San Giusto - quartiere del Colle

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sono piccolo ma crescero
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

C'è una cosa su cui mi viene da riflettere. Quando sarò morto, se uno scava la mia fossa e mi tira fuori è vilipendio di cadavere (art. 410 del codice penale). E la norma sui applica anche alle ceneri.

E tirare fuori un faraone, che era sicuro, stando li dentro, di vivere in eterno non è la stessa cosa? Ed è giusto mettersi a studiare questi poveri morti trovati a san Giusto?

Tutto quello che facciamo in nome della scienza è lecito?

Non ho risposte. La mia è solo una domanda, uno spunto di riflessione.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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babatriestina
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

è una domanda che mi son posta anch'io e a cui non ho trovato del tutto risposta, ma mi ha dato da fare alcune riflessioni. La prima è solo la domanda " quale è il tempo che deve passare perché sia lecito scavare un cimitero antico? per dire, un cimitero medievale, uno rinascimentale.. poi la seconda penso ai faraoni tanta gente un tempo si faceva seppellire con tanti oggetti accanto, dall'esercito di terracotta ai tesori di Tutankamen: possono riposare in pace anche senza tutta la paccottiglia attorno? alcuni casi i più antichi sono il poco che sappiamo su di loro, su come vivevano... poi abbiamo avuto gli scavatori clandestini: proibiamo gli scavi ufficiali, ma riusciremmo a bloccare quelli clandestini alla ricerca di oro, gioielli, pietre preziose? tutto o quasi quel che abbiamo al nostro Museo della preistoria viene da tombe e tumuli e necropoli.. Alla fine dell'ottocento con l’affermarsi del positivismo materialistico vi furono aperture di tombe ufficiali pe r misurare i dati dei defunti, poi lasciati ala loro posto, magari senza più anelli, collane... una risposta è che almeno la religione cristiana per quanto rispetti i corpi dei defunti ritiene che alla fine la resurrezione della carne avverrà per opera divina indifferentemente dallo stato di conservazione della tomba e dei contenuti accessori.
NB nel nostro caso nessuno pensava a violare una necropoli, immagino che siano partiti da qualche tubo del gas... e adesso anche per sapere chi è stato sepolto là è il caso di studiarlo. Spero che alla fin fine i resti vengano risepolti in qualche luogo. D'altronde vai al museo di storia naturale e ci trovi esposti in bella vista crani e scheletri a iosa. E aggiungo che se è vero che c'è il delitto di vilipendio di cadavere, c'è pure autorizzatissima, l'autopsia che mi guardo bene dal vedere e che ha aiutato la scienza medica e pure a volte quella forense ( pensa ai numerosi gialli). Ai tempi del rinascimento Leonardo ed altri sezionavano cadaveri in piena violazione delle leggi vigenti allora.


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babatriestina
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

da un archeologo questo https://www.youtube.com/watch?si=qopBE3 ... e=youtu.be finalmente qualcosa di preciso
Fornito da telequattro
riporto il testo sotto caso mai che sparisca in seguito il video
TG sera 10/05/2024 - TRIESTE - Quattro scheletri umani - uno completo e tre parziali - sono stati scoperti nel piazzale di San Giusto, a Trieste, nel corso degli scavi della ditta Archeotest. Un'opera preventiva finanziata dal Comune di Trieste in vista della ripavimentazione della piazza antistante la cattedrale. Si tratta di resti risalenti all'epoca Tardoantica o del tardo Medioevo. L'intervento viene eseguito sotto il coordinamento di Roberto Michelli, funzionario competente della Sovrintendenza. - Intervistati PIETRO RIAVEZ (ARCHEOLOGO ARCHEOTEST) (Servizio di Marco Stabile


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da Ciancele »

L’articolo 410 parla di vilipendio. Scavare salme, solo scavare, non è forse vilipendio, poichè altrimenti il cimitero, che scava ogni dieci anni, commetterebbe un vilipendio per decennio. Dico bene o dico sciocco? Dici bene. :cheezy_298:


PaoloN
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

Io mi sto occupando da tempo degli scavi degli anni '20 a San Giusto, ho ritrovato e trascritto integralmente il diario degli scavi (prima possibile vedrò di pubblicarlo)... Con cognizione quindi di causa dagli scavi dell'epoca a oggi è stato fatto un bel caos. Ancora poco definirlo bel caos...

