La torpediniera di pìazza Ponterosso

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danilo43
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La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da danilo43 »

Avevo sentito parlare già parecchi anni orsono di una torpediniera interrata nell'alveo Canal Grande: ritenevo si trattasse di una delle tante leggende metropolitane; considerando ora le numerose fonti e certe testimonianze, non credo possano sussistere dubbi sulla sua reale esistenza. Tra le tante cito:
http://www.unafinestrasutrieste.it/curi ... errata.htm
http://www.generali.com/generalicom/Rep ... /show?6415

Mia madre ricorda molto bene i lavori di interro della parte terminale del canale, avvenuta nel 1934 (aveva allora 18 anni) ma, avendola interpellata proprio oggi, non mi ha saputo dire nulla di preciso in merito alla presenza di questo relitto.
Mi domando se qualcuno in città abbia fatto qualche ricerca per venirne a capo dell'identità: la ritengo cosa di grande interesse, perlomeno per chi abbia a cuore la storia del nostro passato asburgico.
Ho preso in esame l'intera flottiglia delle torpediniere che in vari periodi hanno fatto parte della K.u.K. Kriegsmarine:
73 unità di tipo obsoleto, dismesse prima del 1914 e ben 132 (centotrentadue!) impiegate nel corso del conflitto. Di ciascuna è noto il destino finale, luogo, data e circostanze della demolizione o dell'eventuale affondamento. Non ho trovato alcun riscontro a conferma di un mezzo abbandonato a Trieste, ma non è da mettere minimamente in dubbio la minuziosa ricerca e la gran competenza dello studioso e scrittore austriaco Franz Bilzer (Die Torpedoboote der K.u.K Kriegsmarine von 1875 – 1918).
Arrivo dunque deluso alle ultime pagine del trattato e trovo menzione di un fatto sorprendente che riassumo in breve:
Alla fine del 1885 i fratelli Studthoff, industriali austriaci fondatori del gruppo cantieristico CNT- STT, avevano costruito in proprio presso lo stabilimento sociale di San Rocco (*) una torpediniera da proporre alla I.R. Marina, come prototipo di classe per la costruzione in serie di altre unità gemelle. Malgrado le prove ottimali di collaudo e l'assenso dello stesso Rudolph Montecuccoli (doc.II.G. Gr. 1887 47 E/2), il Seebezirkskommando Triest, per motivi strettamente tecnici, di asserita disomogeneità con le costruzioni precedenti, rinunciò alla commessa e non se ne fece più nulla (doc. II.G.Gr. 1888 47 B/23); l'unità rimase inutilizzata in carico al cantiere.
Dopo la morte dei fratelli Georg e August, gli eredi Strudthoff, per disfarsi del mezzo e rientrare in parte delle spese, nel 1898 cedettero lo scafo alla
k.k. Küstenlandische Finanzdirektion Triest, per un importo pari ad un sesto del costo di costruzione.
Vennero modificate le torrette di comando, sostituita la caldaia originaria a locomotiva con due più efficienti caldaie Yarrows e i due fumaioli trasversali sostituiti da un unico fumaiolo centrale. Il battello entrò in servizio per il pattugliamento costiero della Finanza, prendendo il nome di “ADRIA”.
Il 21 maggio 1915 fu requisito dalla Marina da Guerra e dislocato a Pola come “tender des Seeverteidigungskommandos” (doc. OK 1918 IX-1/1-237).
Franz Bilzer asserisce che :
Sulle sorti della torpediniera e sulla sua località di permanenza dopo la fine della guerra non vi sono accertamenti e ulteriori notizie.

Non mi avventuro a trarre alcuna prematura conclusione ma, se effettivamente il relitto del Canal Grande in piazza Ponterosso fosse quello di una torpediniera e non di una diversa unità minore, questo potrebbe essere un buon inizio per ampliare la ricerca documentale e perché no, anche sul campo.
L'odierna tecnica mette infatti a disposizione dei ricercatori strumentazioni per indagini non distruttive, quali georadar e altre ancora più sofisticate che mi hanno permesso, quando ero ancora in attività, su incarico della Sovrintendenza calabra, di trovare e circoscrivere il relitto del piroscafo garibaldino Torino, arenato da Bixio ed affondato sulla spiaggia di Melito di Porto Salvo.
Lo scafo in ferro, a seguito di spontaneo fenomeno di ripascimento si trovava qualche metro al di sotto della superficie dell'ampio arenile di uno stabilimento balneare. :-D
Elenco a seguire le caratteristiche della Finanz-Torpedoboot “ADRIA”.

