Contovel/ Contovello
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- sum culex
- no montar in scagno
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Contovel/ Contovello
Dala strada Vicentina (Napoleonica per noi) se vedi Contovel arocada sul ciglion del Carso. Per storia e altro zonteghe Voi i comenti, chè se più acculturai de mi che son ignoranton. Mi posso meter pupoli e là me fermo.
ciao
sum culex
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sum culex
- babatriestina
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- babatriestina
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Quatro passi nela parte antica de Contovel, che iera un borgo fortificado, se vedi ancora una dele porte de ingresso:
de qualche parte dovessi esser i ruderi dela Torre o castel de Moncolano, ma mi no go visto gnente, no go deviado e se xe , dele foto par un muro come i altri.
Xe ancora casette carsiche , stradine come a Prosecco e S Croce e architravi de piera col simbolo de Cristo, ma forsi un tantin meno acurai de quei de S Croce
de qualche parte dovessi esser i ruderi dela Torre o castel de Moncolano, ma mi no go visto gnente, no go deviado e se xe , dele foto par un muro come i altri.
Xe ancora casette carsiche , stradine come a Prosecco e S Croce e architravi de piera col simbolo de Cristo, ma forsi un tantin meno acurai de quei de S Croce
- babatriestina
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arivemo ala Cesa de Contovel
la iera za serada co son arivada, sula facciata xe due statue de preti o prelati in genere, per el campanil i discuti se el xe nato cussì o se in origine el iera più in punta.
Dela cesa, un bellissimo panorama e, incantada dela fioritira ( sarà stai ciliegi? mandorli? no so) me son lassada andar e condivido con voi la bellezza dei alberi in fior
la iera za serada co son arivada, sula facciata xe due statue de preti o prelati in genere, per el campanil i discuti se el xe nato cussì o se in origine el iera più in punta.
Dela cesa, un bellissimo panorama e, incantada dela fioritira ( sarà stai ciliegi? mandorli? no so) me son lassada andar e condivido con voi la bellezza dei alberi in fior
Ve riporto quel che iera presente su Trieste Mia col permeso de l'autor :
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IL CASTELLO DI CONTOVELLO
O TORRE DI MONCOLANO
Il castello di Contovello sorgeva su una dorsale arenacea prospiciente il mare, a quota 452.
Di questa costruzione esistono oggi pochi ruderi presso il cimitero del villaggio, e precisamente un basso tratto di muro, formato da grossi conci di arenaria, addossato ad una notevole maceria. Riguardo a questa maceria, alcuni anni fa il prof. Lonza espresse l'opinione che si trattasse di un tumulo preistorico da collegare al castelliere che esisteva in quella zona. Effettivamente un modesto scavo di assaggio ha restituito frammenti di ceramiche preistoriche. Sembra quindi probabile che nella costruzione del castello, ovvero di una torre, sia stato incorporato anche un tumulo preistorico.
Il castello, nelle cronache antiche, viene chiamato "Torre di Moncolano" e, secondo i nostri storici, ebbe una parte importante nella difesa di Trieste. Il Caprin scrisse che il castello chiudeva praticamente la strada di ponente, che dall'altipiano carsico scendeva a Barcola e poi a Trieste, cioè l'antica strada aperta già dai Romani per congiungere la città con la via Gemina.
Sembra fosse un castello poderoso e ben munito. La sua origine ci è ignota. Secondo la tradizione, sembra fosse stato costruito sulle vestigia di un castello romano, che a sua volta era stato eretto nell'area del castelliere preistorico. La sua vastità è provata dal fatto che, nella guerra fra Trieste e Venezia del 1368-69, il castello conteneva "100 cavalli", intendendosi 100 cavalieri, il che presuppone un numero ben maggiore di fanti. Durante quella guerra Moncolano e Moccò favorivano l'ingresso delle vettovaglie nella città assediata. Per queste ragioni il Michieli, che guidava l'armata veneziana, fu costretto a prendere d'assalto, il 25 febbraio 1369, il castello di Contovello, che fu espugnato dopo tre ore di assedio.
