Ricciotti Stringher

Autori triestini famosi e no famosi, poesie, anche le vostre...
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sono piccolo ma crescero
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Ricciotti Stringher

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Mi è stata data, su un foglietto attiloscritto fronte retro (di una quarantina di anni fa credo), una poesia di un poeta triestino, tale Ricciotti Stringher.

Siccome non lo ho mai sentito nominare né lo ho trovato citato su alcuni libri di letteratura locale che ha mia moglie, sono andato su google ed ho trovato che ci sono sue pubblicazioni in giro: Morbin de Trieste e Canto la mia zità del 1972, Musa amica mia del 1978 (di cui Amazon vende una opia firmata dall'autore). pubblicati dalla società Artistico Letteraria.

Trovo anche qua http://arenadipola.com/articoli/66443 che ci sono due lavori teatrali, Petruska e Miracolo a Natale

Nel 1975 ha tenuto una conferenza preso l'associazione Triestini e Goriziani di Roma.
Il foglietto con la sua poesia è questo (non so se sia la copia di un suo dattiloscritto, per cui lo riporto in copia fotografica)

Immagine

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Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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sono piccolo ma crescero
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Re: Ricciotti Stringher

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Ho trovato altre poesie sue su un pdf https://asugi.sanita.fvg.it/export/site ... _zampe.pdf
https://asugi.sanita.fvg.it/export/sites/aas1/it/documenti/all_dip/mat_info/dip_ts_quattro_zampe.pdf ha scritto: RICCIOTTI STRINGHER
Un destino per due
(Il gabbiano)


Leggero, come il vento che lo porta,
un gabbiano volteggia sopra il mare;
poi, all’improvviso,
plana a fior d’acqua.
Risale:
ha nel becco un pesciolino.
Poverino!
Finir così miseramente ...
ah, com’è triste
il “suo” destino!
Ma, ecco, che il gabbian ora ritorna,
descrive un cerchio e, come per gioco,
riprende a volteggiar
quasi nel punto stesso.
Riplana:
cerca un altro pesciolino.
Poverino !
Cercar, penar continuamente ...
anche il “suo”, però,
è un ben triste destino !

Ti che te son un omo de coragio

De ani tegno in casa un useleto,
un canarin ‘sai cocolo e grazioso,
un sbisighin alegro e pien de vita.
Ieri, però, co son vignù in cusina,
lo go trovado in fondo de la cheba
stremido e cufolado in t’un canton.
Povereto, el fazeva propio pena:
i oci serai, el beco mezo ‘verto,
el corpo...’na baleta de bombaso

Tuti in casa ghe semo stadi ‘torno
zercando la maniera de guarirlo,
ma tuto ‘l nostro amor no ga servido.
Zerto, cussì, no’ se pol ‘ndar avanti:
mia molie xe avilida, el picio pianzi
e mi a sentirlo, sofro più de lu’.
“Scoltime caro – a un trato ela me disi -
ormai la compassion no servi a gnente,
qua “bisogna” trovar ‘na soluzion.
Porto el muleto de la siora in fondo,
e ti che te ga avù sempre coragio,
ti che per ani te son stado in guera,
zerca te prego ...zerca de ...’iutarlo!”
..........................................
Adesso xe qua, solo in cusina:
de la finestra ‘verta, un useleto,
sconto fra i copi de la casa ‘rente,
canta beato la sua lode a Dio.
Son pentido...rabioso con mi stesso;
ah! ....che còmpito difizile xe ‘l mio ...
perché no son sta bon de rifiutarlo ?
Risento le parole de mia molie
che me rintrona come colpi in testa:
“Ti che te son omo de coragio!””
Me fazo forza e verzo la portela ...
el cuor me bati forte d’emozion,
slongo una man ...ma in quela l’useleto,
el devi ‘ver sentido el tradimento,
perché in quel momento el verzi i oci!
La man, de colpo, la vien fora sola ...
me sento mal, me poso su la tola
e par che tuto quanto intorno giri.
Son sudado, avilido, amaregiado.
“Questo – digo fra mi – no posso farlo,
xe ‘na viltà, no un ato de coragio”.
Ma, quando poco dopo me rinvegno,
resto là, senza fià ... trasecolado,
tanto che stento a creder che sia vero:
l’useleto xe in fondo dela cheba
co’ le zatine in aria, el beco ‘verto,
la testina voltada de una parte ...
“Ah!, mio Signor – go dito solevado
mentre sentivo el cuor sc’ioparme in peto -
Ti che te vedi tuto a questo mondo,
te son ‘rivado nel momento giusto!
Anche stavolta te son sta pietoso
e, ne la Tua bontà e misericordia,
te ne ga messo in pase ...tuti e do!”

da Musa amica mia


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Ricciotti Stringher

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Google non mi dà, o per lo meno non trovo, alcun accenno biografico. Ora tra i motori di ricerca, non esiste solo google quindi provo con altri (bing, istella, duckduckgo, yahoo), ma tutti sono uguali, tranne uno, https://www.perplexity.ai/.

