http://europaconcorsi.com/projects/sear ... &q=trieste
ma per evitar che el sparissi, ricopio testi e immagini:
la spiegazion del architetto Marco Castelletti:
Ma dela pagina relativa als ito za realizzado http://europaconcorsi.com/projects/8816 ... a-Goldoni-La matrice geometrica L’orientamento della pavimentazione riprende la giacitura del tessuto Teresiano sull’asse di via Mazzini in previsione di una sua possibile pedonalizzazione e riqualificazione della via stessa in armonia con gli interventi già realizzato di via S.Nicolò all’interno del centro storico. Le fasce di pietra chiara cadenzano con un ritmo regolare il fronte dei quartieri ottocenteschi e penetrano nella superficie della piazza fino al piede degli edifici che fronteggiano l’area pedonale. All’interno delle campiture le lastre di pietra scura si orientano in direzione perpendicolare ai movimenti pedonali dei marciapiedi per riprendere nell’area centrale la tessitura originaria dell’antica piazza della Legna. La saldatura della superficie pedonale dell’invaso è ottenuta attraverso la pavimentazione dei percorsi pedonali principali d’attraversamento in modo da evidenziare un’isola asfaltata che accoglie le banchine di sosta delle linee pubbliche. La scansione della pavimentazione prosegue con una leggera rotazione verso via Silvio Pellico per legarsi alla Scala dei Giganti ed armonizzare questo tratto di strada con il disegno della piazza.
Il monumento urbano In asse a via Mazzini e nel centro della piazza un obelisco di vetro, dedicato alle vittime dei regimi totalitari, è in relazione alle vie di accesso e diventa segnale a scala urbana che si rivolge al mare. Faro urbano, fiaccola della memoria, vive di luce propria a perenne ricordo di vite spezzate. Composto dalla sovrapposizione di lastre di vetro acidate riflette e filtra la luce del giorno e irradia di notte sulla piazza un fascio luminoso che partendo dalla base si specchia nell’ultimo vetro.
Il portale fontana La successione di setti allineati alle fasce di pietra chiara crea un diaframma, orientato in direzione della Scala dei Giganti, tra l’isola asfaltata e la parte pedonale. Chiuso nella parte superiore da un lungo architrave orizzontale si trova a cavallo di un canale d’acqua che divide lo spazio e contorna l’area del monumento. L’acqua pompata nei canali contenuti dai tegoli superiori ricade attraverso fessure orizzontali formando lame che inquadrano il monumento. L’effetto contribuisce a separare visivamente le due zone e genera con la ricaduta dell’acqua un suono di fondo costante che spegne il caotico rumore del traffico.
Il muro con le panchine In corrispondenza dell’attraversamento pedonale in prosecuzione di corso Italia, il portale s’interrompe ed un muro più basso prosegue con la stessa direzione dei setti per definire lo spazio pedonale. Il muro incorpora le panche di legno alternate agli alberi e separa la parte pedonale dalla via di attraversamento e dalla zona riservata ai cassonetti e alle campane per la raccolta dei rifiuti. Il basso muro e gli alberi formano una quinta che chiudono il lato più “debole” della piazza, sia per la presenza di un basso edificio che è stato completamente alterato nella zoccolatura con aperture disomogenee che per l’incombenza di caseggiati edificati nel pendio superiore che sale verso il parco di S.Giusto. Inoltre tale soluzione consente di concentrare in un punto unico la raccolta dei rifiuti radunando i cassonetti ora sparsi per la piazza in modo da nasconderli alla vista di chi rimane nello spazio centrale della piazza. Al termine, in corrispondenza del passaggio pedonale verso corso Saba il muro si ripiega e avvolge la stazione di rilevamento dell’aria con le sue strumentazioni.
Il palco porta stendardi La piazza converge verso il passo Goldoni in un trapezio che ha come sfondo una decorosa palazzina al numero civico 2. La presenza della strada che si immette sull’asse di via Carducci non permette una ricongiunzione della pavimentazione dello spazio pedonale centrale e suggerisce l’inserimento di un elemento di mediazione che non occlude la prospettiva verso l’edificio ma al contempo sottolinea a livello della pavimentazione la chiusura dell’invaso pedonale centrale. Un piano rialzato in pietra chiara sul quale sono istallati quattro pali per stendardi o bandiere si frappone tra la strada e la piazza. Il vassoio appartiene all’orditura della pavimentazione che nasce dal fronte degli edifici di fondo come le dita di un piede che si allungano nello spazio a delimitare le zone riservate alle strutture temporanee delle pergole dei bar. Si protende a chiusura finale dell’invaso per formare con il muro contrapposto l’ingresso pedonale in continuazione di corso Saba.
ghe xe la spiegazion inglese che xe un fiadin diferente:
DESCRIPTION OF THE INTERVENTION The aim of the project is to look after the molteplicity of use and the different orientations of the space linking to the historical urban texture. The winner project of the competition, carried out from 2004 to 2006, was based on these concepts. Take again the orientation of the historical quarter called “Teresiano”; put a luminous glass monument on the Mazzini street’s axis leading to the sea; use as pavement materials the two historical stones used in the past (one black “arenaria di Muggia” and the other white “aurisina”); draw through the pavement a new configuration of space that unifies the buildings around. The white stone bands give rythm to the building front of the nineteenth-century quarters and extend in the central pedestrian area; in the fields between the white stone bands, the black stone takes again the original texture of the ancient “Piazza della Legna”. On Mazzini street axis and in the square centre a glass monument, dedicated to the victims of totalitarian regimes, becomes a signal at urban scale turned to the sea. The luminous monument is composed by glass slabs that change form from the basament to the top. The pedestrian area is closed towards the streets crossing the square with three elements. The first element is a 50 meters long fountain that consists of 11 vertical walls and an horizontal architrave. Entering the pedestrian area, the water falling from the architrave mitigates the noise and sight of the traffic. The second element is a wall with benches in front of a row of trees; the third element is a platform with 4 ensign holders. All these elements are covered with stone slabs in tune with the pavements.
Go messo in grassetto alcuni punti, co el parla de doprara le piere originali triestine ( ma i le ga doprade per bon?) e la piera nera no so ben dove che la sia.ASSESSMENT Trieste is a very conservative city. The materialisation of the project has created many difficulties in trying to limit the inconveniences to citizens and keep the traffic circulation during the works. Today the new square design is an integral part of the city and has given the citizen the opportunity to renew a public space which identifies this place as one of the most important of Trieste
Adesso ve metto le foto de come che mostrava el progetto, foto che i gaveva pubblicado sui giornai quela volta:

in particolar l'immagine notturna, che mostra un obelisco luminoso, no la luce verdastra che se vedi adesso

e un mistero, in questa immagine, cossa dovessi esser i do strani pilastri che no i ga fatto?

Altra roba: el portacd come lo ciama i triestini, xe nato come che iera scritto a glass monument, dedicated to the victims of totalitarian regimes, ecco, le vittime dei regimi totalitari xe sparide, su protesta politiche che no se pol meter insieme vittime de destra e de sinistra, una targa che qualchedun ga messo xe stada cavada, e po no se ghe ne ga parlado più.