San Spiridione dei Serbo Ortodossi
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- sum culex
- no montar in scagno
- Messaggi: 5945
- Iscritto il: ven 20 gen 2006, 15:45
- Località: Trieste - Rozzol
San Spiridione dei Serbo Ortodossi
La cesa de San Spiridione
Come al solito mi meto i pupoli e i comenti ghe li lasso far alla gentilissima (perchè la me iuta) e 'pozzo di sapere': savè chi? Ma ovviamente la signora babatriestina!!!
(per inciso: per uniformità se podessi spostar qua anche la cesa evangelica?)
La cesa de San Spiridione de rito Serbo Ortodosso
Andemo insieme a vederla de dentro
e ancora
ciao
sum culex
Come al solito mi meto i pupoli e i comenti ghe li lasso far alla gentilissima (perchè la me iuta) e 'pozzo di sapere': savè chi? Ma ovviamente la signora babatriestina!!!
(per inciso: per uniformità se podessi spostar qua anche la cesa evangelica?)
La cesa de San Spiridione de rito Serbo Ortodosso
Andemo insieme a vederla de dentro
e ancora
ciao
sum culex
- babatriestina
- senator
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Dopo tute ste magnifiche foto, qualche comento...
per cominciar la storia de San Spiridion la go messa, insieme con qualche foto, sempre in architettura triestina, giornate del FAI che sto anno i la fazeva visitar.
In riassunto:
le due confessioni ortodosse ga cominciado insieme e se ga fato , ma i se ga presto trovado in disaccordo e i greghi ga fatto la cesa de San Nicolò in riva,. nel frattempo quela al canal cedeva e i ortodossi se ga fato una nova al Canal a fin ottocento.
Comentando le foto de sora, e no xe facile farlo senza gaverle subito a man ( me sa che doveremo mi e Culex far un lavor ancora più comun, metendo i comenti foto per foto, anche se no so ben come..) per cominciar xe una foto del canal che se vedi i do mascheroti dele do fontane del aquedotto che butava in canal.
Per le cesa de san Spiridion esterno xe poco de comentar, xe dei bei mosaici esterni e dentro invece xe piture, la lampada de argento che pica in mezzo xe al famoso lume del zar Paolo, el fio de Caterina la Grande, fin del Settecento. Se lo vedi ben nela prima foto del interno.
Per l'esterno de San Nicolò, fine del settecento ma completada nel 1821 de Matteo Pertsch ( quel de Palazzo Carciotti e altri palazzi triestini) la xe de stile neoclassico.
I do interni ga de simile l'iconostasi, in entrambi i casi con grandi icone ricoverte de argento ( la cosidetta riza), nel cesa de San Nicolò le pitture xe del pittor Dell'Acqua e ghe ne gavemo za parlado a proposito de sto pittor.
Entrambe le cese ga una stupenda collezion de icone ( i ortodossi inveze no usa statue) molte esposte e altre visitabili su richiesta.
per cominciar la storia de San Spiridion la go messa, insieme con qualche foto, sempre in architettura triestina, giornate del FAI che sto anno i la fazeva visitar.
In riassunto:
le due confessioni ortodosse ga cominciado insieme e se ga fato , ma i se ga presto trovado in disaccordo e i greghi ga fatto la cesa de San Nicolò in riva,. nel frattempo quela al canal cedeva e i ortodossi se ga fato una nova al Canal a fin ottocento.
Comentando le foto de sora, e no xe facile farlo senza gaverle subito a man ( me sa che doveremo mi e Culex far un lavor ancora più comun, metendo i comenti foto per foto, anche se no so ben come..) per cominciar xe una foto del canal che se vedi i do mascheroti dele do fontane del aquedotto che butava in canal.
Per le cesa de san Spiridion esterno xe poco de comentar, xe dei bei mosaici esterni e dentro invece xe piture, la lampada de argento che pica in mezzo xe al famoso lume del zar Paolo, el fio de Caterina la Grande, fin del Settecento. Se lo vedi ben nela prima foto del interno.
Per l'esterno de San Nicolò, fine del settecento ma completada nel 1821 de Matteo Pertsch ( quel de Palazzo Carciotti e altri palazzi triestini) la xe de stile neoclassico.
