Targhe e Lapidi
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- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
anche questa de qualche parte in piazza Verdi, me par...
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Targhe e Lapidi
Sì, la lapide dei 1000 volontari se trova sul retro de palazzo Stratti - cafè dei speci.
Mentre quella de Seismit-Doda in Marina sul teatro Verdi.
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Re: Targhe e Lapidi
Esato: proprio là del Ferdinandeo. Eco le prove:sono piccolo ma crescero ha scritto:Se non sbaglio, la targa in onore dei caduti di Nassirya xe al Ferdinandeo.
Pace all'anima loro, ma perché non metterci vicino altri, per esempio i morti a Kindu nel 1961. Penso sarebbe meglio una dedica un poco più larga e non ristretta ai morti di quell'episodio.


ciao
sum culex
- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
Oggi a piedi ho visto quella della casa dello storico Tamaro, mi pare non l'abbiamo
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Re: Targhe e Lapidi
Attilio Tamaro, irredentista ecc, bisnonno di Susanna Tamaro?
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- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
bon , la fotograferò mi e la meterò.
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Re: Targhe e Lapidi
Bon, spetando la targa de Attilio Tamaro, zonto quella de Filippo Zamboni, patriota risorgimentale.
Su sto link de Wikipedia notizie su de lui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Zamboni
Bisogna dir che a Trieste, oltre che esser nato, assai poco i ghe ga vissù. Prima in Seminario a Udine, poi in collegio a Venezia e a Roma. De novo a Venezia e infin a Vienna dove anche el ga fondà el "Circolo Accademico Italiano
Su sto link de Wikipedia notizie su de lui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Zamboni
Bisogna dir che a Trieste, oltre che esser nato, assai poco i ghe ga vissù. Prima in Seminario a Udine, poi in collegio a Venezia e a Roma. De novo a Venezia e infin a Vienna dove anche el ga fondà el "Circolo Accademico Italiano
- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
piazzetta Benco. Anche mi me domandavo cossa che gaveva fatto sto sior
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- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
Ma par che mancava questo benefattor. Iera amico de mia mama..


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Re: Targhe e Lapidi
Anche questa no la go, però me sembra de averla vista dalle parti de Campi Elisi. Al momento no me ricordo.
- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
sì. xe de quele parti
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- Vilegiante
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Re: Targhe e Lapidi
Un quiz, che xe in realtà una domanda: in giro, sia a Trieste che a Gorizia, xe pien de targhe - bele ossidade, quasi nere - con la scritta
"ASSICURAZIONI GENERALI
1831
TRIESTE"
su tanti veci edifici, vizin el porton de ingresso de solito. Qualchedun sa perché i le tacava ? e in che periodo?
in Borgo San Rocco a Gorizia, domenica scorsa, go trova su una vecia casa meza dirocada (pecà: la xè sicuro ante prima guerra) una targa
"RIUNIONE ADRIATICA DI SICURTA'
TRIESTE"
anche questa bela scura coi sui annetti...
"ASSICURAZIONI GENERALI
1831
TRIESTE"
su tanti veci edifici, vizin el porton de ingresso de solito. Qualchedun sa perché i le tacava ? e in che periodo?
in Borgo San Rocco a Gorizia, domenica scorsa, go trova su una vecia casa meza dirocada (pecà: la xè sicuro ante prima guerra) una targa
"RIUNIONE ADRIATICA DI SICURTA'
TRIESTE"
anche questa bela scura coi sui annetti...
- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
imagino che le case iera assicurade con quele Assicurazioni.
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- Vilegiante
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- Iscritto il: mar 1 gen 2013, 16:22
Re: Targhe e Lapidi
anche mi go pensà lo stesso... ma... anche desso gavemo le assicurazioni sullo stabile, ma miga tachemo fora niente!
iera una forma de pubblicità oppur serviva a qualchedun saverlo (cheso, una specie de servizio de vigilanza...?)
iera una forma de pubblicità oppur serviva a qualchedun saverlo (cheso, una specie de servizio de vigilanza...?)
- Nona Picia
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Re: Targhe e Lapidi
No so se questa xe stada zà messa, mi, su ordine se sum la meto lo stesso...


Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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Re: Targhe e Lapidi
La lapide se trova in via Bonaparte, al n° 1. Grazie a Nonapicia e a sum: la foto che gavevo mi la iera assai più scura e cussì no volevo meterla.
In quela stessa dimora iera nata anche la sorella del principe Bonaparte. A questo proposito fazo un copia-incolla de un toco della scheda informativa del Comun:-
"L'area in cui si trova questa villa era chiamata "possessione dei Santi Martiri" e nel 1775 l'ingegnere militare Vincenzo Struppi aveva disegnato il primo giardino all'italiana che si fosse visto in città.
La casa domenicale era stata eretta in seguito a un progetto di sistemazione di tutta l'area e forse viene completata nel 1782, anno nel quale Carlo Dini traccia una pianta dettagliata della città dalla quale si nota il giardino e la nuova costruzione. Tale costruzione risulta essere a valle e non a monte del giardino stesso come previsto dal progetto dell'ingegnere militare. La proprietà era del commerciante Antonio Strohlendorf il quale in mezzo ad un ameno giardino aveva fatto erigere una casa di campagna chiamata "Anonima".
Nel 1790 la tenuta fu acquistata dal conte Cassis Faraone, ricco mercante di origine egiziana, il quale ampliò e abbellì lo stabile all'interno e all'esterno: ornò la villa di statue, di giochi d'acqua, di un magnifico giardino e di una superba orangerie.
Nel 1784 giunge a Trieste un architetto francese di nome Champion il quale viene considerato dalla tradizione come autore della villa. Con ogni probabilità egli è l'architetto responsabile della configurazione definitiva della villa Necker e della costruzione in stile analogo della villa Murat, abbattuta all'inizio del Novecento.
Negli archivi locali non esistono riscontri che lo indichino quale autore. La tradizione critica è decisamente orientata verso questa attribuzione soprattutto per un carattere molto particolare della villa Necker come della villa Murat: gli elementi stilistici fondamentali sono indubbiamente di origine francese. Si ritrovano sia la chiarezza del classicismo Luigi XVI, sia il forte senso dei volumi e delle geometrie semplici di un architetto della rivoluzione francese quale Ledoux.
La villa oltre a essere strettamente legata all'immagine della città di quegli anni è ben presente ancor oggi nella memoria triestina per essere stata casa di Girolamo Bonaparte, luogo di nascita di Letizia e Girolamo Napoleone, rifugio dei napoleonidi in esilio, ritrovo dell'alta società e della cultura non solo triestina, ma europea nella prima metà dell'Ottocento."
In queste poche righe i "compilatori comunai" i ga fato una completa confusion coi nomi de batesimo:-
Gerolamo Bonaparte (9/9/1822- Roma 17/3/1891) in realtà el se ciamava Napoleone Giuseppe Carlo detto Gerolamo o Jérome o ancora più conossù come Plon-Plon.
La sorella (27/5/1820 - Parigi 2/1/1904) non si chiamava Letizia bensì Matilde.
Il commerciante - barone fiammingo Strohlendorf non si chiamava Antonio, ma Ambrogio.
In quela stessa dimora iera nata anche la sorella del principe Bonaparte. A questo proposito fazo un copia-incolla de un toco della scheda informativa del Comun:-
"L'area in cui si trova questa villa era chiamata "possessione dei Santi Martiri" e nel 1775 l'ingegnere militare Vincenzo Struppi aveva disegnato il primo giardino all'italiana che si fosse visto in città.
La casa domenicale era stata eretta in seguito a un progetto di sistemazione di tutta l'area e forse viene completata nel 1782, anno nel quale Carlo Dini traccia una pianta dettagliata della città dalla quale si nota il giardino e la nuova costruzione. Tale costruzione risulta essere a valle e non a monte del giardino stesso come previsto dal progetto dell'ingegnere militare. La proprietà era del commerciante Antonio Strohlendorf il quale in mezzo ad un ameno giardino aveva fatto erigere una casa di campagna chiamata "Anonima".
Nel 1790 la tenuta fu acquistata dal conte Cassis Faraone, ricco mercante di origine egiziana, il quale ampliò e abbellì lo stabile all'interno e all'esterno: ornò la villa di statue, di giochi d'acqua, di un magnifico giardino e di una superba orangerie.
Nel 1784 giunge a Trieste un architetto francese di nome Champion il quale viene considerato dalla tradizione come autore della villa. Con ogni probabilità egli è l'architetto responsabile della configurazione definitiva della villa Necker e della costruzione in stile analogo della villa Murat, abbattuta all'inizio del Novecento.
Negli archivi locali non esistono riscontri che lo indichino quale autore. La tradizione critica è decisamente orientata verso questa attribuzione soprattutto per un carattere molto particolare della villa Necker come della villa Murat: gli elementi stilistici fondamentali sono indubbiamente di origine francese. Si ritrovano sia la chiarezza del classicismo Luigi XVI, sia il forte senso dei volumi e delle geometrie semplici di un architetto della rivoluzione francese quale Ledoux.
La villa oltre a essere strettamente legata all'immagine della città di quegli anni è ben presente ancor oggi nella memoria triestina per essere stata casa di Girolamo Bonaparte, luogo di nascita di Letizia e Girolamo Napoleone, rifugio dei napoleonidi in esilio, ritrovo dell'alta società e della cultura non solo triestina, ma europea nella prima metà dell'Ottocento."
In queste poche righe i "compilatori comunai" i ga fato una completa confusion coi nomi de batesimo:-
Gerolamo Bonaparte (9/9/1822- Roma 17/3/1891) in realtà el se ciamava Napoleone Giuseppe Carlo detto Gerolamo o Jérome o ancora più conossù come Plon-Plon.
La sorella (27/5/1820 - Parigi 2/1/1904) non si chiamava Letizia bensì Matilde.
Il commerciante - barone fiammingo Strohlendorf non si chiamava Antonio, ma Ambrogio.
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Re: Targhe e Lapidi
... e visto che gavemo parlà dei nipoti, metemoghe vizin el famoso zio.
Pensavo che la lapide fussi za sul Forum ... ma, forsi, come al solito no go zercà ben.
Pensavo che la lapide fussi za sul Forum ... ma, forsi, come al solito no go zercà ben.
- babatriestina
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Re: Targhe e Lapidi
Trovè ste notizie, ma senza le targhe, nel post su e i Per la targa su PlonPlon xe el testo ma no la foto.. anzi zonterò un'immagine de quele parti.. se la ritrovo..
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)