Nelle mani dei Veneziani restò fino al 1380, quando venne preso d'assalto da un potente esercito friulano. Non è ricordato invece nessun assedio nella guerra contro Venezia del 1463, poiché Moncolano era presidiato dagli armigeri dei Duinati e quindi non era nelle mani dei Triestini. Comunque, nella pace mediata da Enea Silvio Piccolomini, tra le varie condizioni dettate dai Veneziani vi era pure la restituzione di questo castello, naturalmente assieme agli altri della zona.
La storia locale ricorda un ultimo assedio, sostenuto vittoriosamente da questo castello nel 1485, ad opera di un esercito ungherese guidato da Erasmo di Luogar o Lueghi. Sconfitto due volte dai Triestini guidati da Gaspare Rauber, Erasmo si rifugiò nel suo castello di Predjama, costruito dentro una grotta, dove morì nell'assedio posto dai nemici.
In definitiva, vediamo che anche il castello di Moncolano ha una storia abbastanza simile a quella di Moccò e di San Servolo, feudi iniziali dei vescovi tedeschi e quindi passati nelle mani del Comune. Ciò che meraviglia in questo caso sono le poche notizie pervenute fino a noi, soprattutto se si pensa che il castello sorvegliava il passo e la strada che mettevano in comunicazione l'altipiano carsico e la piana sottostante: un luogo quindi di notevale importanza strategica. Sarebbe logico pensare che il castello sia rimasto nelle mani di un feudatario, specialmente dopo il passaggio di Trieste agli Absburgo, visto anche che la zona era abbastanza ricca per le pregiate qualità di vino prodotte.
Il castello di Moncolano - che deve il suo nome, a detta del Kandler, al popolo dei Monocoleni, abitatori della zona nel periodo romano di cui, naturalmente, non possediamo alcuna notizia storica - come è privo di atto di nascita, cosi è privo di certificato di morte. E' menzionato in documenti fino al 1600, e ciò è strano, perché è proprio in quel periodo che i castelli smettono di avere una funzione strategica a causa della diffusione delle armi da fuoco e sono trasformati, come quello di Duino, in ville o ricche dimore residenziali. Si potrebbe perciò pensare che nei corso del XVII secolo il castello sia stato abbandonato e sia andato distrutto senza gloria e senza ricordo.
Se visitiamo il villaggio di Contovello, pur con i cambiamenti che esso ha avuto in questi ultimi anni, ci accorgeremo che l'abitato presenta alcune caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri centri del Carso. Ad una prima impressione, può sembrare che la differenza sia tutta nel materiale impiegato nelle costruzioni, che qui è la pietra arenaria, che si lascia lavorare più facilmente e dalla quale si ottengono presto conci squadrati. Ma un esame più attento mostra che anche la disposizione del tessuto urbano è diversa e richiama alla memoria quella delle cittadine medioevali, sia per lo sviluppo delle sue viuzze sia per la compattezza dell'abitato, che è di forma allungata con le case allineate entro un perimetro ben definito. Proprio questa tessitura suggerisce l'idea che le case esterne abbiano inglobato un muro di difesa perimetrale, come è parzialmente accaduto a Muggia. Anni fa ho avuto modo di esaminare in una cantina un poderoso muro con una scarpa massiccia, come erano le opere fortilizie del XIV secolo. Inoltre a Contovello, come appare anche dalle vecchie mappe catastali degl'inizi del 1800, c'è una porta con un lungo androne sostenente una costruzione. Si tratta forse di una porta di accesso, come quella di Muggia.
[Dante Cannarella]
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IL CASTELLO DI CONTOVELLO
O TORRE DI MONCOLANO
Il castello di Contovello sorgeva su una dorsale arenacea prospiciente il mare, a quota 452.
