In giro per la Carnia
Regole del forum
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
Collegamenti al regolamento del forum in varie lingue ed alle norme sulla privacy in italiano.
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
In giro per la Carnia
Dopo due anni di sosta, quest'anno abbiamo deciso di tornare in montagna.
Vista la situazione sanitaria, vista la mia scarsa passione per la guida, visti i prezzi della benzina, ma soprattutto visto che non vi avevamo mai soggiornato, abbiamo optato per la Carnia. Abbiamo scelto, con la perplessità di alcuni amici, Treppo Carnico, ad un'ora e quaranta da Trieste.
Qualche immagine di Treppo.
Panorama sul paese visto dallo Zoncolan
L'interno della chiesa, dedicata a sant'Agnese; molto bello e ben decorato.
Non sarà arte sublime, ma quando vado in qualche paese e vedo queste chiese così ben decorate ed abbellite, resto sempre stupito.
Comunque, non male come località di villeggiatura. Essendo sulle pendici della valle, il clima era ventilato e la temperatura molto gradevole. Al contrario delle mia previsioni, non abbiamo preso una goccia d'acqua (e sì che la Carnia è la zona più piovosa d'Italia). A pensarci bene, non credo che dobbiamo essere contenti di ciò, anche se ci ha fatto piacere.
Metto qua qualche altra foto dei posti vicini, giusto per documentare un poco la zona.
Vista la situazione sanitaria, vista la mia scarsa passione per la guida, visti i prezzi della benzina, ma soprattutto visto che non vi avevamo mai soggiornato, abbiamo optato per la Carnia. Abbiamo scelto, con la perplessità di alcuni amici, Treppo Carnico, ad un'ora e quaranta da Trieste.
Qualche immagine di Treppo.
Panorama sul paese visto dallo Zoncolan
L'interno della chiesa, dedicata a sant'Agnese; molto bello e ben decorato.
Non sarà arte sublime, ma quando vado in qualche paese e vedo queste chiese così ben decorate ed abbellite, resto sempre stupito.
Comunque, non male come località di villeggiatura. Essendo sulle pendici della valle, il clima era ventilato e la temperatura molto gradevole. Al contrario delle mia previsioni, non abbiamo preso una goccia d'acqua (e sì che la Carnia è la zona più piovosa d'Italia). A pensarci bene, non credo che dobbiamo essere contenti di ciò, anche se ci ha fatto piacere.
Metto qua qualche altra foto dei posti vicini, giusto per documentare un poco la zona.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
PALUZZA
E' un poco più in basso di Treppo e, quando siamo passati per là, abbiamo avuto sempre la sensazione di un clima più caldo e afoso. È comunque a pochi minuti d'auto ed è un centro più grosso, meta obbligata se volete comperare qualcosa o se vi serve un bancomat (ho contato tre banche).
La foto è presa dalla strada che sale allo Zoncolan. Fa impressione il torrente But ridotto ad un rigagnolo.
Se vi interessa ci sono anche tre chiese.
Una di queste, quella in primo piano, ancorché abbastanza recente, conserva al suo interno alcuni resti più antichi, testimoni anche di un certo benessere passato, almeno per qualcuno.
Questa è un'ancona in legno dorato del 1510 (sono andato sul vocabolario a cercare la parola ancona, che per me, con la A maiuscola, era solo il capoluogo delle Marche: ANCONA: s.f. Tavola dipinta tipica dell'arte gotica e rinascimentale, racchiusa in un'inquadratura architettonica e terminante in alto a centina o ad angolo acuto)
Sono raffigurati, da sinistra a destra e dall'alto in basso san Girolamo, san Giorgio e san Floriano, san Paolo, la Madonna e san Nicolò, san Giovanni Battista, san Pietro e san Daniele. Piccole figure di profeti e, in cima, di Dio Padre, contornano il tutto. Lo stile è ancora gotico.
C'è anche un piccolo organo, detto "Daniel Radivus" dal nome del committente, opera di artigiani tedeschi: ha 45 note e 225 canne, quasi tutte in legno che gli danno una voce melodiosa. Da quello che capisco dovrebbe essere funzionante. È stato modificato solamente il sistema di ventilazione che da manuale è diventato elettrico.
