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- AdlerTS
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Io direi che Trieste, nonostante tutto, sia una città che riassuma in pieno i criteri della dichiarazione dell'UNESCO sulla diversità culturale, della quale riporto i primi 3 articoli:
IDENTITA’. DIVERSITA’ E PLURALISMO
Articolo 1 – La diversità culturale: il patrimonio comune dell’umanità
La cultura assume forme diverse attraverso il tempo e lo spazio. Questa diversità si incarna nell’unicità e nella pluralità delle identità dei gruppi e delle società che costituiscono l’umanità. Come fonte di scambio, innovazione e creatività, la diversità culturale è necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la natura. In questo senso, è il patrimonio comune dell’umanità e dovrebbe essere riconosciuta e affermata per il bene delle generazioni presenti e future.
Articolo 2 – Dalla diversità culturale al pluralismo culturale
Nelle nostre società sempre più differenziate, è essenziale assicurare un’interazione armoniosa e un voler vivere insieme di persone e gruppi con identità culturali molteplici, variate e dinamiche. Le politiche per l’inclusione e la partecipazione di tutti i cittadini sono garanzie di coesione sociale, della vitalità della società civile e della pace. Definito in questo modo, il pluralismo culturale dà espressione politica alla realtà della diversità culturale. Indissociabile da un quadro democratico, il pluralismo culturale favorisce lo scambio culturale e lo sviluppo delle capacità creative che sostengono la vita pubblica.
Articolo 3 – La diversità culturale come fattore di sviluppo
La diversità culturale amplia la gamma di opzioni aperte a tutti; è una delle radici dello sviluppo, inteso non semplicemente in termini di crescita economica, ma anche come mezzo per raggiungere un’esistenza più soddisfacente dal punto di vista intellettuale, emotivo, morale e spirituale.
IDENTITA’. DIVERSITA’ E PLURALISMO
Articolo 1 – La diversità culturale: il patrimonio comune dell’umanità
La cultura assume forme diverse attraverso il tempo e lo spazio. Questa diversità si incarna nell’unicità e nella pluralità delle identità dei gruppi e delle società che costituiscono l’umanità. Come fonte di scambio, innovazione e creatività, la diversità culturale è necessaria per l’umanità quanto la biodiversità per la natura. In questo senso, è il patrimonio comune dell’umanità e dovrebbe essere riconosciuta e affermata per il bene delle generazioni presenti e future.
Articolo 2 – Dalla diversità culturale al pluralismo culturale
Nelle nostre società sempre più differenziate, è essenziale assicurare un’interazione armoniosa e un voler vivere insieme di persone e gruppi con identità culturali molteplici, variate e dinamiche. Le politiche per l’inclusione e la partecipazione di tutti i cittadini sono garanzie di coesione sociale, della vitalità della società civile e della pace. Definito in questo modo, il pluralismo culturale dà espressione politica alla realtà della diversità culturale. Indissociabile da un quadro democratico, il pluralismo culturale favorisce lo scambio culturale e lo sviluppo delle capacità creative che sostengono la vita pubblica.
Articolo 3 – La diversità culturale come fattore di sviluppo
La diversità culturale amplia la gamma di opzioni aperte a tutti; è una delle radici dello sviluppo, inteso non semplicemente in termini di crescita economica, ma anche come mezzo per raggiungere un’esistenza più soddisfacente dal punto di vista intellettuale, emotivo, morale e spirituale.
- AdlerTS
- cavalier del forum
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Max, dimenticavo l'inglese !
