Cavar el Crocefisso dale aule de scola

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sum culex
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Cavar el Crocefisso dale aule de scola

Messaggio da sum culex »

Ogi go inteso nel Tg, me par '3', che l' Europa vol che vegni cavadi i Crocefissi dale aule de scola perchè i ofendi i scolari/studenti de altre religioni (mussulmani integralisti???). Ebrei, ecc. no ga mai avudo a che dir e ga sempre rispetado le nostre tradizioni.
Perchè l'Europa interferissi nele nostre tradizioni???
Qua de noi xè sempre stado cussì! Mi no son nè religioso, nè osservante, ma ghe tegno ale tradizioni e no aceto ste imposizioni.
Alora che in ogni scola, dove che apena sia possibile, vegni istituida una classe (penso che una sola sia più che sufficiente e anche che vanzi) senza crocefisso dove che pol esser isrcriti tuti quei, i cui genitori no vol che i fioi vedi sto simbolo e se i iscriti a sta classe no ragiungi el numero minimo previsto, che i cambi scola sciegliendo, anche se lontana, una scola che li contenti!!!
Go anche inteso che l'Italia farà oposizion a sta imposizion: cola vose che gavemo, servirà a qualcossa? Se no che i ne fazi un'acusa (o similia) de infrazion e che i vadi a farse a ciavar. L'unica chance che gavemo xè che el Papa xè gnoco e lù ga voce in capitolo.
Voi cossa disè?


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Ghisela
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Messaggio da Ghisela »

Sono cose di quello quasi non riesco dibattere - bollo di rabbia !!
Qui nei asili dei bambini non devono piu cucinare piatti con carne di
maiale ed altre cose per i bambini muslimi !! Il San Nicolo non deve
piu venire ed anche a Natale si pensa di cambiare tutti vecchi tradizioni.

Europa... dove vai ? Nel stesso momento leggo che in Turchia si rovina
le chiese catoliche e i catolichi hanno problemi di praticare il suo credere !


Saluti Ghisela Immagine

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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

cresserà le scole private cattoliche...
ma tanto che savè, nei ultimi anni mi crocefissi nelle classi dove che insegnavo ghe ne go visti assai pochi..
resta comunque el discorso dela decision/intromission a livello europeo, che secondo mi gavessi de preoccuparse de altre robe più gravi che no va in Europa..
per mi, per paura dei musulmani, che no i domandi troppo dela loro religion, i scondi tute le altre.

Ma no me sorprendi, perchè xe decenni che tanti sta cercando de ridur la religion a un fatto solo privato .
El prossimo, me spetto via le campane dele cese e via le crosi dei cimiteri.


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AdlerTS
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Messaggio da AdlerTS »

Questa sera ho mangiato del buon prosciutto, ho bevuto del buon vino, ed ho fatto un brindisi alle tradizioni cristiane !
I tempi duri devono ancora arrivare, ho paura !


Mal no far, paura no gaver.
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serlilian
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Messaggio da serlilian »

Io sono agnostica, ma rispetto tutte le religioni. A casa mia potete trovare una copia del Corano, il candelabro ebraico, un'infinità di divinità indiane, scritte religiose in arabo, ebraico e sanscrito, brucia incensi, rosari di tutti i tipi.... proprio perchè, come dicono gli induisti, credo che Dio sia troppo infinito, per poter essere limitato a una sola religione.
Per me tutte le religioni hanno pari diritto di essere praticate nelle famiglie che ci credono e nei rispettivi luoghi di culto.
Non sono d'accordo invece sull'imposizione dei simboli di una sola religione, soprattutto in una città multi religiosa come Trieste.
Anni fa sembrava che volessero imporre il crocifisso anche negli uffici pubblici ed io ero pronta a combattere la mia crociata per la libertà di culto o di non culto. Non avevo deciso cosa fare. La prima opzione era togliere il crocefisso, pronta ad affrontare una serie di processi, fino a far dichiarare l'incostituzionalità della legge. Ma più probabilmente avrei optato gandhianamente per appendere, attorno al crocefisso, tutti i simboli religiosi che conosco... e vi assicuro che non sono pochi. :lol:

Discorso diverso è quello del Natale e delle varie feste. Sono contrarissima alla loro abolizione perchè fanno parte delle tradizioni popolari, addirittura pre-cristiane. Pare infatti che solo nel 336 d.C. sia stata fissata la data del 25 dicembre, per festeggiare la nascita di Gesù, in coincidenza con il giorno festivo del calendario romano dedicato al dies natalis del Sol invictus. Ma attorno a quella data si sono concentrate tradizioni che non si possono estirpare da un giorno all'altro.

Non ho niente in contrario che i mussulmani celebrino il mese del Ramadan, ma allo stesso modo pretendo che loro rispettino le mie festività.

Gandhi raccontava che, dove era vissuto da ragazzo, c'era un unico posto, dove si trovavano tutti insieme per celebrare i riti religiosi e, essendo la popolazione metà mussulmana e metà induista, una volta leggevano il Corano e un'altra volta leggevano qualche libro sacro indù, tutti insieme.
Per me questa è religiosità.

Proibire il maiale è un'altra sciocchezza perchè allora dovremmo seguire TUTTE le prescrizioni alimentari di TUTTE le religioni. Gli ebrei considerano impuri i pesci e gli uccelli, mi pare. E allora nessuno dovrebbe mangiare polli o branzini? Gli induisti sono per la maggior parte vegetariani. E allora dovremmo diventare tutti vegetariani? I gianisti in più non possono mangiare nemmeno radici perchè, estirpando le radici, ucciderebbero la pianta. E allora nessuno mangia più carote e patate? E niente radiceto de primo taio?
Ma per favoooore!


[i]Liliana[/i]
- . - . -
[size=75][i]"Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità.
Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate,
quelle dei vincitori, diventano Storia."
(A. Petacco - La nostra guerra)[/size][/i]
VetRitter
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Messaggio da VetRitter »

i miei diritti finiscono dove cominciano quelli degli altri, questo è vero, però non credo che il mio diritto di voler il Crocefisso sul muro di un aula leda i diritti di chi non crede in Lui, soprattutto dei bambini, anzi, mi sembra che il messaggio che porta sia di grande bontà, quando si riesce a parlare di religioni senza cadere negli integralismi di nessun genere..
so bene che all'ombra del Crocifisso ci sono state guerre, discriminazioni e inquisizioni, però ormai mi pare che ciò che può rappresentare quel simbolo non possa far del male a nessuno, così come i simboli delle altre Religioni, quando sono utilizzati per scopi chiamiamoli "umanistici"..


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

Io non sono d'accordo per l'abolizione del crocifisso nelle aule, soprattutto perchè sembra più fatto per paura che per convincimento.Non vedo perchè accampare certe scuse per giustificare questa azione,il crocifisso in classe fa parte delle nostre tradizioni che sono sempre state rispettate anche da chi cattolico non era e noi triestini lo sappiamo bene. Posso accettare che ci siano delle classi senza crocifisso per gli atei e per chi cattolico non è. Cosa però che dubito molto che i mussulmani permettano al loro paese.


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
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Messaggio da VetRitter »

AdlerTS ha scritto:Questa sera ho mangiato del buon prosciutto, ho bevuto del buon vino, ed ho fatto un brindisi alle tradizioni cristiane !
I tempi duri devono ancora arrivare, ho paura !
viva la pòrzina, i canederli col sugo de salsicia, i cevapcici col maial, el gulash, el refosco, el tocai, la trapa, la slivovitz...

la MitelEuropa e le Sue tradizioni di rispeto reciproco per tuti..

saluti


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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

ve segnalo el sondaggiod el Corriere della sera al riguardo:
http://www.corriere.it/appsSondaggi/vot ... aggio=6128

Secondo la Corte europea la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce “una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”. Siete d’accordo?

oggi semo a questo risultato:


Sì 50.1%

No 49.9%

(26.400 e rotti voti..)

in pratica semo a una division dei votanti a metà. No mal, se se vol scadenar una guerra de opinion..


e... diemnticavo: via del Crocifisso poderà ancora ciamarse cussì o no? :? o i la ciamerà Via el crocifisso?

