Gli Asburgo (e altri a loro vicini) e le cadute da cavallo

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Gli Asburgo (e altri a loro vicini) e le cadute da cavallo

Messaggio da rofizal »

Ricordava Adler in altro topic:
AdlerTS ha scritto:Massimiliano è ricordato a Trieste per i numerosi atti caritatevoli: in ricordo dello scampato pericolo per la caduta da cavallo del 7 Novembre 1855
Già, le cadute da cavallo...
Oggi siamo abituati agli incidenti stradali, ma una volta, quando le automobili non c'erano, il cavallo era il normale mezzo di locomozione. Animale splendido, intelligente e mansueto, può tuttavia costituire un pericolo, sia perché può spavenatrsi, sia perché una caduta da due metri di altezza su rocce o terreno duro è sempre pericolosa.
Se il cavallo cade pure lui si può anche essere schiacciati dal suo peso, se tira una carrozza, la stessa si può ribaltare con le immaginabili conseguenze.
Insomma, sapete che amo i cavalli e sono appassionato di equitazione, ma come in ogni aspetto della vita umana ci sono i pericoli... del resto l'uomo è per sua natura mortale.

Come dicevo, possiamo paragonare le cadute da cavallo e in genere gli incidenti equestri agli incidenti automobilistici di oggi. Così essi colpivano anche regnanti e personaggi famosi. Ho cercato di recuperare qualche notizia relativamente agli Asburgo e qualche altra persona a loro vicina o vicina alla nostra città. Il lavoro è comunque appena all'inizio.


Ludovico IV "Il Bavaro" (1282-1347) (Luigi IV di Baviera), figlio di Matilde d'Asburgo, morì l'11 ottobre 1347 a Fürstenfeldbruck, per una caduta da cavallo mentre preparava una spedizione in Italia.

Maria d'Ungheria (1371-1395), moglie di Sigismondo di Lussemburgo (Sigismondo del Sacro Romano Impero, 1368-1437). La causa della sua morte è controversa, alcune fonti dicono che morì per una caduta da cavallo, Wikipedia che "morì a Buda il 17 maggio 1395, all’età di 24 anni, a causa di complicazioni sopravvenute durante il parto. Le circostanze della sua morte restarono comunque oscure".

Maria di Borgogna (1457-1482), moglie di Massimiliano d'Asburgo (1459-1519) e madre di Margherita d'Asburgo (1480-1530), arciduchessa consorte d'Austria dal 1477. Morì il 27 marzo 1482 a Bruges per una caduta da cavallo, durante una caccia col falcone, a soli 24 anni e fu sepolta nella chiesa di Nostra Signora a Bruges.

Marchese Federico Manfredini (1743-1829), Al servizio degli Asburgo-Lorena, combatté nella guerra dei Sette anni e contro i Turchi ottenendo da Giuseppe II il grado di generale (1789) e da Leopoldo II il titolo di magnate di Ungheria. A Firenze nel 1791, divenne consigliere del granduca Ferdinando III, e successivamente ministro del nuovo ducato di Würzburg. A seguito di una caduta da cavallo si ritirò a vita privata.

Massimiliano d'Asburgo-Lorena (Maximilian Franz von Habsburg-Lothringen, 1756-1801), figlio dell'imperatrice Maria Teresa, dovette rinunciare alla possibilità di una carriera militare a causa di una brutta caduta da un cavallo che gli procurò delle lesioni permanenti ad una gamba. Divenne quindi capo dell'Ordine Teutonico.


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Messaggio da rofizal »

Mi piace riportare questa poesia del Foscolo, dedicata a Luigia Pallavicini, nobildonna genovese nota per la sua bellezza, che cadde da cavallo ferendosi e deturpandosi il volto. La poesia è stata scritta nell'anno 1800. Il poeta si dispiace che Luigia si sia dedicata all'equitazione , che chiama "studi virili", ma sarebbe come oggi a dispiacersi che una donna guidi un'automobile se poi resta vittima di un incidente.


