Pala congressi a Palazzo Carciotti?
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Pala congressi a Palazzo Carciotti?
Tre sale per un totale di 2884 posti, ristoranti, uffici e foresteria. Richiesti 30 mesi di lavori
Dal Piccolo (02 agosto 2007) di Paola Bolis
Le immagini scorrono sulle note di George Gershwin: fuori, il gioiello neoclassico incastonato nel borgo Teresiano. Dentro, virtuale ma definito in ogni sua parte, un centro congressi completo di tre sale per un totale di 2884 posti a sedere, foyer, ristoranti, uffici, foresteria, cabine regia, cabine traduzioni, vani tecnici... Il tutto sui quattro livelli di un edificio che in pianta misura circa quattromila metri quadri.
Così il video che illustra il «programma di restauro e riuso di palazzo Carciotti», firmato dallo Studio di ingegneria Cervesi, è stato presentato ieri in Comune nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato gli assessori di An Franco Bandelli e Piero Tononi e i loro colleghi forzisti Maurizio Bucci e Paolo Rovis, presenti alcuni consiglieri comunali. Immagini, planimetrie, spaccati assonometrici per far capire nel dettaglio quello che un domani - «tra quattro anni» fra iter burocratici preliminari e cantiere vero e proprio, secondo Bandelli - potrebbe essere il nuovo centro congressi della città.
Il progetto, cui si è aggiunta anche una bozza di studio di sostenibilità economica (redatta da un colosso come Ernst & Young, ha voluto precisare Bandelli) è stato offerto in dono dallo Studio Cervesi alla città. Vediamolo. Il concetto di base è quello di un recupero filologico dell’esterno e del mantenimento della parte monumentale intena del palazzo affacciata sulle Rive, mentre la sala grande e le due minori sono ricavate verso l’area postica dell’edificio. Al piano terra, i vari ingressi tra i quali spiccano quello dalle Rive e quello da via Cassa di Risparmio. Chi entra dalle Rive si affaccia sul locale registrazione-guardaroba e poi sull’ampio foyer coperto. Rivolto verso il canale di Ponterosso uno spazio bar, dalla parte opposta aree di servizio e le cucine per il ristorante che si trova al piano superiore.
Addentrandosi nel palazzo, ecco le due sale di capienza modulabile per un massimo rispettivamente di 600 e 700 posti, contornate da altre aree di servizio. La sala grande, quella capace di 1584 posti dalla quale si può accedere anche dal ripristinato scalone di via Cassa di Risparmio, si sviluppa in altezza tra il primo e il secondo piano, permettendo così l’inclinazione di una parte della platea. Ed è proprio al primo e al secondo livello che si evidenzia al meglio una delle idee-chiave attorno alle quali ruota il progetto: la sala infatti risulta da una pulizia totale interna delle strutture dell’immobile, nella parte postica, da cui emerge un involucro già esistente. Si tratta in pratica di una sorta di parallelepipedo interno a quello principale rappresentato dal palazzo stesso.
Tra i muri perimetrali di quest’ultimo e quelli del lato più lungo della sala grande, risulta una galleria che corre a forma di C rovesciata per tre lati tutt’intorno, e può essere sfruttata anche come spazio per esposizioni temporanee al servizio dei congressi. Lungo i due lati maggiori della sala grande, rivestiti in legno, vengono poi ricavati due ordini di finestre cieche che ricalcano fedelmente quelle del palazzo. A copertura della sala, un soffitto di vetro soprastante le capriate che vengono lasciate a vista e dà luce naturale allo spazio interno (ovviamente oscurabile con un sistema di tendaggi). Al primo piano della parte monumentale dell’e dificio trovano spazio un ampio ristorante e sale di rappresentanza, mentre al livello superiore sono previsti uffici e foresteria. Sul retro dell’edificio altre tre sale riunioni di dimensioni ridotte, e spazi per cabine regia e traduzioni. Tutti i vani tecnici sono collocati invece nel sottotetto.
Dal Piccolo (02 agosto 2007) di Paola Bolis
