Portogruaro

[sono piccolo ma crescero]

Premessa
So bene che Portogruaro non è in Friuli e so anche che esiste là un movimento politico per il distacco del comune dal Veneto e l'unione alla regione Friuli Venezia Giulia. So dell'esistenza di questo movimento, anche se ne ignoro le ragioni e mettendo sotto la voce Friuli questo post non intendo né sposarne le tesi né respingerle. Ho messo Portogruaro in questa sezione solo perché mi sembrava troppo metterla nella sezione “Triestini nel mondo”.

Diciamo così: penso possa star bene in questa sezione visto che le tariffe ferroviarie regionali arrivano fino a Portogruaro dove finisce il compartimento di Trieste e comincia quello di Venezia. E così diamo un valore legale alla mia decisione.

Capitolo I: introduzione
Per me Portogruaro è stata, per tutto il 1974, una stazione di transito del treno verso Milano: “Portogruaro, stazione di Portogruaro, Portogruaro” diceva l'altoparlante ed io ascoltavo questa litania alle 7 del lunedì mattina con la nausea per una nuova settimana di lavoro che iniziava, fatta di tram, lavoro, mensa, lavoro, mensa, tram e a letto in una stanza che dividevo con un altro. Lo sentivo anche verso le 10 di sera, mentre tornavo a casa, al venerdì, nervoso e teso per la sosta: sarei sceso a spingere il treno perché partisse presto e mi riportasse per quei due miseri giorni a casa.

Poi basta. Trovato il lavoro a Trieste e fine della corsa.

Per i casi della vita, però, una decina di anni fa ho fatto il primo di una serie di biglietti andata e ritorno per Portogruaro ed ho cominciato a scendere là. E da allora ho scoperto che non era solo una stazione, ma una città ricca di storia, di begli edifici, di portici, di scorci sul fiume Lèmene.

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Capitolo II: le origini
Ha una data certa di fondazione: il 1140, e nasce da uno strano accordo tra il vescovo di Concordia ed alcuni operatori commerciali cui vengono ceduti dei terreni col diritto di edificare case e negozi.

Dal 1420 e fino al trattato di Campoformido, fa parte della Serenissima Repubblica Veneta il cui simbolo, il leone si san Marco, è presente in vari punti della città.



La seconda parte del suo nome, “gruaro” deriva dal fatto che, probabilmente, in quelle zone soggiornavano le gru, inserite nello stemma comunale ed aggiunte, di recente anche ad una vera da pozzo nella piazza del comune.





La prima parte del nome, “Porto”, che la distingue dal comune confinante di Gruaro e con il quale nome viene generalmente indicata dai suoi abitanti e nei paesi vicini, deriva dal fatto che ... era un porto abbastanza importante sul fiume Lèmene, che con un'articolata opera di canalizzazione attraversa e circonda tutta la città. Del suo essere stata un porto fluviale importante fino all'arrivo della ferrovia, restano sul Lèmene molti imbarcaderi e qualche barca.

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Capitolo III il polo universitario e la cultura
C'è un imbarcadero per accedere anche alla sede del polo universitario di Portogruaro dove le università di Trieste, Padova e Venezia hanno aperto alcuni corsi di laurea. In teoria, con una barca non troppo grande, si potrebbe, pian piano, partire da Trieste ed andare all'Università a Portogruaro, bordeggiando le lagune e salendo lungo il Lèmene.



Già che ci siamo parliamo del polo universitario; si trova nell'ex Seminario e poi collegio Marconi, un palazzo neoclassico, molto bello e restaurato di recente, che abbraccia un prato dove si può andare a passeggiare (portici e prato farebbero la felicità di Aristotele).





Su un lato del palazzo una meridiana, anch'essa restaurata di recente, ... segna le ore di lezione!



La sede ha anche una bellissima biblioteca ricca di libri antichi, ma che al momento è in restauro (sono già stati restaurati i mobili, ora è il turno delle decorazioni alle pareti).

Portogruaro è anche una città musicale. Mi è capitato spesso di passare per le vie del centro storico e sentire suoni di strumenti venire dalle abitazioni. E' infatti sede della Fondazione Musicale Santa Cecilia che ogni anno organizza, da agosto a settembre, il Festival Internazionale di Musica da Camera con sede principale ancora il Collegio Marconi del polo universitario.

[sono piccolo ma crescero]

Capitolo IV: in giro per le strade
Siccome non andiamo a Portogruaro in barca, cominciamo a girarla a piedi, partendo dalla stazione. La prima cosa che colpisce quando si esce dalla stazione sono le biciclette, mezzo di locomozione usato là e invece molto poco usato a Trieste.



Anche se non vi portate la bicicletta, però, non ci sono troppi problemi di mobilità. La stazione è ad un quarto d'ora a piedi dal centro storico che ha il tipico aspetto delle città venete.







I portici che delimitano le vie principali riparano il pedone dal caldo estivo e dalle intemperie invernali e talvolta sono anche impreziositi da qualche decorazione.





Molte delle case sono in gotico veneziano. Questa è del XIV secolo



Queste, che ormai risentono del rinascimento, sono del secolo successivo





Ci sono anche alcune porte di accesso alla città. Questa è quella di sant'Agnese della fine del 1200 e restaurata nei secoli successivi.