A Luigia Pallavicini caduta da cavallo

I balsami beati
Per te le Grazie apprestino,
Per te i lini odorati
Che a Citerea porgeano
Quando profano spino
Le punse il piè divino,

Quel dí che insana empiea
Il sacro Ida di gemiti,
E col crine tergea,
E bagnava di lagrime
Il sanguinoso petto
Al ciprio giovinetto.

Or te piangon gli Amori
Te fra le Dive liguri
Regina e Diva! e fiori
Votivi all'ara portano
D'onde il grand'arco suona
Del figlio di Latona.

E te chiama la danza
Ove l'aure portavano
Insolita fragranza,
Allor che, a' nodi indocile,
La chioma al roseo braccio
Ti fu gentile impaccio.

Tal nel lavacro immersa,
Che fiori, dall'inachio
Clivo cadendo, versa,
Palla i dall'elmo liberi
Crin su la man che gronda
Contien fuori dall'onda.

Armonïosi accenti
Dal tuo labbro volavano,
E dagli occhi ridenti
Traluceano di Venere
I disdegni e le paci,
La speme, il pianto, e i baci.

Deh! perché hai le gentili
Forme e l'ingegno docile
Vôlto a studi virili?
Perché non dell'Aonie
Seguivi, incauta, l'arte,
Ma i ludi aspri di Marte?

Invan presaghi i venti
Il polveroso agghiacciano
Petto e le reni ardenti
Dell'inquïeto alipede,
Ed irritante il morso
Accesce impeto al corso.

Ardon gli sguardi, fuma
La bocca, agita l'ardua
Testa, vola la spuma,
Ed i manti volubili
Lorda, e l'incerto freno,
Ed il candido seno;

E il sudor piove, e i crini
Sul collo irti svolazzano;
Suonan gli antri marini
Allo incalzato scalpito
Della zampa, che caccia
Polve e sassi in sua traccia.

Già dal lito si slancia
Sordo ai clamori e al fremito;
Già già fino alla pancia
Nuota... e ingorde si gonfiano
Non piú memori l'acque
Che una Dea da lor nacque.

Se non che il re dell'onde
Dolente ancor d'Ippolito
Surse per le profonde
Vie dal tirreno talamo,
E respinse il furente
Col cenno onnipotente.

Quei dal flutto arretrosse
Ricalcitrando e, orribile!
Sovra l'anche rizzosse;
Scuote l'arcion, te misera
Su la petrosa riva
Strascinando mal viva.

Pera chi osò primiero
Discortese commettere
A infedele corsiero
L'agil fianco femineo,
E aprí con rio consiglio
Nuovo a beltà periglio!

Ché or non vedrei le rose
Del tuo volto sí languide;
Non le luci amorose
Spiar ne' guardi medici
Speranza lusinghiera
Della beltà primiera.

Di Cinzia il cocchio aurato
Le cerve un dí traeano,
Ma al ferino ululato
Per terrore insanirono,
E dalla rupe etna
Precipitàr la Dea.

Gioían d'invido riso
Le abitatrici olimpie,
Perché l'eterno viso,
Silenzïoso, e pallido,
Cinto apparía d'un velo
Ai conviti del cielo;

Ma ben piansero il giorno
Che dalle danze efesie
Lieta facea ritorno
Fra le devote vergini,
E al ciel salía piú bella
Di Febo la sorella.


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Messaggio da rofizal »

Per bilanciare la pur bella poesia del Foscolo, mi sembra giusto mettere quella del Pascoli, dove la cavallina fedele riporta a casa il suo padrone, anche se ormai privo di vita. Evidentemente il Foscolo non aveva dimestichezza con questi splendidi animali, che invece il Pascoli sapeva apprezzare nella loro sensibilità. Ma avevo messo quella del Foscolo perché rendeva bene l'idea di come fosse la vita fino a tutto il XIX secolo, legata ai cavalli, nel bene e nel male (nostro e loro). Oggi abbiamo perso questo aspetto, ma uomo e cavallo hanno formato per millenni un binomio indissolubile.


