Israele

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a sinistra, i resti della precedente chiesa

con il vecchio altare con la citazione Verbum caro hic factum est ( Il Verbo si è fatto carne- dal vangelo secondo san Giovanni)

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la chiesa superiore, più aerea, con una concelebrazione

Ai lati, decorazioni da tanti paesi esotici.
Per salire, c'è una scala interna, oltre ad una esterna, decorata con vetrate colorate che mi sono assai piaciute:

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Un particolare di un'altra vetrata:

la croce rossa con quattro croci ai lati è il simbolo degli attuali Custodi cristiani cattolici di Terrasanta, e riprende lo stemma dei re crociati di Gerusalemme: molti pellegrini si appendono al collo tale croce come segno del pellegrinaggio

Uscendo, col buio

Un negozietto di souvenir:

i presepi cristiani sono affiancati dalla Menorah ebraica e non mancano le icone ortodosse e le mani di Fatima per i musulmani: i negozietti non hanno divisioni di fedi!
La valuta ufficiale è lo shekel, ma l'euro è moneta corrente, anche più del dollaro. Si paga in euro, danno il resto in euro, no problem!

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L'albergo non era per niente male:

la cucina ottima, a buffet, con qualche cibo caldo, molta frutta, verdura, carne e pesce, formaggi, riso, e per me quella meravigliosa pasta di ceci e sesamo che va sotto il nome di hummus.
Sempre, su tutte le tavole, a disposizione una caraffa d'acqua, a volte con ghiaccio, sempre potabile. Col caldo, è fondamentale! anche il pane era ottimo, panini, pane arabo..
i dolci dell'albergo di Nazareth meritano un paio di immagini:

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Visita al lago de Genezareth, o Lago de Tiberiade, o anche Mar di Galilea:
ecco, qua in un certo senso i ricordi evangelici sono più evocativi, se non altro perchè il lago non è cambiato . I nomi dei paesi sono pure evocativi, c'è Magdala ( della Maddalena), Cafarnao... non abbiamo visitato Tiberiade, così chiamata per ossequio da parte di Erode a Tiberio, abbiamo visitato la zona di Cafarnao e poi un giro in barca sul lago.
Cafarnao: la sinagoga , sembra di epoca postcristiana, è più o meno come la ricordavo, ma sono proseguiti gli scavi del villaggio antistante:
magnifiche e colorate bougainvillee all'arrivo

dettagli ancora da mettere a posto della decorazione della sinagoga

con una stella di Davide

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i portali di accesso alla sinagoga

un dettaglio della trabeazione


all'ombra, altri pellegrini ascoltano la guida francescana

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delle tracce del paesino, si vedono le basi dei muri delle case, tutti di una pietra scura, vulcanica?. Fra esse, un isolato sembra aver avuto dei riconoscimenti in epoca cristiana, con una sorta di ottagono: l'ipotesi è quindi di un luogo venerato, probabilmente il sito della casa di Pietro:

Dal 1966, data della mia visita, hanno costruito sopra un ottagono di cemento e legno, chiesa e museo:

Fra i resti delle case, macine da mulino e queste giare in pietra:

possiamo immaginarci che contenessero liquidi, vino od olio, e che le giare in pietra di sui si parla a proposito delle nozze di Cana fossero di questo tipo ( io non so perchè me le son sempre immaginate di pietra bianca..)

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Poco più sopra, su una leggera collina dominante il lago, c'è la chiesa dedicata alle Beatitudini e al discorso della montagna:
anche questa, moderna,del 1928 ( ce n'era una antica, di cui rimane un vecchio pavimento a mosaico in un museo), ottagonale anche questa, dedicata alle Beatitudini:

l'interno, con la citazione delle beatitudini

e circondata da un bel parco fiorito

Poco distante Tabgha ,sembra una corruzione di Heptapegon, ossia sette sorgenti ( insomma, come via Settefontane! )

la chiesa è moderna, ma i pavimenti con mosaici sono antichi:

qua la tradizione ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci, l'incontro di Gesù risorto coi discepoli vicino al lago:

