triestini e trentini - rimpatrio dopo la guerra

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mandi_
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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

LETTERA A UN FIGLIO

Ieri ho letto questa lettera in dialetto e mi è piaciuta tanto. E' stata scritta durante la seconda guerra da una persona per bene,Fausto Fabbri, che finì prigioniero in Russia, dove morì nel 1944 in un lager ospedale nel 44. Questa persona scrive una lettera al figlio, che non conoscerà mai. E' una lettera della seconda guerra, ma potrebbe simboleggiare una delle tante lettere scritte ai figli e alle madri e alle mogli anche dai soldati prigionieri durante la Grande guerra. Il padre chiama "vecia" la moglie, perchè in Trentino usiamo dire :"la me vecia" "el me vecio" in tono affettuoso e confidenziale per indicare la mamma e il papà. Il prigioniero, in fondo, però si riferisce alla moglie chiamandola "mama".


DO CIACERE MI E TI

Kirov ,25/06/1943

Carissimo Adriano
Ancoi te scrivo a ti
invece che alla vecia,
per meterla en castigo,vedo
che la te ha lasà sol e
la è nada sui prai
a zercar i fiori bianchi.
Entant che la vecia la
è via fem do ciacere mi e ti,
entant che la è via
te fago compagnia mi.
Sento che te vai avanti polito
e som tanto content .
Varda de far polito sempre
e voghe ben ala vecia e en
poc anca al vecio che el pensa sempre a ti.
Te vedi che anca se no te conoso, te voi
tant ben lostes.
Però te digo en confidenza che
la te vol ben anca la vecia sat!
I fiori la è nada a torli per ti .
Dime la verità, brontolela
Qualche volta? Mi digo de sì perché con mi l’è na lagna continua e mi
credo che la lo faga anca con ti!
Vedit fora dala finestra?
me par che se ranuvola. ..
Te vederai che sguaz che vegnerà
zo ! Pora vecia che negaa
che la ciaperà!
Prepareghe do stizi che
la se suga polito.
Ciao Adriano, mi torno
al me laorar e ti fa la nana.
Te baso tant e en baset daghe
anca ala mama poreta!

Tuo papà

E per chi non capisce....scrivo la traduzione

DUE CHIACCHIERE TRA TE E ME

Carissimo Adriano
oggi scrivo a te, invece che alla mamma
per castigarla un pò, perchè vedo che ti ha lasciato solo e
è andata nei prati
a cercare i fiori bianchi.
Intanto che la mamma è via, facciamo
due chiacchiere io e te,
intanto che è via
ti faccio io compagnia.
Sento che ti comporti bene
e sono tanto contento.
guarda di comportarti bene sempre
e cerca di voler bene alla tua mamma e
un poco anche al papà, che pensa sempre a te.
Vedi che anche se non ti conosco, ti voglio tanto bene lo stesso. Però ti dico
in confidenza, che ti vuol bene anche la mamma sai!
I fiori è andata a raccoglierli
per te.
Dimmi la verità, ti brontola qualche volta? Io dico di sì,
perchè con me è un lamento continuo e io credo che lo faccia anche con te!
Vedi fuori dalla finestra?
Mi pare che si rannuvoli....
Vedrai che acquazzone che verrà giù..
Povera mamma, come si bagnerà!
Preparale due pezzetti di legna per accendere il fuoco, che
si asciughi bene.
Ciao Adriano, io torno al mio lavoro
e tu fai la nanna.
Ti bacio tanto e un bacino dai
anche alla mamma, poveretta.

Tuo papà


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Re: triestini e trentini

Messaggio da Nona Picia »

Molto bella questa lettera in dialetto.....L'ultimo pensiero di un padre che non conoscerà mai suo figlio.


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"

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Re: triestini e trentini

Messaggio da 1382-1918 »

Andava forse messa sotto dialetto, visto che non riguarda la prima guerra.