Questi pezzi ed un battistero si trovano in un'abside dal soffitto decorato.
E' un poco più in basso di Treppo e, quando siamo passati per là, abbiamo avuto sempre la sensazione di un clima più caldo e afoso. È comunque a pochi minuti d'auto ed è un centro più grosso, meta obbligata se volete comperare qualcosa o se vi serve un bancomat (ho contato tre banche).
La foto è presa dalla strada che sale allo Zoncolan. Fa impressione il torrente But ridotto ad un rigagnolo.
Se vi interessa ci sono anche tre chiese.
Una di queste, quella in primo piano, ancorché abbastanza recente, conserva al suo interno alcuni resti più antichi, testimoni anche di un certo benessere passato, almeno per qualcuno.
Questa è un'ancona in legno dorato del 1510 (sono andato sul vocabolario a cercare la parola ancona, che per me, con la A maiuscola, era solo il capoluogo delle Marche: ANCONA: s.f. Tavola dipinta tipica dell'arte gotica e rinascimentale, racchiusa in un'inquadratura architettonica e terminante in alto a centina o ad angolo acuto)
Sono raffigurati, da sinistra a destra e dall'alto in basso san Girolamo, san Giorgio e san Floriano, san Paolo, la Madonna e san Nicolò, san Giovanni Battista, san Pietro e san Daniele. Piccole figure di profeti e, in cima, di Dio Padre, contornano il tutto. Lo stile è ancora gotico.
C'è anche un piccolo organo, detto "Daniel Radivus" dal nome del committente, opera di artigiani tedeschi: ha 45 note e 225 canne, quasi tutte in legno che gli danno una voce melodiosa. Da quello che capisco dovrebbe essere funzionante. È stato modificato solamente il sistema di ventilazione che da manuale è diventato elettrico.
Questi pezzi ed un battistero si trovano in un'abside dal soffitto decorato.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
CERCIVENTO
Nelle estati del 1966 e 1967 ho passato il mese di agosto in vacanza a Cercivento: i medici mi avevano consigliato la montagna e Cercivento era l'unico posto che i miei potevano permettersi. La casa era vecchia, il gabinetto, comune, scaricava sul letamaio, non c'era la doccia, le donne giravano ancora portando il fieno con le gerle.
Andando a fare una gita verso Ravascletto, ci son voluto passare. Il paese è cambiato moltissimo, le case vecchie sono diventate nuove, e quelle attorno alla chiesa sono state tappezzate da mosaici a tema religioso realizzati da uno dei maestri contemporanei dell'arte musivo-religiosa Marko Rupnik, un artista che va per la maggiore. Ero di fretta e non mi sono fermato a fotografarli, però, Google is your friend, se cercate "Cercivento mosaici" trovate ampie descrizioni degli stessi.
Se tornerò l'anno prossimo andrò a fotografarli.
Nelle estati del 1966 e 1967 ho passato il mese di agosto in vacanza a Cercivento: i medici mi avevano consigliato la montagna e Cercivento era l'unico posto che i miei potevano permettersi. La casa era vecchia, il gabinetto, comune, scaricava sul letamaio, non c'era la doccia, le donne giravano ancora portando il fieno con le gerle.
Andando a fare una gita verso Ravascletto, ci son voluto passare. Il paese è cambiato moltissimo, le case vecchie sono diventate nuove, e quelle attorno alla chiesa sono state tappezzate da mosaici a tema religioso realizzati da uno dei maestri contemporanei dell'arte musivo-religiosa Marko Rupnik, un artista che va per la maggiore. Ero di fretta e non mi sono fermato a fotografarli, però, Google is your friend, se cercate "Cercivento mosaici" trovate ampie descrizioni degli stessi.
