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NUOVE IPOTESI
Sarebbe questo il mio obiettivo finale, mi è sempre piaciuto formulare nuove ipotesi, andare controcorrente, seguire strade nuove...
In questo caso però devo andare con i "piedi di piombo", conosco un po' di persone dell'ambiente (bene o male ho praticato per sette anni la speleologia) e mi seccherebbe fare brutte figure.

Per prima cosa quindi, dopo aver immaginato alcune di queste ipotesi, sono andato a leggermi alcuni libri (cosa che sto ancora facendo) e in particolare "Timavo, Esplorazioni e studi" di Mario Galli che, sia pure, a mio parere, con qualche "buco", è il più completo libro che sia mai stato scritto sulle ricerche effettuate nella nostra zona in questo campo. Oltretutto è datato 1999, quindi abbastanza recente. Niente di meglio, quindi, per aggiornarsi sulle teorie e sui fatti correnti e anche del passato.
Ne ho quasi finito la lettura (154 pagine lette su 181) e il quadro mi pare abbastanza chiaro. Soprattutto le ipotesi a cui pensavo non sono state negate dai fatti, solo in piccola parte sono state proposte (a quel che mi dato da vedere) e quindi, piano piano, ci si potrà lavorare.
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Prima di ipotizzare un percorso di un fiume ipogeo (il famoso Timavo tanto per capirci), credo sia importante capire come l'acqua circoli sottoterra e, in secondo luogo, come siano formati i vari percorsi e come gli stessi abbiano cambiato nel tempo.
Per prima cosa quindi mi pare molto significativo questo "schema" disegnato da Petar Milanovic (Istituto di Ricerche sull'Idrologia Carsica di Trebinje). In esso appare chiaramente come non si tratti di un'unico percorso attivo, ma probabilmente di più percorsi sovrapposti, parte di quali sotto il livello del mare.
Per il momento non ci interessa sapere quando questi si siano formati, ma solo il fatto che essi possano esistere. In genere si suppone che quelli esistenti sotto il livello piezometrico (cioè in pratica sotto il livello dell'acqua di fondo) siano completamente sommersi. Ma questo potrebbe non esser vero in caso di "sistema chiuso", cioè non in comunicazione con il mare, sembre che questo sia possibile nel Carso. Possibili dovrebbero comunque essere delle "bolle d'aria", prigioniere in zone non fessurate. Se questo fosse vero, dovrebbe di conseguenza essere possibile avere acqua a "cielo libero" anche sotto il livello del mare, sia pure in zone limitate.
Ma la parte più interessante è questa fitta rete di canali, a diversi livelli, alcuni dei quali, a regime "normale" o "di magra" (non di piena) risulteranno privi d'acqua, altri con acqua a cielo libero, altri ancora completamente riempiti. In caso di "piena", cioè con maggiore afflusso d'acqua e con innalzamento del livello della stessa, la situazione muta e si riempiranno anche quelli che normalmente sono asciutti.
continua....