Dalla Rete "Panduri soldati
Erano chiamati panduri anche i soldati croati di frontiera, arruolati nell'esercito asburgico a partire dal 1740. Nel 17°-18° sec. furono denominati panduri gli speciali reparti di fanteria dell'esercito asburgico, il cui reclutamento era fatto tra i contadini serbi e romeni del Regno d'Ungheria."
questa una stampa ( da un'offerta di vendita) di un barone comandante dei panduri, guardate il suo copricapo e confrontaelo con quelli triestini
La treccani " panduro
panduro s. m. [dall’ungher. pandur, di etimo incerto]. – Denominazione con la quale erano indicati, nell’Ungheria feudale, i servi armati dei boiari; con lo stesso nome si designarono, nei sec. 17° e 18°, i soldati appartenenti a speciali... "
ma Zeper sul Piccolo è più preciso
"PANDURI" ANTICHI E QUELLI MODERNI, SEMPRE TEMIBILI
di NEREO ZEPER Oggi si impiegano gli antifurti , le porte blindate, la videosorveglianza; qualche ladro magari davanti a tanta resistenza si scoraggia e lascia perdere ma quello che sa il fatto suo, quello che non ne sa di meno di coloro che li progettano e gli installano, entra ugualmente. Nei secoli passati, invece, al medesimo scopo – e si suppone altrettanto invano – usava apporre sopra la chiave di volta dei portoni delle case signorili il minaccioso testone di un soldataccio baffuto. A Trieste ve n'è ancora qualcuno di questi capoccioni (per esempio sull'ingresso Museo d'Arte Orientale, ovvero palazzo Leo, in via San Sebastiano) che, con nome dialettale, sono detti panduri. Forse non avranno avuto questo nome fin da principio, perché la trista fama dei panduri data dalla metà del XVIII sec. e certi palazzi sono precedenti. Infatti la fama dei panduri si deve al barone von Trenck, avventuriero peperino e indisciplinato quant'altri mai, che li reclutava tra i Croati e i Serbi formando con essi una sorta di corpo irregolare, abile nelle tattiche di guerriglia del "mordi e fuggi", che però pare venisse comodo all'Impero asburgico. Fatto sta che a un certo punto nessun soldato era nominato per la sua ferocia – ma anche per la sua audacia – quanto un panduro, e avere un panduro sulla porta di casa pare desse sicurezza e allontanasse i ladri. L'origine della parola è ungherese. Da principio, in epoca feudale, in Ungheria, panduri erano i servi armati dei nobili boiari, tant'è che in ungherese pandúr (da pronunciarsi più o meno pònduur) significa «gendarme», ma l'origine pare sia il villaggio di Pandúr da dove questi servi provenivano per essere reclutati. Ora, però, si dà il caso che panduro abbia anche un altro significato e che, più o meno in questo significato, appartenga alla lingua italiana. «Panduro» in italiano significa, infatti, «rozzo, zoticone» e certamente deriverà dal fatto che i «panduri» di von Trenck non dovevano certo esser stati dei raffinati oxfordiani. In triestino, però, panduro oltre a significare di «rozzo, zoticone» significa anche «duro di comprendonio», «tonto e ignorantone» e tutto ciò non deriverà dai panduri soldati ma proprio dai
panduri architettonici che, ricordiamolo, sono solo triestini e sono dei veri e propri «testoni».
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3 giugno 2014, il von trenck citato è quello della stampa che ho riportato