Contrassegni : Tb nr “1” - dal 1898 “ADRIA”
Costruttore : STT – Cantiere San Rocco
Impostazione : Dicembre 1885
Termine costr. : Dicembre 1886
Dislocamento : 81 t – 101,5 t ad allestimento completato
Armamento : 2/37 mm SFK - 2 tubi lancia siluri
Propulsione : 1 caldaia a locomotiva da 11 Bar – 1 macchina alternativa a duplice espansione - 1 elica.
Velocità : 19,6 kn (nodi) – massima 20, 5 kn
Autonomia : 370 sm (miglia marine)
Combustibile : 28 t
Dimensioni : 41 m x 4,6 m
Pescaggio : 1,4 m
Equipaggio : consistenza non nota
Osservazioni : Acquisizione nel 1898 da parte della Küstelandischen Finanzdirektion e messa in servizio come pattugliatore di sorveglianza di Finanza.
Modifiche: n° 2 caldaie Yarrow – 1 fumaiolo


(*) Un'altra nota personale: mio nonno, sottufficiale di sanità austriaco, al suo rientro dal fronte, aveva ripreso il suo precedente incarico di ingegnere navale, iniziato nel 1912 allo STT, reparto costruzioni da guerra, venendo però dislocato nel 1919 al cantiere San Rocco.
Nel 1928, come direttore del reparto costruzioni del cantiere gli era stato assegnato il piano terra della villa Strudthoff, retrostante il cantiere.
Il piano nobile era abitato dal nipote di Georg: Mario Strudthoff assieme ai figli, Sergio e Nora. Nora, oltre ad esserne amica di età maggiore, fu anche insegnante di pianoforte di mia madre.


Immagine
In primo piano a destra: la Finanz-Torpedoboot "ADRIA"


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

La notizia della torpediniera interrata mi sembrava di averla già letta nel forum, ma non riesco a trovare dove. Ci penserà Adler che per queste cose è maestro...

Comunque se qualcosa c'era non era di sicuro un intervento così ben documentato come il tuo.

Leggendo il tuo articolo, da profano, mi sono chiesto due cose alle quali forse sai rispondere:
  1. Ti sembra credibile che nel 1935 avessero rinunciato al ferro di quella nave? Il rapporto costi benefici derivanti dal recupero sarebbe stato tanto alto? Non dimentichiamo che proprio nel 1935, se non erro, vennero adottate le sanzioni contro l'Italia.
  2. Siccome non ho un georadar (non sapevo nemmeno cosa fosse fino a quando non me lo ha detto wikipedia), secondo te se io passeggio sul selciato del tratto interrato tenendo in mano una piccola bussola magnetica (avrà 4 cm di diametro) dovrei rilevare variazioni del campo magnetico, se sotto c'è una nave del genere?


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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babatriestina
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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da babatriestina »

L'interesse per questa storia della torpediniera è stato rilanciato dal popolare Trieste nascosta, n 85 e poi ripreso un po' dappertutto, inclusi i due link citati che riportano pari pari il testo

Gli autori parlano di due torpediniere in Canale, di ragazzi che vi giocavano sopra chiamandola "il sottomarino" e direi che quasi tutti i racconti che leggo in giro su internet ripetono queste informazioni.
L'intervento sopra mi sembra un approfondimento serio con una pista da esplorare


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da babatriestina »

E' stata per giunta rilanciata da un articolo online del giornale su Facebook "El Bigolo" che parodiando il Piccolo presenta notizie verosimili ma rigorosamente inventate un paio di giorni fa, ve la riporto perchè è sempre ingegnosa:
TRIESTE CONDANNATA DALL’AJA
La nave sepolta dovrà essere restituita al legittimo proprietario

