libri sulla Mitteleuropa o miteleuropei
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- babatriestina
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libri sulla Mitteleuropa o miteleuropei
Vi sono tanti libri che descrivono la Mitteleuropa o l'impero austroungarico al suo finire.
Per cominciare, i classici di Joseph Roth La marcia di Radetzky e La cripta dei cappuccini
Poi Il Mondo di ieri de Stefan Zweig
Oggi voglio segnalarvi, perchè l'ho iniziato ieri, di Franz Werfel Nel crepuscolo di un mondo. Werfel noto anche per un romanzo sugli Armeni, è stato pure il secondo ( terzo?) marito di quella affascinante signora che fu Alma Mahler, e in questo libro di racconti ( 1936) inizia con un breve saggio dedicato all'impero austroungarico.
( some books about Mitteleuropa or the Austrian Empire)
Per cominciare, i classici di Joseph Roth La marcia di Radetzky e La cripta dei cappuccini
Poi Il Mondo di ieri de Stefan Zweig
Oggi voglio segnalarvi, perchè l'ho iniziato ieri, di Franz Werfel Nel crepuscolo di un mondo. Werfel noto anche per un romanzo sugli Armeni, è stato pure il secondo ( terzo?) marito di quella affascinante signora che fu Alma Mahler, e in questo libro di racconti ( 1936) inizia con un breve saggio dedicato all'impero austroungarico.
( some books about Mitteleuropa or the Austrian Empire)
- babatriestina
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Sul libro della Cattaruzza sulle vicende del confine oriental go trovado l'indicazion de un libro caldamente raccomandado de l'autrice , e ve lo segnalo, anche se non lo go letto:
Valiani: La dissoluzione dell'Austria-Ungheria, Milano, Il Saggiatore 1966, commento della Cattaruzza: Il lavoro di Valiani rappresenta a tutt'oggi il testo di riferimento sul problema delle cause della dissoluzione dela monarchia asburgica nel corso della Prima guerra mondiale, con particolare riguardo alla storia politico-diplomatica
a recommended book about the end of the Austrian Empire
Valiani: La dissoluzione dell'Austria-Ungheria, Milano, Il Saggiatore 1966, commento della Cattaruzza: Il lavoro di Valiani rappresenta a tutt'oggi il testo di riferimento sul problema delle cause della dissoluzione dela monarchia asburgica nel corso della Prima guerra mondiale, con particolare riguardo alla storia politico-diplomatica
a recommended book about the end of the Austrian Empire
- AdlerTS
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dal sito dell'Unione Paneuropea:
Richard de Coudenhove-Kalergi [...] Figlio di un diplomatico, crebbe in un clima cosmopolita; di ascendenza eurasiatica, suo padre era austro-ungarico e sua madre giapponese, nacque a Tokio il 17 novembre 1894. Trascorse l'infanzia nel castello di famiglia in Boemia, poi studiò presso il Theresanium di Vienna - il collegio con la migliore reputazione dell'Impero - dove incontrò studiosi e docenti di diverse le nazionalità. [...] Il suo impegno in favore dell'Europa si manifesta con la pubblicazione nel novembre del 1922 del documento “Paneuropa, un progetto” - a Vienna ed a Berlino – a cui seguì, nel 1923, il libro-manifesto intitolato "Pan-Europa".
Mai visto in libreria
Richard de Coudenhove-Kalergi [...] Figlio di un diplomatico, crebbe in un clima cosmopolita; di ascendenza eurasiatica, suo padre era austro-ungarico e sua madre giapponese, nacque a Tokio il 17 novembre 1894. Trascorse l'infanzia nel castello di famiglia in Boemia, poi studiò presso il Theresanium di Vienna - il collegio con la migliore reputazione dell'Impero - dove incontrò studiosi e docenti di diverse le nazionalità. [...] Il suo impegno in favore dell'Europa si manifesta con la pubblicazione nel novembre del 1922 del documento “Paneuropa, un progetto” - a Vienna ed a Berlino – a cui seguì, nel 1923, il libro-manifesto intitolato "Pan-Europa".
Mai visto in libreria
- babatriestina
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evidentemente no i lo ga ristampado, ma visto che le sue opere va del 1922 al 1944 circa ( un ociada su Amazon dà un per de informazioni) te son troppo giovine per gaverle viste come novità.AdlerTS ha scritto:dal sito dell'Unione Paneuropea:
Richard de Coudenhove-Kalergi [...] nel 1923, il libro-manifesto intitolato "Pan-Europa".
Mai visto in libreria
Forsi un giro in quelle de seconda man.. ma come precursor del idea europea , lo metemo anche in Mitteleuropa ? o perchè el iera lu un nobile austriaco mitteleuropeo?