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nell'abside, l'altare

davanti al quale c'è un mosaico, antico, con due pesci ai lati di un pane. Bisognerebbe fotografarlo dall'alto, perchè la prospettiva non consente di vederlo bene. E' raffigurato su tanti i souvenir. La pietra è quella su cui sarebbe avvenuto il miracolo

il mosaico pavimentale antico è bellissimo, rappresenta una zona lacustre,in parte ispirato a pavimenti egiziani con figure nilotiche, ma qua sono rappresentati vivacemente animali della fauna locale:

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fra i fregi del bordo, pure una svastica


un poco oltre, una chiesetta francescana del 1933, ma su basi di una più antica, ricorda l'incontro degli apostoli col Cristo risorto, quando domanda da mangiare pesce alla brace e poi conferma Pietro, per cui è nota come Chiesa del primato di Pietro


davanti all'altare la roccia su cui la tradizione voleva che avessero arrostito i pesci: Mensa Christi:

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dettaglio: i bigliettini sono immagino richieste di grazie, un po' come al Muro del Pianto


Vediamo un po' le spiagge, con qualche onda sollevata dal vento, certo non le onde delle tempeste evocate nei Vangeli

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e ci imbarchiamo su uno di questi battellini

questo è un meno nuovo del nostro:

sventolano le bandiere israeliana e viene innalzata quella italiana, il tutto al suono dell'inno nazionale, e tutti i pellegrini italiani si alzano intonando Fratelli d'Italia

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Piccola divagazione ornitologica: grazie el mio tele, go potuto fotografare alcuni uccellini a me perfettamente ignoti:






Ci sono anche tantissimi uccelli, tipo aironi, in alcune zone dichiarate riserve lungo il Giordano, nelle zone irrigate per le colture, ma non abbiamo avuto il tempo di fermarci, non era un viaggio naturalistico!

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Bei panorami



che ci ricordano i passaggi evangelici "Gesù passò all'altra sponda.." ma anche più recentemente, che queste sono le alture del Golan, da cui ci raccontavano nel 1966, che sparavano ogni tanto sui kibbutz sottostanti , sono state occupate nel 1967.
ecco la zona verdeggiante del kibbutz di Ein Ghev

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Pranzo veloce e organizzatissimo al kibbutz: spartano l'arredamento

veloce il servizio, ottime le verdure, si vede " a chilometri zero" come è di moda dire adesso, e ovviamente : pesce alla griglia: sarà proprio pesce san Pietro?

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All'uscita del Giordano dal lago, c'è un sito battesimale, uno dei vari che viene attribuito alla predicazione del Battista (ce n'è un altro molto più a valle), questo è Yardenit , il posto è tranquillo


sorvegliato da un airone bianco

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ma a me l'acqua non sembrava mica poi tanto sana, ricordando il fratello ( o era il nipote?) di Francesco Giuseppe, avvelenato per averne bevuto l'acqua, mi son ben guardata di bagnarmici. Ci sono invece i neobattesimali che fanno la fila, con camicie bianche , per immergersi fin con la testa

Devo dire che mi son venuti in mente i ghat indiani di Varanasi/Benares
Per chi vuole, taniche di acqua del Giordano:

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Rimane, per finire la visita della Galilea, Cana. In realtà gli archeologi non sono certi dell'identificazione di tale villaggio, ma la tradizione non ha dubbi sul paesino di Kefar Cana, dedicato alla memoria del miracolo:
una chiesa ortodossa, che non abbiamo visitato

ed una cattolica

commemorano il miracolo.
in quella cattolica sembra festeggino pure matrimoni

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nei sotterranei, vasi di terracotta evocano il miracolo ( sembra che in quello ortodosso mostravano antiche giare di pietra battesimali presentandole come le originali del miracolo)

ma soprattutto i negozietti vendono " Vino del miracolo"

o anche vino da messa

( Cremisan è una ditta produttrice di vini: in effetti, le colline della Galilea producono buoni vini, ne ho visti in enoteca a Gerusalemme: producono pure il classico Vino di Shiraz, che ormai a Shiraz non si produce più!)