Un’amara vicenda per Trieste che parte dal lontano 1918 quando nel tratto finale del Canal Grande era ormeggiata una torpediniera. Con i lavori di interramento di questo tratto del canale, portati avanti dal neo insediato Governo Italiano, la torpediniera, abbandonata e con il motore in avaria, fu fatta adagiare sul fondo ed interrata per dare la luce alla piazzetta antistante la Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. Molti avranno letto questo curioso aneddoto della nostra città, ossia la nave sepolta sotto la fontana di Piazza Sant’Antonio Nuovo ma nessuno avrebbe mai pensato ad una vicenda giudiziaria portata davanti la Corte Suprema dell’Aja da Hans Birckenmayer, pronipote dell’armatore della nave in questione. Secondo il Birckenmayer il Governo Italiano procedette con eccessivo zelo ai lavori di interramento del canale, dando per scontato l’abbandono del vascello non potendo risalire al proprietario in quanto non in possesso dei registri della I.R. Marina Austriaca. L’erede dell’armatore ha così chiesto ed ottenuto che la torpediniera venisse dissotterrata a spese della parte soccombente a carico della quale è stato anche imposto l’obbligo di trasporto della stessa sino al Museo Navale di Innsbruk oltre ad un indennizzo di 1.200.000 Euro quali “danni morali” per l’occultamento del bene per quasi 100 anni. E proprio per poco tempo il Birckenmayer è riuscito a spuntarla in quanto trascorsi 99 anni dallo spossessamento del bene, nulla avrebbe avuto di che avanzare ma per sua fortuna (e nostra disdetta) è riuscito ad intentare una causa prima del 2016, anno in cui sarebbe spirato il diritto di rivendicazione. Trieste si vede così costretta ad un onere sicuramente non preventivato che arriva come un macigno sui conti del Comune, costi che però saranno, in teoria, risarciti dal Governo, assicura il portavoce di Palazzo Cheba, ma che intanto vanno sostenuti dalle casse del Comune in attesa di un rimborso che avverrà chissà quando e conoscendo la lentezza della nostra burocrazia, c’è di che aspettare.
un sacco di gente l'ha commentata ritenendo il tutto vero, incluso l'armatore Birchenmayer... :lol:


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da danilo43 »

sono piccolo ma crescero ha scritto:La notizia della torpediniera interrata mi sembrava di averla già letta nel forum, ma non riesco a trovare dove. Ci penserà Adler che per queste cose è maestro...

Comunque se qualcosa c'era non era di sicuro un intervento così ben documentato come il tuo.

Leggendo il tuo articolo, da profano, mi sono chiesto due cose alle quali forse sai rispondere:
  1. Ti sembra credibile che nel 1935 avessero rinunciato al ferro di quella nave? Il rapporto costi benefici derivanti dal recupero sarebbe stato tanto alto? Non dimentichiamo che proprio nel 1935, se non erro, vennero adottate le sanzioni contro l'Italia.
  2. Siccome non ho un georadar (non sapevo nemmeno cosa fosse fino a quando non me lo ha detto wikipedia), secondo te se io passeggio sul selciato del tratto interrato tenendo in mano una piccola bussola magnetica (avrà 4 cm di diametro) dovrei rilevare variazioni del campo magnetico, se sotto c'è una nave del genere?
Anche a me sembra strano che sia rinunciato a monetizzare 100 t di ferro, senza contare la presenza in uno scafo di una buona percentuale di metalli nobili, rame e bronzo. Ma forse quelli più facilmente accessibili erano già spariti prima. In ogni caso anche quello del solo ferro non era un valore trascurabile. Considera che molte società nel primo dopo guerra hanno operato in attivo nel campo dei recuperi in mare, dove i costi sono molto più elevati. Mah, non so cosa dirti. Anche per questo motivo la ritenevo una leggenda metropolitana.
Rilevare un'alterazione del campo magnetico con una bussola è questione più teorica che pratica. Potresti fare una prova avvicinandoti ad una consistente massa metallica e vedere a che distanza la bussola viene influenzata. L'ipotetico relitto si dovrebbe trovare almeno a un paio di metri, forse più, dal piano stradale e di masse consistenti vi sarebbero solamente macchina e caldaie. Il resto è lamierino da 4/5 mm.
Un cerca metalli non troppo sofisticato è sensibile fino a circa un metro, dipende dalla massa da rilevare e dal grado di mineralizzazione del terreno; non dimenticare la presenza di sotto servizi metallici, cavi, tubi e fognature che potrebbero influenzare l'apparecchio. In modo particolare grossi cavi elettrici sotto tensione o telefonici. Ritengo che in assenza di un'attrezzatura specifica non si arrivi a conseguire un risultato utile.
PS: Sono in montagna, uso una chiavetta e sto lottando con il segnale (Edge). Disconnessioni continue ! :doh_143:


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da AdlerTS »

Xe più facile, purtroppo, che la bussola segni le machine parcheggiade in piazzal :-(


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto: machine parcheggiade in piazzal :-(
machine in piazal de piazza S Antonio??? questa me sona nova.. e dir che ghe passo assai spesso
:shock:


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da AdlerTS »

S. Anonio no ... pensavo ai auti in poterosso, che non me piasi gnanche un poco.


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:S. Anonio no ... pensavo ai auti in poterosso, che non me piasi gnanche un poco.
gnanche a mi, ma quel lato de piazza xe svodo ormai, dopo che no xe più el mercatin balcanico. E xe de l'altra parte del sito che i disi la torpediniera


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da Zuf »

Xe vero che le torpediniere in Canal le iera due ma dopo dela Grande Guera.

Una ditta de Fiumicello (no so el nome) le gaveva comprade de la Regia Marina e dopo gaverle svodade come canoce, le doprava come maone per portar sabion dai fiumi furlani a Trieste. Ne la foto le xe ormegiade là del palazo Gopcevich e se vedi do zaie che le sta carigando la sabia. La maona tacada ala riva la xe più alta, evidentemente la ga zà scarigado abbastanza roba, l’esterna la xe più bassa, ancora full.
1 torp.jpg
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‘Sto servizio no’l ga durado asai e i le ga abandonade in Canal.
2 torp.jpg
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Una la xe sparida chisà quando, l’altra – el sotomarin – la iera ancora là, ma za andada a fondo quando i ga avù la malaugurada idea de imbunir el Canal.

Nisun me ga dito perché ma mi penso che no ghe gaverà interesado a nisun de ricuperar un picio scafo de fero marzo (niente più machine, bronzo, oton e altre robe de valor), cusì i ga trovado più economico sepelir tuto e po’ bon. Quel no xe stado el delito più grande de quel bruto imbunimento.

Co’ xe cascada l’Austria, tute le barche dela k.u.k. Kriegsmarine le xe stade spartide tra le potenze vincitrici. Oltre a barche asai più grande, l’Italia se ga becà anche diverse torpediniere. Quele in più bone condizioni – poche - se le ga ciolte la Finanza, le altre le xe andade in demolizion. Le due in Canal le sarà stade fra queste ultime.

Con mio grande dispiazer no son mai rivado a risalir al vecio nome/numero dele due famose.

Bisogna pensar che a l’Italia i ghe ne ga dà circa 17, quasi tute demolide nel 1920/25, fora due o tre dade ala Finanza e no basta perché circa altre 22 le xe stade dade ala Gran Bretagna, che ghe le ga girade a l’Italia, anche queste velocemente demolide. Esisti l’elenco con tuti i numeri de queste ma come se fa a dir, tra una quarantina, quale xe le nostre due?

L’ADRIA (STT 1886) dela k.u.k. Finanzdirektion no la iera in bone condizioni za soto al Defonta, infati i la gaveva messa a Pola come nave de difesa portuale. Le iera in quatro e le pattugliava el canal de Fasana e le manovrava le redi de sbaramento a Pola. No se sa che fin che la gabi fato dopo la Guera (R.Greger – Austro-Hungarian Warships of World War 1 – Ian Allan Ltd., Londra 1976).

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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da danilo43 »

Anche questa questione è parzialmente risolta. :clapping_213: L'articolo citato lasciava credere che le due torpediniere fossero state abbandonate dall'Austria a fine guerra.
Riesci a interpretare la scritta in coperta dello scafo esterno al di sopra di FIUMICELLO? Nella tabella sopra il portone mi pare di vedere : Deposito fabbrica cordaggi ...... Ma è solo una mia curiosità


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Giulia scorcolana
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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da Giulia scorcolana »

Me ga sempre incuriosì la storia dele torpediniere sepelide in canal.