Se tornerò l'anno prossimo andrò a fotografarli.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
ZONCOLAN
Uno dei principali poli sciistici regionali, è frequentato anche d'estate. C'è un monumento ai ciclisti, visto che lo Zoncolan è spesso meta del giro d'Italia ed è la salita più dura che si può trovare nella regione,
Il panorama da lassù è appagante
Legenda: i nomi di alcuni monti secondo https://www.udeuschle.de/panoramas/panq ... eight:1053
Uno dei principali poli sciistici regionali, è frequentato anche d'estate. C'è un monumento ai ciclisti, visto che lo Zoncolan è spesso meta del giro d'Italia ed è la salita più dura che si può trovare nella regione,
Il panorama da lassù è appagante
Legenda: i nomi di alcuni monti secondo https://www.udeuschle.de/panoramas/panq ... eight:1053
- Creta forata
- Monte Cimone
- Monte Pleros
- Monte Lastroni
- Monte Peralba
- Monte Avanza
- Sasso Nero
- Monte Canale
- Seekopf
- Monte Coglians
- Cime di mezzo
- Creta delle Chianevate
- Creta di Collina
- Creta di Timau
- Cima Avostanis
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
CASCATA DI SALINO
Da Treppo si può passare, attraverso un valico, a Paularo e scendendo da Paularo ad Arta terme si può incontrare la bellissima cascata di Salino, un salto di una trentina di metri tra rocce variamente colorate.
Un dettaglio sull'inizio del salto
Ed uno sull'arrivo che mostra la varietà di colori delle rocce
Da Treppo si può passare, attraverso un valico, a Paularo e scendendo da Paularo ad Arta terme si può incontrare la bellissima cascata di Salino, un salto di una trentina di metri tra rocce variamente colorate.
Un dettaglio sull'inizio del salto
Ed uno sull'arrivo che mostra la varietà di colori delle rocce
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
MADONNA DEL CLAP
Madonna del sasso
Sempre da Salino si può salire al santuario della Madonna del Clap. Sono circa 300 metri di dislvello. Il santuario è una chiesetta in una radura, nel bosco. Al suo interno una roccia che, secondo gli esperti, non è scolpita da mano d'uomo e lascia vedere un'immagine della Madonna con Gesù in braccio. Se volete leggere la sua storia la trovate qua: https://www.santuaritaliani.it/santuari ... del-sasso/
La chiesa era chiusa, ma da una finestrella sono riuscito a fotografare l'immagine, oggetto di venerazione e di pellegrinaggi da tutta la Carnia. Il 24 maggio c'è la festa ed un pellegrinaggio si tiene anche il primo sabato d'agosto.
Sul sagrato, da una fessura, sporgeva una viola del pensiero con i suoi splendidi colori
Tra alcuni tronchi segati due lucertole si mimetizzavano con essi
Madonna del sasso
Sempre da Salino si può salire al santuario della Madonna del Clap. Sono circa 300 metri di dislvello. Il santuario è una chiesetta in una radura, nel bosco. Al suo interno una roccia che, secondo gli esperti, non è scolpita da mano d'uomo e lascia vedere un'immagine della Madonna con Gesù in braccio. Se volete leggere la sua storia la trovate qua: https://www.santuaritaliani.it/santuari ... del-sasso/
La chiesa era chiusa, ma da una finestrella sono riuscito a fotografare l'immagine, oggetto di venerazione e di pellegrinaggi da tutta la Carnia. Il 24 maggio c'è la festa ed un pellegrinaggio si tiene anche il primo sabato d'agosto.
Sul sagrato, da una fessura, sporgeva una viola del pensiero con i suoi splendidi colori
Tra alcuni tronchi segati due lucertole si mimetizzavano con essi
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
PASSO MONTE CROCE CARNICO
Da Paluzza si sale rapidamente al passo Monte Croce Carnico, passando per Timau.
Subito oltre il passo due enormi pale eoliche spaventano chi passa col loro ritmato vvvvum.
Un giorno avevo sentito un esperto spiegare che nella nostra regione non ci sono luoghi adatti per l'eolico. Si vede che il vento che fa girare le pale in Austria si ferma al confine...
Sempre in Austria (ma ce n'è uno anche in Italia) un cartello bilingue mostra la strada per il museo all'aperto della grande guerra.