Le immagini scorrono sulle note di George Gershwin: fuori, il gioiello neoclassico incastonato nel borgo Teresiano. Dentro, virtuale ma definito in ogni sua parte, un centro congressi completo di tre sale per un totale di 2884 posti a sedere, foyer, ristoranti, uffici, foresteria, cabine regia, cabine traduzioni, vani tecnici... Il tutto sui quattro livelli di un edificio che in pianta misura circa quattromila metri quadri.
Così il video che illustra il «programma di restauro e riuso di palazzo Carciotti», firmato dallo Studio di ingegneria Cervesi, è stato presentato ieri in Comune nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato gli assessori di An Franco Bandelli e Piero Tononi e i loro colleghi forzisti Maurizio Bucci e Paolo Rovis, presenti alcuni consiglieri comunali. Immagini, planimetrie, spaccati assonometrici per far capire nel dettaglio quello che un domani - «tra quattro anni» fra iter burocratici preliminari e cantiere vero e proprio, secondo Bandelli - potrebbe essere il nuovo centro congressi della città.
Il progetto, cui si è aggiunta anche una bozza di studio di sostenibilità economica (redatta da un colosso come Ernst & Young, ha voluto precisare Bandelli) è stato offerto in dono dallo Studio Cervesi alla città. Vediamolo. Il concetto di base è quello di un recupero filologico dell’esterno e del mantenimento della parte monumentale intena del palazzo affacciata sulle Rive, mentre la sala grande e le due minori sono ricavate verso l’area postica dell’edificio. Al piano terra, i vari ingressi tra i quali spiccano quello dalle Rive e quello da via Cassa di Risparmio. Chi entra dalle Rive si affaccia sul locale registrazione-guardaroba e poi sull’ampio foyer coperto. Rivolto verso il canale di Ponterosso uno spazio bar, dalla parte opposta aree di servizio e le cucine per il ristorante che si trova al piano superiore.
Addentrandosi nel palazzo, ecco le due sale di capienza modulabile per un massimo rispettivamente di 600 e 700 posti, contornate da altre aree di servizio. La sala grande, quella capace di 1584 posti dalla quale si può accedere anche dal ripristinato scalone di via Cassa di Risparmio, si sviluppa in altezza tra il primo e il secondo piano, permettendo così l’inclinazione di una parte della platea. Ed è proprio al primo e al secondo livello che si evidenzia al meglio una delle idee-chiave attorno alle quali ruota il progetto: la sala infatti risulta da una pulizia totale interna delle strutture dell’immobile, nella parte postica, da cui emerge un involucro già esistente. Si tratta in pratica di una sorta di parallelepipedo interno a quello principale rappresentato dal palazzo stesso.
Tra i muri perimetrali di quest’ultimo e quelli del lato più lungo della sala grande, risulta una galleria che corre a forma di C rovesciata per tre lati tutt’intorno, e può essere sfruttata anche come spazio per esposizioni temporanee al servizio dei congressi. Lungo i due lati maggiori della sala grande, rivestiti in legno, vengono poi ricavati due ordini di finestre cieche che ricalcano fedelmente quelle del palazzo. A copertura della sala, un soffitto di vetro soprastante le capriate che vengono lasciate a vista e dà luce naturale allo spazio interno (ovviamente oscurabile con un sistema di tendaggi). Al primo piano della parte monumentale dell’e dificio trovano spazio un ampio ristorante e sale di rappresentanza, mentre al livello superiore sono previsti uffici e foresteria. Sul retro dell’edificio altre tre sale riunioni di dimensioni ridotte, e spazi per cabine regia e traduzioni. Tutti i vani tecnici sono collocati invece nel sottotetto.
[img]http://www.bandieredeipopoli.com/images/friuli_vg/animate/b_trieste120an.gif[/img][img]http://www.bandieredeipopoli.com/images/altripopoli/animate/b_austriaimp.120an.gif[/img]
Ormai la mia Patria comincia a Muja e finissi a Duin