I do interni ga de simile l'iconostasi, in entrambi i casi con grandi icone ricoverte de argento ( la cosidetta riza), nel cesa de San Nicolò le pitture xe del pittor Dell'Acqua e ghe ne gavemo za parlado a proposito de sto pittor.
Entrambe le cese ga una stupenda collezion de icone ( i ortodossi inveze no usa statue) molte esposte e altre visitabili su richiesta.
- babatriestina
- senator
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
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Son passada ieri per la cesa de san Spiridion, e go approfittado per testar la mia nova macchinetta per i interni.
La cesa iera illuminada, e i celebrava un battesimo de una picia, con immersion nel cadin: la picia xe stada bravissima e ga sopportado senza troppo protestar, po mentre che i turisti fotografava de l'altra parte dela cesa, lori continava la cerimonia, girando intorno al altarin cole candele accese, del tutto ve mostro solo el prete
Sora, splendeva, impizzada, l a lampada del zar
e za che iero, go zontado qualche foto del interno:
questa più che altro per catturar la magia delel candele impizzade
La cesa iera illuminada, e i celebrava un battesimo de una picia, con immersion nel cadin: la picia xe stada bravissima e ga sopportado senza troppo protestar, po mentre che i turisti fotografava de l'altra parte dela cesa, lori continava la cerimonia, girando intorno al altarin cole candele accese, del tutto ve mostro solo el prete
Sora, splendeva, impizzada, l a lampada del zar
e za che iero, go zontado qualche foto del interno:
questa più che altro per catturar la magia delel candele impizzade
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- babatriestina
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Torno anche mi sula cesa de San Spiridion per meter un nutrida serie de foto (97) a completamento dei servizi precedenti su sto argomento. Alcune foto xè ripetude de quele più vece per completeza dela serie.
Prima de tuto una descrizion estesa, trata de un opuscolo che go cioto nela cesa.
Il nuovo tempio, dedicato alla Santissima Trinità ed a San Spiridione, andò a sostituire nel 1861 . Realizzato su progetto di Carlo Maciacchini ed ispirato ai modelli bizantini, fu consacrato nel 1869 e completato solo nel 1885. Nell'impianto a croce greca, nella cui planimetria le misure sono di 38 per 31 metri e con uno sviluppo in'altezza di ben 40 metri, possono trovar posto fino a 1600 persone.
Il vano centrale, fra quattro piccoli campanili, è sormontato da una grande cupola sostenuta da arconi e affiancata da tre calotte emisferiche che ricopronio i tre bracci della croce e in più un'uleriore calotta (semicupola) che ricopre il braccio centrale più profondo degli altri. Le decorazioni policrome sono dei lombardi Antonio Caremi, le pitture di Giuseppe Bertini, i mosaici a sfondo oro sono stati realizzati dalla Compagnia Veneta di Murano per lo più su disegni del Berini, del Busi e di Pompeo Bertini. Le coperture del tetto sono oggi in lamierino zincato.
All'esterno tre facciate finemente decorate:
Sulla faciata principale, lungo la via dedicata al Santo, trova luogo il mosaico di San Spiridione sovrastato da statue di santi, ognuno in una nicchia, scolpite da Emilio Bisi tra decorazioni e motivi floreali. Sul timpano alto, a fianco delle trifore, spicca il grande mosaico dedicato ai quattro evangelisti ed un medaglione raffigurante il 'Padre Eterno' .
Sul lato di sinistra, affacciato al Canal Grande, oggi qui di fronte interrato, si trova il mosaico raffigurante " San Michele e più in alto altri due mosaici dedicati ai Santi "Attanasio e Gregorio Nazianzeno".
Sul lato di destra un mosaico della "Madonna con Bambino" e più sopra, sempre in mosaico, sono raffigurati "Sano basilio" e "San Crisostomo".
Tutta le chiesa è circondata da una cancellata: a quel tempo la comunità sepelliva i suoi morti lì a fianco; oggi ha un proprio cimitero nella zona di Sant'Anna.
L'interno
Si ammira la magnificenza dell'arte bizantina con continue decorazioni in smaglianti sfondi d'oro.