Di questa costruzione esistono oggi pochi ruderi presso il cimitero del villaggio, e precisamente un basso tratto di muro, formato da grossi conci di arenaria, addossato ad una notevole maceria. Riguardo a questa maceria, alcuni anni fa il prof. Lonza espresse l'opinione che si trattasse di un tumulo preistorico da collegare al castelliere che esisteva in quella zona. Effettivamente un modesto scavo di assaggio ha restituito frammenti di ceramiche preistoriche. Sembra quindi probabile che nella costruzione del castello, ovvero di una torre, sia stato incorporato anche un tumulo preistorico.
Il castello, nelle cronache antiche, viene chiamato "Torre di Moncolano" e, secondo i nostri storici, ebbe una parte importante nella difesa di Trieste. Il Caprin scrisse che il castello chiudeva praticamente la strada di ponente, che dall'altipiano carsico scendeva a Barcola e poi a Trieste, cioè l'antica strada aperta già dai Romani per congiungere la città con la via Gemina.
Sembra fosse un castello poderoso e ben munito. La sua origine ci è ignota. Secondo la tradizione, sembra fosse stato costruito sulle vestigia di un castello romano, che a sua volta era stato eretto nell'area del castelliere preistorico. La sua vastità è provata dal fatto che, nella guerra fra Trieste e Venezia del 1368-69, il castello conteneva "100 cavalli", intendendosi 100 cavalieri, il che presuppone un numero ben maggiore di fanti. Durante quella guerra Moncolano e Moccò favorivano l'ingresso delle vettovaglie nella città assediata. Per queste ragioni il Michieli, che guidava l'armata veneziana, fu costretto a prendere d'assalto, il 25 febbraio 1369, il castello di Contovello, che fu espugnato dopo tre ore di assedio.
Nelle mani dei Veneziani restò fino al 1380, quando venne preso d'assalto da un potente esercito friulano. Non è ricordato invece nessun assedio nella guerra contro Venezia del 1463, poiché Moncolano era presidiato dagli armigeri dei Duinati e quindi non era nelle mani dei Triestini. Comunque, nella pace mediata da Enea Silvio Piccolomini, tra le varie condizioni dettate dai Veneziani vi era pure la restituzione di questo castello, naturalmente assieme agli altri della zona.
La storia locale ricorda un ultimo assedio, sostenuto vittoriosamente da questo castello nel 1485, ad opera di un esercito ungherese guidato da Erasmo di Luogar o Lueghi. Sconfitto due volte dai Triestini guidati da Gaspare Rauber, Erasmo si rifugiò nel suo castello di Predjama, costruito dentro una grotta, dove morì nell'assedio posto dai nemici.
In definitiva, vediamo che anche il castello di Moncolano ha una storia abbastanza simile a quella di Moccò e di San Servolo, feudi iniziali dei vescovi tedeschi e quindi passati nelle mani del Comune. Ciò che meraviglia in questo caso sono le poche notizie pervenute fino a noi, soprattutto se si pensa che il castello sorvegliava il passo e la strada che mettevano in comunicazione l'altipiano carsico e la piana sottostante: un luogo quindi di notevale importanza strategica. Sarebbe logico pensare che il castello sia rimasto nelle mani di un feudatario, specialmente dopo il passaggio di Trieste agli Absburgo, visto anche che la zona era abbastanza ricca per le pregiate qualità di vino prodotte.
Il castello di Moncolano - che deve il suo nome, a detta del Kandler, al popolo dei Monocoleni, abitatori della zona nel periodo romano di cui, naturalmente, non possediamo alcuna notizia storica - come è privo di atto di nascita, cosi è privo di certificato di morte. E' menzionato in documenti fino al 1600, e ciò è strano, perché è proprio in quel periodo che i castelli smettono di avere una funzione strategica a causa della diffusione delle armi da fuoco e sono trasformati, come quello di Duino, in ville o ricche dimore residenziali. Si potrebbe perciò pensare che nei corso del XVII secolo il castello sia stato abbandonato e sia andato distrutto senza gloria e senza ricordo.
