babatriestina ha scritto:la prima stazion, fata per sbaglio 7 metri più alta, iera dove che iera la Casa del ferovier che i ga butado zo e che ve go postado el giardin cole rose. No so se iera propio la casa de ferovier o vizin, dovessi controlar
Ogni volta che vado a prendere un treno alla stazione centrale mi sento trasgressivo. Vi metto una foto di un treno e, in un angolo, ingrandito, uno dei numerosi cartelli che espongono un divieto perentorio
Guardate il treno, guardate la linea gialle per terra, leggete il cartello e poi ditemi: chi può prendere il treno rispettando il divieto?
E non pensate alle fisime di un vecchio professore di matematica, pignolo; in altre stazioni per il resto d'Italia, il cartello dice "Vietato oltrepassare la linea gialla a convoglio in movimento".
Che sia per questo che i triestini, rispettosi delle norme, prendono sempre meno il treno?
Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
sono piccolo ma crescero ha scritto:
Guardate il treno, guardate la linea gialle per terra, leggete il cartello e poi ditemi: chi può prendere il treno rispettando il divieto?
uno dei motivi per cui in Italia non si prendono mai sul serio le norme, coi risultati che purtroppo conosciamo, alla faccia della certezza del diritto. Ma forse è anche dovuto al progressivo disinteresse per la lingua scritta, ritenendo che l'immagine sia sufficiente.
Ma sul serio questa formulazione è solo locale?
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
sono piccolo ma crescero ha scritto:...............Guardate il treno, guardate la linea gialle per terra, leggete il cartello e poi ditemi: chi può prendere il treno rispettando il divieto?
E non pensate alle fisime di un vecchio professore di matematica, pignolo; in altre stazioni per il resto d'Italia, il cartello dice "Vietato oltrepassare la linea gialla a convoglio in movimento".
Che sia per questo che i triestini, rispettosi delle norme, prendono sempre meno il treno?
Può sembrare una di quelle barzellette sui portoghesi, che ai brasiliani tanto piacciono...................
Potrebbe essere scritta così.....:
- Lo sai perchè i treni portoghesi sono sempre vuoti.........?
- Perchè i cartelli della banchina indicano......" Vietato passare la linea gialla"
O forse i cartelli sono " Fabricado em Portugal"...........
Ogni luogo è Patria mia, perchè da ogni luogo posso vedere il cielo - Seneca.
Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sola, ma a motivo della carità.
sono piccolo ma crescero ha scritto:Guardate il treno, guardate la linea gialle per terra, leggete il cartello e poi ditemi: chi può prendere il treno rispettando il divieto?
Frasi strane come "comporre senza riagganciare" del servizio ex 12, ex 412 (adesso non so cossa...). Ma stago andando
Sui cartei idioti se pol far una sezion apposita !
La prima stazion de Trieste no la iera dove che stava la casa del ferovier in Viale Miramare, ma più in zò, quasi davanti ai magazzini del Silos.
Dove che iera la casa del ferovier ghe iera le oficine manutenzion locomotive.
sono piccolo ma crescero ha scritto:E non pensate alle fisime di un vecchio professore di matematica, pignolo; in altre stazioni per il resto d'Italia, il cartello dice "Vietato oltrepassare la linea gialla a convoglio in movimento".
Che sia per questo che i triestini, rispettosi delle norme, prendono sempre meno il treno?
E meno male che almeno in questo caso l'inglese è corretto (oltre al fatto che una scritta anche in tedesco e sloveno non guasterebbe!).
Visto che siamo in tema ne approfitto per segnalare una cosa riguardo alle tabelle che indicano il divieto di fumare all'interno della stazione, apposti all'ingresso, facciata principale. Quest tabelle sono scritte in italiano ("Vietato fumare nella stazione"), ed in inglese. In inglese hanno tradotto con un orribile "Don't smoke in the station". Questo è molto poco inglese, per un avviso meno importante di quello della linea gialla (che sottintende anche un pericolo grave in caso di attraversamento della linea). Infatti "Don't" è una specie di imposizione, di ordine, per niente cortese.
Un avviso corretto avrebbe dovuto riportare qualcosa come "Smoking inside is forbidden".
babatriestina ha scritto:
i sposi saluda ala partenza, con le do ultime fie ( le solite zia Olga e zia Dalia) che li accompagna
questa foto ha destato l'interesse degli autori che si occupano delle ferrovie Venete, perchè il vagone secondo loro è indubbiamente di tali ferrovie e non di quelle Austroungariche: probabilmente i bisnonni erano andati a Venezia ( tradizionale meta di viaggi di nozze..).
a proposito di ferrovie, leggevo che a metà Ottocento i Triestini si lamentavano per i collegamenti ferroviari, perchè la tratta Milano Venezia era stata fatta molto prima del collegamento di Trieste con Vienna. Ovvio che una in pianura fosse più facile da fare che ina attraverso le Alpi, ma insomma era il solito lamento: la Capitale favorisce le linee per gli altri porti!
