La congiura dei Ranfi

dela Tergeste medieval fin ala proclamazion del portofranco nel Settecento
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babatriestina
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Re: La congiura dei Ranfi

Messaggio da babatriestina »

Poi abbiamo questo stemma all'Orto Lapidario:
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l'immgine dello stemma si trova anche nell'atrio del Castello
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ed è riferita alla famiglia ( delle Tredici Casade) dei Paduini come si vede dal noto stemma delle Casade
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la fantasiosa romanziera lo definisce come stemma del portale di Marcus Raifenberg ( alias Marco Ranfo, ma fa più fino in tedesco) leggendo il testo ( monco) a fianco " familia hac cum Marcus Ra. in q. voluit " e che traduce - con buona pace delle desinenze- Famiglia che qui con Marcus Ranfo volle risiedere. C'è poi la lettura dei simboli dello stemma: il Leone rampante lo associa alla casa dei Plantageneti definiti Celti discendenti da ALDECAVi che non so cosa siano; le piante di destra le legge come corbezzoli arbutus unedo ; ma i Leone che attribuisce a Marco Ranfo lo identifica con quello degli Esilarchi (?) orientali ossia leone di Giuda cioè della casa di davide e di Gesù: insomma Marco Ranfo anche discnedente di Gesù ( e dalla Maddalena, tipo Dan Brown). Bel volo lirico, solo che c'è chi me voleva propinarmelo come testo di storia...

e poi ci sono questi resti di lapidi che a lume di naso direi settecentesche .. forse sbaglio m a non più di un secolo
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e che attribuisce- o simili- a misteriose lapidi sepolcrali senza nome dei ranfi nel trecento


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Re: La congiura dei Ranfi

Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto: mer 11 lug 2018, 13:35 , fa delle scoperte stupefacenti: un busto di personaggio dalle vesti indubbiamente seicentesche ( io ipotizzerei un magistrato veneto) per lei è un ritratto di Marco Ranfo! una donna con bambino che per me è dei primi del Novecento per lei è la figlia di Marco Ranfo;
E all'Orto lapidario ci sono alcune lapidi tombali anonime, le i le dà er le tombe dei Ranfi a cui sono state cancellate le iscrizioni..
ecco il busto di personaggio ignoto spacciato nel romanzo per Ranfo

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la donna con bambino

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firmata per giunta
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e dei resti di decorazioni ( non saprei nemmeno se dire funerarie) presentati come le tombe dei Ranfi- con un salto a mio parere di circa mezzo millennio
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Re:

Messaggio da Blues Briso »

AdlerTS ha scritto: mar 6 feb 2007, 21:29 Questo me manda el sempre ottimo amico Mario:

Da Trieste Antica e Moderna di E. Generini



Ma non dovevano essere i soli ad incorrere nell'ira di quelli che allora detenevano il potere: un documento del 1311 testimonia che a quel tempo le terre del Friuli erano già piene di esuli triestini, fuggiti o espulsi dalla città in seguito alle continue lotte interne.
Saria interessante capir chi iera sti esuli e perché iera stai cazzai via, oltretutto la Treccani alla voce Marco Ranfo, scrivi:
Nel 1313 fu nominato giudice rettore, con ampio mandato: nel gennaio di quell’anno, avvalendosi del suo potere, fece confinare il concittadino Bertosio Zuileto, membro di una famiglia nota e anch’essa vicina al vescovo, mentre fece rientrare diverse persone a suo tempo bandite. Forse fu proprio allora che iniziarono a deteriorarsi gli equilibri cittadini ma, fino a quel momento, nulla sembrava presagire quello che poi sarebbe accaduto dopo qualche mese.
Non so che documento cita Generini, né dove se basa la Treccani. Penso però che se se vol zercar le ragioni dela congiura, saria de indagar in questa direzion, per mi...