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Re: Pala congressi a Palazzo Carciotti?
me dispiaxi ma sto giro go votado scetico ... che vol dir "Probabilmente no, ma forsi se..."
adeso digo perche`, ma prima tiro fora cuele che, per mi, xe le parole ciave de tuto 'l articolo che ga meso Cenerentola
anca ciapando i valori masimi me vien 905 e cuindi ga de eserghe altri 45 posti che me scampa ... ma bon, no sara` cuei a far la diferenza
... tirando i conti co' la pala vien fora che sto novo centro congresi el dovesi eser circa 3 volte piu` grando de la maritima ... come persone, no come metri cubi 
e adeso, in curto i mii pensieri:
1) il nuovo centro congressi della città : bon, se i se lo sta progetando dixemo che 'l ocori ... ghe dago un valor "+1"
2) una bozza di studio di sostenibilità economica: xe un toco de carta che val e no val ... pol eser fumo in te i oci e 'l costo ultimo pol no eser cuel che xe scrito la` dentro ... semo soto l'italia e cuesta fusi una "grande opera" ... ghe dago un valor "0" (fusi "+1" perche` i lo ga fato e "-1" perche` 'l pol eser un fufignez)
3) è stato offerto in dono dallo Studio Cervesi alla città : cua me vien de pensar che o i xe filantropi ("+1"), o i ga speranza de riciaparseli indrio co' i interesi ("-1") o i li ga za avesti co' i interesi ("-1") ... somando vien fora un valor de "-1"
4) redatta da un colosso come Ernst & Young : conoso el tipo de societa` ... ghe meto un "-1" solo per coerenza co' 'l metodo de "pexi" che stago doprando, perche` de mio butasi via l'idea za a sto punto ... cuele xe societa` che ga zervei che i viagia alti, ben piu` in alto de cuel che no rivemo tuti noi mesi insieme ... cuel che in te la realta` de tuti i giorni xe un monte everest per lori 'l xe un detalio, tanto i fa 'l progeto, miga i xe responsabili de la sua realizazion
5) recupero filologico dell’esterno: recupero xe una parola politica che no la vol mai dir cuel che te sta pensando ti ... per eser bon ghe dago un "0"
6) mantenimento della parte monumentale intena del palazzo affacciata sulle Rive: che i la voli tignir me val "+1", ma no i dixi ne' cuanta ne' cuala parte che lori i considera "monumental" ("-0,5") ... in total a sto punto ghe dago "+0,5"
7) la sala grande e le due minori sono ricavate verso l’area postica dell’edificio: cuesto vol dir xbregar via tuto 'l interno de la parte de drio ... "-1"
8 ) due sale di capienza modulabile per un massimo rispettivamente di 600 e 700 posti: mah ... ma ocori le sale modulari? ... le servi per no dover netar tuta la sala se vien poca gente? ... isteso semo poxitivi, dai "+1"
9) La sala grande, quella capace di 1584 posti : bela ("+1") ... ma la vignisi mai impinida? ("-1") ... son perpleso, total "0"
10) pulizia totale interna delle strutture dell’immobile: vol dir che no i xbrega solo che la parte de drio ma anca tuto el resto ... "-1"
fazo la soma e me vien: -1.5 ... no xe sai negativo ... podeva eser tra +10 e -10 ... pero` 'l rixultato sempre negativo el me resta ... insoma, sta idea no la me convinzi ... anca perche` go de pagarla mi, co' i aumenti de ici e tarsu ... (multe no perche` vado a pie, tie` ;-D)
cuindi torno a dir "Pala congressi a Palazzo Carciotti?" "Probabilmente no, ma forsi se..." ... se i me la spiega e se i trova i bori prima de romper tuto e se i fa anca una fideiusion personal a garanzia de i lavori de ripristino per come che 'l palazo el xe adeso (giusto in caxo che 'l conto el diventi faraonico, sa, tanto per no lasar la` solo che i muri perimetrai che se li magni la piova fin che no i casca soli, come che i ga fato in cavana) ben, alora podesi anca pensar de diventar curioxo e de voler veder come che la finisi, sta idea de 'l palacongresi ... che la podesi anca eser una bona idea, sempre a pato che la rivi viva e sana fin a in ultimo ... e anca noi
ciau
Franco
adeso digo perche`, ma prima tiro fora cuele che, per mi, xe le parole ciave de tuto 'l articolo che ga meso Cenerentola