La cavalla storna

Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.
Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.
Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:
«O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;
il primo d'otto tra miei figli e figlie;
e la sua mano non toccò mai briglie.
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu dài retta alla sua piccola mano.
Tu ch'hai nel cuore la marina brulla,
tu dài retta alla sua voce fanciulla».
La cavalla volgea la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:
«O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
lo so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu sola e la sua morte.
O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuor veloce tu premesti il corso:
adagio seguitasti la tua via,
perché facesse in pace l'agonia...»
La scarna lunga testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.
«O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
oh! due parole egli dové pur dire!
E tu capisci, ma non sai ridire.
Tu con le briglie sciolte tra le zampe,
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,
con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via tra gli alti pioppi:
lo riportavi tra il morir del sole,
perché udissimo noi le sue parole».
Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbracciò su la criniera
«O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!
a me, chi non ritornerà più mai!
Tu fosti buona... Ma parlar non sai!
Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una una cosa!
Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come».
Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.
La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome... Sonò alto un nitrito.


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Re: Gli Asburgo (e altri a loro vicini) e le cadute da caval

Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Maria di Borgogna (1457-1482), moglie di Massimiliano d'Asburgo (1459-1519) e madre di Margherita d'Asburgo (1480-1530), arciduchessa consorte d'Austria dal 1477. Morì il 27 marzo 1482 a Bruges per una caduta da cavallo, durante una caccia col falcone, a soli 24 anni e fu sepolta nella chiesa di Nostra Signora a Bruges.
questa è un'immagine un po' storta ( c'era tanta genta davanti) di un quadro al castello di Loches, in Francia ai castelli della Loira, che mostra un apparente gruppo biblico con i ritratti della famiglia di Massimiliano d'Asburgo:
Immagine
il personaggio grande a sinistra è Massimiliano, e a destra dovrebbe essere Maria di Borgogna, la sua amata consorte. si sposò poi più tardi con Bianca Maria Sforza, ma fu un matrimonio di interesse , per i soldi della moglie, enon d'amore e non diede figli. Il personaggio adulto dietro probabilmente è il figlio Filippo il bello, c he hai tralasciato di citare, e che sposò Giovanna di Aragona e Castiglia, meglio nota come Giovanna la Pazza, che gli portò in dote i due reami, dopo la morte di un fratello maschio in origine erede.
Dei tre giovani in primo piano, non c'è dubbio per la somiglianza, che quello centrale sia Carlo V, mentre dubbi sussistono sull'identificazione degli altri: probabilmente a sinistra il fratello Ferdinando e a destar Margherita d'Asburgo, ma soprattutto quest'ultima identificazione lascia dubbi, anche per la scarsa somiglianza coi ritrattidella principessa.
La quale Margherita ebbe una vita avventurosa, iniziò con un fidanzamento precoce con Carlo VIII di Francia per cui venne allevata alla corte francese, ma il fidanzato la lasciò perdere per le nozze con l'ereditiera Anna di Bretagna che gli portò in dote appunto la Bretagna stessa, Margherita d'Austria si rifece sposando il giovane principe di Spagna, appunto l'erede al trono fratello maggiore di giovanna la Pazza, che però morì ventenne. Margherita trovò la serenità in un terzo matrimonio, con un principe di Casa Savoia, Filiberto II di Savoia, e accanto a questo attualmente riposa nella chiesa di Brou, in Francia vicina a Bourg en Bresse. Rimasta vedova ( di nuovo!) venne nominata reggente dei Paesi Bassi, mostrando un'energia notevole: fu lei una delle "due dame" della pace di Cambrai del 1529.


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Messaggio da babatriestina »

NB: arruolare Foscolo e Pascoli nella Mitteleuropa non vi sembra un po' una forzatura??? :-D :-D :-D :-D
i cavalli c'erano anche nel resto del mondo...