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Giusto, ma io avevo dei pensieri che mi giravano nella testa. Uno di questi pensieri era quello che poteva pensare un padre non potendo stare accanto al figlio, perchè era prigioniero . Ho letto molte lettere e diari del genere scritti durante la prima guerra, ma al momento non ne avevo sottomano. Anzi, ne cercherò qualcuna. Perciò ho scritto questa, che secondo me, rispecchiava lo stesso spirito riguardante i sentimenti di un padre. Per quanto riguarda l'uso del dialetto, mi scuso per il dialetto trentino, ma se fosse stata scritta in tedesco o in inglese o altri dialetti nostrani, compreso il triestino,avrei riportato il testo in questo modo, con una traduzione per capire i sottintesi (tipo "vecia" "stizi") . Ciao Mandi.
Spero almeno ti sia piaciuta . La guerra è sempre guerra, i padri sono sempre padri, se sono per bene.


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Ho riletto recentemente molti diari trentini della Prima guerra e in particolare anche quello, meraviglioso , di Silvio Viezzoli. Io ritengo che questi diari siano molto importanti perchè nella loro spontaneità e semplicità, mostrano da parte degli uomini che hanno vissuto una guerra il desiderio di "comunicare" i loro sentimenti, oltre che i fatti di cui questi essi sono stati protagonisti. Nel loro esprimersi spesso sgrammaticato si nota spesso un'intensità di pensiero, acuita dal dolore che li circonda.
Ho visto in questi giorni un diario autentico della Grande Guerra, conservato da un nipote. Mi ha estremamente commosso lo struggente continuo riferimento alla nostalgia, all'apprensione per la moglie, il figlioletto,gli affetti perduti e l'incertezza del futuro. Questo diario è stato scritto frettolosamente durante la partenza, in trincea, nei lunghi anni trascorsi in prigionia, annotando luoghi, date, percorsi, fatti dolorosi, compagni di guerra. Chissà in che condizioni si trovava il soldato, l'uomo, quando scriveva.... Quando il soldato è tornato finalmente a casa, verso la fine del 19, ha portato con sè il diario. E suo figlio, durante la seconda guerra, costretto anche lui a partire come suo padre, però per una patria diversa, l'Italia, ha portato con sè il diario del padre e lo ha continuato descrivendo "la sua guerra", le sue emozioni, la nostalgia, che in fondo erano le stesse provate da suo papà.


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Re: triestini e trentini

Messaggio da babatriestina »

I miei avevano conservato due pacchi di cartoline postali della prima guerra mondiale, la corrispondenza fra papà, chiamato militare nel 1917-18 prima in un campo di addestramento in Stiria e poi come studente di medicina negli "ospedali" delle retrovie del Piave. Ma essendo cartoline postali, aperte alla censura, poche informazioni vi si trovano, al di là che sono scritte in caratteri molto piccoli. Poi papà buttò via la parte scritta da lui e conservò solo quella inviatagli dai genitori e dalla nonna, per me, in modo che leggendole potessi conoscere un po' il nonno, morto poco dopo la guerra. Ma non è facile riordinare il pacco.. avevo incominciato, avevo spilluzzicato qua e là..e sono un po' restia a pubblicarle. Sarebbe diverso forse se fossero lettere di sconosciuti, trovate per caso.. ma mettere in piazza le lettere familiari..


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Dopo aver riletto la conferenza di Viezzoli , riportata qui nel Messaggioda rofizal » venerdì 11 gennaio 2008, 18:07 in questo forum : I triestini nei Carpazi : Przemysl e dintorni , mi permetto di aggiungere qualcosa, a proposito di quanto riportato da lui .