Saprai che molti triestini negli anni 50 del 900 sono andati in australia ed alcuni di essi sono tornati, riportando a Trieste i figli nati e cresciuti dall'altra parte del mondo. Beh, spesso questi figli in casa parlano ancora inglese (ne sono sicuro perché ne conoscoun paio)
Saprai che molti triestini negli anni 50 del 900 sono andati in australia ed alcuni di essi sono tornati, riportando a Trieste i figli nati e cresciuti dall'altra parte del mondo. Beh, spesso questi figli in casa parlano ancora inglese (ne sono sicuro perché ne conoscoun paio)
- babatriestina
- senator
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A proposito delle varianti locali dello sloveno, riposto questo passo letto sul NG Trieste discussioni, di radagast:
Ma qua addirittura compare una variante fra il carsolino e il carniolico
Io aggiungerei che gli Sloveni carsolini non sono arrivati tutti nel Vi secolo, ma a ondate differenti, alcuni presto, altri nel IX secolo e molti nel XV e XVI sec per ripopolare le zone demograficamente dissestate.Distinguiamo: gli sloveni del Carso triestino discendono essenzialmente da quelli arrivati nella seconda metà del VI secolo, mentre gli sloveni di Trieste città discendono essenzialmente da quelli arrivati con l'esplosione economica di Trieste del XVIII e XIX secolo. Infatti anche i dialetti sloveno carsolino e sloveno triestino di città sono molto diversi (quest'ultimo assomiglia ai dialetti della Carniola, perché la maggior parte degli immigrati veniva da là, anche se naturalmente col passare del tempo ha subito una certa influenza dal dialetto carsolino da cui era circondato).
Ma qua addirittura compare una variante fra il carsolino e il carniolico
- AdlerTS
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Scrivo qua, poi caso mai spostiamo: negli ultimi giorni si è fatto un gran scrivere a proposito dell'insegnamento del friulano nelle scuole in regione (non a Trieste) e dell'estensione del diritto delle comunità slovene in Italia di trovare risposta in sloveno presso gli uffici comunali della città e dell'altipiano. Logicamente sono due cose un pò diverse, ma entrambe prevedono una modifica all'ottica corrente del concetto di "cultura locale" e ciò che mi sorprende è che si siano formati schieramenti curiosi del sì a questo e no a quello, oppure tutti no o tutti sì.
In realtà si tratta sempre e solo di permettere a qualcuno di parlare la propria lingua.
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- babatriestina
- senator
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sulle nuove norme sul friulano vorrei aprire un post a parte, e assolutamente non qua, perchè la Miteleuropa è tirata per i capelli ed invece il problema è attuale .
Semmai, ma è lunghissima, ci sarebbe da fare un post sulla reale tutela ( non quella solo a parole della propaganda di allora) delle lingue in Kakania. Soprattutto in Transleithania.
Semmai, ma è lunghissima, ci sarebbe da fare un post sulla reale tutela ( non quella solo a parole della propaganda di allora) delle lingue in Kakania. Soprattutto in Transleithania.
- AdlerTS
- cavalier del forum
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Leggitimo il post a parte. La mia perplessità mirava a sottolineare più la stranezza degli schieramenti trasversali in merito alle due questioni friulano / sloveno, che non ad entrare nel merito della legge.
Per questo procediamo pure nel tuo post a parte.
Per questo procediamo pure nel tuo post a parte.
- AdlerTS
- cavalier del forum
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- Iscritto il: mar 27 dic 2005, 21:35
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Tornando al discorso delle varianti locali del sloven, a Monrupin go trovado sta divertente iscrizion sora el petenel de una casa (savemo tuti che jera uso scriver l'anno e l'JHS cristian)
La scrita disi Questo porton xe stado fato da .. nel ... e non ghe vol un interprete fenomenale per capir che Porton non xe proprio sloven ufficiale
La scrita disi Questo porton xe stado fato da .. nel ... e non ghe vol un interprete fenomenale per capir che Porton non xe proprio sloven ufficiale
- Maximilian
- ixolan
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- Iscritto il: mar 3 gen 2006, 13:20
Trieste/Trst/Triest/Trieszt...
Trieste/Trst/Triest/Trieszt...Come si dice nelle altre lingue ufficiali dell'ex austria imperiale ?
- sono piccolo ma crescero
- cavalier del forum
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- Maximilian
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- Maximilian
- ixolan
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- Iscritto il: mar 3 gen 2006, 13:20
Trieste, Austria
Vorrei, con questo topic, cercare di ricostruire la situazione etnolinguistica di Trieste prima dello sconvolgimento diciottesco. Chiederei, dunque, se qualcuno può pubblicare i censimenti austriaci fino a quella data.
- cenerentola82
- ixolan
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- Iscritto il: mer 4 gen 2006, 13:14
- Località: Quel che resta de TRieST(e)
In sto documento del 1952 se parla de un censimento del 1910.