( savè, nel 68 co i occupava una dele prime robe che i fazeva iera butar nel cestin el crocifisso, possibilmente a testa in zo.. go visto coi mii oci)


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carsolin
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Messaggio da carsolin »

Secondo mi inveze xe giusto cavar i crocefisi dale scole.

Metemo in ciaro che son catolico e anca praticante e in casa mia el crocefiso ghe xe e ghe resterà. Però non me par giusto che se trovi questo simbolo religioso nei luoghi pubblici (statali). Po a casa sua ognun pol far quel che vol, nel rispeto dele legi locali.


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Nona Picia
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Messaggio da Nona Picia »

E Piazza del Gesù come i la ciamerà? :?: :twisted:


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1382-1918
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Messaggio da 1382-1918 »

carsolin ha scritto:Secondo mi inveze xe giusto cavar i crocefisi dale scole.

Metemo in ciaro che son catolico e anca praticante e in casa mia el crocefiso ghe xe e ghe resterà. Però non me par giusto che se trovi questo simbolo religioso nei luoghi pubblici (statali). Po a casa sua ognun pol far quel che vol, nel rispeto dele legi locali.
Son d'accordo con ti, xe una question che vien prima de qualsiasi sentenza o richiesta de parte.

E me par grave che un deputato leghista gabi proposto al sindaco de Abano Terme de cavarghe il diritto de residenza alla famiglia che ga fato scaturir la sentenza.
VetRitter ha scritto:viva la pòrzina, i canederli col sugo de salsicia, i cevapcici col maial, el gulash, el refosco, el tocai, la trapa, la slivovitz...

la MitelEuropa e le Sue tradizioni di rispeto reciproco per tuti..
Anche con ti son d'accordo, ma questa xe un'altra question, e la sentenza no parti da musulmani extra-europei, ma da una famiglia italo-finlandese de origini cristiane.

Che per dirla tutta, se no se tratta de integralisti (un'infima minoranza de isolar), go visti più volte musulmani imbriaghi, che se abbuffa de porzina o cevapcici, e senza pentimento. Nè alla gran parte de lori ghe dà fastidio el crocefisso.


Ursus Canadiensis
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Messaggio da Ursus Canadiensis »

La crose simbolegia la maniera più crudele de copar una persona. Come che la religion cristiana se gabi inventado che la crose simbolegi "bontà" xe un totale mistero per mi. Se esisti un sacrificio comeso la, saria quel che ga domandado un dio despote (sempre ameso che l'esisiti, sto lugubre e capricioso tipo) , la cui sede de sangue la jera talmente insazibile che el xe rivado al punto de gaver voludo che el suo steso fio fusi sacrificado sula crose. Naturalmente xe tuto una bala, perchè fin ogi el dio esisti solmente nela mente de quei che i ghe vol creder.

Zercando de spiegarghe a un picio de sete ani che el dio xe sai ma sai bon erchè el ga vato cruzificar su fio per salvarne a noi devi eser un dei conceti più strambi che se ghe posi insegnar a una mente candidamente logica e inocente; continuar a forzar quela mente a creder a ste oribili storie insieme ale altre che se incontra nel bibia, fa sì che inveze de alevar una persona seria che rispeta el prosimo come che rispeta se stesa, se aleva una raza de popolo che aceta guere idealistiche, torture, orribili ati contro altri eseri umani soto l'egida del'infalibilità dela propria religion.

Basta farse un giro nei Stati Uniti senza meterse i ociai rosa, ma oservar atentamente quel che le destra religiosa la ga combinado fin ogi, e quel che la sta combinando per el fututo.