Mi ha incuriosito la sequenza delle date. Perché si ferma al 1917?. Perché dopo Caporetto il fronte si è spostato e quindi della guerra qui non se ne è parlato più? O è un auspicio degli austriaci che la guerra si fosse fermata al 17?
In Italia, all'imbocco di questa carrareccia è scritto che è la strada Iulia Augusta (in realtà il nome, ai tempi dei romani, non è noto e glielo hanno attribuito di recente) e che ci sono delle iscrizioni latine più avanti. Ho percorso un tratto, ma di scritte non ne ho viste. Se tornerò l'anno prossimo proverò a cercare con più fede e con più tempo a disposizione. Quello che non so è se il duro fondo di questa carrareccia è quello di una strada romana o meno. Ci vorrebbe la consulenza di Luco813, esperto in materia.
Da Paluzza si sale rapidamente al passo Monte Croce Carnico, passando per Timau.
Subito oltre il passo due enormi pale eoliche spaventano chi passa col loro ritmato vvvvum.
Un giorno avevo sentito un esperto spiegare che nella nostra regione non ci sono luoghi adatti per l'eolico. Si vede che il vento che fa girare le pale in Austria si ferma al confine...
Sempre in Austria (ma ce n'è uno anche in Italia) un cartello bilingue mostra la strada per il museo all'aperto della grande guerra.
Mi ha incuriosito la sequenza delle date. Perché si ferma al 1917?. Perché dopo Caporetto il fronte si è spostato e quindi della guerra qui non se ne è parlato più? O è un auspicio degli austriaci che la guerra si fosse fermata al 17?
In Italia, all'imbocco di questa carrareccia è scritto che è la strada Iulia Augusta (in realtà il nome, ai tempi dei romani, non è noto e glielo hanno attribuito di recente) e che ci sono delle iscrizioni latine più avanti. Ho percorso un tratto, ma di scritte non ne ho viste. Se tornerò l'anno prossimo proverò a cercare con più fede e con più tempo a disposizione. Quello che non so è se il duro fondo di questa carrareccia è quello di una strada romana o meno. Ci vorrebbe la consulenza di Luco813, esperto in materia.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
CROCIFISSI
Come dappertutto in montagna, dove la vita è dura, si incontrano opere devozionali: crocifissi, cappellette, per affidarsi alla protezione divina ... Alcuni sono tradizionali
Altri sono più moderni
Mi ha colpito poi quest'opera di devozione a sant'Uberto, patrono dei cacciatori
Perché la caccia deve essere abbastanza diffusa ed ho visto da più parti sedi di associazioni cacciatori.
Come dappertutto in montagna, dove la vita è dura, si incontrano opere devozionali: crocifissi, cappellette, per affidarsi alla protezione divina ... Alcuni sono tradizionali
Altri sono più moderni
Mi ha colpito poi quest'opera di devozione a sant'Uberto, patrono dei cacciatori
Perché la caccia deve essere abbastanza diffusa ed ho visto da più parti sedi di associazioni cacciatori.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
LA FAUNA
Viste le associazioni dei cacciatori presenti in zona, deve essere presente una fauna interessante di grandi animali; dicono cervi, caprioli, cinghiali ed anche l'orso. Io però non li ho visti.
Ho visto un pigliamosche
rondini montane riconoscibili in volo per le macchioline bianche sulla coda, ma che non sono riuscito a fotografare
Con una rondine montana ho avuto un diverbio; volevo fotografarla, ad una decina di metri di distanza, mentre nutriva i piccoli nel nido; il fatto che stessi là ad osservarla, deve averla infastidita. Si è buttata in picchiata ripetutamente verso di me, passando a pochi centimetri dal mio naso ed emettendo un suono del tipo "grrrrrr" che non so se venisse dalla gola o fosse il rumore dell'aria battuta dalle ali. Comunque, siccome l'ultima cosa che volevo fare era romperle le scatole, me ne sono andato via a fotografarne altre più socievoli.
Tanti balestrucci
cardellini
codirossi spazzacamini che in Carnia sono detti codarul ed hanno un sentiero del CAI loro dedicato, ma in una zona diversa.
e passeri e rondoni, questi ultimi sono fotografabili solo se cadono e li raccogliete in mano per farli volare di nuovo. .