Finora, meglio a tutt'oggi, tutti gli studi si sono basati su quanto pubblicato da Sticotti e Rutteri: pubblicazioni, articoli su giornale o rivista. ed il pubblicato è, per essere buoni, ampiamente lacunoso e contradditorio rispetto a quanto registrato nel diario degli scavi. Un esempio lampante è dato dalla sicurezza con cui Rutteri informa ancora negli anni '70 della totale mancanza di resti medievali durante gli scavi:

1929, mercoledi 14 agosto - Allo scavo è venuto in luce il muro di cinta della fortezza anteriore all'attuale castello lungo la via Rota dalla ex casetta presso la fontana verso il piazzale e continua tale lavoro. [L'ex casetta era posta nei pressi della zona attualmente transennata dove è stato rinvenuto un pozzo]
giovedi 22 agosto - Sotto la villa rossa sul versante della nuova via a San Giusto uno stemma medievale.
martedi 10 settembre - Dove il muro di cinta del fondo ex Popper all'inizio della salita al castello è diroccato per i lavori sul fondo, si rinviene nel pietrame che lo compone un capitello medievale con foglie decorative del tipo della chiesetta di San Silvestro. Anche lungo il muro del II edificio si erano trovati frammenti medievali di capitello.

Qualche esempio: i resti del muro con porta sotto l'abside della cosiddetta basilica è quanto rimane dalla distruzione dello stesso portata dagli archeologi negli anni '20.
Piero Sticotti. Il più grande edificio romano di Trieste, 1934: "Più tardi, sopra e a ridosso delle rovine romane fu costruita una prima fortificazione medievale, di cui avrà fatto parte quel muro grossissimo (pianta: D e fig. 1) con una porta che si apre sul lato settentrionale (pianta: E), muraccio che volge poi a ponente e si spinge fino davanti il campanile, come è risultato dagli ultimi scavi."

Dal diario degli scavi: 1929, sabato 21 settembre - Ieri e oggi si lavora all'abbattimento del durissimo muro di cinta medievale per liberare la curva soffocata dell'abside, che già comincia a profilarsi.
lunedi 23 settembre -Misurazioni sulla zona archeologica danno i seguenti risultati: muro medievale di cinta dal piazzale di San Giusto alla posizione dell'ex casetta di via Rota 26, donde poi si smarrisce la traccia, metri 50. Continua l'abbattimento del muro medievale a ridosso dell'abside e si ottiene la curva di questa messa in luce nella parte superiore.
martedi 24 settembre - Continuano la pulitura della "piazza", e l'abbattimento del muro a riposo dell'abside.
giovedi 26 settembre - Allo scavo si procede a liberare la piazza per la sistemazione del sito del monumento. Lavorano sempre altri due operai a smantellare il muro medievale lungo l'abside.

Piero Sticotti. Il più grande edificio romano di Trieste, 1934: "[..] AIl’incontro non si trovarono traccie di forni, tubature o suspensure per la calefazione centrale, tanto comune nelle regioni più fredde dell'impero. [..] Fatta eccezione dei mascheroni clecorativi di cui sopra, le sculture, che pure dovevano, come vedremo, esistere sulla platea se non anche nell'interno della basilica, sono scomparse: i marmi e i bronzi fatti a pezzi finirono nel forno calcinatorio e nella fonderia."
Dal diario degli scavi: 1930, sabato 10 maggio - Da qualche giorno si stava lavorando in via San Giusto, dirimpetto alla cappella del Tesoro della basilica, per erigere entro il muro di cinta sotto la rampa del castello un vespasiano. Opiglia aveva più volte raccomandato agli operai dell'impresa Sbrizzi di avvertire appena trovassero qualche avanzo romano. Questa mattina alle 10 e mezza ci si chiamò sul posto. Il conservatore constatò la presenza d'una rozza costruzione in mattoni e pietre di forma circolare visibile solo a metà, perchè il resto sarà stato demolito aprendo la via San Giusto. Tracce d'incenerimento copiose sui mattoni e sulle pietre lasciano supporre che l'uso della costruzione sia stato di forno. In ogni caso l'esecuzione era rozzissima e il materiale, in parte romano, aveva trovato collocazione solo come riporto. Perciò si acconsente alla facile demolizione, perchè interessavano più i blocchi su cui posava il ritenuto forno.