Se po no semo dacordo con l'analisi de quel che sucedi in America, basta legerr la storia Europea, le crociade, le recenti guere tra musulmani e cristiani balcanici, la "santisima" inquisizion piena de oio bolente, cadene, fero rovente e pire popolade da gente brusada viva.

Levar le crosi dale aule? Subito, e piturar anche el muro che no se vedi l'ombra dela crose.

Arnie


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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Volevo evitare di intervenire su questo argomento. Le discussioni in materia religiosa vanno a finire, spesso, in liti furibonde e c'è addirittura un modo per definire l'odio più profondo che separa due contendenti: l'odio teologico, basato su questioni di principio le cui differenze sono per loro stessa natura, incolmabili.

Ho letto i vari interventi, ho ascoltato gli interventi nei tg. Intanto vi dirò la cosa che mi dà più fastidio: il fatto che alcuni che fino a ieri tuonavano contro i Vescovi contrari al fatto che i clandestini venissero ributtati indietro, oggi sono diventati "un esercito all'altar" in difesa di quei due pezzetti di legno. Ma Chi è appeso su quei pezzi di legno, dalla parte di chi sta?.

Il peggiore intervento poi mi è sembrato quello della Gelmini che ha definito, in parole povere, quel povero Cristo messo in croce, un addobbo tradizionale e quindi privo di connotazioni religiose.

Ho insegnato in classi che avevano il crocefisso e classi che non lo avevano. Confesso che entravo nelle classi e non lo guardavo neanche. Poi un giorno mi è capitato di leggere questo articolo di Natalia Ginzburg, ebrea e comunista, apparso sull'Unità il 25 marzo 1988 (come vedete sono almeno vent'anni che si discute del problema). Vi confesso che da quando ho letto questo articolo, all'entrata in classe, mi sono fermato a guardarlo un poco di più (in definitiva, ad esempio, in classe ero anche un giudice, e mi ricordava di non essere un giudice ingiusto).

Lo riporterei per intero, se lo avessi. Gli omissis non sono miei e spero che lo scanner e l'OCR non abbiano introdotto troppi errori; se ce ne sono, me ne scuso.
Natalia Ginzburg - l'Unità - 25 marzo 1988 (credo) ha scritto: Un crocifìsso silenzioso, immagine della rivoluzione cristiana
Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule di scuola. Il nostro è uno Stato laico e non ha il diritto d'imporre che nelle au­le ci sia il crocifisso [...]. Però a me dispiace che il crocifisso scompaia per sempre da tutte le classi. Mi sembra una perdita.

L'ora di religione è una prepotenza politi­ca. È una lezione. Vi si spendono delle parole. La scuola è di tutti, cattolici e non cattolici. Per­ché vi si deve insegnare la religione cattolica? Ma il crocifisso non insegna nulla. Tace. L'ora di religione genera una discriminazione fra cattolici e non cattolici, fra quelli che restano nella clas­se in quell'ora e quelli che si alzano e se ne vanno. Ma il crocifisso non genera nes­suna discriminazione. Ta­ce. È l'immagine della rivo­luzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uo­mini, fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Voglia­mo forse negare che ha cam­biato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo: "prima di Cristo" e: "dopo di Cristo". O vogliamo for­se ora smettere di dire così? Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. È là muto e silenzioso. C'è sta­to sempre. Per i cattolici è un simbolo religioso. Per gli altri, può essere niente, una parte del muro. E infi­ne per qualcuno, per una minoranza minima, o magari per un solo bam­bino, può essere qualcosa di particolare, che suscita pareri contrastanti. I diritti delle mino­ranze vanno rispettati.

Dicono che da un crocifisso appeso al mu­ro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsi offesi gli Ebrei? Cristo non era forse un Ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di Ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano. La co­rona di spine, i chiodi evocano le sue sofferen­ze. La croce, che pensiamo alta in cima al mon­te, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo.