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Messaggio da rofizal »

Number one: bela la spiegazion del quadro; se te sa tute quele robe a memoria... te me sembri un'aliena :wink: (mi no me ricordo nianche le parentele dela mia famiglia :( )

Number two: no scrivo tute le parentele, ma solo quel minimo indispensabile, me perdo coi nomi e le date e le relazioni... ala fine me gira la testa, no capiso niente e... insoma no xe roba per mi anche se pol eser afascinante :wink:

Number three: cosa iera?... ah, sì le poesie. No ghe entra con la miteleuropa, certo, ma no podevo far a meno de meterle (un omagio ai cavai che amo tanto :wink: )

Proseguimo ancora un poco (ma con tanta fadiga, go dito che con le parentele me perdo...):

Carlo Magno (742-814) sicuramente non c'entra con gli Asburgo, ma è stato, come ben sappiamo, re dei Franchi e dei Longobardi e imperatore del Sacro Romano Impero. Di lui si narra che si sarebbe miracolosamente salvato dalle gravi conseguenze di una caduta da cavallo, mentre era impegnato in una partita di caccia, invocando la protezione della Vergine e formulando solennemente l’impegno alla fondazione di un complesso sacro in Suo onore.

Bonifacio IV del Monferrato (Bonifacio IV Paleologo, 1512-1530), che troviamo più volte al fianco di Carlo V, muore il 6 giugno 1530 in seguito ad una caduta da cavallo.

Carlo V di Lorena (1643-1690), marito di Eleonora Maria Giuseppina d'Asburgo. Caduto da cavallo, si fratturava la gamba destra, frattura che lo faceva molto soffrire e non gli permetteva di camminare che con l'aiuto di un bastone e delle grucce. Fa quindi chiamare padre Marco d'Aviano (Carlo Domenico Cristofori, 1631-1699) con la speranza di ottenere la guarigione. Appena ricevuta la benedizione, i dolori scomparvero e non ebbe più bisogno di alcun sostegno. :shock:

Luigi XV di Francia (1710-1774), re di Francia ma imparentato come noto cogli Asburgo, cadde da cavallo, il che fece rinviare la cerimonia di presentazione a Corte (avvenuta poi il il 2 o il 21 aprile 1769) di Marie-Jeanne Bécu, contessa Du Barry (1743-1793), amante del re dopo Jeanne-Antoinette Poisson (Madame de Pompadour, 1721-1764).

Sissi (Elisabetta di Baviera, 1837-1898). Penso che tutti sappiano della caduta da cavallo di Sissi dell'11 settembre 1875, in Normandia, dove soggiornava al castello di Sassetout les Mauconduits, vicino a Fecamps. La caduta la costringe a trascorrere alcuni giorni a letto.


No meto tuti quei dela miteleuropa, ma solo quei che, magari ala lontana, pol eser ligadi ai Asburgo.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Luigi XV di Francia (1710-1774), re di Francia ma imparentato come noto cogli Asburgo.
parentela abbastanza lontana: sua nonna era Maria Teresa del ramo degli Asburgo Spagna, parentela che venne sfruttata al momento della successione spagnola, all'estinguersi del ramo spagnolo per i troppo matrimoni fra consanguinei , per rivendicare con successo all'eredità per un nipote di Luigi XIV (e zio di Luigi XV) che divenne il capostipite dei Borbone Spagna ( da cui pure i Borbone Napoli e i Borbone Parma) rinunciando all'eredità francese. Altri vincoli nel periodo non ce ne furono, perchè le due Case di Borbone e di Asburgo Austria fra la fine del Seicento e la metà del Settecento furono di solito in guerra o almeno in ostilità; fu il rovesciamento delle alleanze che suggerì di riappacificarle con il matrimonio di suo nipote, il futuro Luigi XVI, con Maria Antonietta figlia di Maria Teresa: con risultati.... :? . Luigi XV era invece figlio di Maria Adelaide di Savoia.