prima de tuto xe de far el paragon co' la maritima, che i la da` per 950 posti, ma me scampa cualchedun perche` go trovado cuesto:cenerentola82 ha scritto:[...] il nuovo centro congressi della città [...] una bozza di studio di sostenibilità economica [...] è stato offerto in dono dallo Studio Cervesi alla città [...] redatta da un colosso come Ernst & Young [...] recupero filologico dell’esterno e del mantenimento della parte monumentale intena del palazzo affacciata sulle Rive, mentre la sala grande e le due minori sono ricavate verso l’area postica dell’edificio [...] due sale di capienza modulabile per un massimo rispettivamente di 600 e 700 posti [...] La sala grande, quella capace di 1584 posti [...] pulizia totale interna delle strutture dell’immobile
Codice: Seleziona tutto
SATURNIA 350-400
OCEANIA settori ABC 275
VULCANIA 1 130
VULCANIA 2 35 ferro di cav. 60 a teatro
MARCONI 25
GALILEI 15


e adeso, in curto i mii pensieri:
1) il nuovo centro congressi della città : bon, se i se lo sta progetando dixemo che 'l ocori ... ghe dago un valor "+1"
2) una bozza di studio di sostenibilità economica: xe un toco de carta che val e no val ... pol eser fumo in te i oci e 'l costo ultimo pol no eser cuel che xe scrito la` dentro ... semo soto l'italia e cuesta fusi una "grande opera" ... ghe dago un valor "0" (fusi "+1" perche` i lo ga fato e "-1" perche` 'l pol eser un fufignez)
3) è stato offerto in dono dallo Studio Cervesi alla città : cua me vien de pensar che o i xe filantropi ("+1"), o i ga speranza de riciaparseli indrio co' i interesi ("-1") o i li ga za avesti co' i interesi ("-1") ... somando vien fora un valor de "-1"
4) redatta da un colosso come Ernst & Young : conoso el tipo de societa` ... ghe meto un "-1" solo per coerenza co' 'l metodo de "pexi" che stago doprando, perche` de mio butasi via l'idea za a sto punto ... cuele xe societa` che ga zervei che i viagia alti, ben piu` in alto de cuel che no rivemo tuti noi mesi insieme ... cuel che in te la realta` de tuti i giorni xe un monte everest per lori 'l xe un detalio, tanto i fa 'l progeto, miga i xe responsabili de la sua realizazion
5) recupero filologico dell’esterno: recupero xe una parola politica che no la vol mai dir cuel che te sta pensando ti ... per eser bon ghe dago un "0"
6) mantenimento della parte monumentale intena del palazzo affacciata sulle Rive: che i la voli tignir me val "+1", ma no i dixi ne' cuanta ne' cuala parte che lori i considera "monumental" ("-0,5") ... in total a sto punto ghe dago "+0,5"
7) la sala grande e le due minori sono ricavate verso l’area postica dell’edificio: cuesto vol dir xbregar via tuto 'l interno de la parte de drio ... "-1"
8 ) due sale di capienza modulabile per un massimo rispettivamente di 600 e 700 posti: mah ... ma ocori le sale modulari? ... le servi per no dover netar tuta la sala se vien poca gente? ... isteso semo poxitivi, dai "+1"
9) La sala grande, quella capace di 1584 posti : bela ("+1") ... ma la vignisi mai impinida? ("-1") ... son perpleso, total "0"
10) pulizia totale interna delle strutture dell’immobile: vol dir che no i xbrega solo che la parte de drio ma anca tuto el resto ... "-1"
fazo la soma e me vien: -1.5 ... no xe sai negativo ... podeva eser tra +10 e -10 ... pero` 'l rixultato sempre negativo el me resta ... insoma, sta idea no la me convinzi ... anca perche` go de pagarla mi, co' i aumenti de ici e tarsu ... (multe no perche` vado a pie, tie` ;-D)
cuindi torno a dir "Pala congressi a Palazzo Carciotti?" "Probabilmente no, ma forsi se..." ... se i me la spiega e se i trova i bori prima de romper tuto e se i fa anca una fideiusion personal a garanzia de i lavori de ripristino per come che 'l palazo el xe adeso (giusto in caxo che 'l conto el diventi faraonico, sa, tanto per no lasar la` solo che i muri perimetrai che se li magni la piova fin che no i casca soli, come che i ga fato in cavana) ben, alora podesi anca pensar de diventar curioxo e de voler veder come che la finisi, sta idea de 'l palacongresi ... che la podesi anca eser una bona idea, sempre a pato che la rivi viva e sana fin a in ultimo ... e anca noi

