Cimiteri de S. Anna

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sono piccolo ma crescero
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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Grazie. E i ga messo Nereo Rocco, ma no Pino Grezar; insoma xe el stadio novo, ma no el vecio...


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

sono piccolo ma crescero ha scritto: ven 8 nov 2019, 8:28 Grazie. E i ga messo Nereo Rocco, ma no Pino Grezar; insoma xe el stadio novo, ma no el vecio...
te ga controlado la nova version esposta in cimitero?


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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

Stavo zercando la storia dela tomba de Ressel, Wikipedia in tedesco xe oviamente el più completo, ma per i termini tecnici devo aiutarme cola traduzion. E vedo che essendo morto al Lubiana là i lo ha sepolto, ma ghe xe stade modifiche al cimitero nel 1926 e el xe andado distrutto nel 1955. Insoma, se ga salvado lapido o qualcossa, ma forsi no tuto. E questo spiegassi el pars cinerum. ve copio el paragrafo tedesco
Enttäuscht zog sich Josef Ressel völlig zurück, blieb Forstbeamter – er bezeichnete sich selbst als „Förster ohne Wald“[4] – und starb während einer Dienstreise in Laibach an Malaria (auch: Typhus), wo er im damaligen Gasthof Bayrischen Hof (heute nur mehr Areal „Bavarski dvor“) eingekehrt und mit Schüttelfrost der Gaststube ferngeblieben war. Begraben wurde er 600 m nordöstlich davon im ehemaligen St. Christoph-Friedhof (slowenisch: pokopališče pri sv. Krištofu), der 1926 stillgelegt und 1955 zerstört wurde. Von 1936 bis 1940 wurden Grabsteine berühmter Personen in den anliegenden Navje Memorial Park (slowenisch: Spominski park Navje) transferiert. Der Kern dieser Gedächtnisstätte hundert Meter nördlich des Bahnhofs ist ein dreißig Meter langer neoklassizistischer Arkadengang mit hohen Säulen in dessen Rückwand Grabsteine für etwa 30 Personen eingelassen sind. Auch Ressels Grabstein ist hier zu sehen.


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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da sono piccolo ma crescero »

Sula tomba de Giotti ghe xe una targa metallica, scrita in una lingua neolatina. Te ne sa gnente?


Allora s’accorse che le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi; e prese un po’ più d’abitudine d’ascoltar di dentro le sue, prima di proferirle. (A. Manzoni, I promessi sposi, cap. XXXVIII)
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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da mandi_ »

Dopo aver letto il testo di wikipedia, riporto questo articolo del 2007 del "Piccolo" perchè non vada perso.

