Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

a Trieste ghe xe un teatro Comunal che de oltre 200 anni fa opere, balletti, concerti... e altri teatri che fa spettacoli musicali de tipo classico: contene storie vece e resoconti de spettacoli attuali..
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babatriestina
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Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

Messaggio da babatriestina »

1973-74, bella annata!
il programma diventa colorato
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In questi anni, nel risvolto, troviamo i nomi:
Sovraintendente Giampaolo de Ferra
Direttore artistico Raffaello de Banfield

bella coppia..
a guardando il programma si vede una prima modifica. alcune delle opere, le più popolari, hanno un turno in più: il S, sabato
primo spettacolo Macbeth
Un'opera verdiana che adoro, protagonisti la Gulin, Zanasi, Roni, Bondino, ma soprattutto per me stupenda la direzione di Gavazzeni. E pure, per una volta, segnalo la bellissima regia di Alberto Fassini e le scene di Pierluigi Pizzi.
Mi rimane in mente la scena, al termine dello stupendo concertato alla fine del primo atto, alla morte di re Duncano, nell'ultimo istante la coppia degli assassini Lady- Macbeth che si alzano dal proscenio e tenendosi per mano vanno platealmente ad inginocchiarsi davanti al re morto.
Per Gavazzeni, sono ritornata ad una replica in cui non era presente. devo dire che mi è sembrato di sentire qualcosa di diverso nel suono.
io che raccoglievo principalmente gli autografi dei cantanti, qua non ho potuto fare a meno di chiederlo a Gavazzeni
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babatriestina
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

Messaggio da babatriestina »

Zanasi, convincente
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La sposa venduta
un'edizione dell'Opera di Zagabria, di cui nulla ho capito del testo la music ami è sembrata piacevole e invece le scene e costumi non mi sono piaciuti, troppo "naif"
Maria Golovin di menotti: se c'ero, non ricordo nulla

Manon di massenet per la prima volta in francese, dir de fabritiis Maria Chiara protagonista 8 ancora con un soprano, verrà più tardi il mezzo soprano) e protagonista Alfredo Kraus; un grandissimo cantante che però a mio parere ( contestato dagli amici) sussurrò un po' troppo il "sogno"
la foto risale a oltre dicei anni prima, quando lo vidi in traviata
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Nederland dans Theater
danze moderne, con il coreografo Kylian.. non è la mia passione. Però ci godemmo i carmina Burana

Il gallo d'oro di rimsky Korsakov dr Danon
Una piacevolissima sorpresa, ma soprattutto, regista giancarlo Menotti, una scena che fece parlare assai: era in italiano, e compare una "regina" o cosa sia bene insomma una seduttrice che canta un'arietta assai piena di acuti, in cui dice che si fa vedere "senza vel" o qualcosa dli simile , e difatti, era pure una bella donna, Gabriella Ravazzi, rimase a seno nudo!!! :shock: :shock: :shock:

Non basta; lo spettacolo successivo era i diavoli di Loudun di Penderecky dir Bellugi regia di margherita Wallmann, anche lì c'erano scene di suore assatanate ( vi ricordate il film? erano quegli anni..) in realtà le suore nude erano in calzamaglia dipinta..

di nuovo Tosca con ilva Ligabue , Veriano Luchetti, Giampiero Mastromei
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babatriestina
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

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Luchetti
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Rigoletto con Cappuccilli ovviamente una certezza, la Bonifaccio e un simpatico beniamino prior come duca di mantova. Dir Previtali
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Un Crepuscolo degli dei ( allora non si chiamava ancora Gotterdaemmerung) tedesco di cui non ricordo particolari
i Capuleti e i Montecchi di Bellini. dri Bartoletti.
Opera da poco riesumata, in una famosa edizione con due tenori ( Aragall e Pavarotti) mentre in realtà la parte di romeo era prevista per mezzosoprano, a indicarne l'età ancora adolescente. Anche a Trieste, scelsero la versione con due tenori, Verianl Luchetti e Casellato Lamberti, protagonista la Ricciarelli. un'immagine del " Meridiano" di allora
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Per finire, la Santunione cantò bene, senza incidenti, Andrea Chénier, assieme a Giorgio Merighi e Mario Sereni, dir Franci
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nomi di cantanti alcuni ormai dimenticati, non erano i grandi cantanti dei garndi teatri e delle incisioni famose, ma erano molto spesso ottimi mestieranti che davano, soprattutto se diretti da buoni direttori, ottimi spettacoli di routine. Probabilmente diverse di queste rappresentazioni rimangono in edizioni che allora si chiamavano "pirata" e col tempo, passati i 20 anni del copyright, diventarono "live" e furono incise in CD.


