Ombre sul Risorgimento

De 'l porto franco a la prima guera mondial
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babatriestina
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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto:Sa, giusto ogi pensavo: ma iera giusto "fare l'Italia"?
te pensi che questa xe stada più o meno la domanda che me ga fatto al esame de maturità, anno 1967, el professor de storia, socialista? :-D :-D :-D
( che el iera socialista no solo se capiva dele domande, ma el ostentava soto brazzo el giornal Avanti e per chi che xe troppo giovine ricordo che fin al 1968 se fazeva la matura su tutte le materie, esame per esame, materia per materia, professor per professor, con tuti professori vegnui de fora!)
mi penso che sta domanda i se la gabi posta del 1861 in poi, e no solo un libro , ma sarà stade scritte biblioteche intiere de pro e contro!
leggevo sti giorni un libro sul Europa, e i se domandava come xe che i Svizzeri con 4 lingue e 2 religioni vadi d'accordo mentre i Belgi con due lingue se vardi invece in cagnesco fra valloni e fiamminghi.


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:i se domandava come xe che i Svizzeri con 4 lingue e 2 religioni vadi d'accordo
i ga anche lori qualche problema (dito da un mio conoscente svizero de lingua francese, e anche con una notevole cultura)


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sono piccolo ma crescero
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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Te devi pensar che la formazion dei stati nazionali la ga comincià 500 e passa anni prima, la se xe diffusa in Europa e noi ghe semo rivai boni ultimi.

Ma non saria cusì drastico nel dir che no ghe iera una cultura de base che unificava l'italia; pensa che za Dante nel De Vulgari Eloquentia se poni el problema dela lingua e concludi che la lingua xe qualcosa che "in qualibet redolet civitate nec cubat in ulla" e i confini che el ghe dava a l'Italia xe più o meno quei de adeso (el parla mal del furlan se te interesa, trovando sai bruto el "ce fastu").

Certo iera posibili altre soluzioni: lassando perder Mazzini, savemo che Cattaneo e Gioberti ne gaveva proposte due federali che forsi ogi ne piaseria de più, ma nesun dei capetti che continuava a governar nei vari ortisei de l'Italia come se no ghe fusi mai esistida la rivoluzion francese, ga pensà ben de farse avanti. In compenso le industrie che stava nasendo gaveva bisogno, per vender, de no trovarese una dogana ogni due passi.

Ghe xe sta un re che ga capì; podemo dir che el ga nasà el vento meio dei altri e el se ga fato i sui interessi rivando anche a farse dir bravo da quei idealisti che magari gaveria preferì altre soluzioni (me dispiasi deluderte ma anche el mio vecio prof. de storia, un liberale vecio stampo, ne insegnava che i Milanesi no xe che i fusi proprio tanto contenti de 'ndar coi Savoia; sicome però i voleva l'Austria fora dele bale, i ga preferì la sola soluzion che ghe pareva posibile).

Che fata l'Italia fusi de far i italiani lo ga dito Massimo D'Azeglio 150 anni fa. Adeso però l'Italia xe, ben o mal, fata, grazie sopratuto ala television. Se poi vardo oltre confin de Rabuiese e vedo come che i se ga spartì de novo, cosa che ghe xe costà, che odi, che dolori che ga verto la division, no rabiarte se preferiso che le robe resti come che le xe.


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Messaggio da rofizal »

Beh, i Balcani xe sempre stadi un caso delicato e particolare (proprio l'Austria ghe ne sa qualcosa).

Parlando de stati federali, iero rimasto veramente strabiliado co gavevo leto quale miriade de staterei che formava la Confederazione tedesca. Là i iera rivadi a far qualcosa.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Parlando de stati federali, iero rimasto veramente strabiliado co gavevo leto quale miriade de staterei che formava la Confederazione tedesca. Là i iera rivadi a far qualcosa.
quanto la ga durado prima che i Hohenzollern con Bismarck se li magni a poco a poco?