Vosi e lingue sconossude me bati sule orece nude. El posto xe 'l steso, ma mi no 'l me par, adeso. Tuta sta gente de ndo' la riva, ché no la va via? O inveze xe i mii che me schiva? E pur ara, che mi son casa mia!
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Re: Re:

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Blues Briso ha scritto: dom 23 gen 2022, 10:26 Saria interessante capir chi iera sti esuli e perché iera stai cazzai via, oltretutto la Treccani alla voce Marco Ranfo, scrivi:
Nel 1313 fu nominato giudice rettore, con ampio mandato: nel gennaio di quell’anno, avvalendosi del suo potere, fece confinare il concittadino Bertosio Zuileto, membro di una famiglia nota e anch’essa vicina al vescovo, mentre fece rientrare diverse persone a suo tempo bandite. Forse fu proprio allora che iniziarono a deteriorarsi gli equilibri cittadini ma, fino a quel momento, nulla sembrava presagire quello che poi sarebbe accaduto dopo qualche mese.
Non so che documento cita Generini, né dove se basa la Treccani. Penso però che se se vol zercar le ragioni dela congiura, saria de indagar in questa direzion, per mi...
Son andà a leger l'articolo sul web della Treccani. Ve confesso che son rimasto un poco perplesso per la ricchezza de notizie e de documentazion a riguardo. Son sicuro che su altri episodi de storia, italiana, estera o triestina, i xe meno pignoi e meno documentai; zerché, per esempio, "Treccani Luogar trieste" e vederè che i se la cava in poche parole, opur, fora de Trieste, "Treccani firenze congiura pazzi": cinque righe. E in definitiva sta storia de Ranfo xe un episodio che me par bastanza marginal nela storia de Trieste.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: La congiura dei Ranfi

Messaggio da babatriestina »

Leggo che l'articolo della Treccani è scritto nel 2016 da Daniela Durissini, studiosa contemporanea triestina, che conoscevo per alcune interessanti guide al Carso triestino , che cita un'ampia bibliografia Fonti e Bibl.: Trieste, Biblioteca civica Attilio Hortis, Archivio Diplomatico, Statuta 1150 recte 1318, βEE1, libro I, rubr. 38, cc. 82rv-83r, add. dd. 1328, c. 82r, libro II, rubr. 166, c. 113rv, add. dd. 1326 alla rubr. 138, c. 199r, add. n. 29, cc. 165v-166r, add. n. 38, c. 168r; ibid., Statuta Civitatis Tergesti 1365, βEE3, libro III, rubr. 81; ibid., Cancelleria, 2B-2C, vol. I., cc., 32v, 36v, 42v, 60v; ibid., Vicedomineria, βC-βE1, vol. I, cc. 8r-10r; ibid., 3A8/I: C. Cumano, Codice Diplomatico Istriano; G. Mainati, Croniche ossia Memorie storiche sacro-profane di Trieste cominciando dall’XI secolo sino a’ nostri giorni coll’aggiunta della relazione dei Vescovi dal primo sino al decimo secolo, I, Venezia 1817; D. Rossetti, Statuti antichi di Trieste, descritti ed illustrati bibliologicamente dal dott. Domenico de’ Rossetti, in Archeografo Triestino, II (1830), pp. 103-209; A. Somma, Filippina de’ Ranfi, frammento di poema in ottave, in Strenna triestina per l’anno 1842, Trieste 1842; P. Kandler, Codice Diplomatico Istriano, Trieste 1846-1855 (rist. Trieste 1986), II, nn. 195, 273, 290, 305, 337, 410, 433, 445, III, nn. 504, 522, 540, 543, 544, 546, 550, 576; Statuti di Trieste del 1350, a cura di M. De Szombathely, Trieste 1930, libro II, rubr. 25, pp. 218-220; libro IV, rubr. 73, p. 436.