I quattro scheletri ritrovati non sono una novità sensazionale, altri due erano stati scoperti negli scavi dell'epoca e riportati molto sommariamente nella varie pubblicazioni.
1929, mercoledi 11 settembre - Presso l'ammattonata di ieri il muro pareva interrompersi. Esso riprende subito dopo. Si rinviene sullo stesso uno scheletro (L), adagiato col capo su una pietra rialzata e disteso col resto del corpo sopra un muro. Su un dito portava un anello di bronzo con castone scomparso. Un altro anello, più sottile, si trova vicino.
mercoled' 18 settembre - Ieri in un canale che corre lungo il "muro del II edificio" (A-B) si è rinvenuto uno scheletro deteriorato con un pugnale sotto la testa (e).. Lo scheletro venne portato a San Michele del Carnale; lo stilo in tre pezzi, un anello, un pettine, due pezzi di intonaco dipinto furono portati al Museo.

Lo stesso si può dire per i due pilastri ritrovati lo scorso anno. Sei sono ancora sepolti sotto via Rota.
1929, mercoledi 9 ottobre - Il maestro Rota informa che nell'opera di canalizzazione sotto la casa rossa di via Rota si trova vengono messi allo scoperto blocchi di pietra lavorata e il direttore, andato sul posto, constata che infatti sotto il manto stradale a circa 2 metri di profondità sono allineati 8 blocchi di pietra bianca, a facce lavorate e ritiene necessario l'asporto delle stesse per un esame.
giovedi 10 ottobre - In un sopraluogo degli ingegneri Giulis, Privileggi, Tosoni, dell'architetto Riccoboni, del direttore e del conservatore, si stabilisce di levare i blocchi di cui ieri e di fissare la lapide a ricordo della costruzione della nuova via Capitolina sul nuovo muro di sostegno che si congiunge a perpendicolo con gli avanzi delle mura medievali
venerdi 11 ottobre - Delle pietre, di cui ieri, fu levata una per necessità di servizio, dovendosi mettere il tubo d'acqua, ma andò rotta in 7-8 pezzi. Era semplice pietra bianca.

Il pozzo ritrovato di recente è nella stessa posizione della fontana visibile in una fotografia degli anni '20 nel libro "Trieste inedita". E potrei andare avanti ancora.


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

L'aspetto più interessante della vicenda è che qualsiasi ricostruzione dei resti della cosiddetta basilica romana porta sempre alla raffigurazione del convento delle Clarisse/Benedettine nell'affresco in Battistero (la ricostruzione 3D è mia): Un edificio a pianta rettangolare con annessi un porticato, un ampio terrazzo vista mare e un edificio in basso a destra. A memoria dalle fonti veneziane del '300: il convento è vasto, ha orto per erbe, tre pozzi.. Edificio i cui confini sono ben delineati nella documentazione medievale: chiesa di San Giusto, mura, chiesa di Santa Chiara, via consorziale/comunale.

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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

Grazie, interessante. quindi tu ipotizzeresti cosa, riguardo a questi ultimi ritrovamenti?


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

PaoloN ha scritto: gio 23 mag 2024, 12:23 (la ricostruzione 3D è mia)
Molto bella


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

Buongiorno, grazie ! Tento un azzardo.

Mainati nelle Croniche scriveva: "1805. Nonostante in pochi mesi fu ridotto il lavoro a perfezione, e si ottenne la presen­te comodissima strada nuova carrozzabile dietro la Chiesa Cattedrale di san Giusto. Insieme colla predetta Strada venne progettata anche la gran piazza avanti la chiesa. Era questa località da pri­ma una collinetta, cbe in lingua vernacola triesti­na dicevasi la Montuzza. Venne a questa fatto un muraglione di recinto e sostegno coi sassi escavati dall’indicata apertura della strada nuova, e coi materiali della stessa fu immunità e spianata a livello".