Per i cattolici, Gesù Cristo è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l'immagine di uno che è stato venduto, tradi­to, martoriato ed è morto sulla croce per amo­re di Dio e del prossimo. Chi è ateo, cancella l'idea di Dio, ma conserva l'idea del prossi­mo. Si dirà che molti sono stati venduti, tradi­ti e martoriati per una loro fede, per il prossi­mo, per le generazioni future, e di loro sui mu­ri delle scuole non c'è l'immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nes­suno aveva mai detto che gli uomini sono tut­ti uguali e fratelli, tutti, ricchi e poveri, creden­ti e non credenti, Ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva mai det­to che nel centro della nostra esistenza dobbia­mo situare la solidarietà fra gli uomini [...].

Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto o accade di portare sulle spalle il pe­so di una grande sventura [...], versando san­gue e lacrime, cercando di non crollare. Que­sto dice il crocifisso. Lo dice a tutti, non solo ai cattolici. Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere atei, laici, quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente. Ha detto: «Ama il pros­simo come te stesso». Erano parole scritte già nell'Antico Testamento, ma sono divenute il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Sono il contrario di tutte le guerre. Il contrario degli aerei che gettano bombe sulla gente indifesa. Il contrario degli stupri e dell'indifferenza che tanto spesso cir­conda le donne violentate nelle strade. Si par­la tanto di pace, ma che cosa dire, a proposito della pace, oltre a queste semplici parole? So­no l'esatto contrario del modo come oggi sia­mo e viviamo. Ci pensiamo sempre, trovando estremamente difficile amare noi stessi e ama­re il prossimo più difficile ancora, o anzi forse completamente impossibile, e tuttavia senten­do che là è la chiave di tutto. Il crocifisso que­ste parole non le evoca, perché siamo così abi­tuati a vedere quel piccolo legno appeso, e tan­te volte ci sembra non altro che una parte del muro. Ma se ci avviene di pensare che a dirle è stato Cristo, ci dispiace troppo che debba sparire dal muro quel piccolo segno. Cristo ha detto anche: «Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati». Quando e dove saranno saziati? In cielo, dico­no i credenti. Gli altri invece non sanno né quando né dove, ma queste parole, chissà per­ché, fanno sentire la fame e la sete di giustizia più severe, più ardenti e più forti [...].


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Messaggio da nonna ivana »

l'Eco di Bergamo del 3 nov, ieri, riporta l'articolo integrale di Natalia Ginzburg...
Grazie per averlo riportato, intelligenza e grandezza d'animo sono rari, ma i poeti le posseggono di sicuro!

io non aggiungo mai interventi miei, per non offendere nessuno e anche per non sentirmi offesa da qualcuno!

Noto e non solo in questi casi, che dà fastidio quello, che non conosciamo, che con tutta la razionalità possibile non riusciremo mai a spiegare....

buona serata e ...serenità!


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Messaggio da babatriestina »

nonna ivana ha scritto:l'Eco di Bergamo del 3 nov, ieri, riporta l'articolo integrale di Natalia Ginzburg...
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cron ... nta_tutti/


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Messaggio da nonna ivana »

babatriestina ha scritto:
nonna ivana ha scritto:l'Eco di Bergamo del 3 nov, ieri, riporta l'articolo integrale di Natalia Ginzburg...
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cron ... nta_tutti/
grazie, avevo dimenticato!!!!

Buona serata!!!


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Messaggio da sum culex »

VOLESSI SAVER CHI CHE SE GA PERMESSO E CON CHE AUTORITA' DE MODIFICAR LE SCIELTE DEL SONDAGGIO!!! :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:
Come che el xè adesso no'l ga più nissun senso: manca una domanda e xè per due volte la stessa!
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Messaggio da babatriestina »

vedemo de ritrovar la forma e l'ordine original..