Nell'urna di Ressel non ci sono le ceneri ma terra

di Gabriella Ziani

Lo segnala una sua bis-bisnipote, Immacolata Mioni Ressel, 82 anni, adesso che un bel libro, traboccante di storie e di immagini, riporta a Trieste la memoria un po' sbiadita del famoso parente. «Ci sono anch'io, il libro parla di una discendenza sola» protesta. E aggiunge: «Tutti credono che in quell'urna, fotografata anche nel volume, ci siano le ceneri di Ressel, perché così fece scrivere mio zio Ferdinando: aveva raccolto molti documenti sull'antenato, ma soffriva un po' di mania di grandezza...».
«Josef Ressel, un Leonardo di casa nostra» (Edizioni Italo Svevo), il libro di Aldo Rampati che afferma di aver percorso 2500 chilometri sulle tracce del personaggio, è un meticoloso e divertente affondo non solo nelle tante avventure del biografato, pubbliche e private (due mogli e dieci figli, tra l'altro), ma anche nelle vicende cittadine del secondo '800, quando la città si pizzicò e si fece i consueti dispetti sull'ipotesi di sistemare una statua per Ressel, come chiesto da un apposito comitato che aveva pure raccolto parecchi fiorini allo scopo, o nell'attuale piazza Hortis o nell'attuale piazza Venezia.
Non se ne fece nulla perché un «austriaco boemo» non era molto ben visto all'epoca del nascente ma già robusto irredentismo triestino, né i figli riuscirono mai compiutamente a ottenere il riconoscimento sperato per il padre quanto all'invenzione dell'elica, attribuita poi nel 1836 a Francis Petit Smith e John Ericsson (ma un tentativo vincente porta anche la firma di John Stevens, nel 1802). Il viaggio sperimentale di Ressel nel 1829 sulla motonave Civetta era nato infatti sotto cattiva stella: il motore si fermò quasi subito. Il motore, non l'elica. Ma il grande obiettivo risultò fallito. I figli dell'inventore andarono perfino a Miramare implorando la causa a Massimiliano d'Asburgo giusto un attimo prima che questi perdesse il Lombardo-Veneto e partisse per il Messico, viaggio senza ritorno per una corona imperiale.
«E durante il fascismo - dice la discendente - ci fu un nuovo progetto di monumento, ma di nuovo la nazionalità fu d'ostacolo, perché il fascismo non voleva onorare stranieri». Dunque alla fine tutto andò o restò a Vienna, statua compresa, e la tomba rimase a Lubiana, dove Ressel era morto all'improvviso in un viaggio di lavoro, non si sa se per tifo o malaria, né si sa esattamente se in ospedale, in albergo, o dove. E pure il bisnipote Ferdinando (1904-1992), che nella sua grande casa di via Fabio Severo aveva creato un piccolo museo resseliano cercando di aprire una fondazione, non avendo trovato dove collocare i cimeli spedì ogni cosa al Museo della tecnica di Vienna, «né potè fare la fondazione - prosegue Immacolata decisa -, perché i soldi alla fine non c'erano». Il Museo del mare di Trieste conserva di Ressel il fondo fotografico Marzari e l'Università nel '93 realizzò una ricostruzione del Civetta.
«Ma poi la famiglia - dice ancora Immacolata -, che comunque è stata sempre presente nelle città dove Joseph aveva vissuto e lavorato (nella natale Chrudim in Boemia, a Praga, a Vienna e a Lubiana) chiese alla municipalità lubianese almeno un segno per la memoria, e fu concesso un sacchetto di terra della tomba». Terra, non ceneri. Senza dire che anche la stessa tomba triestina, ornata di mesta figura femminile in preghiera, ha una storia: «In origine si chiamava ''tomba Zebochin'' - dice Immacolata Ressel -, fu donata a mio nonno da un prete suo amico». E mentre il 2007 ha segnato il bicentenario della morte («passato inosservato a Trieste» commenta la discendente), Rampati, che il suo lo ha fatto, replica: «Ho avvertito per prudenza che forse qualche errore c'è, ma mi premeva solo la storia di quest'uomo».
Una storia emblematica in tempi che si affacciano su frontiere aperte, e anche su ansie di ricerca e connessa «innovazione».

Il Piccolo, 31 dicembre 2007


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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

Su Ressel abbiamo un intera discussione dove si è scritto pure che
Go comprado el libro 'pena vignudo fora "Josef Ressel, un Leonardo di casa nostra", de Aldo Rampanti, ed Svevo.
lo zio Ferdinando citato doveva essere l'amico di mio padre da cui avevo sentito la storia dell'elica.
Il resto del Piccolo è appunto il solito discorso, che a me sembra un po' dettato dalla mentalità di oggi, perché ai tempi della seconda guerra d'indipendenza italiana non è che poi ci fosse a Trieste tanto ardore patriottico - quello venne poi, per altri motivi...
quel che è certo è che non si sa nemmeno di cosa sia morto a Lubiana e che la statua venne presa a Vienna , dalla Vienna le cui accademie non avevano riconosciuto il brevetto dell'elica.
Ma se mi dici che il pars cinium è un falso perché in realtà è solo terra, allora della tomba non è rimasto nulla, e nessuno dei vari autori citati e nemmeno i sostenitori attuali triestini parlano della doppia distruzione della tomba e del cimitero compiuto dalla Jugoslavia... che poi è il soggetto del nostro discorso sui cimiteri, mentre per i meriti di Ressel abbiamo appunto un argomento a parte. Se è vero quanto detto, allora possiamo tranquillamente dire che non ne è rimasto nulla , visto che qua c'è un falso e la tomba è andata distrutta. Di questo sembra non scandalizzarsi nessuno.