Considerata anche la documentazione presente in Archivio Capitolare ipotizzerei la sepoltura di stipendiari al servizio di Venezia nel 1370-81 oppure nel 1508.


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

PaoloN ha scritto: gio 23 mag 2024, 14:24

Mainati nelle Croniche scriveva: "1805. [..]. Insieme colla predetta Strada venne progettata anche la gran piazza avanti la chiesa. Era questa località da pri­ma una collinetta, che in lingua vernacola triesti­na dicevasi la Montuzza.
qua non seguo bene Mainati: la gran piazza DAVANTI la chiesa quindi il sagrato , da cui scende poi via della Cattedrale, è lontana dal quella che conosciamo come Montuzza e che corrisponde più o meno al retro del castello dove c'era il cimitero " degli infami" e la forca.


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

L'attuale piazza della Cattedrale all'epoca di Mainati era detta "La Montuzza" : )

Pianta della zona disegnata da Antonio Mollari
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

non si vede l'immagine


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

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Questa immagine dovrebbe essere visibile


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da Blues Briso »

Ciao PaoloN, bel lavor de ricostruzion, ma mi no capisso do robe:
1. Te intendi dir che la cosiddetta Basilica romana xe in realtà quel che resta del convento dele Clarisse?
2. I lavori del tempo del Mainati (che il vecio vernacolo triestino el diseva che iera ladino...) cosa c'entra coi stipendiari veneziani del 3 o 500?
Perdonime, fazo fadiga a meter insieme i tochi...


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

Grazie ! Giusto vedo di essere più chiaro ed esaustivo.. parto dal punto 2, per rispondere all primo ho bisogno di rientrare a casa : )

2. Procedo per gradi. Nel corso dei secoli l'aspetto della città cambia, quindi il terreno accumula strati su strati, come si vede dalle foto dei lavori attuali nei commenti precedenti. L'immagine che segue mostra tre momenti, tre istantanee, della zona del piazzale in vari periodi dal 1806 al 1810 circa (penso a Napoleone, l'editto di Saint Cloud del 1804, la nuova modalità di sepoltura fuori dalle città)..

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Nella prima istantanea l'attuale piazza non esiste, permane lo stato 'brullo' medievale. Da qui l'azzardo mio: è possibile che prima del livellamento descritto da Mainati e dalla cartografia storica qualcuno abbia seppellito dei morti fuori dal sagrato della Cattedrale ? Sì, sono stati ritrovati quattro nel piazzale e altri due negli anni '20 nella platea capitolina. Per quale motivo sono stati seppelliti fuori dal tradizionale sagrato ? Quando possono essere stati deposti ? Sono vittime di eventi bellici ? Sappiamo di scontri in città nel 1508, 1469, l'assedio del 1369 e successivo assalto dei genovesi nel 1380...


PaoloN
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

Blues Briso ha scritto: gio 23 mag 2024, 18:56 Ciao PaoloN, bel lavor de ricostruzion, ma mi no capisso do robe:
1. Te intendi dir che la cosiddetta Basilica romana xe in realtà quel che resta del convento dele Clarisse?
Sì. intendo dire proprio questo.
Procedo di nuovo per gradi. Monika Verzar-Bass nel suo articolo "Recenti ricerche suI fori della Regio X" del 2009 scrive:

"Il caso 'anomalo' di Tergeste.
La scoperta di una grande struttura a forma basilicale sul colle di San Giusto, ai piedi del castello medievale, ha fatto credere che tale edificio fosse indizio incontestabile delIla presenza del Foro. Il maggiore problema per una localizzazione di una platea forense attigua alla basilica civile di dimensioni molto grandi (88 m) che tra l'altro supera la grandezza di tutte le altre basiliche in Cisalpina è l'orografia che non permette uno sviluppo degli altri edifici annessi ad una piazza di un Foro. A ridosso della basilica (a est) la parete ripida della roccia della cima del colle di S. Giusto, a nord e a ovest, dove è stata supposta una terrazza più che una platea di un Foro, il terreno è scosceso, mentre a sud, dietro al cd propileo, come ricordato prima, i resti scavati sotto e a fianco della cattedrale non possono essere attribuiti a edifici pubblici.
La proposta più idonea sembra perciò quella di un complesso monumentale religioso forse anche amministrativo paragonabile a certe soluzioni provinciali come quella del grande santuario provinciale di Tarragona che si sviluppa su vari livelli, o il cosiddetto Foro della città alta di Cartagine. Si tratta di un'eccezione in Italia dove mancano del tutto questi grandi complessi."