P. Kandler, Di M. R. e dei suoi seguaci, in L’Istria, II (1847), pp. 195 s.; Id., La congiura dei Ranfo, in V. Scussa, Storia cronografica di Trieste. Dalla sua origine all’anno 1605 cogli annali dal 1695 al 1848 del procuratore civico Pietro Kandler, Trieste 1863, p. 218 (rist. anast. Trieste 1975); G. Cesca, Le relazioni tra Trieste e Venezia, sino al 1381. Saggio storico documentato, Verona-Padova 1881; Id., M. R., in Archivio storico per Trieste, l’Istria e il Trentino, II (1883), p. 93; G. Caprin, Il Trecento a Trieste, Trieste 1897 (rist. con saggio introduttivo di G. Cervani, Trieste 1974, pp. 222-224); E. Frauer, Una supposizione sulla condanna di M. R., in Archeografo Triestino, s. 3, IV (1908), pp. 321-323; G. De Vergottini, Lineamenti storici della costituzione politica dell’Istria durante il medioevo, Roma 1924, pp. 180 s.; A. Tamaro, Storia di Trieste, I, Trieste 1924, pp. 195-207; S. Rutteri, Trieste. Spunti dal suo passato, Trieste 1950 (rist. Trieste 1968), pp. 75-78; P. Cammarosano, Libertà e fedeltà cittadine, in Medioevo a Trieste Istituzioni, arte, società nel Trecento, Atti del Convegno... Trieste... 2007, a cura di P. Cammarosano, Roma 2009, pp. 459-469; F. Colombo - R. Arcon, Quaternus domorum et decimarum Civitatis Tergesti. Quaderno delle case e delle decime della città di Trieste, Trieste 2009, pp. 147-150.


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Re: La congiura dei Ranfi

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Re: Re:

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sono piccolo ma crescero ha scritto: lun 24 gen 2022, 13:20 ...
E in definitiva sta storia de Ranfo xe un episodio che me par bastanza marginal nela storia de Trieste.
Mah, no so, se i parla dei Ranfo nei primi tre statuti, vol dir che xe sta un episodio sai importante (almeno all'epoca). Chissà magari senza dela congiura no gavessimo vù tanto presto un statuto. Probabile che le istituzioni ga vù una forma ben definida pena dopo de Marco. Chissà...

babatriestina ha scritto: lun 24 gen 2022, 14:09 Leggo che l'articolo della Treccani è scritto nel 2016 da Daniela Durissini, studiosa contemporanea triestina, che conoscevo per alcune interessanti guide al Carso triestino , che cita un'ampia bibliografia
No intendevo dir che no xe citada una bibliografia, ma per mi la magior parte dei documenti xe praticamente impossibile de consultar, intendevo specificatamente de dove che viene fora che 'l confina Zuileto e che 'l va ciorse veci esuli.

Go provà a googolar Zuileto e go trovà solo Triestestoria.altervista de G.L.:
Bertosio Zuileto nei ani '20 del '300 risulta aver casa in Cavana, e nel maggio/agosto 1332 xe capitan a Moccò. Quindi nol iera più esule...

Un'altra roba che disi G.L., che per mi xe sai interessante, xe che i Gallina dopo de la congiura, i sparissi de Trieste per zento ani.
Una fia de Marco iera sposada con Almerico Galina; le altre due fie, una con un Rubeis e una con un Botez, ma queste se no me sbaglio, le xe stade "ontade" come adultere, e i due, me par che i se ga approprià dei beni de lore do...


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Re: La congiura dei Ranfi

Messaggio da babatriestina »