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Messaggio da babatriestina »

xe istruttivo saver che la siora gaveva za fatto un per de ricorsi in Italia, tutti respinti, e in particolar el ultimo iera del Consiglio di Stato

Sezione Sesta
Decisione 13 febbraio 2006 n. 556
che ga respinto la sua richiesta con una decision de 19 pagine, de cui ve riporto una parte che me par significativa, visto che xe i termini che discutemo
In questa sede giurisdizionale, per il problema innanzi ad essa sollevato della legittimità della esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, disposto dalle autorità competenti in esecuzione di norme regolamentari, si tratta in concreto e più semplicemente di verificare se tale imposizione sia lesiva dei contenuti delle norme fondamentali del nostro ordinamento costituzionale, che danno forma e sostanza al principio di "laicità" che connota oggi lo Stato italiano, ed al quale ha fatto più volte riferimento il supremo giudice delle leggi.

È evidente che il crocifisso è esso stesso un simbolo che può assumere diversi significati e servire per intenti diversi; innanzitutto per il luogo ove è posto.

In un luogo di culto il crocifisso è propriamente ed esclusivamente un "simbolo religioso", in quanto mira a sollecitare l’adesione riverente verso il fondatore della religione cristiana.

In una sede non religiosa, come la scuola, destinata all’educazione dei giovani, il crocifisso potrà ancora rivestire per i credenti i suaccennati valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione sarà giustificata ed assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso, se esso è in grado di rappresentare e di richiamare in forma sintetica immediatamente percepibile ed intuibile (al pari di ogni simbolo) valori civilmente rilevanti, e segnatamente quei valori che soggiacciono ed ispirano il nostro ordine costituzionale, fondamento del nostro convivere civile. In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte "laico", diverso da quello religioso che gli è proprio, una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni.

Ora è evidente che in Italia, il crocifisso è atto ad esprimere, appunto in chiave simbolica ma in modo adeguato, l’origine religiosa dei valori di tolleranza, di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà, di autonomia della coscienza morale nei confronti dell’autorità, di solidarietà umana, di rifiuto di ogni discriminazione, che connotano la civiltà italiana.

Questi valori, che hanno impregnato di sé tradizioni, modo di vivere, cultura del popolo italiano, soggiacciono ed emergono dalle norme fondamentali della nostra Carta costituzionale, accolte tra i "Principi fondamentali" e la Parte I della stessa, e, specificamente, da quelle richiamate dalla Corte costituzionale, delineanti la laicità propria dello Stato italiano.
Il richiamo, attraverso il crocifisso, dell’origine religiosa di tali valori e della loro piena e radicale consonanza con gli insegnamenti cristiani, serve dunque a porre in evidenza la loro trascendente fondazione, senza mettere in discussione, anzi ribadendo, l’autonomia (non la contrapposizione, sottesa a una interpretazione ideologica della laicità che non trova riscontro alcuno nella nostra Carta fondamentale) dell’ordine temporale rispetto all’ordine spirituale, e senza sminuire la loro specifica "laicità", confacente al contesto culturale fatto proprio e manifestato dall’ordinamento fondamentale dello Stato italiano. Essi, pertanto, andranno vissuti nella società civile in modo autonomo (di fatto non contraddittorio) rispetto alla società religiosa, sicché possono essere "laicamente" sanciti per tutti, indipendentemente dall’appartenenza alla religione che li ha ispirati e propugnati.

Come ad ogni simbolo, anche al crocifisso possono essere imposti o attribuiti significati diversi e contrastanti, oppure ne può venire negato il valore simbolico per trasformarlo in suppellettile, che può al massimo presentare un valore artistico. Non si può però pensare al crocifisso esposto nelle aule scolastiche come ad una suppellettile, oggetto di arredo, e neppure come ad un oggetto di culto; si deve pensare piuttosto come ad un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili sopra richiamati, che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato.
Credo che le reazioni de fastidio dei politici, al de là dela caccia de voti , sia de trovarse in pratica la richiesta de annullar una sentenza del Consiglio di Stato italian.


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