KIRSANOV ,1916

Così scrive il Viezzoli :

"I morti di Kirsanoff erano tutti italiani fratelli nostri. Con quanta tristezza, dopo che li avevamo sepolti, continuavamo a ricevere le lettere dei loro cari! Per questi morti si pensò di erigere un ricordo nel cimitero.
Riuscimmo a raccogliere il denaro necessario; chi aveva qualche rublo lo elargiva al pio scopo; aiuti ci vennero da Mosca e Pietrogrado; nelle loro passeggiate i soldati raccoglievano le pietre necessarie per le fondamenta e le portavano al luogo dove il monumento doveva sorgere. Questo consisté in una grande croce in cemento con nel mezzo la testa del Redentore, bella opera del nostro compagno di prigionia scultore Ermete Bonapace. Intorno quattro bassi pilastrini uniti da ringhiere chiudevano un breve recinto. Mancavano i marmi per l'iscrizione e i nomi dei morti. Ma venne a Kirsanoff il signor Virgilio Ceccato, ricco negoziante trentino da molti anni residente a Mosca; egli ci comperò dei marmi, non trovandone altrove, da un negoziante di mobili. Così ai lati del tronco della croce furono poste le lapidi coi nomi, e davanti sotto la testa di Cristo quella con le seguenti parole da me dettate: In memoria - degli italiani irredenti - morti nell'attesa - di rivedere la patria - libera dallo straniero - La pietà dei compagni - pose - Anno MCMXVI.
Il giorno dell'inaugurazione convenimmo tutti al cimitero per una mesta cerimonia; intervenne anche il Comando russo. Furono pronunziati discorsi adatti alla triste circostanza. Poi tutti a capo scoperto sfilammo innanzi al monumento funebre dei nostri compagni più disgraziati, che presto avremmo lasciato ancora più soli in quella terra lontana. E così nel cimitero di Kirsanoff, tra le caratteristiche croci ortodosse a più bracci obliqui, s'innalza la croce cattolica dei morti italiani."

by Viezzoli

Io ho voluto completare questa descrizione con i nomi dei caduti , impressi nelle lapidi accanto alla Croce.

I CADUTI ITALIANI A KIRSANOV
Nel 1983 le autorità sovietiche hanno comunicato i nominativi di 64 militari italiani sepolti nel cimitero di Kirsanov, deceduti nell’ospedale militare nella seconda guerra durante la prigionia.
La località di Kirsanov è situata a circa 90km da Tambov, distante 500 km a sud di Mosca. Il cimitero è ubicato nella stessa zona dove, nel 1916 fu eretto , con i contributi dei commilitoni, un monumento a ricordo dei caduti deceduti a Kirsanov durante la Grande Guerra. Qui sono sepolti 36 dei nostri ex soldati austro ungarici : erano giuliani, dalmati , trentini, che , presi prigionieri dai Russi, optarono per essere considerati italiani.
Ai lati del tronco della grande croce latina con al centro , in rilievo , il volto di Cristo, furono poste le lapidi coi nomi dei Caduti.
Dei caduti è dato conoscere i seguenti 36 nomi:


DECEDUTI A KIRSANOV NEL 1915 – 1916

1) Albertini Giovanni di Calvanio(Calavino?) (m.16 maggio 1916)
2) Barbolini Enrico di Masi di Cavalese (m.11 settembre 1915)
3) Bazzanella Alessandro di Pilcante , Trento (m.11 novembre 1916)
4) Bona Giovanni di Besagno di Mori (m. 1 agosto 1916)
5) Boscarol Erminio di Ronchi (m.13 agosto 1916)
6) Casalini Giovanni di Cittanova (m.19 febbraio 1916)
7) Cossar Domenico di San Martino di Terzo (m. 23 marzo 1916)
8 ) Dagostin Tommaso di Daiano di Fiemme (m. 16 agosto 1916)
9) Dalfrassen Giovanni di Terragnolo, Rovereto (m. 12 febbraio 1916)
10) Despangher Francesco di Capodistria (m. 12 febbraio 1916)
11) Endrizzi Federico di Lavis, Trento (m. 16 ottobre 1915)
12) Endrizzi Giuliano di Croviana in val di Sole (m. 24 giugno 1916)
13) Ferrari Luigi di Besagno di Mori, Trento (m. 23 ottobre 1915)
14) Franceschetti Bernardo di Lardaro ,val Giudicarie (m. 26 aprile 1916)
15) Furlan Antonio di Torcegno, Valsugana (m.10 marzo 1916)
16) Furlani Emanuele di Vigolo Vattaro (m. 16 maggio 1916)
17) Gallas Giovanni di Medea in Friuli (m. 15 febbraio 1916)
18) Ghezzi Giuliano di Ischia di Riva (m. 17 marzo 1916)
19) Giovannini Beniamino di Vadena, Trento (m. 18 giugno 1916)
20) Loss Fedele di Canal San Bovo,Trento (m.18 gennaio 1916)
21) Maistri Silvio di Ravina, Trento (m. 4 agosto 1916)
22) Manica Giuseppe di Pedersano, Rovereto (m. 20 maggio 1916)
23) Marchi Vito di Meano (m. 28 dicembre 1915)
24) Michelini Federico di Borgo Valsugana (m. 10 settembre 1916)
25) Moar Albino di Costasavina, Pergine (m. 12 febbraio 1916)
26) Montibeller Eduino di Pergine (m. 1 febbraio 1916)
27) De Moratti Ruggero d’Isola d’Istria (m. 17 maggio 1916)
28) Nicolussi Giacomo di Luserna (m. 13 luglio 1916)
29) Pasini Mario di Trento (m. 25 giugno 1916)
30) Ruzzier Domenico di Pirano d’Istria (m. 23 maggio 1916)
31) Santer Francesco di Noriglio, Rovereto (m. 4 settembre 1916)
32) Stenach Giovanni di Meano (m. 5 maggio 1916)
33) Trainotti Natale di Ala (m. 8 dicembre 1915)
34) Vanzo Natale di Cavalese (m. 9 aprile 1916)
35) Ventura Vigilio di Tesero, val di Fiemme (m.18 giugno 1916)
36) Visentin Giuseppe di Farra, Friuli (m. 23 febbraio 1916)

Ciao , Mandi


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Cara Baba, scusa, non avevo letto il tuo messaggio, ti rispondo ora...
Anch'io purtroppo condivido la tua opinione sul "mettere in piazza le lettere familiari"...Sono un pò amante della privacy. Infatti possiedo anch'io una sola foto in Siberia ed ho trovato (faticosamente) moltissimi documenti riguardanti la storia di mio nonno e della famiglia,per ricostruire un pezzo di vita molto legata alla mia. Ma vedi che non ho inserito niente nel forum, per ora . Purtroppo mio nonno non ha lasciato niente di scritto e non immagini quanto mi spiace. Ma ringrazio quanti hanno consentito la pubblicazione di lettere , diari e foto nei vari Musei o in libri o anche in forum come questo , perchè questo permette ad altri di approfondire veramente la storia di un'epoca, dal punto di vista delle persone, non dei generali. Chi ti scrive non ha avuto genitori che le hanno raccontato qualcosa. Mio padre non ha partecipato alla seconda guerra. Io ho studiato la storia sui libri ed a un certo punto non mi ha dato più così soddisfazione. Cercavo qualcosa di "autentico". E sto cercando di imparare sempre più,malgrado le mie modeste capacità, perchè è difficile. Mi diverto a volte nel vedere esprimersi nel forum una "pluralità "di idee ed interpretazioni storiche. Sempre meglio dell'indifferenza.

Colgo l'occasione per chiedere : qualcuno mi potrebbe consigliare qualche diario della vostra zona inerente la prima Guerra? Non ne trovo in Internet ed ho letto solo quelli Trentini. Così quando prossimamente verrò a Trieste, ne potrò acquistare qualcuno.