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Società veneta delle Ferrovie ( vedè el SV e po el numero del vagon abl 358) se vedi che i fazeva servizio fin Trieste e i me ga domandado la foto ( in original, senza logo) e adesso me xe rivado el libro, la xe stampada in quarta de copertina!
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
Legevo giorni fa che sia le ferovie slovene che quele croate vol de novo colegarse con treni pasegeri con Trieste. Beh 100 ani fa no iera problemi, te podevi partir che so anche da Cracovia e rivar a Trieste centrale, e inveze ogi da Lubiana te riverà al capolinea de Opicina. (Trieste no la xe più cara al cuore de nisun, tantomeno del novo aministrator de le RFI che vol farghe pagar el pedagio a tuti i treni che pasa sui sui binari) Xe una società ormai privata, ma col principale capitalista de magioranza, più del 98% , in man al Governo italian, e che espleta un servizio publico. Pecà che no esisti più quei 400 metri de binario che te permeteva de rivar col tram de opcina fin in stazion de opcina. Ma questo sucedeva 100 ani fa quando che.......se sonava una altra musica.
babatriestina ha scritto:
i sposi saluda ala partenza, con le do ultime fie ( le solite zia Olga e zia Dalia) che li accompagna
questa foto ha destato l'interesse degli autori che si occupano delle ferrovie Venete, perchè il vagone secondo loro è indubbiamente di tali ferrovie e non di quelle Austroungariche: probabilmente i bisnonni erano andati a Venezia ( tradizionale meta di viaggi di nozze..).
a proposito di ferrovie, leggevo che a metà Ottocento i Triestini si lamentavano per i collegamenti ferroviari, perchè la tratta Milano Venezia era stata fatta molto prima del collegamento di Trieste con Vienna. Ovvio che una in pianura fosse più facile da fare che ina attraverso le Alpi, ma insomma era il solito lamento: la Capitale favorisce le linee per gli altri porti!
"Società Veneta per la costruzione e l'esercizio di ferrovie secondarie italiane" la se gà ciamà fino a fine ani '70.
Quindi doveva esister un colegamento direto internazionale Trieste - Venezia via linee in gran misura secondarie che interesava tre Imprese Feroviarie, la Meridionale fino Monfalcon, la Società per la Ferrovia Friulana fino Cervignan, confine tra i Regni d'Austria e Italia (anche se l'esercizio vigniva svolto dala Meridionale) e la Società Veneta fino a Venezia. Chissà se la vetura 'ndava fino Aurisina e là i lo meteva su un treno verso Monfalcon ...
[nota di costume] I bisnoni no doveva star mal de casa, qualchedun dei amici/parenti gaveva la machina fotografica "per immortalare l'evento" e i podeva permeterse de viagiar in 2a classe (o iera una finta prima dela partenza ?)
sbriso ha scritto:
[nota di costume] I bisnoni no doveva star mal de casa, qualchedun dei amici/parenti gaveva la machina fotografica "per immortalare l'evento" e i podeva permeterse de viagiar in 2a classe (o iera una finta prima dela partenza ?)
i bisnoni per quel che so gaveva una ditta de comercio credo de granaglie e mal no i stava se i ga podudo meter al mondo e mantegnir diversi fioi; però i se ga permesso, anche per un festeggiamento cussì importante, la II classe ma no la prima! mai far el passo più longo dela gamba e cussì i ghe ga insegnado ala famiglia. Per la grande occasion i gaverà ciamado un fotografo probabilmente, ma alcune foto pol ben esser stade fate de mio nono che gaveva una machina fotografica grazie a cui go tante foto de famiglia.
I bisnonni ga anche pagado i studi de medicina a Vienna a un dei fioi, ma co i ghe ga proposto de restar al Università de Vienna e far carriera là, i ghe ga dito: "No! te gavemo pagado i studi ma no perchè te vadi via de qua, adesso te torni, te lavori a Trieste e te contribuissi ala famiglia". E cussì cola coda fra le gambe ( in realtà, contava nona, fra le gambe al mesto ritorno el tegniva el suo microscopio scientifico, che go ancora mi) zio Vittorio xe tornado a Trieste e ga lavorado al Ospedal Maggiore...
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
scusa per esserme intrigà nele tue robe private, me xe vignù de impulso perchè frequento alcuni forum de argomento tecnico o storico dove se xe abituai a far in quatro foto o disegni per 'rivar a datarli o allocarli ...
[quote="babatriestina"] /quote]
Letera aperta a chi che sa l'inglese meio de mi.
Co'go leto: Do not go beyond the yellow line, me ga ciapà el solito brivido de alergia. Mi diria cross o pass/trespass. Cosa diria i altri?