Anche la stessa ipotesi ricostruttiva del toponimo Caboro è stata messa in discussione e cassata da Franco Crevatin in "Stromata Linguistica 18-23", nel 2018:
"Caboro, attestato in questa forma a partire dagli inizi del XIV secolo, designava la zona del colle di San Giusto (Trieste) dietro la cattedrale in direzione del vicino castello; il nome originariamente indicava un contenitore per la legna o per altri generi (tres […] chaborij sive segle ['secchie']; anno 1357). L’etimo è evidente, *cavoriu- < cavus (REW 1796): stesso etimo e formazione si trovano nel friulano ciavòr ‘piccola tinozza per la fermentazione del latte. Probabilmente la designazione riguardava originariamente un incavo sulla sommità del colle come nel toponimo triestino Chiadino, esso pure nome di un colle, < catinus."

Cade quindi la ricostruzione di Kandler ripresa da Mirabella Roberti:
"La contrada dietro il campanile si chiamava Caboro. La parola risale facilmente a Capitolium (Cabdor, Captor, Capitorium, Capitolium, come mi assicura Aurelio Roncaglia)." Mirabella Roberti, "L'edificio romano di San Giusto", 1980

Mi vengono in mente tutti i pozzi ritrovati sulla sommità del colle e i continui problemi di infiltrazioni d'acqua e allagamenti del Lapidario.. Caboro, (locus) cavorum, luogo delle cavità.. un contenitore.

O ancora il problema ricorrente del telefono senza fili:

1929, giovedi 22 agosto - Il conservatore segue giornalmente gli scavi. Il maestro Rota continua a portare al Museo cocci romani che si rinvengono a 8-10 metri di profondità nel terrapieno ai piedi delle ville rosse nella costruzione della strada per San Giusto. Sotto la villa rossa sul versante della nuova via a San Giusto uno stemma medievale.
mercoledi 28 agosto - Sull'ex fondo Popper i lavori procedono alacri. Sono in luce a 70 cm circa dal suolo i muri di contorno dell'edificio con abside, la quale sulla cinta esterna verso il mare è interrata ancora in parte

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Giusto un due fotografie d'epoca durante gli scavi:
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Dopo aver letto gli studi sulla cosiddetta basilica ho sempre più riscontri del bias cognitivo detto affermazione del conseguente: "Se abbiamo ritrovato pietre bianche, allora sono Romane, lasciate lì da sempre dai Romani. I resti sono Romani. Dunque tutto è Romano.":

1932, martedi 23 febbraio - Opiglia rileva all'angolo delle vie Mazzini e e Imbriani, a metri 1.20 dal suolo, un pezzo d'architettura di conduttura calcarea d'acqua romana, facente parte dell'acquedotto di San Giovanni.
1933, giovedi 20 aprile - Opiglia ai lavori per la costruzione della nuova tubatura d'acqua in via San Lazzaro. A circa un metro dall'attuale livello stradale rinvenne tubature quadrate di pietra calcarea d'Aurisina appartenenti all'acquedotto teresiano delle fonti di San Giovanni di Guardiella. Esso scende dalla via Mazzini e piega per la via San Lazzaro verso il corso Vittorio Emanuele III. La tubatura all'angolo Mazzini - Imbriani fu già notata dall'archivista Opiglia nel 1932 in occasione di lavori per una conduttura del gas. I pezzi di tubatura hanno una lunghezza massima d'un metro, uno spessore di 40x40 cm, e un foro di circa 10 cm con innesto per incastro. Sei pezzi saranno dati al Museo; il resto passerà nel fondo comunale di via Regina Elena. L'ingegner Curti e l'assistente Vaglieri deliberarono d'assegnare una parte delle tubature al Museo.