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Messaggio da Maximilian »

rofizal ha scritto:Secondo il parere di molte persone (e parlo anche di giornalisti, studiosi, ecc.) l'argomento è ancora tabù per quasi tutte le fonti ufficiali
Già... e soprattutto a scuola, dove si forma uno "zoccolo duro" della cultura di base. C'è chi ricorda solo le "bambanate" imparate a scuola sul Risorgimento, magari perchè non ha potuto studiare. E così, magari, crede che i lombardi degli anni '50 (dell'800) fossero tutti in fregole di vestirsi di tricolore, o che i Duosiciliani aspettassero il grande conquistatore (oggi lo chiameremmo pirata, o terrorista) Garibaldi... o ancora che la resistenza patriottica di un popolo privato di uno stato sovrano fosse "brigantaggio", o che i toscani non aspettassero altro che di cacciare il Granduca, o che i parmigiani fossero così furbi da barattare uno stato piccolo e ben funzionante per un baraccone mangiasoldi...
Questo si impara nella scuola pubblica. Eccezioni a parte, merito di educatori particolarmente dotati di spirito critico. Tra l'altro, una quindicina di anni fa, un'insegnante mi rivelò che, dai superiori gerarchici, aveva ricevuto pressioni per calcare la mano sul Risorgimento. Come effettuare un vergognoso lavaggio del cervello a innocenti bambini!

Chi controlla la scuola controlla le menti. E' vero che, a livello universitario, il libero dibattito non è certo proibito. Ma le coscienze del popolo si formano nell'infanzia. Molti, l'Università non hanno la possibilità neppure di vederla in cartolina!


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Messaggio da babatriestina »

Sotto l'Austria Ungheria il problema non si poneva: libro di storia obbligatorio, statale, unico per tutte le scuole ( ce l'ho, quello del Ginnasio di papà, Zeehe era l'autore), con tutte le lodi degli Arciduchi e degli Imperatori .
Di ordini ufficiali nella scuola italiana sulle circolari c'era solo la celebrazione della Resistenza italiana. Il resto è la libertà di insegnamento, prevista dalla Costituzione italiana.
La bambinate riguardano la scuola elementare, in cui mi sembra difficile insegnare nozioni critiche, ma ho l'impressione che sia la sola storia rimasta in mente a tanti che la scuola l'hanno lasciata da un bel pezzo. forse anche perchè dopo l'abolizione degli esami di riparazione nessuno studiava storia, "tanto non mi bocceranno mica se non la studio".
Aggiungo che la tua presentazione mi sembra altrettanto di parte, anche se opposta..


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Maximilian ha scritto:Tra l'altro, una quindicina di anni fa, un'insegnante mi rivelò che, dai superiori gerarchici, aveva ricevuto pressioni per calcare la mano sul Risorgimento. Come effettuare un vergognoso lavaggio del cervello a innocenti bambini!
Ho insegnato, matematica, per più di trent'anni e mia moglie lettere per altrettanti, ma di pressioni in quel senso non ne ho mai sentito parlare né a casa né in sala insegnanti. E mi sembra anzi molto strano perché in tutti questi anni ho visto insegnare storia secondo i criteri della storiografia di scuola marxista (eh sì è così e Berlusconi che lo sa si arrabbia ogni tanto, ma poi è lui l'editore dei libri contro i quali tuona) ed ho visto diventare la storia del risorgimento, con le sue guerre, una parte piccolissima del programma; si è ampliata molto invece tutta la parte relativa alle questioni meridionale e sociale. E non credo che nessuno sia molto tenero nei confronti dei governi del regno d'Italia. Ma già ai miei tempi i giudizi su Crispi e Depretis erano molto critici. Comunque vedrò se riesco a trovare un sussidiario di oggi delle elementari per vedere come viene presentata oggi la storia d'Italia.

Tornando alle pressioni dei dirigenti, le sole pressioni che ho avuto e visto fare sono state del tipo "Professore promuova questo allievo; se lo promuove riusciamo a fare una classe n più e meglio un asino in più nella classe successiva che una classe in meno nella scuola". Neanche questa è una bella pressione, ma è veramente l'unica che ho visto fare. Mai interventi a gamba più o meno tesa nella didattica. (Questa è l'esperienza di due insegnanti, può darsi che siamo stati fortunati).


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Messaggio da rofizal »

sono piccolo ma crescero ha scritto:in tutti questi anni ho visto insegnare storia secondo i criteri della storiografia di scuola marxista
Nemmeno questo va bene. L'insegnamente dovrebbe essere asettico ed obiettivo, di modo che ogni ragazzo/a formi le proprie idee autonomamente.
Putroppo questo è utopistico, il condizionamento dei giovani vine applicato in modo palese ed esteso dalle dittature, ma si trova pure molto diffuso anche nelle democrazie, magari organizzato dalle varie parti politiche. Ci vorranno poi molti anni per scrollarselo di dosso ed è per questo che credo sia sbagliato dare il voto in giovane età, ma fa comodo a tanti (il discorso che sto facendo vale anche per me stesso, non ho certo le idee che avevo a 14 anni, e neanche quelle dei 16, anche se forse stavano già lentamente cambiando)


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Messaggio da Maximilian »

sono piccolo ma crescero ha scritto: Mai interventi a gamba più o meno tesa nella didattica. (Questa è l'esperienza di due insegnanti, può darsi che siamo stati fortunati).
Propenderei per questa opzione ;-)


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Messaggio da babatriestina »

devo essere stata fortunata anch'io, perchè condivido quanto scritto da Sonopiccolo ( io ho anche una trentina di anni di insegnamento nelle scuole triestine) e di dirigenti che mettessero il becco in didattica non ne ho mai incontrato nessuno!