Cara Baba, riordina e rileggi il tuo pacco di lettere....Quella è storia autentica. Si capisce molto anche dalla censura.... ed anche il poco che trovi ti permetterà quel " ...leggendole potessi conoscere un po' il nonno"
Mandi


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Rileggendo il post su Kirsanov , noto una faccina emoticon nella lista. Non l'ho di certo inserita io. Non so come mai...


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Re: triestini e trentini

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto:Rileggendo il post su Kirsanov , noto una faccina emoticon nella lista. Non l'ho di certo inserita io. Non so come mai...
te la correggo subito: è che il programma quella faccina la scrive come 8 ) senza lo spazio che adesso ho inserito. Basta correggere inserendo uno spazio fra la cifra e la parentesi. E' successo anche a me, più volte


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Re: triestini e trentini

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:qualcuno mi potrebbe consigliare qualche diario della vostra zona inerente la prima Guerra? Non ne trovo in Internet ed ho letto solo quelli Trentini.
"Carso" di Kornel Abel, diario dalla primavera del '16 a quella del '17, "Marcia nel caos" di Hofbauer, sul San Michele del '15-'16, poi nella Strafexpedition e poi ancora sul Piave, ma adesso non so gli editori. appena riesco riposto.
saluti (Rawa sarà più esauriente....)


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Re: triestini e trentini

Messaggio da VetRitter »

mandi_ ha scritto:qualche diario della vostra zona inerente la prima Guerra?
"Dall'Isonzo al Piave", Fritz Weber, Mursia editore. Più che diario cronaca molto approfondita di tutte le principali azioni dei primi due anni di guerra tra A.U. e Italia. dello stesso Autore altri due ma di cui non so i titoli..
saluti


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Sono stata recentemente a Trieste (con un paio di giorni a disposizione) e non sono riuscita a trovare con grande meraviglia in 6 librerie visitate i libri indicatomi da Red vitter. Alla mia richiesta su diari di soldati pubblicati riguardanti la Grande guerra tutti gli addetti alle librerie mi hanno detto che non ne esistono. Anche nella libreria di via San Francesco. Ma sapendo per certo che gli uomini prigionieri in Siberia hanno scritto molti diari (in Trentino ne sono stati pubblicati tantissimi,ricchi di preziose informazioni), possibile che i Triestini non abbiano scritto niente? Non credo proprio. Ho chiesto anche all'Archivio di Stato. Stessa risposta. Ma dove sono andati a finire questi diari? Comunque , magari ci sono, però per una persona comune come me, è stato impossibile reperirli. In biblioteca (vicino a Piazza Hortis)ho trovato "La cartella di cuoio"che penso si avvicini un pò a quello che cercavo, ma ho chiesto invano nelle librerie. Penso di aver più probabilità di poterlo trovare nella mia regione. Anche la lettura di giornali vecchi non mi ha dato molta soddisfazione ("il Piccolo" del 14 -20) è stata difficile , digitalizzata in negativo (in biblioteca), e "La voce del lavoratore",se non sbaglio, trovata in Archivio, conteneva solo fatti generici, interessanti, ma non così particolareggiati come quelli del quotidiano "La libertà" trovato a Trento, che resocontava addirittura i nomi dei reduci di guerra dal 14 al 20 (però solo trentini). La mia non è di certo una critica, ma un invito a recuperare un pezzo di storia vissuta dai nostri nonni comuni , che rischia di essere dimenticata . Credo, da una conferenza sentita di recente, dove era presente uno storico dell'Alto Adige (o Sud tirol, scusa 1382-1918) che anche in quella zona non sia stata fatta una ricerca simile di diari, cioè scritture autentiche di persone, non solo saggi o libri storici.