Sta Miteleuropa se sta alargando... fra poco ariverà i zar de Russia , i Re de Spagna, i re de Inghilterra... poco resterà fora, se andemo avanti cussì.. :-D :-D :-D


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:Number one: bela la spiegazion del quadro; se te sa tute quele robe a memoria... te me sembri un'aliena :wink:
go letto molti libri e molte biografie sul argomento :-D e se me vien un dubbio san Wiki me dà le date e le parentele subito, savendo cossa zercar. Po Massimilian e Carlo V xe inconfondibili! cola loro sbessola!


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Messaggio da AdlerTS »

§ "E anca sior Carleto xè nato disgrazià:
andando per l'Isonzo in acqua xe cascà.
Bona de Dio che iera su' cognà
Se no'l finiva a Sdoba in boca al baccalà! "§

Se parla dell'Imperator Carlo


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Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto:parentela abbastanza lontana: sua nonna era Maria Teresa del ramo degli Asburgo Spagna,
correggio: iera sua bisnonna, anzi aveva contando gli antenati per 4 generazioni - fino ai nonni dei nonni- mi aiuto con una tavola genealogica, ovviamente- : nessun antenato Asburgo d'Austria - 3 antenati Asburgo Spagna (Maria Teresa, Filippo IV suo padre e Anna d'Austria sua sorella) e ben 7 antenati Savoia: Vittorio Amedeo I, Carlo Amedeo di Savoia Nemours, Maria Battista di Savoia Nemours, Carlo Emanuele II di Savoia, Adelaide Enrichetta di Savoia, Vittorio Amedeo II di Savoia, Maria Adelaide di Savoia


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Sissi (Elisabetta di Baviera, 1837-1898). Penso che tutti sappiano della caduta da cavallo di Sissi dell'11 settembre 1875 .
Ovvio, ghe ne ga parlado tutti i telegiornai :-D :-D :-D :-D :-D :-D
( per bon la xe cascada solo che una volta? i contava che in Inghilterra la cavalcava assai de spericolata, me par alla caccia alla volpe..)


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già la Mitteleuropa (in senso lato) delle cadute...

Messaggio da ClaireS »

Caro Rofizal... ecco per la Mitteleuropa (in senso lato) delle cadute...non scordare la caduta mortale di Maria Malibran nel 1836. Era figlia del compositore, coreografo e impresario Manuel Garcia. Aveva 28 anni, era la più amata e ammirata delle cantatrici, geniale interprete, particolarmente della musica di Bellini, teneramente protetta da Rossini; fu anche compositrice. Con l'aiuto del vecchio generale La Fayette era pervenuta a divorziare dello stupido Malibran ed aveva recentemente sposato l'uomo della breve vita, l'amato, il violonista e compositore belga De Bériot...

Ecco una delle poesie dedicate alla sua scomparsa, le stances che Alfred de Musset scrisse su questa sconvolgente morte :


À la Malibran (1837)
Stances

I

Sans doute il est trop tard pour parler encor d'elle ;
Depuis qu'elle n'est plus quinze jours sont passés,
Et dans ce pays-ci quinze jours, je le sais,
Font d'une mort récente une vieille nouvelle.
De quelque nom d'ailleurs que le regret s'appelle,
L'homme, par tout pays, en a bien vite assez.
...


Vi risparmio 24 altre strofe alquanto retoriche (non è il migliore De Musset che si esprime qui) e vi propongo la penultima e l'ultima :

...XXVI

Oui, oui, tu le savais, et que, dans cette vie,
Rien n'est bon que d'aimer, n'est vrai que de souffrir.
Chaque soir dans tes chants tu te sentais pâlir.
Tu connaissais le monde, et la foule, et l'envie,
Et, dans ce corps brisé concentrant ton génie,
Tu regardais aussi la Malibran mourir.

XXVII

Meurs donc ! ta mort est douce, et ta tâche est remplie.
Ce que l'homme ici-bas appelle le génie,
C'est le besoin d'aimer ; hors de là tout est vain.
Et, puisque tôt ou tard l'amour humain s'oublie,
Il est d'une grande âme et d'un heureux destin
D'expirer comme toi pour un amour divin !



