'ora esistente, in attività dal 1857.
http://www.ana.it/page/i-caff-nella-sto ... rieste1354
Informatissimi Alpini!
Mi domando, e forse qualcuno in città potrà trovare risposta, se gli attuali proprietari siano i discendenti del piccolo Ercole Savorani , miracolosamente scampato al naufragio. Come ho fatto notare le cronache sono discordanti in merito alla sua età.
Circostanza singolare, in quanto conosco il diretto discendente del comandante in seconda del Romagna. Chissà....si potrebbe anche organizzare un incontro!
Da http://it.wikipedia.org/wiki/File:MN_Romagna_1911.jpg una foto, di pubblico dominio della motonave Romagna, ritratta nello stesso anno dell'affondamento.