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Messaggio da AdlerTS »

babatriestina ha scritto:Sotto l'Austria Ungheria il problema non si poneva: libro di storia obbligatorio, statale, unico per tutte le scuole ( ce l'ho, quello del Ginnasio di papà, Zeehe era l'autore), con tutte le lodi degli Arciduchi e degli Imperatori .
Abbiamo già scritto da qualche parte, ma adesso non trovo esattamente, che analizzando un testo dal tuo libro dello Zeehe ci saranno state pure le lodi agli Arciduchi, ma aveva il pregio di non offendere e denigrare gli avversari, buona regola non sempre mantenuta negli italici testi.


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Allora mi sono informato: alle elementari in terza preistoria, in quarta greci e in quinta romani. Il risorgimento si studia, a seconda dei governi italiani, in seconda o in terza media.


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Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:Abbiamo già scritto da qualche parte, ma adesso non trovo esattamente, che analizzando un testo dal tuo libro dello Zeehe ci saranno state pure le lodi agli Arciduchi, ma aveva il pregio di non offendere e denigrare gli avversari, buona regola non sempre mantenuta negli italici testi.
attendo citazioni precise di entrambe le affermazioni, soprattutto per gli italici testi: autore, titolo e citazione del libro, please.


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Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Non vorrei che la faziosità stessa di casa proprio tra i filoasburgici (o forse dovrei dire antiitaliani)

Prendo l'ultimo libro di storia adottato da mia moglie: Alba Rosa Leone - Orientarsi nella storia - Ed. Sansoni (chi ci sia dietro a questo marchio editoriale non lo so).

Pagina 78
Gli Austriaci
Il regime austriaco è passato alla storia come un regime tirannico e persecutorio: in realtà esso lo divenne molto tardi, quando ormai tra italiani e dinastie straniere era lotta aperta. Prima esso era stato semmai un esempio di buon governo, rispetto a quello di altri governi dell'epoca, dai Borboni agli stessi Savoia.
E giù una pagina di elogi a Maria Teresa e al buon governo asburgico, e un colpo al cerchio ed uno alla botte di Napoleone, (elogiato e criticato)

A pagina 79, divisa in due colonne, due terzi di colonna di elogi ai Savoia (gli unici che possono intervenire a mettere fuori i crucchi e i preti) in un documento di Massimo D'Azeglio, due terzi di colonna a Mazzini e la parte restante della pagina a domande del tipo "perché i patrioti chiamavano Carlo Alberto il traditore del 1821?"

Se questo vi sembra offendere gli Asburgo...

Passo a pagina 105: ai Mille è dedicato meno spazio di quanto è stato dedicato ad elogiare l'Austria a pag. 78. Ampio spazio alla repressione delle rivolte in Sicilia da parte di Bixio.

Passo alla prima guerra mondiale: viene evidenziato che a)l'Italia era seccata per non essere stata avvertita preventivamente dagli alleati (austriaci) dell'intenzione di bombardare Belgrado. b) la maggioranza del paese e del parlamento era contraria. Viene evidenziato che l'entrata in guerra viene decisa da Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino senza consultare il parlamento.

Se vi sembra che in questo libro, ribadisco preso a caso, ci siano offese o denigrazioni nei confronti dell'Austria, mostratemele pure (se volete vi presto il testo). A me sembra che se qualcuno viene denigrato è il governo dell'Italia, di cui il libro salva (lo ho saltato) Cavour.