Savemo che noi triestini semo materani per natura, e che spesso fora de un dedo femo un brazo, cussì son 'ndada a zercar material a rigurado, e pareria che sia la solita legenda metropolitana con monada anessa.
Allegati
Qua nela prima foto se vedi che le torpediniere le xè
Qua nela prima foto se vedi che le torpediniere le xè
1900158_659945214069303_304624065_n.jpg (68.31 KiB) Visto 6545 volte
Qua se vedi che comincia i lavori  de interramento e no le xè più
Qua se vedi che comincia i lavori de interramento e no le xè più
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...e qua i lavori va avanti e no se vedi gnente che possi far pensar che i stia interrando qualcossa.
...e qua i lavori va avanti e no se vedi gnente che possi far pensar che i stia interrando qualcossa.
piazza sant'antonio 1934.jpg (65.18 KiB) Visto 6545 volte


Xè più giorni che luganighe e più croste che formaio, ma no fa niente.
danilo43
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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da danilo43 »

danilo43 ha scritto:Avevo sentito parlare già parecchi anni orsono di una torpediniera interrata nell'alveo Canal Grande: ritenevo si trattasse di una delle tante leggende metropolitane......
Gavevo za magnado la foia, ma di fronte a la testimonianza del Podestà go scominzià a creder che podesi eser vero. Mai fidarse de le autorità ! :-D
Pensandoghe ben, se no i gavesi taiado la coverta, quela de prova (prua) a schiena de mus, per imbunir tuta la barca, saria restada una parte svoda con pericolo nel tempo de cedimenti. E cosa ghe costava cavar via tuta la barca visto che la iera ancora galegiante?
Penso che nianca i più mone dei regnicoli gavessi fato una roba del genere. ;--D
Bravi Zuf e Giulia! Da dove te ga tirado fora ste bele foto ? Te ga taiàdo la testa al toro. Fortuna che no go provà a sentìr in Austria. Te sa che ridade ! :arf2_140:


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da Zuf »

Giullia che colpo! Cusì savemo anche dove scavar per tirar fora almeno una!

Grazie per le foto, con queste quei de Trieste Nascosta i pol andarse a sconder.

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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da Zuf »

danilo43 ha scritto:Riesci a interpretare la scritta in coperta dello scafo esterno al di sopra di FIUMICELLO? Nella tabella sopra il portone mi pare di vedere : Deposito fabbrica cordaggi ...... Ma è solo una mia curiosità
Purtroppo no, anche se non sembra, la foto non è perfettamente a fuoco.

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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da Ciancele »

A mi me par de ricordarme de 'ver visto el canal prima e dopo imbunì (interrato). Mio papà (e suo papà) gaveva la barca i canal e no me ricordo de 'ver visto barche grandi. Le uniche iera quele che portava le angurie de Ciosa (Chioggia). ma iero forsi tropo putel.


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da danilo43 »

Segnalo che tal Alessio Conte in un suo articolo datato 8 marzo 2016 intitolato "Il relitto del Canal Grande" http://www.loppure.it/author/alessio/page/5/
scopiazzava senza ritegno la nostra discussione, facendo proprie le mie tesi (delle quali nel frattempo ho dovuto ricredermi) postando pure una foto di Giulia Scorcolana opportunamente ritagliata per far sparire il watermark del Forum. Bravissimo :-D :-D :-D

Nel frattempo ho accertato che il deposito cordaggi sito in palazzo Gopcevich era quello della fabbrica di Giuseppe Angeli http://digilander.libero.it/lopreda/chiarbol.htm
@ Zuf: è possibile conoscere il credito della tua foto ? Per tentare una identificazione non abbiamo prestato attenzione al particolare forse più importante...


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da babatriestina »

l'argomento viene ciclicamente ripreso, di solito copiando i passi di Trieste nascosta ( i ragazzini c he ci giocavano) e spesso citando il nostro forum.
Danilo, dici che ti sei ricreduto? quale è la tua idea attualmente?