Invece, dovrei rettificare, se possibile Baba Triestina, un nome scritto nell'elenco dei defunti di Kirsanov: Il cognome corrispondente a Cossa è in realtà Cossar Domenico di San Martino di Terzo (m. 23 marzo 1916). Se qualcuno riesce a correggere....Trovato questo per caso in Internet. L'errore non è stato mio , ma di chi ha trascritto con difficoltà i nomi. Tengo molto a precisare questo, perchè spesso si tende nella maggior parte storiografia ad associare il campo di Kirsanov ai Trentini, mentre secondo me (e non solo) appartiene in modo rilevante anche alla storia comune dei soldati ex austroungarici. C'erano moltissimi triestini, giuliani ecc a Kirsanov e secondo quello che ho trovato, al loro ritorno dalla guerra,dopo aver optato per l'Italia, nel 16 molti sono stati inviati in altri campi di prigionia in Italia, oltre che a Torino e a Milano.
Allegati
ex Prigionieri italiani a Kirsanov, durante la cerimonia dell'inaugurazione al monumento dei caduti
ex Prigionieri italiani a Kirsanov, durante la cerimonia dell'inaugurazione al monumento dei caduti
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Re: triestini e trentini

Messaggio da babatriestina »

mandi_ ha scritto: Il cognome corrispondente a Cossa è in realtà Cossar
corretto.
Per i libri suggeriti, posso cercare informazioni sugli altri, ma per esempio per il libro di Weber Dall'Isonzo al Piave",io veramente ritrovo Dal monte Nero a Caporetto
http://www.anobii.com/books/Dal_Monte_N ... 7ecf55f46/
e l'edizione più recente è del 2006 ( le prime edizioni del 1967, tempi in cui lo lessi..)

oppure di Weber isonzo 1917 o anche sempre di Weber Tappe di una disfatta, ma sono tutti libri non ristampati di recente, vanno cercati ormai o nelle biblioteche pubbliche o nelle librerie dell'usato.
veramente tappe della disfatta è stato ristampato nel 2008 ed è disponibile alla Biblioteca Hortis di trieste, e pure in quella di Muggia

LO TROVI IN: BIB. CIVICA A. HORTIS-TS , BIB. COMUNALE DI MUGGIA , Tutte


Libro Moderno
Monografia

TSA1099891
Descrizione

*Tappe della disfatta / Fritz Weber ; prefazione di Aldo Valori. - Udine ; Trieste : Editoriale FVG, 2008. - 355 p. ; 20 cm. ((Ed. in vendita con i quotidiani Il piccolo e Messaggero veneto.
Collana La biblioteca della grande guerra ; 2
Primo Autore Weber, Fritz
Autore secondario Valori, Aldo
Soggetti F ESERCITO AUSTRIACO - Guerra mondiale. 1914-1918 - Italia - Diari e memorie
Luogo pubblicazione Trieste
Udine
Editori Editoriale FVG


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Ti ringrazio tantissimo Baba. Purtroppo per me non sarà possibile tornare presto a Trieste, ma spero con il prestito interbibliotecario di poter trovare qualcosa di quello che mi hai suggerito. Oppure spero di trovare un collega di mio marito, che abita a Trieste, che mi faccia avere qualcosa. Aggiungo che sono stata di recente a Rovigno in vacanza e mi sono recata alla sede della comunità italiana (che si trova vicino alla "vecia batana" a fianco del municipio). Lì hanno un'infinità di libri in lingua italiana(anche molto vecchi) riguardanti Trieste, e un archivio di vecchie foto di Trieste che è possibile vedere e anche scannerizzare e mettere su cd. Lo avrei fatto io e ve le avrei inviate, ma chiedevano 5 euro per foto e francamente mi è sembrato eccessivo. Anche lì, non ho trovato diari della prima guerra, solo 1 cartolina,e documenti che posso facilmente reperire a Trento con il solo cambio del nome della località (cioè disposizioni dell'Austria rispetto all'inizio e al corso della Grande guerra)