Viste le associazioni dei cacciatori presenti in zona, deve essere presente una fauna interessante di grandi animali; dicono cervi, caprioli, cinghiali ed anche l'orso. Io però non li ho visti.
Ho visto un pigliamosche
rondini montane riconoscibili in volo per le macchioline bianche sulla coda, ma che non sono riuscito a fotografare
Con una rondine montana ho avuto un diverbio; volevo fotografarla, ad una decina di metri di distanza, mentre nutriva i piccoli nel nido; il fatto che stessi là ad osservarla, deve averla infastidita. Si è buttata in picchiata ripetutamente verso di me, passando a pochi centimetri dal mio naso ed emettendo un suono del tipo "grrrrrr" che non so se venisse dalla gola o fosse il rumore dell'aria battuta dalle ali. Comunque, siccome l'ultima cosa che volevo fare era romperle le scatole, me ne sono andato via a fotografarne altre più socievoli.
Tanti balestrucci
cardellini
codirossi spazzacamini che in Carnia sono detti codarul ed hanno un sentiero del CAI loro dedicato, ma in una zona diversa.
e passeri e rondoni, questi ultimi sono fotografabili solo se cadono e li raccogliete in mano per farli volare di nuovo. .
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
Passati sei giorni in serenità (e mangiando molto bene nell'unico albergo di Treppo Carnico), siamo tornati in città, ma come tradizione vuole, l'ultimo saluto è andato, seguendo Giosue Carducci nella sua poesia Il comune rustico, ai noci della Carnia:
O che tra faggi e abeti erma su i campi
smeraldini la fredda orma si stampi
al sole del mattin puro e leggero,
o che foscheggi immobile nel giorno
morente su le sparse ville intorno
a la chiesa che prega o al cimitero
che tace, o noci de la Carnia, addio!
O che tra faggi e abeti erma su i campi
smeraldini la fredda orma si stampi
al sole del mattin puro e leggero,
o che foscheggi immobile nel giorno
morente su le sparse ville intorno
a la chiesa che prega o al cimitero
che tace, o noci de la Carnia, addio!
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- babatriestina
- senator
- Messaggi: 41872
- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: In giro per la Carnia
Cercivento, la cime sopra sono considerate sede delle streghe. Carducci scrisse dei versi a riguardo che c'erano sul mio libro delle elementari e che non pensavo si riferissero a monti qua vicino " Su le cime della Tenca- per le fate è un bel danzar" e credo di avervelo postato con foto di questi monti, dove sono stata più volte in gita CAI
Su le cime de la Tenca
Per le fate è un bel danzar
Un tappeto di smeraldo
Sotto al cielo il monte par.
Nel mattin perlato e freddo
Delle stelle al muto albor
Snelle vengono le fate
Su moventi nubi d'or.
Anch'io ho cercato più volte iscrizioni romane al Passo di Monte Croce carnico , senza trovarle credo. Penso anch'io che il 1917 si riferisse al fatto che il fronte là sia finito col 17... io la scorsa settimana ero in quel di Caporetto, ma non nella zona con resti di guerra:
Delle cime delle immagini son salita sulla Creta Forata, gita non faticosa da Cima sappada salendo il primo tratto con la seggiovia, poi un aggiramento di uno sperone, salita a una valletta e da là l’ultimo tratto alla vetta. Se il Cimone è il Cimon d'Entralais allora anche su quello sono stata.
Su le cime de la Tenca
Per le fate è un bel danzar
Un tappeto di smeraldo
Sotto al cielo il monte par.
Nel mattin perlato e freddo
Delle stelle al muto albor
Snelle vengono le fate
Su moventi nubi d'or.
Anch'io ho cercato più volte iscrizioni romane al Passo di Monte Croce carnico , senza trovarle credo. Penso anch'io che il 1917 si riferisse al fatto che il fronte là sia finito col 17... io la scorsa settimana ero in quel di Caporetto, ma non nella zona con resti di guerra:
Delle cime delle immagini son salita sulla Creta Forata, gita non faticosa da Cima sappada salendo il primo tratto con la seggiovia, poi un aggiramento di uno sperone, salita a una valletta e da là l’ultimo tratto alla vetta. Se il Cimone è il Cimon d'Entralais allora anche su quello sono stata.