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

Messaggio da Piereto »

Si fu una stagione interessante.Il macbeth ,una opera a cui Verdi teneva e di cui cercò di limare le asprezze in una seconda versione.Si sentiva che Gavazzeni ci metteva qualcosa di suo per presentarla al meglio.Zani lo sostituì in alcune recite.La Maria Golovin venne diretta da Keene,con la solita regia precisa che Menotti amplifica quando si tratta di una propria creatura.Pur tuttavia anch'io non ricordo di essa nulla di particolare. Seguì una trasferta delle maestranze del Verdi al teatro dell'opera di Zagabria, e portammo la Forza del destino diretta da De Fabritiis,e l'uomo più importante di Menotti che curò anche le regie,nell'edizione dell'anno precedente. A Trieste invece l'orchestra del teatro zagabrese eseguì la Sposa Venduta.Credo fu una delle prime volte che si montò il palcoscenico girevole, una soluzione caratteristica sia del teatro di Zagabria che di quello di Lubiana.La Manon di massenet diretta da De Fabritiis ,ci regalò la presenza di Kraus ,un tenore fantastico ancora in ottima forma,e di livello mondiale in quel ruolo.Lo riascolteremo anche nei anni successivi.Non vi dico i battimani dopo le sue arie.Il gallo d'oro diretto da Danon, ebbe poi la regia suntuosa di Menotti ,e la musica di Korsakof ti trasportava in un oriente di fiaba ,con la voce acutissima di Pino Botta. Non ho mai visto tanti binocoli in teatro ,quasi fossimo alle corse,puntati tutti sulla Ravazzi. Penderecki : non si può parlare di una opera lirica ,ma di un ben congeniato apparato scenico musicale,e ottenne un buon successo. Il rigoletto ci donava la presenza di Cappuccilli,e da buon triestino tornava volentieri a casa.Anche lui un baritono di livello mondiale. Il piccolo Verdi con la sua piccola sovvenzione riusciva a fare miracoli. Poi venne il Crepuscolo diretto da Hans Georg Albrecht,uno sconosciutissimo trentenne tedesco,un gesto chiarissimo e di grande precisione. Una bella presenza che ritornerà anche gli anni seguenti.I Capuleti e montecchi diretti da Bartoletti : nessun ricordo,e immagino sarà stata lunga da suonare,come lo sono un po' tutte le opere del catanese,e orchestralmente incolori.L'andrea chenier metteva in mostra Merighi ,un tenore che allora prometteva molto.


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

Messaggio da Piereto »

A partire dal 1973 il teatro Verdi viene governato da tre signori per i prossimi 20 anni. Il sovrintendente Giampaolo De Ferra professore universitario nonchè rettore dell'università triestina, supervisore generale,il M° De Banfield dalle vaste conoscenze in campo interanazionale, e Fulvio Gilleri direttore organizzativo. Il teatro funzionava come un teatro di corte.C'era un conte de Ferra,un barone de Banfield ,e un commendatore Gilleri. Quest'ultimo era il factotum.Arrivava alle 9 del mattino e usciva alle 24,nella sua mente un turbinio di orari, date ,nomi, telefonate a dritta e manca,trasporti,agenzie teatrali,contatti con scenografi,registi, e un occhio perenne posato sul portafoglio. Gli anni settanta sono un esempio di una macchina ben oliata.basata sull'uso molto accorto delle disponibilità di uomini e mezzi. Personale stabile poco, e molto a tempo. 4 amministrativi,oggi ce ne sono 40,80 macchinisti stagionali(si sollevavano le scene a braccia,niente motori),ballo piccolo quando serviva,orchestra piccola (70 elementi,e coro idem).Ma sono le conoscenze e i rapporti personali che hanno permesso al Verdi di veleggiare verso il 2000 nonostante gli striminziti fondi a disposizione. Il Gilleri proveniva da una esperienza lavorativa con uno degli ultimi impresari triestini ,lo Sbisà,ed era in ottimi rapporti con Menotti. Tanto è vero che l'orchestra del Verdi era l'orchestra dei primi anni del festival di Spoleto. L'altro puntello era rappresentato da De Banfield che girava nel jet set musicale europeo. Aveva preso il posto del precedente direttore artistico M°Toffolo,una personalità di grandissima competenza musicale,un accompagnatore pianistico inarrivabile.


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babatriestina
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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

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De Ferra era stato precedentemente critico musicale, se ben ricordo. E.. piccola malignità: da giovane era magro, mentre dal periodo della Sovraintendenza in poi era ingrassato, per cui gli studenti gli avevano dato il nomignolo di " Botticello".
Di Gilleri ricordo soprattutto i baffoni e se non erro fu sua l'idea del festival dell'operetta in grande stile. Che meriterebbe un topic a sè.
Mi piacerebbe saperne un po' di più del maestro Toffolo, magari con un thread tutto per lui, anche qualche cantante me ne parlò molto bene. e un ricordo anche del precedente sovrintendente Giuseppe Antonicelli e di sua moglie, la cantante italoamericana Franca Somigli , che io vidi negli ultimi anni da spettatrice, ma che mi dicevano che fosse stata una interprete affascinante, nonna la ricordava in Salomè e Fanciulla del West.
Vi metto un link
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da http://archiviteatro.napolibenicultural ... start=2441#


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Re: Stagioni liriche al Verdi: 1973-74

Messaggio da Piereto »

Ricordo ancora che il 73 ci portò in quel di Spoleto a fare la Manon di Puccini diretta da Shippers e con la regia sfolgorante di Visconti. Suonammo anche il balletto Romeo e giulietta con un direttore russo. Shippers era un catalizzatore ,e volente o nolente entravi in sintonia. Ricordo una esecuzione mirabile. La musica scritta di Puccini è una carta geografica zeppa di annotazioni,per cui non puoi sbagliare nel dirigerla e nel suonarla. Ecco ,Shippers esasperò i cedendi e gli accelerandi, ed impresse una tal vitalità al tutto che quando ritornammo a Trieste e la rifacemmo al Verdi ,Bartoletti dovette per forza adeguarsi agli stacchi dell'americano,per non essere trascinato dall'orchestra. Fece la Manon di Shippers.


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