Per mi el testo più plausibile e più preciso xe Cannarella Quattro storie triestine. Un capitolo xe dedicado a Marco Ranfo. Cannarella xe un studioso serio e no inventa gnente come a volte fa altri, el conta quel che Kandler ga trovado.
per i Rubeis e Botez riporto el suo passo:
"Nella rubrica 166 si legifera in maniera di adultere. Alla moglie, colpevole di adulterio vengono confiscato tutti i beni che passano in fruizione al marito fino a quando lei è viva; se il marito muore prima della moglie, lei può tornare in possesso dei suoi beni.Comunque la donna, anche s e il marito era vivo, in caso di morte, era libera di far testamento per la parte che riguardava i suoi beni.
Questo statuto venne applicato alle figlie di Marco Ranfo. A Ranfa, moglie di Martino Rossi e a Chiara, moglie di Bando Notez, bandite dalla città, ma i cui mariti , estranei ai fatti, erano rimasti e che grazie a questo statuto che considerava le loro mogli adultere, acquisirono i beni dotali per amministrarli. Infatti le due figlie potevano anche rientrare in possesso di tali beni in caso di morte dei mariti. Della terza figlia, Agnese, non si fa cenno perché all'epoca del bando era già fuori dalla città, seguendo forse il marito che faceva parte dei seguaci di suo padre
". ( pag 66, Cannarella, Quattro s torie triestine, Ed Italo Svevo 2006)

Io ho a casa comunque il Codice diplomatico istriano di Kandler, versione integrale coi testi citati come sono ossia i latini in latino senza traduzione, e credo di aver citato tutto quel che parla di Ranfo.


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Re: La congiura dei Ranfi

Messaggio da Blues Briso »

Ecco, infatti ricordavo di aver letto qualcosa di simile... Grazie.

Comunque (fermo restando che saveremo de preciso cossa xe sucesso, solo co inventerà la machina del tempo) penso che per farse davero una idea, l'unica maniera, per conto mio, no xe tanto de indagar i Ranfi, perché no credo che salterà fora niente de novo, ma vardar chi in quei ani fa cosa intorno e/o contro de lori e così, forsi, se poderà ipotizar se xe sta un tradimento per favorir Venezia o el Vescovo (ma mi questo me fa sai strano) o se inveze el voleva sul serio instaurar una signoria.
El discorso dei templari me sembra proprio una storiela romanzesca e basta. Ma xe l'opinion de un Siòr Nesùn.


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Re: La congiura dei Ranfi

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Intanto, me ricordavo che esisteva una tragedia del XIX secolo su .

Po', me xe vignù in amente anche de una congiura veneziana che riguardava un doge. Ma andando a vardar, me go inacorto che xe posteriòr. Parlo del doge .
Però xe anche una congiura quasi contemporanea, e xe quela de , che fra l'altro xe sucessiva a . No c'entra con Trieste, ma conossendole, se pol gaver un idea de come funzionava le robe in quei ani. E se capissi anche come che se reagiva. Me fa pensar, per altro, anche, che a Venezia i ga fato el processo; chissà a Trieste, se xe stado un linciaggio o se xe sta fato un processo, che po' se se ga perso le carte...


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Re: La congiura dei Ranfi

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Marin Faliero, ben nota per un'opera lirica. E a Palazzo Ducal nela serie dei ritratti dei dogi al suo posti xe un drappo nero. Damnatio memoriae. E penso che appunto de Faliero si diseva che el voleva instaurar un potere personal. Baiamonte Tiepolo conosso de meno... a Trieste se sa solo che i Statuti- quindi un documento ufficial- de poco dopo diseva bando perpetuo ai Ranfi etc etc...


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Re: La congiura dei Ranfi

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babatriestina ha scritto: mer 26 gen 2022, 11:31 Marin Faliero, ben nota per un'opera lirica
No son proprio un melomane, de Donizetti conosso ben solo "l'Elisir d'amore" (bellissima) e un poco "La figlia del Reggimento" (ma in taliàn)...
babatriestina ha scritto: mer 26 gen 2022, 11:31 a Palazzo Ducal nela serie dei ritratti dei dogi al suo posti xe un drappo nero.
Infati me xe vignù in mente proprio quel, pensando ale congiure in general. Lo go visto de muleto, in gita, e me iero chiesto cossa gaveva combinà sto doge per farse scancelàr dei ritratti...


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Re: La congiura dei Ranfi

Messaggio da babatriestina »

" Marin Falier dela bela muger. I altri la godi e lu la mantien" I ga trovado scrito sui muri... fra quel e altro, el se ga incazado e el ga congiurado...


