29 ottobre: a Pola la flotta si aspetta che al 1 novembre gli ungheresi abbandonino i posti per raggiungere le loro terre e poi un messaggio segreto in cui si segnala che rimanendo equipaggi quasi solo slavi, ci si aspetta che lo "Stato costiero Jugoslavo" che si attendevano la dichiari su aproprietà. Attesa di ordini.
Pomeriggio del 29 ottobre, Fiume, dispaccio: i Governatore parte per Budapest e si aspettano per il giorno dopo funzionari croati. I militari mantengono l'ordine nelle vie e portano in maggioranza coccarde biancorossoazzurre.
Sintesi della situazione, che riassumo ( alla mostra il testo c ompleto),
1 in Marina gli equipaggi assumono senza violenza il potere, anche sulla Viribus Unitis, ufficiali impotenti e rassegnati, disciplina scomparsa. I Croati chiedono ufficilmente l'assegnazione della flotta al loro nuovo stato, le altre nazionalità vogliono andarsene per il 1 novembre
2 a terra saccheggi, sciopero all'arsenale ( di Pola) e truppa impotente a bloccare il tutto
3 Marina jugoslavi si stanno organizzando per assumere il potere della flotta
"questioni urgenti: fin quando e fin dove si lascerà dilagare questo caos? che accadrà delle navi e degli ufficiali se tutti i marinai se ne vanno? Che accadrà delle navi senz apadrone se Pola verrà attaccata prima del 1 novembre?"
30 ottobre: il Consiglio di Stato dell'Austria tedesca "Deutschoesterreich" si dichiara pronto ad assumere l'amministrazione per l'Austria tedesca, in attesa dell apace. In Austria si parla di repubblica, a Trieste conflitti fra italiani e sloveni.
alle 10 del mattino, fronte di terra, il capitano Camillo Ruggera, con bandiera bianca, porta un a lettera del generale Weber von Webenau per le immediate trattatice di pace da parte dell'impero.
al pomeriggio vengono congedati dalla flotta ungheresi, tedeschi e classi anziane.
17,45 a Pola situazione critica per mancanza di ordini sulla ocnsegna della flotta
Ore 18.50 dal comando dela flotta a Trieste:
prima di mezzod'ì grand emovimento di persone col tricolore italiano, nel pomeriggio grandi riunioni davanti al municipio e innalzamento su di esso del tricolore italiano in presenza di una folla di parecchie migliaia di persone con ovazioni e musica. proclamazione della città libera
nel pomeriggio, aperte le prigioni e liberati circa 160 detenuti, "la folla, da 2000 a 3000 persone, percorse la città con musiche
per questa sera è annunziato l'arrivo di una colonna piuttosto grossa di sloveni della zona circostante

Nel frattempo il Consiglio nazionale jugoslavo insiste per prendere possesso in ogni caso della flotta, temendo un attacco italiano sulle coste del'Adriatico orientale. l che esclude l'eventuale autoaffondamento della flotta. Gli ufficiali temono di essere uccisi come nella rivoluzione bolscevica.
Udite queste notizia, l'Imperatore non può che assumersi la responsabilità di consegnare la flotta al Consiglio Nazionale jugoslavo, epr evitare spargimenti di sangue
L'ordine con telegramma arriva alle 20.30 del 30 ottobre.
Gli equipaggi non jugoslavi hanno il diritto di abbandonare le navi e gli altri assumono il potere.
il 31 ottobre avviene il passaggio del potere, commovente l'ultimo messaggio
alle 16.45 con la consegna della Viribus Unitis viene ammainata definitivmente la bandiera della marina austroungarica e sostituita dal tricolore jugoslavo.
Il 1 novembre la cerimonia si ripete nelle altre basi fino a Cattaro , gli ufficiali rimangono sottocoperta.