[sono piccolo ma crescero]

Capitolo V: il palazzo comunale
Il palazzo comunale è quasi l'icona della città. Risale al XIV secolo, ma è stato succesivamente ampliato fino al XVI. E' in gotico veneziano.



Il comune dà sulla piazza principale





dove, forse, sembrano non essere proprio in stile le palme che rimandano piuttosto alla Sicilia che ad una piazza della pianura padano veneta.

[sono piccolo ma crescero]

Capitolo VI: Il duomo

Il duomo è della prima metà del XIX secolo ed è dedicato a sant'Andrea





All'interno dipinti di scuola veneta che non ho potuto fotografare o perché troppo al buio o perché illuminati in modo da produrre dei riflessi.

Il campanile è del secolo XII-XIII.



Se il campanile vi sembra storto, non è un difetto della macchina fotografica, lo è proprio e quando passo per la strada che si infila tra esso e la chiesa, mi viene spontaneo farmi piccolo piccolo e raccomandarmi l'anima a Dio perché non faccia quello che fece il campanile di san Marco a Venezia la mattina del 14 luglio 1902.

[sono piccolo ma crescero]

Capitolo VII: il Lèmene
Per chi come me viene da una città priva di fiumi, ha un suo fascino l'ambiente attorno al fiume, anche se in parte degradato da opere in cemento per il contenimento delle acque e la loro canalizzazione.

Gli imbarcaderi si sono già visti, questi sono i due vecchi mulini e l'ambiente circostante.

[sono piccolo ma crescero]

Capitolo VIII: conclusione
Nel complesso la città mi è sembrata ben amministrata, almeno nelle zone centrali che frequento io: le strade sono pulite, il traffico ben regolato.

Tutto sommato io ne consiglio la visita (è a un'ora di treno da Trieste, poco più di 100 chilometri). Se la volete visitare ricordatevi che il giovedì c'è il mercato: le strade che vi ho mostrato si riempiono di venditori ambulanti: non ho mai visto un mercato così grande ed interessa tutto il centro storico ed anche oltre. Vi potete trovare dai semi alla biancheria intima, dai quadri ai formaggi, dalla pelletteria, al tagliere di legno, dalle pentole alle collanine. Sono rimasto veramente stupito dalle sue dimensioni, altro che centro commerciale! Certo che se ci andate in giorno di mercato con la macchina... posteggiare saranno affari vostri.

E adesso vado a prendere il treno, passando prima per la villa comunale ed il parco della pace, ben tenuto e con alberi di essenze varie.



Oggi il treno che da Venezia va a Trieste è in orario ...



... in compenso, suo fratello, quello che viene da Trieste e va a Venezia è stato annunciato con trenta minuti di ritardo.

Ahi Trenitalia di dolore ostello...

Diceva così padre Dante? O mi sbaglio?

[babatriestina]

Che scoperta! chi gavessi mai dito? mi me ricordavo solo el caffè a Portogruaro che cioleva papà co se andava "in Italia" prima de l'apertura de l'autostrada.
e adesso chi sa spiegarme una roba? Vardavo la meridiana, e me domandavo cossa che xe quela linea obliqua che taia le linee dele ore e che ga a sinistra la lettera grega gamma minuscola e a destra una omega sempre minuscola. ga tute le meridiane o solo questa? e a cossa la servi?

[Nona Picia]

Bellissimo resoconto, piccolo, belle foto e bellisime descrizioni. Dato che gavemo parenti in quella cittadina, penso che profiteremo de far un giro da quele parti per visitar parenti e cità!

[babatriestina]

Bellissimo resoconto, piccolo, belle foto e bellisime descrizioni. Dato che gavemo parenti in quella cittadina, penso che profiteremo de far un giro da quele parti per visitar parenti e cità!

e cussì magari Zoomy ne porterà ancora qualche imagine , sempre gradida!

[sono piccolo ma crescero]

Vardavo la meridiana, e me domandavo cossa che xe quela linea obliqua che taia le linee dele ore e che ga a sinistra la lettera grega gamma minuscola e a destra una omega sempre minuscola. ga tute le meridiane o solo questa? e a cossa la servi?

Doveria eser la linea equinoziale. Le due letere greghe, gamma e omega, indica, semplifico, l'equinozio de primavera e quel de inverno e la riga doveria eser quela dove che finisi l'ombra nei due equinozi.

Speremo che sia giusto

[babatriestina]

l'equinozio de primavera e quel de inverno
Speremo che sia giusto

ahi ahi, sarà el equinozio de autunno, che in inverno xe un solstizio...

[sono piccolo ma crescero]

[Tirabaralla]

Davvero...una scoperta.
Ci sono passata anche io alcune volte in treno e non avrei mai pensato...Dal nome, non so perchè...avevo sempre pensato ad un luogo industriale un po' post moderno, figuriamoci!

[gitriolo]

Ringrazio infinitamente chi ha voluto riportare Portogruaro in questo Forum perchè mi ha fatto rivivere i bei momenti di quando ho fatto il militare proprio a Portogruaro (sia il CAR che il servizio di leva).
Di Triestini non ne sono giunti molti nel mio periodo compreso me ne sono arrivati 3.
Ad ogni modo ancora grazie

[Donau]

On profondimento etimolojego del kinome o toponemo:

http://www.raixevenete.com/forum_raixe/ ... IC_ID=7342