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Re: Cimiteri de S. Anna

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Che la Tomba Zebochin sia passata ai Ressel non è nulla di strano e mi sembra strano che lo facesse "un prete". Quando una famiglia è estinta, la tomba passa ad altri.
Abbiamo un esempio molto più vistoso: la tomba degli Ananian, gli armeni benefattori della fondazione, per estinzione passò ai Tomazic e così accanto agli armeni giace Giuseppe lo Sloveno noto ristoratore e suo figlio Pino detto Pinko ucciso dai fascisti come terrorista


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Re: Cimiteri de S. Anna

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babatriestina ha scritto: ven 8 nov 2019, 12:21 Stavo zercando la storia dela tomba de Ressel, Wikipedia in tedesco xe oviamente el più completo, ma per i termini tecnici devo aiutarme cola traduzion. E vedo che essendo morto al Lubiana là i lo ha sepolto, ma ghe xe stade modifiche al cimitero nel 1926 e el xe andado distrutto nel 1955. Insoma, se ga salvado lapido o qualcossa, ma forsi no tuto. E questo spiegassi el pars cinerum. ve copio el paragrafo tedesco
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Ciancele, te ne tradusessi ben? per favor


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Re: Cimiteri de S. Anna

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sono piccolo ma crescero ha scritto: dom 10 nov 2019, 18:26 Sula tomba de Giotti ghe xe una targa metallica, scrita in una lingua neolatina. Te ne sa gnente?
speta che me fazo far el permesso de fotografar, e po me darò de far. intanto trovo questo linkato da una pagina " search burial" Qua no se vedi la targa metallica..
Allegati
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tomba giotti.jpg (8.3 KiB) Visto 2585 volte


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Re: Cimiteri de S. Anna

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La xe tacada in basso a sinistra. La lingua me par quasi portoghese, ma poderia eser gradese o qualche altro dialetto. Forsi xe anche scrito, ma no lo go visto. Po' ghe xe un ricordo dei due fiori dispersi in Russia nela seconda guera e un per de versi sui.


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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

babatriestina ha scritto: gio 7 nov 2019, 13:47 oggi ho provato a chiedere agli uffici del Cimitero come fare per avere il permesso di fotografare: domanda scritta al Comune precisando che mi interessano le opere d'arte e non persone o cerimonie.
ve conterò come che continua...
nb go perso el indirizzo. Ma i me disi che adesso no i fa più storie ovio se no se fa scandal coi funerai.. ma no xe modulo apposito e in fondo odvessi cascar nela norma che le opere d'arte se pol fotografar ale solite condizioni


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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

la foto della tomba con la statua de Asco Molte de queste tombe se trova riportade nella pagina del Comun coi dati, i proprietari, i titolari, el stato de conservazion...
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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

La tomba Capolino della famiglai de scultor
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e una bellissima immagine ottocentesca non conta el nome e non trovo el autor
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Re: Cimiteri de S. Anna

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babatriestina ha scritto: sab 22 mag 2010, 23:56
o figure come questa donna affranta sora de un'ancora ( un marittimo disperso in mar?)
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( le tombe fin ottocento ga spesso ste ghirlande de rose..)
tomba Gerolimich post 1908 o 18 ( ofnti diverse)el cavalier Federico Gerolimich xe el defunto e la tomba xe de Giovanni Mayer
Dal sito del Comune "Su un finto rialzo roccioso scolpito nel marmo è adagiata una figura femminile avvolta da una lunga veste che le lascia scoperte le spalle; la donna porta la mano destra al capo appoggiandosi ad un'ancora. Quest'ultima è ornata da un mazzo di papaveri che alludono al sonno eterno del cav. Federico Gerolimich, commerciante triestino scomparso il 19 maggio del 1918. La scultura in marmo poggia su una base lapidea; l'area monumentale è cinta da una recinzione in pietra ottenuta dall'iterazione di motivi geometrico-vegetali che, intrecciandosi, generano delle croci inserite in figure circolari."