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Dal Piccolo (03 agosto 2007)
L’elaborato prevede la conservazione dello storico palazzo settecentesco con l’inserimento di attività che lo riaprano all’uso dei triestini
«Carciotti, una basilica di vetro per la città»
Il progettista Cervesi pone l’accento sulla struttura della grande sala quasi a cielo aperto
di Gabriella Ziani
«Il cielo in una stanza» non è solo un celebre brano di Gino Paoli ma è quello che l’ingegner Francesco Cervesi considera l’idea più felice del suo progetto per palazzo Carciotti come sede congressuale (realizzato gratuitamente come regalo alla città e presentato in Comune l’altro giorno), e cioé le due «ali» di pavimento vetrato a destra e a sinistra del «parterre» inclinato sul fondo della sala grande. «Il vetro, non calpestabile - dice Cervesi - crea una visuale da terra al cielo all’interno del palazzo che ne richiama e nobilita la fisionomia di basilica laica». Il vero e proprio centro congressi sarebbe infatti una sorta di «scatola» inserita fra le nobili pareti settecentesche, inviolate dal restauro, «che resterebbe come un modellino».
Il giovane Cervesi è particolarmente critico nei confronti di tanta architettura moderna, «quei cubi, quelle scale storte, quelle idee bislacche che non dureranno, che fra un po’ di tempo si butteranno giù e che comunque non riusciranno a durare», e si richiama con entusiasmo alla grammatica del costruire, alle forme classiche, con simpatia per il carattere triestino, «perché - aggiunge - noi triestini abbiamo di buono che non ce la si dà a bere così facilmente». E dunque «il progetto - spiega - rende palazzo Carciotti un edificio pubblico per eccellenza, l’attività che in esso si svolge riguarda tutti i cittadini, e in termini architettonici questo riguarda la possibilità concreta di usufruire di spazi collettivi, di percorrere l’edificio come parte della città in cui sorge: la funzione di un edificio pubblico deve essere come quella del duomo della città antica e in particolare il suo essere piazza coperta e foro».
La classicità dunque, quella stessa che dalle forme del Carciotti emana, come stile da perseguire. E parlando di questa proiezione di cielo fin dentro il possente perimetro a galleria, Cervesi si rifà a famosi esempi: «La Borsa di Berlage ad Amsterdam, l’università di Moser a Zurigo, la galleria Vittorio Emanuele di Mengoni a Milano». Ma ciò che poi conta, in questa proposta, è «la manutenzione della struttura originaria». In che senso ciò avverrà, specie all’i nterno? «Il progetto - esplicita Cervesi - non si propone affatto di vuotare l’edificio ma soltanto di inserire la sala grande e le due sale minori all’interno della pianta esistente, ecco allora che non vengono interessati da opere di demolizione i muri esterni e i muri di spina, la sala grande occupa infatti lo spazio disegnato da tre delle quattro corti interne, limitando così le demolizioni ai soli muri prospicienti le corti stesse».
E queste corti, aggiunge il progettista, «sono state negli anni più recenti oggetto di modifiche e la loro conformazione risulta pertanto non più quella originaria, mentre la corte su cui si affaccia la parte nobile del palazzo sarà oggetto di restauro». Ma il restauro vero e proprio (oltre al già annunciato intervento di palificazione per rafforzare fondamenta che comunque trovano il tenero flysch a una buona misura di trenta metri di profondità) riguarderà le strutture lignee di copertura, «di notevole pregio - dice Cervesi -, per le quali si prevede un intervento di restauro statico conservativo», nonché i solai, che saranno consolidati. «Ed è così - conclude l’ingegnere - che l’edificio può contenere sia le tre sale sia ristorante, servizi, impianti, foresteria/albergo senza la necessità di interventi che alterino la forma e la tipologia dell’edificio nella sua sostanza».