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Re: La congiura dei Ranfi

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Bisognassi postàr anche el quadro de Augusto Tomiz: "La morte di Marco Ranfo" del 1856, attualmente in collezion privata. Xe quel che se vedi più spesso.
(Mi go provado a cargarlo ma me disi sempre che el file xe tropo grando).

Xe anche do bozeti del Tominz posteriori (1860) in possesso del museo Revoltella: el primo sempre intitolà "La morte di Marco Ranfo" el iera preparatorio de un quadro de cui se ga notizia ma che el xe "disperso". 'Po xe un altro bozeto che se ciama "La cattura di Marco Ranfo"
babatriestina ha scritto: sab 14 lug 2018, 19:15 Mancava il noto acquerello ( Rieger? Gatteri? ) ottocentesco con la condanna di Marco Ranfo: fantasia romantica ovviamente
Immagine
Go trovà una foto de una stampa in bianco e nero ma uguale, col timbro dela Civca, col titolo "Marco Ranfo traditor della patria preso dal popolo" Do' che xe scritto in basso a sinistra G.Gatteri e inveze a destra A. Marangoni (o almeno me par de leger cussì), co una data del 1863.

Me piaseria mostrar le imagini, ma no rivo a carigarle


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Re: La congiura dei Ranfi

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Grazie a sono piccolo ma crescero, son in grado de postar le foto.
Blues Briso ha scritto: mar 24 ott 2023, 3:29
babatriestina ha scritto: sab 14 lug 2018, 19:15 Mancava il noto acquerello ( Rieger? Gatteri? ) ottocentesco con la condanna di Marco Ranfo: fantasia romantica ovviamente
Go trovà una foto de una stampa in bianco e nero ma uguale, col timbro dela Civca, col titolo "Marco Ranfo traditor della patria preso dal popolo" Do' che xe scritto in basso a sinistra G.Gatteri e inveze a destra A. Marangoni (o almeno me par de leger cussì), co una data del 1863.
Eccola: Immagine

Le imagini de seguito se trova in una dispensa disponibile online a
Blues Briso ha scritto: mar 24 ott 2023, 3:29 Bisognassi postàr anche el quadro de Augusto Tomiz: "La morte di Marco Ranfo" del 1856, attualmente in collezion privata. Xe quel che se vedi più spesso.
Immagine
Blues Briso ha scritto: mar 24 ott 2023, 3:29 Xe anche do bozeti del Tominz posteriori (1860) in possesso del museo Revoltella: el primo sempre intitolà "La morte di Marco Ranfo" el iera preparatorio de un quadro de cui se ga notizia ma che el xe "disperso". 'Po xe un altro bozeto che se ciama "La cattura di Marco Ranfo"
Immagine
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Re: La congiura dei Ranfi

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babatriestina ha scritto: ven 3 ago 2018, 17:52 la fantasiosa romanziera lo definisce come stemma del portale di Marcus Raifenberg
Meno mal che 'l iera gnoco, perché fussi sta' 'taliàn (o grego) el cognome gavessi voludo dir ...


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Re: La congiura dei Ranfi

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se trova un video in cui ala fine se disi che basandose su un non mejo identificado "manoscritto del Archivio della Cattedrale" tuto nassi probabilmente da una faida familiare per impadronirse dei soldi de Marco, morto. Cioè el Comun stufo dei pupoli fra i Ranfi, se ga stufado e se ga "apropiado" dei soldi dela famiglia...
Mah.


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Re: La congiura dei Ranfi

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me sa appunto de pièce teatrale


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Re: La congiura dei Ranfi

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Sì sì ma fino a un certo punto i cita documenti reali


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Re: La congiura dei Ranfi

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Anche a mi me par che sia, piuttosto, una raccolta de documenti e un tentativo de capir. Tuto vestido scenograficamente per far la roba più attraente, ma sempre una raccolta de documenti e un'analisi in chiave moderna. No lo liquideria come una piece teatrale.


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)

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