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
Sono tornato ed ho trovato l'iscrizione. Era subito all'inizio del sentiero che va al rifugio Marinelli. E' anche incorniciata e protetta da una tettoietta, solo che per leggere l'iscrizione ci vuole molta fede. Ecco la foto; forse con una luce migliore, più radente, si riesce a vedere qualche lettera in più, Ho riportato ingrandite sotto, nella stessa foto due lettere che sono riuscito a leggere. Sono caratteri molto ben incisi, mi pare di intravvederne qualcun altro, ma non oso. Riesco a leggere una ER
Vicino all'iscrizione c'è, rovinata dalle intemperie, c'è anche l'iscrizione completa
Quello che leggo io è una parte della parola SER.
E' riportata anche l'iscrizione completa ricostruita
e una scritta più lunga
che credo racconti che si ricordano lavori per rendere la strada più sicura.
Però il latino delle iscrizioni non è quello di Cicerone e nemmeno quello di Orazo, per cui non mi impegno nella traduzione.
Vicino all'iscrizione c'è, rovinata dalle intemperie, c'è anche l'iscrizione completa
Quello che leggo io è una parte della parola SER.
E' riportata anche l'iscrizione completa ricostruita
e una scritta più lunga
che credo racconti che si ricordano lavori per rendere la strada più sicura.
Però il latino delle iscrizioni non è quello di Cicerone e nemmeno quello di Orazo, per cui non mi impegno nella traduzione.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
Sempre su passo Monte Croce Carnico, sul sentiero che va al Pal Piccolo, ho fotografato una bella farfalla, molto grande, non vistosa come colori: la Parnassius Apollo
Anzi le farfalle erano due; forse si preparavano a moltiplicarsi
e a questo proposito, mentre tentavo di classificarle, ho trovato una curiosità: il maschio, dopo che ha fatto il servizietto alla femmina, le mette un tappo (si chiama sphragis, sigillo) per evitare che altri maschi se ne approfittino. Una cintura di castità, insomma!
Anzi le farfalle erano due; forse si preparavano a moltiplicarsi
e a questo proposito, mentre tentavo di classificarle, ho trovato una curiosità: il maschio, dopo che ha fatto il servizietto alla femmina, le mette un tappo (si chiama sphragis, sigillo) per evitare che altri maschi se ne approfittino. Una cintura di castità, insomma!
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- babatriestina
- senator
- Messaggi: 41872
- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: In giro per la Carnia
a me sembra proprio il latino di Cicerone e di Orazio, o poco dopo visto che dicono II secolo d. C ai tempi degli Antonini, a occhio e croce... un'altra è più tarda solo che le abbreviazioni delle iscrizioni sono un po' particolari e a scuola non ce le insegnavano. A lume di naso sembra qualcosa sulla riparazione della strada..sono piccolo ma crescero ha scritto: ↑dom 16 lug 2023, 17:50
Però il latino delle iscrizioni non è quello di Cicerone e nemmeno quello di Orazio, per cui non mi impegno nella traduzione.
https://www2.muse.it/pubblicazioni/7/39 ... ndelli.pdf
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
sono piccolo ma crescero ha scritto: ↑gio 25 lug 2024, 17:55 Sono alcuni anni che passiamo qualche giorno in Carnia. Quest'anno nei paesi di fndovalle faceva, come a Trieste, un caldo fastidioso, per cui un giorno abbiamo deciso di prendere il fresco andando a camminare della parti di casera Razzo, a 1.800 metri. Per andarci siamo passati per Pesariis, una frazione di Prato Carnico, che nessuno probabilmente conoscerebbe se non fosse il paese di origine dei fratelli Solari, già titolari di un'azienda (ormai una multinazionale) del settore degli orologi da parete prima e dei display per stazioni ed aeroporti poi.