Un tanto per concludere, scopro solo ora che è stato ipotizzato un criptoportico "a quattro corsie" in piazza Cattedrale. Forse un magazzino per il reparto di ausiliari presente prima della definitiva romanizzazione ? :doh_143: :cheezy_298:
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

Io sto cercando nella mia biblioteca il libretto edito degli scavi del colle e della sistemazione, in cui raccontano che credevano di trovare gli edifici medievali e invece trovarono la pavimentazione della basilica. Nb le due cose secondo la mia modesta impressione possono coesistere, che le monache abbiano adattato a convento parte dell'edificio romano. Anche perché non riesco a immaginare Zeus Ammone e Medusa ( le due teste colossali al Museo ed un frammento tuttora in situ) in un convento di monache medievali.
Il vecchio Rutteri comunque nelle sue conferenze, che seguivo nei suoi ultimi anni, sosteneva che il foro romano non doveva trovarsi a fianco della basilica, ma da qualche parte dove c'è l’orto lapidario o il giardino del capitano.


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da Blues Briso »

Grazie della corposa risposta PaoloN
PaoloN ha scritto: sab 25 mag 2024, 12:23 Sì. intendo dire proprio questo.
L'unica perplessità che go, xe che nel afresco, el convento xe sai picio (almeno me par), inveze come te disi anche ti, come basilica romana per una cità come Tergeste, la xe sai granda, ma quela che fazo xe un'oservaziòn che lassa el tempo che trova perché magari el pitor gaveva bisogno solo de strenzer un poco tuto per strucarlo in tel disegno...


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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da PaoloN »

babatriestina ha scritto: sab 25 mag 2024, 13:03 Anche perché non riesco a immaginare Zeus Ammone e Medusa ( le due teste colossali al Museo ed un frammento tuttora in situ) in un convento di monache medievali.
Il vecchio Rutteri comunque nelle sue conferenze, che seguivo nei suoi ultimi anni, sosteneva che il foro romano non doveva trovarsi a fianco della basilica, ma da qualche parte dove c'è l’orto lapidario o il giardino del capitano.
Infatti, le teste colossali e il frammento non ci sono mai state, son state ritrovate da Kandler nel 1842 all'interno del campanile:

https://www.openstarts.units.it/entitie ... 237eebded7
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Ci sono forti contraddizioni tra quanto registrato nel diario degli scavi e quanto poi riportato nella decina di pagine pubblicate da Sticotti sugli scavi e da Rutteri nelle conferenze e libri. Riporto giusto un confronto ad esempio:

Rutteri, Trieste sspunti dal suo passato:
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Sempre Rutteri, autografo dal Diario degli scavi (son riuscito in antiquariato ad ottenere una copia autografata del libro Trieste, spunti dal suo passato, il Diario non è firmato e probabilmente questo ha portato alla sua non visibilità fino ad oggi tanto da ritenerlo nelle varie pubblicazioni mai scritto.. la grafia è la stessa)
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Oppure:
1934, sabato 23 giugno - Il conservatore agli scavi con l'ingegner Privileggi che vuol sapere se il muro di cinta medievale possa esser sacrificato alle esigenze della sistemazione del monumento ai Caduti. Il conservatore ritiene che il direttore sia d'accordo per la conservazione dei tratti del muro più prossimi alla porta e che non insista per la conservazione completa del resto. L'ingegnere crede che si dovrà sacrificare per una lunghezza e una altezza di mezzo metro il muro sull'angolo verso la via Capitolina, dove si sta costruendo la scala d'accesso al monumento.

Nel 1934 ha inizio la prima "ricomposizione in situ" della basilica, affidata al sovrintendente Forlati:
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Lo stesso Forlati che curò il restauro del Castello:
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Re: San Giusto - quartiere del Colle

Messaggio da babatriestina »

per le teste colossali, leggo nella pagina citata " nel terreno dell'antico campidoglio ricuperammo.." nel terreno, non nel campanile! c'è ancora un pezzo là...


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