PS Calergi, ma scritto cola C, xe el nome de una antica famiglia veneziana che ga dado el nome al Palazzo Vendramin Calergi, che ga ospitado la duchessa de Berry, Wagner che ghe xe morto, e adesso xe la sede del Casinò venezian e xe un stupendo palazzo rinascimental.
- babatriestina
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Finalmente mi sono decisa a leggere da capo a fondo Il complesso dell'imperatore di Cergoly.
Rimango più o meno della mia prima impressione, quando uscì, nel 79, che lo sfogliai: molto caotico e frammentario, salta abbastanza di palo in frasca e pure da un luogo all'altro, un momento è a Trieste, subito dopo a Vienna, poi in un paesino del Carso, poi in Ungheria... i suoi protagonisti sono spesso militari austroungarici a Trieste e non, mescola molte lingue e nomi, molti immagino correttamente, ma non proprio tutto ( introibo ad altarem Dei). Curiose anche le omissioni. ci sono tanti caffè citati a trieste: il Bizantino, alla stazione, il Greco, la stella Polare, curiosamente non c'è il san Marco, chissà perchè?
e a volte per dare un tono ancora più cosmopolita mette i nomi come nessuno li scriveva: ma chi via Coroneo ( e la mia casa xe el Coroneo) la chiamava Corsia Croehn ?
non va nemmeno preso per un testo storico, basti dire che confonde o mescola la Strafeexpedition del 1916 con l'offensiva di Caporetto..
anche l'affermazione che tutte le lingue dell'Impero avevano pari dignità fa a cozzi contro la realtà storica, per chi non sa, si informi sul problema del ginnasio di Cilli alla fine dell'Ottocento e sui problemi dei decreti Badeni.
per lo stile, devo dire che col tempo vedo che non è il solo a scrivere in modo così frammentario, quella volta non avevo mai letto un testo di Baricco.
A chi lo legge, direi che è una descrizione molto poetica e personale di un modo ormai perduto.
Rimango più o meno della mia prima impressione, quando uscì, nel 79, che lo sfogliai: molto caotico e frammentario, salta abbastanza di palo in frasca e pure da un luogo all'altro, un momento è a Trieste, subito dopo a Vienna, poi in un paesino del Carso, poi in Ungheria... i suoi protagonisti sono spesso militari austroungarici a Trieste e non, mescola molte lingue e nomi, molti immagino correttamente, ma non proprio tutto ( introibo ad altarem Dei). Curiose anche le omissioni. ci sono tanti caffè citati a trieste: il Bizantino, alla stazione, il Greco, la stella Polare, curiosamente non c'è il san Marco, chissà perchè?
e a volte per dare un tono ancora più cosmopolita mette i nomi come nessuno li scriveva: ma chi via Coroneo ( e la mia casa xe el Coroneo) la chiamava Corsia Croehn ?
non va nemmeno preso per un testo storico, basti dire che confonde o mescola la Strafeexpedition del 1916 con l'offensiva di Caporetto..
anche l'affermazione che tutte le lingue dell'Impero avevano pari dignità fa a cozzi contro la realtà storica, per chi non sa, si informi sul problema del ginnasio di Cilli alla fine dell'Ottocento e sui problemi dei decreti Badeni.
per lo stile, devo dire che col tempo vedo che non è il solo a scrivere in modo così frammentario, quella volta non avevo mai letto un testo di Baricco.
A chi lo legge, direi che è una descrizione molto poetica e personale di un modo ormai perduto.
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prendilo pure, perchè è stato a suo tempo un best seller, e poi mi dici ( anch'io l'ho preso a prestito- ma forse sono anche un po' prevenuta contro l'Autore da una presa in giro di una sua poesia molto anteriore..)angiolina ha scritto:Questa tua presentazione non mi fa venire voglia di precipitarmi in biblioteca per averlo in prestito .
- babatriestina
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sempre a proposito delle licenze poetiche de Cergoly, me ga piasso che el ripeti spesso, nei riferimenti gastronomici triestini, el "Burro dell'alto Isonzo". Sona ben, vero? esotico, quasi come un libro de Salgari... la perla di Labuan.. solo che. pensemoghe ben.. gavè presente dove che xe el alto Isonzo? Val Trenta, per capirse, ghe xe una strada che xe ancora adesso un bigolo... imaginè ai tempi de l'Impero, e no ghe passava, come che no ghe passa, la ferrovia. E el volessi farne creder che i fazeva el buro là, i lo involtizzava in carta de argento e el arivava ( col mus, col careto..) fresco fin Trieste???
el saria deventado ranzido prima de rivar.. no esisteva carri frigoriferi e no se portava buro in iazzo.. el buro a Trieste arivava dele stesse vache dele done del latte, qua nei paesi dei dintorni, imagino!!
el saria deventado ranzido prima de rivar.. no esisteva carri frigoriferi e no se portava buro in iazzo.. el buro a Trieste arivava dele stesse vache dele done del latte, qua nei paesi dei dintorni, imagino!!