Stando a quanto dicono a Pesariis la fabbricazione di orologi aveva avuto già prima un notevole sviluppo ed hanno pensato bene di realizzare, all'interno del paese, un museo degli orologi da parete, penso con qualche contributo della Solari stessa. Alcuni orologi sono nuovi, come il gigantesco orologio a palette rotanti del parcheggio, altri sono vecchi o frutto di fantasia, come quello a vasche d'acqua.
C'è un percorso da seguire per vederli tutti.
Riporto le foto di alcuni che mi hanno incuriosito particolarmente o che erano facili da fotografare.
Questo è il calendario perpetuo gigante (numero 15 della mappa)
In lingua pesarina mostra tutto quello che potete volere da un orologio: le ore ed i minuti, il calendario, il segno dello zodiaco, la fase lunare e anche le ore di sole.
Davanti alla chiesa, anziché sulla cima del campanile, il classico orologio con le campane che battono le ore e suonano anche un canto mariano (numero 11 della mappa).
E' degli anni '50 e, messo sul sagrato, consente di vedere bene come è fatto.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
Ci sono, poi, tanti orologi ad acqua. Questo è a turbina: un flusso d'acqua costante fa girare una ruota che si vede sul fondo e che mette in movimento le lancette dell'orologio (numero 13).
Ce n'è poi un altro che non ho fotografato, in cui un flusso d'acqua corrente mantiene sempre colmo un vascone da cui scende un flusso d'acqua costante che cade in una bascula: due bicchieri; l'acqua riempie uno, quando questo si riempie, si ribalta e si svuota e l'acqua comincia a riempire l'altro che quando è pieno si ribalta, si vuota e l'acqua riempie di nuovo il primo; il movimento dei due bicchieri fa muovere le lancette dell'orologio. (numero 12)
C'è poi un orologio la cui invenzione è attribuita a Leonardo con due catenelle che avvolgendosi e svolgendosi attorno ad un perno, gli danno un movimento regolare, innescato dalla caduta controllata di due pesi.
C'è poi l'orologio dei pianeti (numero 9 della mappa) che rappresenta il sistema solare e mostra la posizione dei pianeti rispetto al Sole.
Ce n'è poi un altro che non ho fotografato, in cui un flusso d'acqua corrente mantiene sempre colmo un vascone da cui scende un flusso d'acqua costante che cade in una bascula: due bicchieri; l'acqua riempie uno, quando questo si riempie, si ribalta e si svuota e l'acqua comincia a riempire l'altro che quando è pieno si ribalta, si vuota e l'acqua riempie di nuovo il primo; il movimento dei due bicchieri fa muovere le lancette dell'orologio. (numero 12)
C'è poi un orologio la cui invenzione è attribuita a Leonardo con due catenelle che avvolgendosi e svolgendosi attorno ad un perno, gli danno un movimento regolare, innescato dalla caduta controllata di due pesi.
C'è poi l'orologio dei pianeti (numero 9 della mappa) che rappresenta il sistema solare e mostra la posizione dei pianeti rispetto al Sole.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
- Messaggi: 8877
- Iscritto il: ven 11 mag 2007, 14:08
- Località: Trieste
Re: In giro per la Carnia
C'è poi un planisfero con notturnale (numero 10 della pianta), composto di due parti una a terra mostra le costellazioni visibili in quel momento
Sopra c'è il cosiddetto notturnale, uno strumento che consente, la notte, di determinare l'ora in base alla posizione della stella polare e di altre stelle
Infine c'è una meridiana del 1770 (numero 2 della mappa)
Ce ne sono, in realtà due di meridiane; una è quella analemmatica, orizzontale (numero 8 della mappa), ma siccome ce n'è una anche in piazza della Borss, l'ho lasciata perdere.
Sopra c'è il cosiddetto notturnale, uno strumento che consente, la notte, di determinare l'ora in base alla posizione della stella polare e di altre stelle
Infine c'è una meridiana del 1770 (numero 2 della mappa)
Ce ne sono, in realtà due di meridiane; una è quella analemmatica, orizzontale (numero 8 della mappa), ma siccome ce n'è una anche in piazza della Borss, l'ho lasciata perdere.
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)