N.B. Per i nostri amatissimi amministratori : ma si, si, il legame c'è... mi sa che la Malibran abbia cantato a Vienna :wink: almeno credo (sinceramente) :wink: :wink:
Allegati
Decaisne Henri (1799-1852) Maria Malibran dans le role de Desdemone de Rossini.jpg


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Messaggio da babatriestina »

Rimase però sulle scene , senza cadere da cavallo, la sorella Pauline Viardot, altrettanto brava e famosa, mezzo soprano. Guardando , ho visto che anche la Malibran era ufficialmente un mezzo soprano, io l'avrei creduta soprano, dati i ruoli sostenuti.


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Messaggio da ClaireS »

eh bien oui,

cantò anche ruoli maschili : Romeo, credo, ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini !

E per un momento di pura gioia (dopo le fatiche del forum) ecco, interpretato ancora da 2 donne (nel 2005) (Romeo - Paola Gardina
Giulietta - Valentina Farcas), il celeberrimo e soavissimo "Vieni, ah! vieni"

http://it.youtube.com/watch?v=MjUGukkuG10


Buona notte :wink:


ClaireS

Messaggio da ClaireS »

Due analisi della voce della Malibran :

...Paris 1827. Malibran had performed small concerts at various private salons, and the news spread like wildfire-whispers of this delectable young lady and a voice unlike any heard before, spanning from the contralto low D three octaves up to the soprano high D. The same rumors also spoke of her ability to embellish in a most lively fashion, and on the spot, any composition she was delivering. She was equally at home in all registers and loved to display the splendor of her lower notes, prompting the critics to address her as a contralto, and then confusing them by switching up to high soprano territory. At her first official recital, which took place at the Paris Conservatory in January of 1928, she would confirm the rumors. Ernest Legouvé was in the audience, and, recalling Malibran's performance of Desdemona's Willow Song from Rossini's Otello, summed it up as follows: "Her every look seemed completely charged with melancholy, with reverie, with passion. She sang the 'willow song' from Otello. After a few bars, the audience was conquered; at the end of the first stanza, it was inebriated; at the end of the piece, it was insane." Once her startling extension and dramatic powers were discovered by the public at large, the response from theater managers was immediate, with all the major houses in Paris vying for her services. Rossini himself noted uniqueness, and the Theatre-Italiens was well aware that her range in voice and temperament allowed her to sing any repertoire, ranging from the buffo to the dramatic. Malibran had ascended to the pinnacle of her profession, and only the grave would keep her from delighting in this position.And indeed she could sing everything with the most childlike abandon and the most committed stage deportment... (Daniel Vasquez)

...Cantava parti di contralto come la Rosina e la Cenerentola di Rossini, di mezzosoprano come il Romeo di Bellini e quello di Vaccai, di soprano come la Desdemona di Rossini e la Norma di Bellini, vantando il completo possesso della tecnica belcantistica italiana e una soggiogante presenza scenica. Avventurosa, versatile, la Malibran è diventata il simbolo di un’epoca, di uno stile vocale, di una drammaturgia musicale... (Pietro Mioli - 2008)


ClaireS

Messaggio da ClaireS »

ClaireS ha scritto:...cantò anche ruoli maschili : Romeo, credo, ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini !
ed anche il ruolo del moro nell' Othello rossiniano :P !!!!!!

ecco i 4 versi di Lamartine scritti sulla sua tomba - alquanto migliori in verità :lol: :lol: dei 156 del Musset - :lol:

Beauté, génie, amour furent son nom de femme,
Écrit dans son regard, dans son cœur, dans sa voix.
Sous trois formes au ciel appartenait cette âme.
Pleurez, terre! Et vous, cieux, accueillez-la trois fois!


e chiudo qui perchè a Vienna - ho verificato - non cantò mai :oops:


ClaireS

ancora delle cadute...

Messaggio da ClaireS »

Cadute...come foglie in autunno :

- morte del giovane re Louis V di Francia per una caduta dal focoso cavallo, durante una caccia nella foreste di Cuise presso Compiègne nel 987.

