Trieste francese

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ClaireS

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ecco, sapevo di scordarmi qualcosa ... i periodi delle spie, la sede della spia! :twisted: :twisted: :twisted:


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babatriestina
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Re: Ecco...

Messaggio da babatriestina »

ClaireS ha scritto:ecco, sapevo di scordarmi qualcosa ... i periodi delle spie, la sede della spia! :twisted: :twisted: :twisted:
ma allora questo console Séguier, fra il 1806 e il 1809, dipendeva da Fouché!!!


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...

Messaggio da ClaireS »

... un pò da Fouché :evil: (per la "formation au secret")... e molto da Talleyrand :evil: :evil: :evil:


MUSTANGS13
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Messaggio da MUSTANGS13 »

Grazieeeeeeee .................. però adesso el compit opiu' dificile per i esperti de robe francesi ...foto o stampa antica de sto palazo !!!! :-D :-D :-D


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Messaggio da AdlerTS »

Non xe che se staremo abituando troppo ben con le "missioni impossibili" :wink: ?


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Messaggio da AdlerTS »

Purtroppo non son in grado de entrar in maggiori dettagli, ma leggendo el Kandler trovo che 3 leggi xe rimaste in vigor dopo la fine delle province illiriche: la Corporazion in farmacia, l'imposta fondiaria, ed la maniera de calcolar la stazza delle navi


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Messaggio da rofizal »

Me son rileto velocemente tute le nove pagine :wink: e me par che almeno qualcosa de quel che go trovado no sia stà ancora racontado.

Per cominciar dovesi eser nel 1796 che Bonaparte ga scrito a l'imperatore Francesco che se nol fazeva pase "colmerebbe per ordine del diretorio il porto di Trieste e guasterebbe tutte le sue possessioni dell'Adriatico".

Ve dirò poi la fonte.


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Messaggio da rofizal »

Go messo la parte precedente all'arrivo dei francesi in un nuovo topic, prima che mi si accusi di andare OT. :wink:

Proseguo con l'indicare intanto la fonte che utilizzo: "Storia d'Italia dal 1789 al 1814" di Carlo Giuseppe Guglielmo Botta, Tomo II, stampada a Parigi nel 1837.

E vediamo cosa ci racconta ancora di interessante (siamo nel 1797). Per esempio le vicende del conte d'Entraigues.

------------------

Dato in tal modo intenzione ai confederati, ed accordatosi con loro del ristaurare in Francia l'antico governo dei Borboni, non formidabile ai principi per esser conforme ai loro proprj, cominciava Buonaparte a fare qualche dimostrazione, che della sua sincerità potesse far testimonianza. Avea egli fatto arrestare contro ogni dritto delle genti in Trieste, e condurre gelosissimamente custodito nel castello di Milano il conte d'Entraigues, agente molto fidato di Luigi decimottavo. Parlavano a quei tempi tutti i giornali della carcerazione del conte, e ne favellavano come di cosa, che sommamente importasse alla salute della repubblica. Gli trovavano, siccome fu pubblicato per opera di Buonaparte, scritti, che discoprivano le macchinazioni di Pichegru, e degli altri amatori del nome reale. Inoltre si facevano constare per un rigoroso esame dato al conte, sebbene egli il verbale costantemente sempre abbia negato, molto maggiori cose in pregiudizio della repubblica, ed in prò dei Borboni, che gli scritti non palesavano. Tal era il rigore di quell'età, che, se non ci fosse stato di mezzo qualche grave motivo, avrebbe tosto Buonaparte dato a giudicare ad un consiglio militare, o mandato il conte in Francia, dove sarebbe stato, o sottoposto all'ultimo supplizio, o carcerato per sempre. Ma quando ognuno temeva di veder il conte giunto all'estrema fine, diede ammirazione agli uomini l'udire, che il generalissimo avea comandato a Berthier, che il facesse comodamente alloggiare nel castello, e che la moglie il potesse visitare. Gli comandava ancora, che se non trovasse stanza comoda nel castello, il lasciasse sotto buona guardia in città, e gli rendesse tutti gli scritti, salvo quelli, che toccavano gli affari politici; questi erano le congiure di Pichegru. La maraviglia poi si cambiava in istupore per coloro, che non conoscevano l'intrinseco del fatto, e le cagioni, quando si seppe, che il conte si era fuggito dal castello, e più ancora, quando portò la fama, ch'ei fosse già arrivato con felice viaggio nelle terre dell'imperatore Paolo di Russia, succeduto alla sua madre Caterina. La verità del fatto fu, che Buonaparte desideroso di far chiari gli alleati della sincerità sua col fidare le cose segrete trattate a Montebello ad uomo confidente della Russia, e di Luigi decimottavo, aveva procurato la libertà ad Entraigues, e mandatolo in Russia portatore delle sue promesse. In fatti a queste novelle si piegava Paolo con divenire molto meno acerbo verso la Francia.


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Messaggio da babatriestina »

rofizal ha scritto: Per esempio le vicende del conte d'Entraigues.
.
una storia poco ciara, de cui parla anche le memorie de Napoleon a S Elena, paressi.