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Messaggio da rofizal »

sono piccolo ma crescero ha scritto:Pagina 78
Gli Austriaci
Il regime austriaco è passato alla storia come un regime tirannico e persecutorio: in realtà esso lo divenne molto tardi, quando ormai tra italiani e dinastie straniere era lotta aperta. Prima esso era stato semmai un esempio di buon governo, rispetto a quello di altri governi dell'epoca, dai Borboni agli stessi Savoia.
No son mi quel che sostien che i libri de storia "insulta" l'Austria o chi per essa, quindi no dienderò questa tesi, ma legendo le righe proposte (perché bisogna anche interpretar, nisun scriverà mai apertamente certe robe):

1) "Il regime austriaco è passato alla storia come un regime tirannico e persecutorio"
frase de apertura: xe za una afermazion, anche se poi se cerca de mitigarla; ma per chi "è passato alla storia"? Dubito per altri paesi al di fuori dell'Italia, o perlomeno volesi dele fonti che dimostri la veridicità de questa afermazion

2) "in realtà esso lo divenne molto tardi"
anche se poi se continua a mitigar l'afermazion, intanto se la rafforza: "lo divenne"; nisun dubbio, "lo sarà", i disi

3) "Prima esso era stato semmai un esempio di buon governo"
eco la mitigazion, che però non giustifica quanto afermado prima: se prima podeva eser forsi anche meio dei Savoia, questo iera prima, sul dopo no ghe devi eser dubi

Noi che ormai conosemo le vicende anche "del dopo" dei Savoia, come la represion al sud italia, podesimo gaver qualche dubio su queste afermazioni: veramente dopo i Savoia xe stadi migliori dei Asburgo? Ma dubito che el libro de storia parli del "dopo" dei Savoia, perché "dopo" xe stada l'unità d'Italia e come tale no se la devi discuter. Altrimenti come se fa a festegiar el risorgimento?

Insoma, me fa piazer che sia un poco meno de apologia nei libri de testo atuali, ma da questo a dir che i xe obietivi ghe ne passa...


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Messaggio da rofizal »

sono piccolo ma crescero ha scritto:E giù una pagina di elogi a Maria Teresa e al buon governo asburgico
Dimenticavo questo: Maria Teresa apartien al XVIII secolo, quando all'unità d'Italia no se pensava ancora. Se pol far tranquilamente i elogi a Maria Teresa, perché apartien al passato remoto.
Conferma el discorso precedente.


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Messaggio da rofizal »

Ancora questo, per prevenir almeno certe controrisposte:
sono piccolo ma crescero ha scritto:A me sembra che se qualcuno viene denigrato è il governo dell'Italia, di cui il libro salva (lo ho saltato) Cavour.
Ogi i monarchici in Italia credo sia ormai inesistenti, e credo sia pure pochi quei che ga simpatia per i Savoia. Quindi i Savoia no xe più intoccabili... salvo quando i se identifica con l'unità d'Italia.

Alora, come se pol anche solo legermente criticar l'entrata de l'Italia nela prima guera mondiale?

Anzituto dir
"la maggioranza del paese e del parlamento era contraria. Viene evidenziato che l'entrata in guerra viene decisa da Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino senza consultare il parlamento"
no vol dir apertamente criticar l'entrata in guera ma, caso mai, dir che se ghe xe contestazioni su questa entrata in guera, visto che la ga costado milioni de morti (e probabilmente solo per questo), le rimostranze va fate esclusivamente a Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino. Lori iera i "guerafondai", no l'Italia. Che poi questo sia vero podemo anche eser d'acordo (xe seempre una minoranza che "decidi" le guere), ma non vedo parole de condanna come se le ga usade per l'Austria (regime tirannico e persecutorio). Nonostante i milioni de morti per portar alcune parti de teritorio soto el dominio dei Savoia (de cui alcune no iera nianche popolade da italiani).


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sono piccolo ma crescero ha scritto:l'entrata in guerra viene decisa da Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino senza consultare il parlamento.
[...]
viene denigrato è il governo dell'Italia, di cui il libro salva (lo ho saltato) Cavour.
Volemo eser ancora più cativi? :wink:
Me iera sfugido: Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino podemo tranquilamente meterli a destra, mentre Cavour, esendo liberale e riformista lo metesi quasi al centro. Anche queste conotazioni politiche no xe da sotovalutar nel giudizio espreso dal libro.


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Messaggio da 1382-1918 »

rofizal ha scritto:Nonostante i milioni de morti per portar alcune parti de teritorio soto el dominio dei Savoia (de cui alcune no iera nianche popolade da italiani).
E me chiedo, perchè voler a tuti i costi dei teritori misti, dove la gente no te voleva, se no dele esegue minoranze, e nianca bazilar drio il territorio compattamente italian, e de tradizion lombarda, del Canton Ticino?
Ghe xe drio qualcosa altro che magari se ciama espansionismo, e che se scondi drio le questioni puramente nazionali? Basta veder come xe andada avanti la roba nel 1941 con l'annession de Lubiana, e l'occupazion de vaste fette de Croazia e Bosnia. Opur podemo citar l'Albania, l'Egeo...


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