L’elaborato prevede la conservazione dello storico palazzo settecentesco con l’inserimento di attività che lo riaprano all’uso dei triestini
«Carciotti, una basilica di vetro per la città»
Il progettista Cervesi pone l’accento sulla struttura della grande sala quasi a cielo aperto
di Gabriella Ziani
«Il cielo in una stanza» non è solo un celebre brano di Gino Paoli ma è quello che l’ingegner Francesco Cervesi considera l’idea più felice del suo progetto per palazzo Carciotti come sede congressuale (realizzato gratuitamente come regalo alla città e presentato in Comune l’altro giorno), e cioé le due «ali» di pavimento vetrato a destra e a sinistra del «parterre» inclinato sul fondo della sala grande. «Il vetro, non calpestabile - dice Cervesi - crea una visuale da terra al cielo all’interno del palazzo che ne richiama e nobilita la fisionomia di basilica laica». Il vero e proprio centro congressi sarebbe infatti una sorta di «scatola» inserita fra le nobili pareti settecentesche, inviolate dal restauro, «che resterebbe come un modellino».
Il giovane Cervesi è particolarmente critico nei confronti di tanta architettura moderna, «quei cubi, quelle scale storte, quelle idee bislacche che non dureranno, che fra un po’ di tempo si butteranno giù e che comunque non riusciranno a durare», e si richiama con entusiasmo alla grammatica del costruire, alle forme classiche, con simpatia per il carattere triestino, «perché - aggiunge - noi triestini abbiamo di buono che non ce la si dà a bere così facilmente». E dunque «il progetto - spiega - rende palazzo Carciotti un edificio pubblico per eccellenza, l’attività che in esso si svolge riguarda tutti i cittadini, e in termini architettonici questo riguarda la possibilità concreta di usufruire di spazi collettivi, di percorrere l’edificio come parte della città in cui sorge: la funzione di un edificio pubblico deve essere come quella del duomo della città antica e in particolare il suo essere piazza coperta e foro».
La classicità dunque, quella stessa che dalle forme del Carciotti emana, come stile da perseguire. E parlando di questa proiezione di cielo fin dentro il possente perimetro a galleria, Cervesi si rifà a famosi esempi: «La Borsa di Berlage ad Amsterdam, l’università di Moser a Zurigo, la galleria Vittorio Emanuele di Mengoni a Milano». Ma ciò che poi conta, in questa proposta, è «la manutenzione della struttura originaria». In che senso ciò avverrà, specie all’i nterno? «Il progetto - esplicita Cervesi - non si propone affatto di vuotare l’edificio ma soltanto di inserire la sala grande e le due sale minori all’interno della pianta esistente, ecco allora che non vengono interessati da opere di demolizione i muri esterni e i muri di spina, la sala grande occupa infatti lo spazio disegnato da tre delle quattro corti interne, limitando così le demolizioni ai soli muri prospicienti le corti stesse».
E queste corti, aggiunge il progettista, «sono state negli anni più recenti oggetto di modifiche e la loro conformazione risulta pertanto non più quella originaria, mentre la corte su cui si affaccia la parte nobile del palazzo sarà oggetto di restauro». Ma il restauro vero e proprio (oltre al già annunciato intervento di palificazione per rafforzare fondamenta che comunque trovano il tenero flysch a una buona misura di trenta metri di profondità) riguarderà le strutture lignee di copertura, «di notevole pregio - dice Cervesi -, per le quali si prevede un intervento di restauro statico conservativo», nonché i solai, che saranno consolidati. «Ed è così - conclude l’ingegnere - che l’edificio può contenere sia le tre sale sia ristorante, servizi, impianti, foresteria/albergo senza la necessità di interventi che alterino la forma e la tipologia dell’edificio nella sua sostanza».




