Questo xe l'ultimo post su Amina.
Sull sito
Balletto.net ghe xe un articolo intitolado "La tecnica delle punte: da virtuosismo a mezzo di espressione", dove i disi:
"Dopo la Taglioni, maestre nella tecnica saranno innanzi tutto Fanny Essler, ma anche altre allieve dello stesso Blasis: fa Fanny Cerrito a un nutrito gruppo di artiste che si esibiranno a partire dagli anni '40. Tra queste si ricordano Claudina Cucchi, Carolina Rosati,
Amina Boschetti, alla quale Baudelaire dedicò il sonetto Les Epaves, e Sofia Fuoco..."
e poi sul stesso sito trovo questo
consigliato da Adler (ma te son anche là?? e te fa finta de niente?
):
"Amina Boschetti
L'anno 1836 aperse i rai alla luce in Milano. Fanciulletta ancora, imitava con tanta grazia a Torino i passi di Maria Taglioni da sorprendere la somma danzatrice stessa. È ciò sì vero, che anche nel Ballo, L'Allieva d'Amore, volle ella le si affidasse la parte di Cupido. A Parma la Boschetti conobbe la Cerrito, e pur essa la protesse, e la bramò nella Gitana. Studiò dopo sotto la direzione di Carlo Blasis, e nel 1848 esordì come prima ballerina assoluta di rango francese al Teatro Re di Milano, avendovi un incontro positivo.
Nel 1849 fu scritturata nella sua qualità pel Teatro Filarmonico di Verona, applaudita come maraviglia da quel Pubblico, appena tredici anni contando. Quivi l'ammirò il mimo ed impresario Domenico Ronzani, che strinse con lei un contratto di due anni, e la mandò tostamente per sei mesi a Barcellona.— Narreremo un aneddoto colà accadutole. — Giunta in Barcellona la piccola Amina in compagnia di sua zia, l'Amministratore di quel Teatro e il M° cav. Obiols si recarono tosto a visitarla. Nel presentarsi rivolsero tutte le loro cure alla zia, credendola la ballerina aspettata ; ma quando appresero che la loro scritturata era la fanciulla ch'eglino non avevano neanco avvertita, rimasero compresi da tale stupore, che
credettero di essere stati burlati.
Alla dimane il maestro Obiols, d'accordo coll'Amministratore, a togliersi d'incertezza, si presentò all'Amina per domandare una prova prima di prodursi. La fanciulla comprese il perchè di quella prova, e punta nell'amor proprio, si dinegò in principio; ma vinta poscia dalle iterate istanze,
quantunque stanca dal lungo viaggio, stabilì di provare la medesima
sera. Convenne il fiore della città ad assistere a quello sperimento ,
dopo la voce sparsa che la prima ballerina fosse una fanciulla di tredici anni. Ballò, improvvisando, un passo, che poi non ha più ricordato, e rapì per modo i suoi spettatori, che l'Amministratore, umiliato, fu costretto in pubblico a domandarle scusa per averle cagionata quella fatica: alle quali parole la fanciulla, piena di orgoglio, rispose — Non aver essa provato per mostrare la sua valentìa, ma per misurare il palco scenico. —
I giornali hanno detto quale brillantissimo e straordinario successo avesse in Barcellona. Trieste, Firenze, Vienna, il Teatro Garignano di Torino,
la Scala di Milano, Bergamo, Palermo, Londra e Napoli per ripetute
stagioni continuarono la serie de'suoi trionfi; e se non è una
delle più perfette danzatrici d'Italia, certo appartiene al numero
delle più vispe.
da: Francesco Regli, "Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici, tragici e comici. Maestri, concertisti, coreografi, mimi, ballerini, scenografi, giornalisti, impresari, Ecc. Ecc. che fiorirono in Italia dal 1800 al 1860", Torino 1860"