Se visitiamo il villaggio di Contovello, pur con i cambiamenti che esso ha avuto in questi ultimi anni, ci accorgeremo che l'abitato presenta alcune caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri centri del Carso. Ad una prima impressione, può sembrare che la differenza sia tutta nel materiale impiegato nelle costruzioni, che qui è la pietra arenaria, che si lascia lavorare più facilmente e dalla quale si ottengono presto conci squadrati. Ma un esame più attento mostra che anche la disposizione del tessuto urbano è diversa e richiama alla memoria quella delle cittadine medioevali, sia per lo sviluppo delle sue viuzze sia per la compattezza dell'abitato, che è di forma allungata con le case allineate entro un perimetro ben definito. Proprio questa tessitura suggerisce l'idea che le case esterne abbiano inglobato un muro di difesa perimetrale, come è parzialmente accaduto a Muggia. Anni fa ho avuto modo di esaminare in una cantina un poderoso muro con una scarpa massiccia, come erano le opere fortilizie del XIV secolo. Inoltre a Contovello, come appare anche dalle vecchie mappe catastali degl'inizi del 1800, c'è una porta con un lungo androne sostenente una costruzione. Si tratta forse di una porta di accesso, come quella di Muggia.
[Dante Cannarella]
La torre de moncolano la xè e ve mostrerò le foto!!!
circa 8 anni fà i gà tira zò una vecia casa adossada alla fantomatica torre: se saltada fora una feritoia, probabilmante del caste, alta un metro e mezzo circa che i la gà subito stropada e smaltada (probabilmente perche non i ghe fermi lavori!!) purtroppo gavevo solo una macchinetta analogica e gò scattà solo una foto che la go imbusada non sò dove!!!!
iera interessante veder che per i scavi della cantina se gà notà un fossato riempido che girava probabilmente tutto intorno alla torre!!!!
e la sovraintendenza dormi!!!!
circa 8 anni fà i gà tira zò una vecia casa adossada alla fantomatica torre: se saltada fora una feritoia, probabilmante del caste, alta un metro e mezzo circa che i la gà subito stropada e smaltada (probabilmente perche non i ghe fermi lavori!!) purtroppo gavevo solo una macchinetta analogica e gò scattà solo una foto che la go imbusada non sò dove!!!!
iera interessante veder che per i scavi della cantina se gà notà un fossato riempido che girava probabilmente tutto intorno alla torre!!!!
e la sovraintendenza dormi!!!!
- babatriestina
- senator
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
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Re:
averta no, la xe in restauro, ma oggi iera una finestrella averta, e go slongado la macchina dentro, che iera scuro, ma qualcossa se vedi istesso:babatriestina ha scritto:La cesetta dela Madonna della Salvia, che i parla tanto, che la xe antica, che i la restaura sempre, però.. mi no go mai rivado a trovarla averta!!!
la madonna in fondo
e qualcossa dei afreschi in alto
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- babatriestina
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Re: Contovel
Una prospettiva insolita, dall'osmizza
Un'architrave del 1841: al posto del solito monogramma di Cristo o altra immagine cristiana, un'alabarda: un libero pensatore ottocentesco?
questo sembra già un rudere abbandonato..
Un'architrave del 1841: al posto del solito monogramma di Cristo o altra immagine cristiana, un'alabarda: un libero pensatore ottocentesco?
questo sembra già un rudere abbandonato..
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- babatriestina
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
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Re: Contovel
Sotto lo stagno di Contovello c'è un'antica fontana ormai abbandonata
sembra che fosse stata, prima della costruzione dell'acquedotto, la sola acqua potabile disponibile per il paese.
sembra che fosse stata, prima della costruzione dell'acquedotto, la sola acqua potabile disponibile per il paese.
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- babatriestina
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Re: Contovel/ Contovello
mia bisnonna era di contovello e faceva la domestica a miramare si chiamava prassel