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- babatriestina
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ecolo, imagino dal medesimo punto de vista

la cupola in dettaglio mostra che la gavessi bisogno de un restauro, e anche i bassorilievi subito sotto, sul tamburo della cupola, me par no in condizioni ottimali

un dettaglio dei bassorilievi. finestre, muri gavessi bisogno de una man de stucco e una de pittura.

Se i se cincina a discuter cossa far de lu senza meterghe le man de sora, el riscia de rovinarse per bon
la cupola in dettaglio mostra che la gavessi bisogno de un restauro, e anche i bassorilievi subito sotto, sul tamburo della cupola, me par no in condizioni ottimali

un dettaglio dei bassorilievi. finestre, muri gavessi bisogno de una man de stucco e una de pittura.
Se i se cincina a discuter cossa far de lu senza meterghe le man de sora, el riscia de rovinarse per bon

Dal Piccolo di oggi
(di Matteo Unterweger) :
Atteso da mesi, è giunto da Roma il parere sul progetto di recupero dello storico palazzo all’inizio delle Rive
Sì ai congressi e a un museo al Carciotti
Il ministero: ok alla sala da 1500 posti, e poi pinacoteca o mostra sul Neoclassico
Da Roma è arrivato il responso del comitato scientifico per i beni architettonici e paesaggistici del ministero, attivato su sollecitazione della Direzione regionale dei beni culturali. Il parere definitivo sul futuro dell’edificio. Ok, dunque, al progetto di recupero per sale congressi, messo a disposizione della città la scorsa estate dall’ingegner Francesco Cervesi, ma con l’indicazione di prevedere una funzione poli-culturale.
IL PARERE «Da Roma è arrivata l’attesa nota, in cui si afferma come la soluzione del palacongressi possa starci se accostata alla componente museale», conferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Franco Bandelli. «Adesso è tutto rimandato al Soprintendente Di Paola - prosegue Bandelli -, che ha già effettuato un sopralluogo e sta esaminando la struttura. Con lui c’è un ottimo dialogo, abbiamo discusso a lungo assieme e credo che alla fine sia stata trovata un’idea per far convivere le due destinazioni d’uso».
Pare insomma che si riapra l'ipotesi di realizzare il palacongressi dentro il palazzo Carciotti; io sono favorevole: sarebbe un bellissimo recupero, le condizioni attuali del palazzo sono di estremo degrado e con la "scusa" del palacongressi si potrebbe realizzare un meraviglioso restauro di quello che è uno dei palazzi più belli e rappresentativi di Trieste.
Basta che non cambino ancora idea!!!
(di Matteo Unterweger) :
Atteso da mesi, è giunto da Roma il parere sul progetto di recupero dello storico palazzo all’inizio delle Rive
Sì ai congressi e a un museo al Carciotti
Il ministero: ok alla sala da 1500 posti, e poi pinacoteca o mostra sul Neoclassico
Da Roma è arrivato il responso del comitato scientifico per i beni architettonici e paesaggistici del ministero, attivato su sollecitazione della Direzione regionale dei beni culturali. Il parere definitivo sul futuro dell’edificio. Ok, dunque, al progetto di recupero per sale congressi, messo a disposizione della città la scorsa estate dall’ingegner Francesco Cervesi, ma con l’indicazione di prevedere una funzione poli-culturale.
IL PARERE «Da Roma è arrivata l’attesa nota, in cui si afferma come la soluzione del palacongressi possa starci se accostata alla componente museale», conferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Franco Bandelli. «Adesso è tutto rimandato al Soprintendente Di Paola - prosegue Bandelli -, che ha già effettuato un sopralluogo e sta esaminando la struttura. Con lui c’è un ottimo dialogo, abbiamo discusso a lungo assieme e credo che alla fine sia stata trovata un’idea per far convivere le due destinazioni d’uso».
Pare insomma che si riapra l'ipotesi di realizzare il palacongressi dentro il palazzo Carciotti; io sono favorevole: sarebbe un bellissimo recupero, le condizioni attuali del palazzo sono di estremo degrado e con la "scusa" del palacongressi si potrebbe realizzare un meraviglioso restauro di quello che è uno dei palazzi più belli e rappresentativi di Trieste.
Basta che non cambino ancora idea!!!

- Nona Picia
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Re:
Bandelli oggi spara a zero ancor più ( tenuto conto poi che è di uno schieramento di opposizione)... perchè con la bora di ieri si è squarciata parte della cupola. Stamattina traffico bloccato sulle Rive e ingorghi a piacere, per gli automobilisti, mentre i pedoni come me non avevano problemi:AdlerTS ha scritto:Non so se gavé letto el Piccolo de ieri cossa scrivi Bandelli su Palazzo Carciotti nel suo sparando a zero sull'operato del Comun ....
il Palazzo dalle rive



"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Pala congressi a Palazzo Carciotti?
ma dal lato del Canale ( possibile passare solo dal lato opposto, che poi è il lato sottovento, come sanno i triestini) si vede bene

dettaglio

Mi quoto:
tenete presente che sotto la cupola ci sono questi affreschi


dettaglio

Mi quoto:
scrivevo nel 2007!e la cupola in dettaglio mostra che la gavessi bisogno de un restauro,..Se i se cincina a discuter cossa far de lu senza meterghe le man de sora, el riscia de rovinarse per bon
tenete presente che sotto la cupola ci sono questi affreschi

"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
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Re: Pala congressi a Palazzo Carciotti?
Adesso vedremo quanti anni ci vorranno per risistemare la cupola....e quante sedute e quanti gettoni di presenza.....
Ciao ciao
Trova un minuto per pensare, trova un minuto per pregare,
trova un minuto per ridere.
"MADRE TERESA"
"La Mama l’è talmen un tesor de valur che l’ha vorüda anche Noster Signur" .....
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- babatriestina
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Re: Pala congressi a Palazzo Carciotti?
Ve gavevo messo el ritratto de Carciotti? el xe al Museo orientale


"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- babatriestina
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Re: Pala congressi a Palazzo Carciotti?
Ben bon adesso i lo ga messo in vendita, Tutto.
"mi credo che i scrivi sta roba per insempiar la gente" ( La Cittadella)
- sono piccolo ma crescero
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Re: Pala congressi a Palazzo Carciotti?
El ritratto o el palazzo? 

Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)