Comunque a chi si reca a Rovigno (o Roviny, come si vuole) consiglio vivamente di recarsi in questro Centro storico della comunità italiana. E' ricco di libri con foto su Trieste,su com'era Trieste, sul Lloyd triestino e asburgico ecc. Avessi avuto più tempo.... Mi ha intrigato avere la visione di come si insegna storia e geografia nella zona (questo trovato anche su libri di una studentessa, con domande e risposte). Ad una ragazza giovane del luogo, barista, che sapeva molto bene l' italiano ho chiesto inoltre come mai sapesse così bene l'Italiano(sapevo già delle scuole italiane di Rovigno) e mi ha risposto candidamente ma con franchezza : Io sono Italiana. E la sua famiglia era tra quelle "rimaste ",cioè non fuggite in Italia. Bene, queste parole mi hanno colpito, anche se ho letto sul libro di geografia del 2006 che gli Italiani a Rovigno "sono una minoranza etnica" e sono lo 0,6 % della popolazione(devo verificare questo dato sul libro ).

Insomma, io sono trentina, mi reco in vacanza in Croazia da diversi anni .non mi sono mai posta prima delle domande, ammiro Rovigno, Capodistria, Parenzo per la loro grande bellezza artistica e soprattutto dei paesaggi, ma ho voluto levare un pò di tempo al rosolarmi al mare per approfondire un pò della storia e cultura di quei luoghi in rapporto a Trieste, all'Italia, a modo mio , cosa che non avevo mai fatto. Con semplicità e senza secondi fini. E mi è piaciuto. In questo anno 2010, conoscere una storia di tanti anni fa raccontata dalle persone. Naturalmente le persone con cui ho parlato di questi argomenti sono poche.Ma molto orgogliose della loro origine e nostra storia comune italiana.


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Re: triestini e trentini

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Voglio scrivere qui questa poesia , trovata sfogliando casualmente vecchi libri a Trieste.

La trovo molto bella, nella sua semplicità. Una poesia può far pensare a tante cose.
Mi fa pensare a quanto sia misterioso il destino e a quanto ci stia vicino a volte il Dio in cui crediamo.
A volte amiamo molto una persona cara e Dio ci concede di conservarla vicino a noi a lungo, perchè possa continuare un pezzo di vita con noi, perchè possa condividere con noi quant'è bello il mondo, dove per caso siamo nati. La bellezza della vita la scorgiamo in una primula che sboccia, nei delicati colori dei ciclamini ammirati "insieme".
Il fiore del sorriso della persona che amiamo può conservarsi a lungo, pur screziato da piccoli insignificanti segni del tempo. A volte questo sorriso lo diamo per scontato, nella nostra esistenza frenetica.
Oppure possiamo perderlo in un attimo, a causa della misteriosa imparzialità della sorte.

Questa poesia è stata scritta da un soldato di Duino Aurisina, caduto in Galizia in una delle carneficine della Grande guerra. E' stata ritrovata nel suo block. Questo è quello che fa la guerra, anche oggi : ogni uomo, donna, figlio, genitore caduto lascia persone che lo amano destinate a una cruda sofferenza. Una lunga sofferenza, che non coincide per me nemmeno nel frenetico 2010 odierno con i versi finali della poesia :"Presto dimentica, senza rimpianto un ricordo d'amore".

Se un giorno tornerò
voglio che tu mi dia un ciclamino
colto a Percedol o a Slivia.
S'è di marzo appena o a febbraio
una primula pallida in seno tenuta a scaldare.
Se torno nel pieno dell'inverno
il fiore del tuo sorriso.
Ma se non torno, un ricordo
d'amore soltanto e presto dimentica,
senza rimpianto .



Io immagino che Percedol e Slivia siano luoghi bellissimi.