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Re: Cimiteri de S. Anna

Messaggio da babatriestina »

Questa la tomba Sardoni, di Ruggero Rovan 1932 con una delicata Madonna
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Fra due blocchi di roccia carsica è un rilievo in marmo con la figura della Vergine entro una nicchia; davanti, a terra, una lapide inclinata e posta sopra una semplice base reca le iscrizioni.

questa invece è neoclassica, autore ignoto , del 1835 per un Legat, poi acquisita nel secolo successivo per un Gastone de Mottoni y Palacios
Figura femminile e in alto uroboro nel timpano. Che evidentemente non era come tanti credono solo un'immagine pagana ma probabilmente viene visto come rinascita nell'aldilà o resurrezione finale
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Re: Cimiteri de S. Anna

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babatriestina ha scritto: lun 11 nov 2019, 12:06
sono piccolo ma crescero ha scritto: dom 10 nov 2019, 18:26 Sula tomba de Giotti ghe xe una targa metallica, scrita in una lingua neolatina. Te ne sa gnente?
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La go fotografada mi senza permesso, col telefonin!

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L'associazion che la ga messa xe catalana, quindi poderia eser che la lingua sia el catalano. E Girona, associada a Trieste, xe una città catalana.

Ricopio el testo
ASSOCIACIÒ LIBERPRESS ha scritto:MEMORIAL
2014
En homenatge a Virgilio Giotti (1885-1957) poeta triesti.
I als seus filis, Paolo (1915-1943) i Franco (1919-1943),
soldats despareguts a Rùssia. Perquè no els oblidem mai.

In omaggio a Virgilio Giotti (1885-1957) poeta triestino.
E ai suoi figli, Paolo (1915-1943) e Franco (1919-1943),
soldati spariti in Russia. Per non dimenticarli mai.

Ombre d'i mii fioi ....
Se gavè pianto, pianzer no ste più...
Andeghe a far 'na careza a vostra mama. Pianzer no servi.

ASSOCIACIÒ LIBERPRESS
TRIESTE - GIRONA, 20 SETTEMBRE 2014
Anche el traduttor de google me conferma che xe catalan.


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Re: Cimiteri de S. Anna

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Go trovado qualche informazion sulla Wikipedia in catalan: https://ca.wikipedia.org/wiki/Liberpress

Riporto la traduzion fata da Google.
https://translate.google.it/translate?sl=auto&tl=it&u=https%3A%2F%2Fca.wikipedia.org%2Fwiki%2FLiberpress ha scritto: Liberpress

LiberPress è un premio che riconosce l'impegno sociale di attivisti, giornalisti, cantanti, scrittori, registi e intellettuali di tutti i ceti sociali. Ha raccolto un elenco internazionale di nomi di personaggi di spicco come i giornalisti Kapuscinski , Lee Anderson o Mc Curry, i registi Costa Gavras e Menzel , cantanti come Serrat , Viglietti , Labordeta o Aute , scrittori come Sharpe , Atxaga e Margarit e organizzazioni come Femen , Greenpeace o la piattaforma Never Again.

Il premio è nato a Girona nel 1999 . Nasce con l'idea di pubblicizzare e promuovere quella che potremmo chiamare la "cultura della solidarietà". Nel tempo sono cresciuti di numero e hanno accumulato nomi prestigiosi in tutti i settori della cultura, del giornalismo, della letteratura e delle arti, oltre che in organizzazioni e iniziative di solidarietà. Attualmente sono uno dei premi più prestigiosi assegnati in Catalogna.