Nella cupola centrale è raffigurato, in un cielo di stelle, il "Cristo Pantocratore". Sotto le otto bifore danno luce alla chiesa e, lungo tutto il tamburo, i Santi fanno da contorno al "Cristo in trono da loro affiancato. Nei sottostanti pennacchi si osservano i simboli degli Evangelisti.
La chiesa si sviluppa poi nei quattro bracci, le calotte dei quali sono finemente decorate.
Nella centrale, più profonda, nuovamente il motivo di Cristo in trono con gli apostoli; nel coronamento due grandi angeli.
In quella a sinistra "San Spiridione al concilio di Nicea"
In quella di destra la "Vergine assunta"
Sppra il matroneo, sovrastante la porta principale, è rappresentata la tomba di San Spiridione, mentre sopra le porte laterali, di sinstra e di destra, rispettivamente, il profeta "Elia" e "San Giovanni"
Lungo le pareti, tra le bifore, i santi della chiesa orientale.
L'iconostasi
rappresenta il confine tra il "mondo visibile" e il "mondo invisibile" e "la visione"!
Icone e soggetti di culto sono integrati nel mistero liturgico nel quale assume maggior valenza l'icona piuttosto che il crocefisso. Realizzata in muratura e rivestita di stucco, si articola su tre registri, nel coronamento mistilineo si ammira una Crocifissione tra la Ressurrezione e il Battesmo di Cristo,
nel registro di mezzo sono raffigurati i santi "Simeone Mirobolita", "Sava", "Stefano Primo Incoronato" e lo " zar Urosh"
nel registro in basso quattro icone raffiguranti "San Spiridione", " la vergine con Bambino", "Cristo Re", e l'"Annunciazione".
Le copertine d'argento, risalenti alla primitiva chiesa, sono state realizzate tra il 1846 e il 1850 a Mosca. La porta centrale, detta porta regia, è ornata da due piccole tele rappresentanti la "Vergine Annunziata" e l'"Angelo" (1900).
Il presbiterio (purtroppo non accessibile al pubbico)
E' situato dietro l'iconostasi: l'altare maggiore è sovrastato da una " Crocifissione" dipinta su marmo ed ornata d'argento e pietro preziose con la Madonna, San Giovanni e l'immagine di San Spiridione. Sull'altare sono posti due evangelari stampati a Mosca nel 1784 e nel 1792 ed il frontale è impreziosito da un bassorilievo in bronzo che riproduce "L'ultima cena" del Leonardo di scuola veneziana (1860-1880).
Prima de tuto una descrizion estesa, trata de un opuscolo che go cioto nela cesa.
Il nuovo tempio, dedicato alla Santissima Trinità ed a San Spiridione, andò a sostituire nel 1861 . Realizzato su progetto di Carlo Maciacchini ed ispirato ai modelli bizantini, fu consacrato nel 1869 e completato solo nel 1885. Nell'impianto a croce greca, nella cui planimetria le misure sono di 38 per 31 metri e con uno sviluppo in'altezza di ben 40 metri, possono trovar posto fino a 1600 persone.
Il vano centrale, fra quattro piccoli campanili, è sormontato da una grande cupola sostenuta da arconi e affiancata da tre calotte emisferiche che ricopronio i tre bracci della croce e in più un'uleriore calotta (semicupola) che ricopre il braccio centrale più profondo degli altri. Le decorazioni policrome sono dei lombardi Antonio Caremi, le pitture di Giuseppe Bertini, i mosaici a sfondo oro sono stati realizzati dalla Compagnia Veneta di Murano per lo più su disegni del Berini, del Busi e di Pompeo Bertini. Le coperture del tetto sono oggi in lamierino zincato.
All'esterno tre facciate finemente decorate:
Sulla faciata principale, lungo la via dedicata al Santo, trova luogo il mosaico di San Spiridione sovrastato da statue di santi, ognuno in una nicchia, scolpite da Emilio Bisi tra decorazioni e motivi floreali. Sul timpano alto, a fianco delle trifore, spicca il grande mosaico dedicato ai quattro evangelisti ed un medaglione raffigurante il 'Padre Eterno' .
