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Ora, sarà un caso, ma, grazie alla privatizzazione delle poste che le ha rese più efficienti, mi è arrivata proprio ieri una cartolina da una mia pronipote, sì quella che è nata 15 giorni fa, che mi scrive da Trieste con data 13 gennaio 2062.
Il resto era illeggibileCaro zio,
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[comincia con cose personali della sua vita, mi racconta che ha due figli, un po' di artrosi, ma che è felice e poi parla della città in cui vive, Trieste]
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Ti mando una foto di quella che voi chiamavate piazza Grande o dell'Unità, ma che adesso, essendosi alzato il livello del mare a causa della fusione dei ghiacci polari, è uno splendido specchio d''acqua e si chiama bacino della Repubblica.
Tutte le vie del centro sono ormai allagate e Trieste viene chiamata la nuova Venezia.
Quando in Italia c'è stata la scissione in tre stati indipendenti, la Padania non voleva Trieste, soprattutto su pressione dei Friulani. La Slovenia disse che non le interessava più, visto che ormai Capodistria soddisfaceva in pieno i suoi bisogni di sbocco sul mare (e anche loro avevano ormai i loro problemi con Capodistria, Isola e Pirano mezze sotto acqua, sempre per via del riscaldamento globale). E quando i Triestini chiesero all'Austria se li volevano di nuovo, pare che i governanti austriaci siano scappati con le mani nei capelli tagliando sul nascere ogni ipotesi di trattativa.
I triestini allora fecero un referendum; c'erano tre posibilità: l'indipendenza, legarsi al regno pontificio (sì, questo è lo stato dell'Italia centrale) o a quello delle due Sicilie (dove sono tornati i Borboni). Ci fu una certa spaccatura tra i votanti, perché molti erano gli immigrati dai due regni, ma alla fine vinse, sia pure per poco, l'indipendenza. A questo punto si cominciò a litigare sul nome. Si decise per un referendum, ma prima si fece un referendum sulla legittimità della scelta referendaria. Insomma a farla breve vinse, sempre per pochi voti, il nome di "Repubblica marinara di Trieste". Quando i Veneziani, che ormai hanno le navi ormeggiate in quella che era piazza san Marco, lo vennero a sapere cominciarono a tuonare contro Milano ladrona (Milano è la capitale della Padania) e sembra che tra qualche anno faranno risorgere di nuovo la Repubblica di san Marco, con sede a Mestre però. Siccome si sono mossi i Veneziani, anche i Friulani sono in fermento e vorrebbero rendersi indipendenti col nome di "Patria del Friuli". Ma quando i Carnici lo hanno sentito hanno alzato subito la voce dicendo che se si farà la Patria del Friuli, la Carnia si renderà indipendente col nome di Repubblica Carnica.
Ma torniamo a Trieste; i negozi del centro ormai sono vuoti e diventati ricoveri per le barche di chi abita ancora nei palazzi, ma sono sempre meno, e l'inquinamento in città non esiste più. La sede del comune, con sindaci spesso di origine friulana e con scarsa dimestichezza con le barche, si è spostata più in alto e così, la caserma di via Rossetti ha trovato finalmente una destinazione d'uso.
Miramare, dove però si può arrivare solo dall'alto, passando per Sistiana, o se proprio vuoi, per via del Pucino, è diventato la sede del Governatore della città, eletto ogni sette anni; il parco è stato chiuso al pubblico ed alle porte di ingresso c'è la guardia armata.
Il magazzino vini, appena finito, è andato sotto acqua e adesso da vent'anni si sta discutendo cosa farne. Qualcuno pensa che potrebbe essere un bel parco del mare, perché le stanze piene d'acqua si prestano ad essere trasformate in vasche per i pesci. Solo bisognerebbe costruire un tubo in plexiglas che consenta ai visitatori di scendere all'interno restando all'asciutto.
Il Canal Grande è stato allargato per consentire l'attracco di un transatlantico e Palazzo Carciotti è la nuova stazione marittima passeggeri che così possono scendere e andare in barca in quelli che erano i vecchi palazzi triestini, Tergesteo e Borsa vecchia, e che adesso sono dei casinò, purtroppo in mano alla mafia del regno delle due Sicilie: il Tergesteo è stato acquistato da gruppi napoletani ed il palazzo della Borsa da gruppi siciliani e si vede che i siciliani hanno sangue normanno nelle vene perché lì tutto è più ordinato. Se proprio devo andare, vado là.
Adesso c'è un grande dibattito se ripristinare le saline in quello che era il borgo teresiano; è vero, bisognerebbe abbattere i palazzi che ormai, però, sono inutili visto che non ci abita quasi nessuno, perché il futuro è nel sale. Si è trovato, infatti, che, siccome si vive troppo a lungo, un abbondante uso del sale può ridurre la vita ad un numero ragionevole di anni e dappertutto, nel mondo, c'è la corsa alla produzione del sale che viene detto l'oro bianco...