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Messaggio da rofizal »

babatriestina ha scritto:
rofizal ha scritto: Per esempio le vicende del conte d'Entraigues.
.
una storia poco ciara, de cui parla anche le memorie de Napoleon a S Elena, paressi.
Sto conte d'Entraigues (ma sarà sempre el steso?) se lo ritrova in diverse vicende misteriose.
Da "Alcuni ricordi di Michelangelo Caetani, duca di Sermoneta" raccolti dalla sua vedova (1804-1862):
Nel Cornhill Magazine del marzo 1887 si ha un'importante relazione della scomparsa del signor Bathurst. Questi, che era terzo figlio del dr. H. Bathurst vescovo di Norwich, e di Grazia sorella di Lord Castlecoote, sposò Fillide, figlia di Sir John Call.
Nel 1809, il signor Bathurst fu mandato dal suo parente Lord Bathurst, in missione segreta a Vienna; per la qual cosa pare ch'egli fosse intimamente convinto d'essere oggetto dell'odio implacabile di Napoleone, e che questi non avrebbe lasciato intentato alcun mezzo per procurargli la morte. Bathurst temeva sopratutto le insidie del Conte d'Entraigues, già spia del Governo francese a Londra, il quale fu più tardi barbaramente assassinato colla moglie da un servitore italiano.
e ancora:
Il 16 dello stesso mese [dicembre 1809] due donne di Perleberg, che facevan legna nel bosco, trovarono disteso sull'erba un paio di calzoni arrovesciato e imbrattato di terra dalla parte diritta; in una delle tasche era un pezzo di carta scritta a lapis inzuppato d'acqua, come erano i calzoni pure; in essi si vedevano due fori di palle, ma senza traccia alcuna di sangue. Portati al borgomastro, furono riconosciuti per quelli di Bathurst. La carta era una lettera mezza scritta e diretta a sua moglie, esprimente il timore di non riveder mai piú l'Inghilterra; cagione della sua rovina sarebbe il Conte d'Entraigues la pregava di non rimaritarsi, caso mai egli non fosse piú ritornato.
Furon promesse ricompense a chi avesse saputo dare qualche notizia certa di lui, ma tutto fu inutile. Dicerie se ne fecero senza fine, molte delle quali furono inserite piú tardi da sua sorella Mrs. Thistlethwaite, nella vita che scrisse di suo padre, il vescovo di Norwich, pubblicata da Bentley nel 1853. Fra le altre cose essa racconta che l'Entraigues stesso, aveva detto alla signora Bathurst che suo marito era stato portato via da doganieri a cavallo da Perleberg a Magdeburgo, dove era stato assassinato. Si disse anche che nella cittadella di Magdeburgo si fosse scoperto uno scheletro in posizione eretta, colle mani legate; ma questa voce fu poi smentita. Anche fu detto che si era perduto in mare; che era stato ucciso dal suo cameriere; che era stato portato via da una squadra di soldati francesi; che si era ucciso in un accesso di subitanea pazzia...
Furono pure sottoposti ad esame i due mercanti israeliti; ma provato che erano persone dabbene e rispettabili, vennero poi rilasciati.


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Re: Trieste francese

Messaggio da AdlerTS »

Gavevimo za messo questo ?
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Re: Trieste francese

Messaggio da Nona Picia »

Cossa indica? Trieste slovena?


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Re: Trieste francese

Messaggio da sum culex »

Ma dato el titolo del argomento, penso che se trati de 'Trieste frnecese'. In fondo anche lori, i francesi, ga la bandiera bianca/rossa/blu come che xè sul stema.
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Re: Trieste francese

Messaggio da AdlerTS »

sì. dovessi esser lo stemma triestin del periodo francese.


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Re: Trieste francese

Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:sì. dovessi esser lo stemma triestin del periodo francese.
quale dei vari periodi?


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Re: Trieste francese

Messaggio da AdlerTS »

Bela domanda :0)
vedemo se trovo la risposta !


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Re: Trieste francese

Messaggio da babatriestina »

a ocio sugeriria el periodo repubblican e no el imperial, ma xe solo un'idea istintiva..


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Re: Trieste francese

Messaggio da Nona Picia »

sum culex ha scritto:Ma dato el titolo del argomento, penso che se trati de 'Trieste frnecese'. In fondo anche lori, i francesi, ga la bandiera bianca/rossa/blu come che xè sul stema.
ciao
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Però i francesi ga i colori verticali


Ciao ciao
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Re: Trieste francese

Messaggio da AdlerTS »

Gavevo salvado 'sta immagine tempo fa e non me ricordavo da dove la gavevo ciolta .... xe dal sito de Misterkappa, che scrivi anche:
Anche se il governo napoleonico non usava stemmi per i comuni ma solo l'aquila imperiale, pure lo storico Pietro Kandler afferma di aver visto dipinto uno stemma civico per la città, che è riportato nella sua "Storia del Consiglio dei Patrizi di Trieste".


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Re: Trieste francese

Messaggio da babatriestina »

AdlerTS ha scritto:uno stemma civico per la città, che è riportato nella sua "Storia del Consiglio dei Patrizi di Trieste".
Storia del consiglio dei patrizi di Trieste volume unico Kandler, Trieste 1858 tipografia del Lloyd. Ce l'ho qua sotto gli occhi ( ereditato dai bisnonni) e di questo stemma non c'è traccia. Il libro l'ho letto diversi anni fa..


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