E iera za guera de cifre. Ognidun le interpretava a modo suo.
http://cronologia.leonardo.it/storia/ta ... be1592.htm
E iera za guera de cifre. Ognidun le interpretava a modo suo.
http://cronologia.leonardo.it/storia/ta ... be1592.htm
[img]http://www.bandieredeipopoli.com/images/friuli_vg/animate/b_trieste120an.gif[/img][img]http://www.bandieredeipopoli.com/images/altripopoli/animate/b_austriaimp.120an.gif[/img]
Ormai la mia Patria comincia a Muja e finissi a Duin
Ormai la mia Patria comincia a Muja e finissi a Duin
- AdlerTS
- cavalier del forum
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AdlerTS nel topic sull'Anagrafe ha scritto:Me taco qua per riportar alcuni numeri del censimento del 1910, quel che poi xe stado criticado perché fazeva riferimento alla "lingua parlata in famiglia" (Umgangssprache) e non alle origini e perché jera stado un pò "rivisto" dal famigerato governator Hohenlohe. De solito se cita el risultato nella sua interezza, ma go trovado alcuni parziali:
Nei seguenti paesi ghe jera una popolazion 100% slovena:
Malchina Prepotto Samtorza Sales Sgonico Rupinpiccolo Monrupino
Padriciano s. Giuseppe Bagnoli S. Dorligo Caresana
A Duin jera sloveni i 3/4 della popolazion, mentre ad Aurisina e S. Croce ghe jera circa 200 italiani contro 1800 sloveni.
Prosecco contava un'otantina de italiani contro un migliaio de sloveni,
Banne 25 italiani, Trebiciano 17, Gropada 4, Basovizza 16.
La sorpresa per mi xe Opicina, dove jera circa ben un 40 per cento de italiani.
Da un altro forum: sulla lingua parlata fino al 1918
Su un altro forum, scoperto per caso (zercavo informazioni sulla Schillerverein) go trovado dele interesanti informazioni/considerazioni sula situazion linguistica triestina ante 1918. Lasè perder el mesagio de apertura, chiaramente de parte, e legè el resto. Forsi xe robe che savè, forsi no, o almeno non tute. Comunque sempre meio sentir una vose in più.
- babatriestina
- senator
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- Iscritto il: dom 25 dic 2005, 19:29
- Località: Trieste, Borgo Teresiano
Re: Da un altro forum: sulla lingua parlata fino al 1918
lassa perder le considerazioni e tien care le informazioni, che però, se legio ben, le xe dade ala bona senza numeri e senza fonti , almeno là.rofizal ha scritto: interesanti informazioni/considerazioni sula situazion linguistica triestina ante 1918. .
Inveze xe vero che xe stadi fati diversi censimenti a Trieste e territorio dala fin Ottocento fin al 1918, e che sti censimenti domandava religion e lingua. Bisogna veder come che iera la domanda sula lingua, perchè come sempre in statistica, a seconda de come che se formula la domanda ( e secondo i scopi che ga la rilevazion)pol cambiar la risposta.
un'altra fonte interessante saria l'analisi delle lingua che se trova su tutti i annuari scolastici del epoca ( per esempio mi ma ga colpido la progressiva diminuzion del italian ale Nautiche de Ragusa-Dubrovnik - de dove che vegniva i mii bisnonni- nela seconda metà del 800: sarà anche per questo che i xe vegnui a Trieste?).
però xe de tegnir presente che un'analisi del genere, interessante perchè oltre ala lingua ghe xe sempre la religion, la xe su un campion particolar, cioè quei che andava a scola, e i annuari che go visto mi po xe dele scole superiori, e quindi no tien conto de tuti quei che no fazeva scole o al massimo fazeva le elementari.
E sti censimenti riguarda la fin del 800 e i primi del 900, saria interesante averghene sule lingue parlade a Trieste nella prima metà o nel Settecento, e temo che là bisognassi andar solo che sui registri ecclesiastici, perchè altro no ghe xe. e son sicura che qualche storico ga za fato sta roba.
Sull'attendibilità de quel dialogo, ritrovo l'affermazion che el liceo tedesco iera el attual istituto nautico: sta frase xe sbagliada, perchè
1 el palazzo attualmente no tien solo el Nautico, ma anche el Carli
2 quela volta i lo ga fatto nel 1875 77 per tutte le scole del Borgo Giuseppino,e quindi el contegniva:
- el Ginnasio tedesco
le Reali tedesche
Le scole femminili tedesche
la Accademia de Commercio e nautica che iera de lingua italiana.