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Re: La torpediniera di pìazza Ponterosso

Messaggio da danilo43 »

Cara BT, ho dovuto ricredermi proprio a causa delle foto pubblicate da Zuf e Giulia scorcolana.
Nella prima immagine che riporto, quella di Giulia, schiarita per distinguere meglio i particolari, ammesso si tratti della torpediniera, ma parrebbe proprio di si, lo scafo è poco più lungo della larghezza del canale che ricordando le recenti vicende del ponte curto :-D dovrebbe essere intorno ai 25 metri.

Immagine

Ergo lo scafo, posizionato leggermente di traverso, non dovrebbe superare una lunghezza di circa 28 metri. Trovo conferma anche dalla foto di Zuf, riprodotta pure in FB- Comitato per Ponterosso, la Trieste che vorrei. Facendo le dovute proporzioni con il portone del palazzo Gopcevich che stimo intorno ai quattro metri di altezza, con l'altezza delle persone in strada e tenendo conto della maggiorazione dovuta alla prospettiva, giungo più o meno alla stessa conclusione.

Immagine

L'Adria, vedi le dimensioni riportate nel primo post, misurava 41 metri ed è peranto da escludere, come altrettanto tutte le torpediniere d'alto mare o di prima classe, tipo Adler, Cobra, Kaiman, le 110 t Küsten Torpedoboote e ovviamente quelle da 250 t...
La limitata lunghezza, unitamente alla prua a tagliamare verticale, alle fiancate tondeggianti ed alla poppa a becco d'anatra, è un termine mio non saprei altrimenti come definirla, restringe drasticamente la ricerca e mi porta a conclusioni inaspettate...
E' necessario quindi risalire alle origini, prendendo in esame solamente le vecchie unità di piccole dimensioni, iniziando dalla prima torpediniera austriaca (Torpedoboot II) costruita in Inghilterra dalla Thornycroft nel 1877-1878. Questa categoria era caratterizzata non da nomi ma da numeri romani

- Torpedoboot II m 26,52x3,5 no prua a testuggine, poppa a incrociatore, da escludere

- Torpedoboote III e IV m 26,42x 3,33 prua a testuggine appena accennata, successivamente
modificata per installazione lanciasiluri. Costr. Yarrow, London 1979
Immagine
Immagine

- Torpedoboote V-VIII m 27,77x 3,31 no prua a testuggine. Costr. Seearsenal, Pola, 1880, da
escludere


Immagine

- Torpedoboote IX e X m 31,20x3,69 prua a incrociatore, da escludere. Costr. Yarrow, London,
1881

Immagine

- Torpedoboote XI-XXVI m 34,26x3,84 prua a incrociatore, costr. Seearsenal, Pola, 1884-85 da
escludere


Immagine

- Torpedoboote XXVII-XXXII m 34,26x3,84 prua a incrociatore, costr. Seearsenal, Pola, 1884-85
identico al precedente, da escludere
- Torpedoboot XXXIII m 36,83x4,51 somigliante, lunghezza eccessiva ? costr. Seearsenal,
Pola, 1887
- Torpedoboote XXXIV-XXXIX m 36,88x4,78 somigliante, lunghezza eccessiva ? costr.
Schichau, Elbing 1889,Seearsenal, Pola, 1891

Immagine


Tutte le unità considerate, fino alla X^, vennero alienate per demolizione (o probabilmente anche per reimpiego nell'uso civile) alla ditta David Stern di Graz in data 24.3.1905, altre delle serie successive rimasero un po' più a lungo in servizio o cambiarono destinazione d'uso, ma nessuna di esse risulta di preda bellica italiana.
Possibile che quella ditta di Fiumicello le avesse acquisite ancora dalla Defonta e conservate in attesa di tempi migliori ? Non riesco a spiegarmelo o ad azzardare un' ipotesi plausibile.
Allego ancora quest'ultima foto: da notare la somiglianza dell'imbarcazione in primo piano, a destra, con la nostra ! La didascalia è generica, ma dovremmo essere molto vicini ...
Mi rendo conto che con una larghezza di poco più di tre metri la portata è assai limitata, ma se notate le due barche ormeggiate affiancate in canale sono larghe quanto la spalla del ponte e più o meno la misura dovrebbe quadrare. Non escluderei si trattasse di una costruzione Yarrow britannica.


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