Il palcongressi, un hangar con pareti in precompresso sagomate e tutte uguali, maxi anonimo. Almeno il Tripcovich ha un andamento movimentato e abilmente invecchiato con lesene , e bugnati esterni , qualche torretta, e un coronamento di statue, un tocco da architetti d'altri tempi, potrebbe rimanere a buon diritto nel terzo millennio. Mah vedremo se il tempo ci darà ragione.
Ho rispolverato vecchie cartine del porto......vecchio.
Siamo nel 1835

- 1835 ridimensionato.jpg (63.53 KiB) Visto 5198 volte
Alla sinistra lo specchio di mare chiuso del lazzaretto sante teresa per contenere le navi infette, più in alto gli edifici del lazzaretto. La linea diagonale rappresenta il corso del torrente incanalato che esce da Roiano. Proseguendo c'è un edificio lungo e stretto che segue la costa e si tratta della prima corderia triestina produttrice di tutti i cordami della marina austriaca. Poi andando a destra si incontra un primo molo che è quello del sale, dove si fermavano anche le navi che necessitavano dell'addobbo del vicino cantiere Panphili , quel edificio grossomodo a C . Poi segue il canale. Notare come le rive siano strette e molto vicine alle case. Indi si piega a destra e incontriamo il molo san Carlo che è ancora separato da un ponte con la riva. Segue poi il mandracchio .Il primo edificio dopo il mandracchio e il palazzo della sanita. con davanti una piccola sporgenza . Proseguendo incontriamo una piazza che sarà la piazza Giuseppina e una altro piccolo molo che è il sartorio . Sulla destra la caserma di marina nella sede del ex lazzaretto ed infine nella parte bassa il molo che collega la riva, cioè il promontorio deila punta sant'Andrea con lo scoglio dello zucco dove sorge il faro de la lanterna.