Storia

I premi Liberpress sono stati assegnati per la prima volta nel 1999. Con la sua creazione si intendeva formare un movimento di solidarietà e umanitario, [3]con cui sono stati coinvolti i media e che si sono mossi attorno a un convegno che mirava a raggiungere tre obiettivi principali: da un lato, aprire uno spazio di dibattito sul ruolo dei media nella società ( la loro indipendenza, il coinvolgimento nella solidarietà e l'influenza che esercitano sulla sensibilizzazione di quest'area della cultura più favorevole), data l'importanza dei media e l'impatto che hanno sull'opinione pubblica; dall'altro, premiare figure di livello mondiale, soprattutto giornalisti, che si sono distinti per il loro lavoro indipendente, democratico e solidale; e, infine, coinvolgere altre associazioni umanitarie in questo progetto in modo che queste riescano ad espandere il loro sostegno economico e mediatico.

LiberPress è un'associazione non governativa, umanitaria e senza scopo di lucro i cui obiettivi includono l'organizzazione di conferenze, congressi, dibattiti, forum, mostre, conferenze, spettacoli e qualsiasi evento culturale e vendicativo per promuovere una cultura della solidarietà. basata sul rispetto dei diritti umani in tutto il mondo. Nel presente e in futuro, LiberPress lavora e lavorerà per collaborare alla realizzazione di progetti realizzati da altre associazioni umanitarie, oltre che per promuovere i propri progetti.

LiberPress vuole quindi essere un forum rivolto sia ai professionisti dei media che al pubblico che riceve informazioni dai media mainstream, al fine di promuovere il più possibile l'indipendenza, la veridicità e l'onestà tra i professionisti, e più senso critico tra i il pubblico che riceve le informazioni, oltre a fornire contenuti più umani e solidali in tutti gli ambiti della comunicazione, dalla stampa scritta a Internet.

I premi

Vengono assegnati in totale nove premi, suddivisi in categorie: Memorial, LiverPress, Letteratura, Canzone, Associazione, Cinema, Strade, Catalogna e il Premio LiberPress, il principale e il più antico, che ha iniziato ad essere assegnato nel 1999.

[omissis]

LiberPress Memorial Award
2008. Gerda Taro (Germania)
2009. José “Zeca” Alfonso (Portogallo)
2010. Vittime civili di Marjayún (Libano)
2011. 17 rose da Guillena, Siviglia (E)
2012. Ai bambini morti nel campo di Argelés (F)
2013. Lise London (F)
2015. Sarajevo e Srebrenica
2014. Virgilio Giotti (i)
2016. Claude Nougaro (Francia)
2017 . Salvador Puig Antich (Barcellona)
2018 . Carles Rahola i Llorens (Cadaqués)
2019. Berta Cáceres (Honduras)
[omissis]


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Re: Cimiteri de S. Anna

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Visita per i Morti, oltre al giro delle tombe di famiglia guardavo lo stato delle tombe monumentali sotto il porticato: sulla maggior parte c'è un cartello che scrive più o meno che la tomba è degradata e che o fanno lavori di restauro o li sfrattano. le intimazioni sembrano esser là da mesi... non so quanti avranno i conquibus per farlo a meno che non facciano un " bonus tombe" come quello per le facciate. Solo qualcuno le ha ripulite. Ed è messa a posto la statua del Sanmartino, la religione . Qua una foto modesta col cellulare
IMG_20211102_111550.jpg
IMG_20211102_111550.jpg (56.83 KiB) Visto 773 volte


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Re: Cimiteri de S. Anna

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Rovan, Tomba Simonetta
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Re: Cimiteri de S. Anna

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Marin, tomba Suvich
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dal sito del comune "Su di un sepolcro con decori floreali a rilievo si erge un gruppo scultoreo con una madre inginocchiata e pensosa che cinge il braccio destro attorno al fianco della sua bambina ritratta in piedi con le mani intrecciate in grembo.
La tomba è stata concessa il 29.04.1903 a Pietro Suvich"


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