E' un motore di ricerca strano, che raccoglie le informazioni che trova e le mette sotto forma di un discorso. Conviene formulare le domande in forma discorsiva. Provate, ad esempio, a chiedergli "Mi sai dire qualcosa su Monrupino" e vedete come si comporta.

Ma torniamo a Ricciotti Stringher.

Allora con bella maniera ho chiesto a perplexity "Vorrei la biografia di Ricciotti Stringher". Mi ha risposto così:
https://www.perplexity.ai/search/Vorrei-la-biografia-9UQuotVWQb6WZvSJZwTgGQ ha scritto: Ricciotti Stringher è stato un autore e intellettuale triestino. Nacque a Trieste nel 1912 e fu un importante figura della cultura locale, pubblicando diversi libri in dialetto triestino come "Morbin de Trieste" (1972) e "Canto la mia zità" (1972). Stringher collaborò anche con l'Istituto Tecnico Commerciale "Bonaldo Stringher" di Udine, che porta il nome del suo illustre antenato, il banchiere e governatore Bonaldo Stringher. Oltre alla sua attività di scrittore, Stringher fu coinvolto in varie iniziative culturali e sociali a Trieste.


Se invece gli chiedo "Voglio conoscere la vita e le opere di Ricciotti Stringher" mi risponde così
https://www.perplexity.ai/search/voglio-conoscere-la-TwsL_WPIQhiWif_Op_oi1A" ha scritto: Ricciotti Stringher è stato un autore e poeta triestino del XX secolo. Alcune informazioni chiave sulla sua vita e opere: Stringher pubblicò il libro "Canto la mia zità" a Trieste nel 1972. Questo libro di poesie in dialetto triestino è considerato uno dei suoi lavori più noti. Oltre alla poesia, Stringher scrisse anche il libro "Morbin de Trieste", pubblicato per la prima volta in edizione originale. Questo libro è ambientato a Trieste e tratta temi legati alla vita e alla cultura della città. Le opere di Stringher sono apprezzate per il loro stile poetico e l'uso del dialetto triestino, che cattura l'essenza della cultura locale. I suoi libri sono considerati importanti contributi alla letteratura triestina del Novecento. Nonostante la sua notorietà a Trieste, le informazioni biografiche dettagliate su Ricciotti Stringher sono limitate nei risultati di ricerca disponibili. Ulteriori dettagli sulla sua vita e carriera letteraria non sono emersi chiaramente dalle fonti consultate.
E' sparita la data di nascita ed ha messo qualche notizia in più sulle sue opere.

Avevo preparato tutto un paio di giorni fa. Oggi ho provato a chiedre di nuovo a perplexity "Vorrei la biografia di Ricciotti Stringher". la sua risposta è stata diversa: non c'è più la data di nascita esono spariti i riferimenti all'istituto tecnico commerciale Stringher di Udine.

Non mi fido tanto delle informazioni trovate e pertanto, per me resta uno sconosciuto Carneade..

C'è qualcuno che ne sappia di più su questo autore triestino?


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Re: Ricciotti Stringher

Messaggio da babatriestina »

a me il nome non suona nuovo, ma non riesco a focalizzare alcun ricordo al suo riguardo


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Re: Ricciotti Stringher

Messaggio da mandi_ »

mi piace come scrive questo autore. Tra l'altro mi ha ricordato una scena vista sul lago di Garda, dove ho visto un cocal tranquilllo sorvolare nel cielo azzurro una famigliola di anatroccoli appena nati.
Io ammiravo pigramente sia gli anatroccoli che il cocal bianco. Finché non ho visto il cocal in picchiata fulminea sopra la famigliola e volar via rapido con un piccolo batuffolo nel becco. Ecco il pranzo assicurato, mentre la mamma anatra starnazzava disperata.
Di solito ammiro molto i cocai ma non mi aspettavo fossero dei cacciatori così veloci e un po' cattivi /ho pensato/.


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"

Antoine de Saint-Exupéry

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