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Angiolina,
per farti capire lo stile del libro ti riporto (punteggiatura compresa) la pagina relativa al primo sbarco italiano a Trieste del 1918:
Natura e storia e volontà di popolo riposano in pace accanto all'Imperatore e al suo Impero che era come un gran seme di senape che una volta piantato e piantato secoli fa dà vita a un albero capace di ospitare tra i suoi rami ogni specie d'uccelli.
La città è dentro come in una bolla d'aria piena di solitudine e d’amarezza.
Per decenni e decenni non si potrà dire e scrivere niente di niente perché la vera verità disturba e disturberà e continuerà per molto tempo a disturbare l'Italia nazionalista e le belle facce dei nazional-liberali in funzione di giannizzeri o meglio di servi sciocchi e cattivi dei padroni delle nuove Autorità.
Ah il bel mar di Trieste le sue belle rive e le sue lucide gru. Le rive sono un formicaio pieno di formiche operaie e formiche neutre.
Ci sono le formiche di razza rizzaculo e scutezzola.
Migliaia di mirmidoni passeggiano camminano si fermano attendono lungo le rive con sotto tenero muschio di mare.
Lei cosa attende?
Ma se mi considero un mirmidone non posso attendere che Pangolino il quadrupede mangiaformiche.
E lei signore attempato che cosa attende?
Ma se mi considero un mirmidone non posso attendere che Vermilingua americano mangiaformiche.
lo attendo tu attendi noi attendiamo il verbo neutro che porge 1'animo e la mente verso qualche cosa.
Qualche cosa che sa di Pangolino o di Vermilingua americano.
Arrivano arrivano. Uno sbandierare di bandiere verdi bianche e rosse uno sbandierare di verde bianco rosso.
Sono bandiere ungheresi? Sono bandiere italiane o messicane?
Croce bianca di Savoia Dio ti salvi e salvi il Re.
Oh professor Carducci sangue di gatto addomesticato.
Ma quello che importa è la fine della guerra dei patimenti e della fame.
Gli uomini bestia non si ammazzano più.
Arrivano arrivano e arrivano per via mare.
La torpediniera Audace attracca al molo San Carlo.
Fiori bandiere abbracci.
Lei è un mirmidone? No signore io sono un mirmillone cioè mi sento come un gladiatore che combatte con lo scudo e il pugnale contro il reziario.
per farti capire lo stile del libro ti riporto (punteggiatura compresa) la pagina relativa al primo sbarco italiano a Trieste del 1918:
Natura e storia e volontà di popolo riposano in pace accanto all'Imperatore e al suo Impero che era come un gran seme di senape che una volta piantato e piantato secoli fa dà vita a un albero capace di ospitare tra i suoi rami ogni specie d'uccelli.
La città è dentro come in una bolla d'aria piena di solitudine e d’amarezza.
Per decenni e decenni non si potrà dire e scrivere niente di niente perché la vera verità disturba e disturberà e continuerà per molto tempo a disturbare l'Italia nazionalista e le belle facce dei nazional-liberali in funzione di giannizzeri o meglio di servi sciocchi e cattivi dei padroni delle nuove Autorità.
Ah il bel mar di Trieste le sue belle rive e le sue lucide gru. Le rive sono un formicaio pieno di formiche operaie e formiche neutre.
Ci sono le formiche di razza rizzaculo e scutezzola.
Migliaia di mirmidoni passeggiano camminano si fermano attendono lungo le rive con sotto tenero muschio di mare.
Lei cosa attende?
Ma se mi considero un mirmidone non posso attendere che Pangolino il quadrupede mangiaformiche.
E lei signore attempato che cosa attende?
Ma se mi considero un mirmidone non posso attendere che Vermilingua americano mangiaformiche.
lo attendo tu attendi noi attendiamo il verbo neutro che porge 1'animo e la mente verso qualche cosa.
Qualche cosa che sa di Pangolino o di Vermilingua americano.
Arrivano arrivano. Uno sbandierare di bandiere verdi bianche e rosse uno sbandierare di verde bianco rosso.
Sono bandiere ungheresi? Sono bandiere italiane o messicane?
Croce bianca di Savoia Dio ti salvi e salvi il Re.
Oh professor Carducci sangue di gatto addomesticato.
Ma quello che importa è la fine della guerra dei patimenti e della fame.
Gli uomini bestia non si ammazzano più.
Arrivano arrivano e arrivano per via mare.
La torpediniera Audace attracca al molo San Carlo.
Fiori bandiere abbracci.
Lei è un mirmidone? No signore io sono un mirmillone cioè mi sento come un gladiatore che combatte con lo scudo e il pugnale contro il reziario.
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