Sul lato di sinistra, affacciato al Canal Grande, oggi qui di fronte interrato, si trova il mosaico raffigurante " San Michele e più in alto altri due mosaici dedicati ai Santi "Attanasio e Gregorio Nazianzeno".
Sul lato di destra un mosaico della "Madonna con Bambino" e più sopra, sempre in mosaico, sono raffigurati "Sano basilio" e "San Crisostomo".
Tutta le chiesa è circondata da una cancellata: a quel tempo la comunità sepelliva i suoi morti lì a fianco; oggi ha un proprio cimitero nella zona di Sant'Anna.
L'interno
Si ammira la magnificenza dell'arte bizantina con continue decorazioni in smaglianti sfondi d'oro.
Nella cupola centrale è raffigurato, in un cielo di stelle, il "Cristo Pantocratore". Sotto le otto bifore danno luce alla chiesa e, lungo tutto il tamburo, i Santi fanno da contorno al "Cristo in trono da loro affiancato. Nei sottostanti pennacchi si osservano i simboli degli Evangelisti.
La chiesa si sviluppa poi nei quattro bracci, le calotte dei quali sono finemente decorate.
Nella centrale, più profonda, nuovamente il motivo di Cristo in trono con gli apostoli; nel coronamento due grandi angeli.
In quella a sinistra "San Spiridione al concilio di Nicea"
In quella di destra la "Vergine assunta"
Sppra il matroneo, sovrastante la porta principale, è rappresentata la tomba di San Spiridione, mentre sopra le porte laterali, di sinstra e di destra, rispettivamente, il profeta "Elia" e "San Giovanni"
Lungo le pareti, tra le bifore, i santi della chiesa orientale.
L'iconostasi
rappresenta il confine tra il "mondo visibile" e il "mondo invisibile" e "la visione"!
Icone e soggetti di culto sono integrati nel mistero liturgico nel quale assume maggior valenza l'icona piuttosto che il crocefisso. Realizzata in muratura e rivestita di stucco, si articola su tre registri, nel coronamento mistilineo si ammira una Crocifissione tra la Ressurrezione e il Battesmo di Cristo,
nel registro di mezzo sono raffigurati i santi "Simeone Mirobolita", "Sava", "Stefano Primo Incoronato" e lo " zar Urosh"
nel registro in basso quattro icone raffiguranti "San Spiridione", " la vergine con Bambino", "Cristo Re", e l'"Annunciazione".
Le copertine d'argento, risalenti alla primitiva chiesa, sono state realizzate tra il 1846 e il 1850 a Mosca. La porta centrale, detta porta regia, è ornata da due piccole tele rappresentanti la "Vergine Annunziata" e l'"Angelo" (1900).
Il presbiterio (purtroppo non accessibile al pubbico)
E' situato dietro l'iconostasi: l'altare maggiore è sovrastato da una " Crocifissione" dipinta su marmo ed ornata d'argento e pietro preziose con la Madonna, San Giovanni e l'immagine di San Spiridione. Sull'altare sono posti due evangelari stampati a Mosca nel 1784 e nel 1792 ed il frontale è impreziosito da un bassorilievo in bronzo che riproduce "L'ultima cena" del Leonardo di scuola veneziana (1860-1880).
- sum culex
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- Iscritto il: ven 20 gen 2006, 15:45
- Località: Trieste - Rozzol
Dopo le descrizioni eco le foto:
prima i esterni e tuti i particolari architetonici e decorativi: mosaici e bassorilievi; de seguito i interni e anche qua, oltre al'insieme, zerco de farve veder tanti particolari.
(ocio che la fazo longa: se no gavè tempo e volè guardarle, sciegliè un momednto in cui sè più liberi!)
La cesa vista dal canal
Lato piazza S.Antonio e la faciata principal
prima i esterni e tuti i particolari architetonici e decorativi: mosaici e bassorilievi; de seguito i interni e anche qua, oltre al'insieme, zerco de farve veder tanti particolari.
(ocio che la fazo longa: se no gavè tempo e volè guardarle, sciegliè un momednto in cui sè più liberi!)
La cesa vista dal canal
Lato piazza S.Antonio e la faciata principal