"E’ il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante"

Antoine de Saint-Exupéry
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Re: triestini e trentini

Messaggio da VetRitter »

grazie Mandi


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mandi_
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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Grazie a Vet e Baba e agli amici che mi incoraggiano a continuare. A volte si ha paura di sbagliare. Ho a poco a poco ricuperato alcuni libri consigliati da voi, che mi aiutano a comprendere meglio la realtà e la storia triestina e trentina. Volevo solo dire qualcosa intanto, prima di continuare la mia ricerca: sono stata a Trieste e ne sono rimasta incantata, davvero. Ho girato la città in lungo e in largo, percorrendo le strade piene di gente. Ero stata altre volte a Trieste, ma seguendo il forum ho imparato tante cose, soprattutto a guardare in alto,osservando i piccoli particolari, le decorazioni dei palazzi e le tracce storiche, culturali ed artistiche, che parlavano da sole. Sono stata molto bene e soprattutto , tra le tantissime cose che avrei da dire e da descrivere, sono stata veramente colpita dalla straordinaria bellezza di San Giusto, dai colori delicati ed armoniosi delle sue pitture interne. Credetemi, nessuna foto è stata paragonabile all'impatto visivo,all'incanto che ho provato osservando il duomo. Aggiungo che uscendo, ho potuto ascoltare la campana che riempiva di suggestione quello scenario magnifico. Ne ho registrato il suono ed ora lo posso ascoltare da casa. Poi mi è successa una cosa incredibile, forse per voi banale, ma non per me. Verso notte, mi trovavo seduta in riva al mare, sui sassi accanto ad un molo,ed ad un certo punto ho sentito la musica del mare : erano gli alberi delle barche che ticchettavano, accompagnati da un leggero vento che fischiava, penso una leggera bora.Insieme questi suoni creavano una musica bellissima. Ecco, questi sono i ricordi più suggestivi, assieme a un tramonto rosso violaceo sul mare increspato, che mi porto nel cuore. E queste straordinarie bellezze le avranno godute anche gli uomini di un tempo (come forse anche mio nonno sbarcato a Trieste dopo una lunga prigionia) le possono ammirare le persone che vivono lì, ed anche una persona passata di lì per poco, come me... Ciao da Mandi


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Re: triestini e trentini

Messaggio da babatriestina »

Grazie mandi per la tua bella testimonianza, hai descritto i paesaggi ed i suoni che ci sono familiari, vero, la bora che fa sbattere le drizze sugli alberi ( metallici) delle tante barche a vela ( un soggetto che abbiamo trattato forse poco)in Sacchetta.
Solo mi piacerebbe spostare questo post al di fuori dalla Prima Guerra Mondiale, ma non saprei ben dove metterlo..


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Re: triestini e trentini

Messaggio da mandi_ »

Cara Baba,immaginavo che questo post non andasse inserito qui. Però anch'io non sapevo dove metterlo e,ripeto, avrei voluto descrivere tante altre emozioni provate davanti alle meraviglie di Trieste,ma a volte le cose forse più scontate per un triestino o un non triestino che passa di lì , come San Giusto, le drizze, il mare , il tramonto se le osservi con il cuore possono riservare delle sorprese inaspettate, come è successo a me. Perciò sposta pure il post ed anche questo attuale, od annullali se vuoi, ma io "sentivo" che dovevo parlare di quello che ho provato. E ricorda che io avevo già visto più volte Trieste ed ho osservato tanti altri mari, barche ecc ma ho provato stupore e reverenza nell'ascoltare la "musica del mare" di Trieste e con difficoltà ho trovato le parole per descriverla.Però ho voluto registrarla, ed anche quella "musica" l'ho portata con me, a casa mia.
Invece, per favore, dato che io mi trovo per un certo tempo via da casa, e posso connettermi ad Internet in modo saltuario,riusciresti ad inserire una foto dei boschi di Percedol accanto alla lettera che ne parla?

Inoltre , mi piacerebbe sapere cosa significa per voi Triestini "andare per boschi e monti", dato che qualcuno, in un precedente post, ne ha fatto cenno. Ho visto una vegetazione fantastica,ho costeggiato il Carso, ma non ho avuto modo di vedere in modo approfondito questo aspetto...Ciao Mandi


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