Siamo verso la conclusione di questa breve storia, per chi è interessato ci sono i libri della mia collega prof Silva Bon esperta in materia
http://www.irsml.it/testi/bonebreibib.doc
dove trovate una bibliografia
in oarticolare:
Gli ebrei a Trieste. Identità, persecuzione, risposte
Personaggi usciti dalla comunità religiosa come il podestà Salem ( sotto cui vennero eseguiti tutti i lavori urbanistici degli anni Trenta), e che era stato irredentista, volontario italiano nella prima guerra, si ritenevano ormai integrati nella società laica e fascista, notare che venne preferito nelle elezioni al candidato del partito, Cobolli Gigli; vennero colpiti dapprima moralmente e poi legalmente dalle leggi razziali, per cui diede le dimissioni nell'agosto 1938, e non fu lui ad accogliere Mussolini nella famigerata visita del settembre 1938. Fu la persecuzione antiebraica, che a Trieste si rivelava per la prima volta in maniera così esplicita , a far comprendere che la via dell'integrazione allora risultava impossibile.
Ma il peggio venne con l'occupazione tedesca dal settembre 1943, le deportazioni , dalla risiera ai campi di sterminio:
( targa sulla Stazione)
particolarmente odiosa fu la deportazione dei vecchi della casa di riposo Gentilomo
Al Museo della comunità, alcuni ricordi di oggetti prelevati ai deportati
e immagini della devastazione della Sinagoga
Molti si salvarono emigrando, poi ci fu chi tornò e chi rimase lontano, principalmente negli Stati Uniti.
La Comunità si ridusse e solo dopo la guerra pian piano si è ripresa.
Il resto, e attualità