- il figlio maggiore dell'imperatore Conrad II. Morì per una caduta dal cavallo (1018?) nella foreste di Limburg nei pressi di Spire e il padre addolorato fece costruire la chiesa cattedrale di Spire in memoria per servire da chiesa sepolcrale per la propria stirpe.

- re Filippo il Bello di Francia morì nella foreste di Fontainebleau di una caduta simile nel 1314.

- re François I di Francia manca per poco di morire a caccia da una caduta nella foreste vicina a Cognac alcuni giorni dopo la fine della sua prigionia a Madrid.

Ritorniamo alla MittelEuropa con un fratello (terzogenito, + grande di pochi anni) del Prince Eugène, Louis-Jules de Savoie-Carignan (1660 † 1683), detto le Chevalier de Savoie, che morì a 23 anni durante la battaglia di Petronell (1683) in difesa dell'Austria.

- la nona dell'imperatore François de Lorraine (sposo di Maria-Theresa) Charlotte-Elisabeth de Bavière (moglie di Philippe d'Orléans, il fratello di Luigi XIV e madre del Reggente Philippe d'Orléans come della madre di François) adorava cacciare con il cognato re di Francia e cadde molte volte, per il piacere di molti cortigiani che non amavano la sua altezzosa e schietta franchezza... La difficoltà per lei era trovare un cavallo in grado di portarla e di correre !!

- il nipote di Luigi XIV , le Duc de Berry (uno dei 3 figli del Grand Dauphin figlio del re) era cugino acquisito dello stesso Imperatore François, essendo sposato con Elisabeth figlia del Reggente Philippe, mentre il marito di Maria-Teresa era figlio della sorella dello stesso reggente. Berry morì nel maggio 1714 a 26 anni per le conseguenze di un incidente di cavallo accaduto ancora durante una caccia.

segnalo ancora 3 pittori ottocenteschi vittime di simili cadute : Géricault, Alexandre Decamps(morto nell'incidente di caccia nel 1860) e Toulouse-Lautrec sul quale la storia diverge : lo lasciarono storpio alcune cadute dal letto da poppante oppure le cadute dai cavalli da adolescente nel 1878 e 1879 ?

Segnalo in fine il bel libro di Jeròme Garcin "La chute de cheval" (1954).
Allegati
la princesse Elisabeth-Charlotte duchesse d'Orléans.jpg
Charles de France, duc de Berry (1686-1714).jpg


ClaireS

Messaggio da ClaireS »

Un ritratto più carino di Elisabeth-Charlotte (ma lei stessa scriveva "sono veramente brutta e grossa" !),

uno della sua elegante (in tutti i sensi) figlia Charlotte-Elisabeth duchesse de Bar et de Lorraine, suocera sia di Maria-Teresa sia della sorella Marianna,

ed uno del nipote François (sul sito non ne ho ancora visto uno se non sbaglio) :
Allegati
la Princesse Palatine Elisabeth-Charlotte.jpg
Elisabeth Charlotte d'Orleans sa fille.jpg
Francois 1 son petit-fils.jpg


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

e, sempre in tema di cadute da cavallo mitteleuropee in senso lato, si dice che la distribuzione statistica detta di Poisson, di cui vi risparmio la formula anche perchè non me la ricordo più nemmeno io, ma son certa che la si trova su Wiki, e che descrive le probabilità di un evento abbastanza raro, dicono sia stata suggerita dagli studi sulle statistiche dei militari deceduti per calci di cavallo nell'esercito prussiano.


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
ClaireS

Messaggio da ClaireS »

dimenticavo (è sempre così) l'accidente più conosciuto (da me) e più Mitteleuropeo : quello che provocò la morte a 49 anni del padre dell'imperatore François I. Le duc Leopold I de Lorraine, marito di Elisabeth-Charlotte, nipote dell'imperatore del Sacro Romano Impero Leipold I suo padrino (figlio della bellissima sorella Eleonore) morì nel marzo 1729 a Lunéville per una caduta del proprio cavallo in un fosso.


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